Bagnai a Rainews24

possiamo parlarne all'infinito; anche dagli interventi di cui al video, emerge un pensiero dominante:
''le banche sono il signore dio tuo, non avrai altro dio oltre alle banche''
Continuiamo cosi', bene, molto bene, signori economisti.

Ma...uno degli ospiti (al di la della condivisione o meno della proposta)ha parlato esplicitamente dell'anomalia tutta europea di aver messo una banca al posto di un governo (al di la che personalmente non credo siano i tempi giusti per una unione politica,e manco so se sia possibile..data la presenza di AUTOELETTI tecnocrati),fantacci,un po ambiguo...quello in parte a bagnai e' il classico illuso della grande europa..e Bagnai dovresti leggere un po del suo blog..risulta il contrario del significato metaforico del finale della tua frase (parlo del punto di vista/dati ecc...)discorrere del bagnai persona,non e' tanto importante.Comunque ad ognuno le sue opinioni

a questi professori non interessa nulla di coloro che in italia stanno soffrendo,
ormai alla stregua di veri e propri indesiderati.Ho 50 anni e ho perso il lavoro
dopo 24 anni, e' evidente che quelli intorno a queste eta' sono destinati al
macero.Si parla solo dei giovani senza lavoro.
Mi auguro il crollo dell'euro, dell'UE, e mi auguro che parecchie famiglie con il
doppio stipendio ne perdano almeno uno.Se non le provi, certe cose non le
puoi capire, e in questo sito come in altri si fanno solo chiacchiere intellettuali
e nulla piu'

Mi spiace lazzaretti,io sono un operaio,ho i miei problemi ma tutto sommato mi ritengo fortunato nel mio piccolo,ma li vedo i drammi intorno a me,e so che domani potrebbe succedere anche a me,mi fa arrabbiare chi addirittura si esprime con :"le tragedie son troppo poche"solo perche il consumismo fine a se stesso ha creato moltitudini viziate,si fa di tutta l'erba un fascio.Riguardo ai professionisti,ognuno pensa come vuole,riconosco la legittima incazzatura del tuo messaggio,io non generalizzo,anche se rimenessi senza lavoro.Spero tu ti possa sistemare

La trasmissione era di esclusivo carattere economico.

E' stato interessante vedere la situazione economica descritta secondo un'ottica e una dinamica europea piuttosto che solo unilateralmente, ossia secondo la sola visione nazionale, quindi e' stato utilissimo, specialmente per i non addetti lavori, sentirsi spiegare la dinamica della moneta europea che logicamente permette un allargamento geografico del suo uso e quindi anche dei debiti e dei crediti. Di fronte a una dinamica economica europea piuttosto che solo nazionale, il ruolo di un solo stato diventa faticoso e immane, la' dove questo conserva, le sue peculiari caratteristiche politiche e culturali.
Qui secondo me si sfiora un enigma importante e cruciale.
Che alcuni degli ospiti in sala hanno stimolato.
Un livellamento politico, economico e culturale e una pianificazione globale, forzosi perche' e' difficile un progresso di questi naturale e spontaneo che riguardi tutti gli stati, perlomeno europei, vengono presi in considerazione, insieme all'alternativa opposta, che sarebbe quella di tornare alle sovranita' monetaria nazionali per cercare di riconquistare i precedenti equilibri sostenibili e magari ricominciare da capo a riconsiderare i rapporti internazionali.

A questo punto non solo piu' la materia in oggetto, urgentissima, e' sul tavolo della sopravvivenza e della dignita' sociale dei popoli, quanto la competenza e levatura di coloro che sono e saranno deputati a trattarla e gestirla.