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camion elettrico

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E' possibile far viaggiare un camion da 14 tonnellate per 300 km con l'elettricita' prelevata dalle batterie a bordo?
Si', a quanto pare. Occorre pur dire che le batterie in questione sono due cassoni enormi ed ognuno pesa, ehm, solo 1.3 tonnellate.
Pare che il vero gioiellino sia il motore elettrico, leggerissimo, piccolo come un tacchino, eroga una potenza da 400 cavalli.

Nel servizio del TG si puo' assistere ad un test comparativo con un camion tradizionale a motore diesel. Chi vince la doppia sfida?
Sfida 1: test d'accelerazione sulla corta distanza
Sfida 2: arrivare in cima al passo del San Gottardo

Be', inutile dirlo, vince il camion a batteria.
Qui il breve servizio del TG di RSI/LA1 sulla insolita sfida:
http://la1.rsi.ch/home/networks/la1/telegiornale.html?po=cd37dbae-9e45-4fa7-a660-0c20d457af2c&pos=ab5b7339-0b01-4f06-8bba-4baf0d81dac7&date=11.07.2013&stream=low#tabEdition

La dico la mia? Ma si' va: secondo me le batterie non vanno testate solo cosi', belle nuove, ma nel corso del tempo. Tempo cronologico e tempo meteo. Prima di tutto non hanno detto assolutamente nulla sul tipo di batterie ne' sul loro costo. Inoltre se la ricarica dura 6 ore, non credo che ci siamo. I camionisti hanno sempre fretta. Non me li vedo aspettare 6 ore per fare il pieno.

Il test non l'hanno fatto veramente sul lungo percorso. Salire sul Gottardo da Erstfeld sono pochi chilometri, non i 300 decantati come autonomia.
Infatti fan capire che le batterie (2.6 t di batterie!) erano gia' scariche al 50% una volta raggiunto il valico del Gottardo.

Infine nessuno dice dove si prendera' l'elettricita' il giorno che per esempio il 25% del traffico sara' elettrico.

Stiamo a vedere se escono piu' informazioni su queste batterie da 1.3 t l'una. Non saranno mica all'uranio per pesare cosi' tanto eh!
Se sono al piombo non me lo vedo il camion salire il Gottardo d'inverno, a parte che il passo e' chiuso. Se sono al litio, mamma mia, costeranno una fortuna. Se sono quelle ai sali di sodio, be' non sono esenti da incendi. Che saranno mai?

Mi fermo con i se. La verita' e' che non ci hanno raccontato abbastanza.

Cavolo, devo scappare! La batteria del vecchio portatile sta tirando le cuoia e scalda che ci posso cuocere sopra un uovo. I primi componenti dei portatili a lanciare segnali di vetusta' sono solitamente le batterie. Perche' mai dovrebbe essere diverso con quelle da camion?

Mi scuso per la dicitura batterie, avrei dovuto dire accumulatori, ma tant'e'. La vulgata e' quella.

😉

qualsiasi accumulatore deve accumulare energia prodotta da qualcos'altro.nulla si crea e nulla si distrugge ma si conserva e si trasforma.insomma ,alla fine dei conteggi cosa e come si è prodotta l'energia per lo spostamento del camion e del suo carico?questo è ciò che conta.

Si', infatti.

C'e' pure l'aspetto dell'inquinamento che con un motore elettrico e' ridotto al consumo dei pneumatici e dei freni.
Ovviamente a monte occorre vedere da dove e come arriva l'energia elettrica. Poiche' si parla gia' di future centrali a gas che andrebbero a sostituire il nucleare ci sarebbe un guadagno d'inquinamento minore, forse, ma insomma siam li', sempre di combustibile si tratta.

Nemmeno da buttar via il ridotto inquinamento acustico. Tipicamente i motori elettrici sono assai silenziosi.

L'interessante di questa soluzione di camion elettrico potrebbe essere la resa, cioe' la poca perdita in tutto il ciclo: centrale idroelettrica-batteria-motore elettrico, per esempio. Anche se trascinare con se' 2.6 tonnellate di peso morto non e' il massimo del risparmio energetico. Ma occorre saperne di piu' su queste batterie gigantesche.

Ai tempi della guerra, quando la benzina era contingentata e rara, giravano alcuni autobus e camion alimentati da un volano pesante che aveva accumulato energia meccanica di rotazione. Mi chiedo se non varrebbe la pena di costruire un vano circolare per queste batterie e .. farle girare a gran velocita' in sensi opposti di rotazione. Vuoi vedere che magari guadagnano ulteriori km di autonomia, per non citare la possibilita' di accumulare l'energia delle frenate e delle discese che cosi' non andrebbe persa. Le perdite dei volani oggigiorno sono molto basse. Le batterie volano pero' non le ha mai costruite nessuno. E' probabile che i problemi da risolvere siano troppi.

Per ora questi dei camion elettrici sono esercizi di nicchia, forse anche per illudere il pubblico su possibili soluzioni che resteranno solo tali. Esiste la nicchia degli autobus elettrici a ricarica ultraveloce senza contatto, praticamente durante la sosta alle fermate. La citta' di San Paolo in Brasile pare voglia adottare questo sistema. Come test e' gia' mica male.

Come mai non si vedono in giro tanti scooter elettrici? Quelli si' che sono gia' sul mercato. Le poste svizzere per esempio hanno scelto uno sccoter elettrico della Piaggio. Eppure costano troppo e nessuno li compra. Cos'e' che costa troppo: la batteria. Ci risiamo e' sempre questa maledetta batteria. Costa quanto il resto se non di piu' a volte.

Scendiamo di livello: la bici ad assistenza elettrica, che per ora riscuote piu' successo degli scooter elettrici. E' pesantissima da portare, se per caso la batteria non funziona. E' costosissima, quasi quanto un'auto d'occasione. E quanto sara' mai la durata di vita? Quella della batteria e' di due o tre anni, per dire. Quando una bici dovrebbe durare una vita. Un inno al consumismo verde.

Vogliamo poi parlare degli standard? Anche solo gli standard meccanici sul formato delle batterie. Be', osserviamo il mondo dei computer portatili: un vero guazzabuglio di modelli diversi da far venire le vertigini. Il mondo delle bici elettriche e' tale quale: modelli di batterie tutti diversi. Senza nessuna garanzia che fra 10 anni siano sempre sul mercato quei modelli li' con quella forma precisa. E soliti costi da capogiro. E' la mentalita' del consumismo all'opera. Non per niente non ci chiamano piu' cittadini ma consumatori.

Quasi quasi propongo la sigla cons., non piu': salve sig. Rossi come va'? Ma: caro cons. Rossi come va' la vita?

Ops ho consumato troppe righe.

😉

Riguardo alla chimera della locomozione elettrica a tutti sfugge il dettaglio che non esiste abbastanza litio sulla Terra per sostituire neanche un terzo dei motori a scoppio funzionanti nel mondo.
Questo non vuol dire che non si debbano costruire autobus o auto elettriche, ma che le soluzioni al problema energetico passano da ben altre strade...

Scendiamo di livello: la bici ad assistenza elettrica, che per ora riscuote piu' successo degli scooter elettrici. E' pesantissima da portare, se per caso la batteria non funziona. E' costosissima, quasi quanto un'auto d'occasione. E quanto sara' mai la durata di vita? Quella della batteria e' di due o tre anni, per dire. Quando una bici dovrebbe durare una vita. Un inno al consumismo verde.

Straquoto. Questa è una spiegazione perfetta del paradosso di Jenkins.

Per applicazioni automotrici non esiste solo il litio.

Occasionalmente si vedevano circolare delle strane Smart elettriche. Ebbene, hanno incorporato delle batterie ai sali di sodio costruite da una ditta di Stabio che si chiama MES-DEA. Il fatto e' che cosi' sicure non sono in quanto si sono gia' verificati degli incendi delle auto, dovuti alla batteria suddetta, che si chiama chissa' perche' Zebra.
Pero' le prestazioni di queste batterie non sono da buttar via, costi non stellari, materie prime diffusissime, autonomia decente ( centinaia di km).
Controindicazione, richiedono alte temperature di funzionamento, da li' gli occasionali incendi.

Riguardo al litio, be' si potrebbe riciclarlo. Per fare un esempio, l'alluminio usato in Svizzera e' riciclato ad oltre il 90 %, forse di piu', vado a memoria. Con le batterie sarebbe piu' facile in quanto il litio si trova prevalentemente li' dentro le batterie, non ci sono innumerevoli filiere come per l'alluminio.

Va la', mi voglio rovinare la reputazione: secondio me il futuro delle batterie sta nelle LENR. Che non saranno vere e proprie batterie ma generatori quasi portatili di energia. Pero' ci vuole moltissima pazienza, in quanto ci sono un sacco di cose da capire per benino prima di escogitarne un uso di massa.

Mi rovino del tutto la reputazione (sono in vena, eh): se quelli dell'Expo Mondiale di Milano del 2015 fossero un po' avveduti, provvederebbero ad orientare parte dell'expo verso le LENR, approfittando del fatto che ci sono parecchi inventori italiani coinvolti. Fare conoscere al pubblico le tecnologie appena inventate e' il compito storico di queste esposizioni, che purtroppo e' andato perso con il passare degli anni e con l'avvento dei manager da strapazzo tutti orientati sul marketing e zero sui contenuti, che sono infatti puro marketing.

Occorre ispirarsi alla fine '800/inizio '900: all'expo di Chicago, tutta orientata all'esposizione delle meraviglie possibili con l'elettricita'. In pratica venne resa di dominio pubblico ll'utilita' della corrente elettrica alternata. Per la prima volta si poteva immaginare di diffondere l'elettricita' ovunque e quindi di illuminare le strade e le citta'. L'expo ebbe un tal successo che la politica e l'imprenditoria furono quasi obbligate ad intraprendere questa direzione.

Per l'expo di Parigi del 1900 fu piu' o meno lo stesso tipo di successo.

Purtroppo per Milano 2015 mancano i manager all'altezza, perche' l'invenzione energetica del secolo sono le LENR e nessuno di loro l'ha capito ne' ha capito che un'expo mondiale richiede dei contenuti mondiali, non delle fanfaronate da manager di marketing. Ok, le LENR sono in fase di prototipo, e allora? Anche la corrente alternata era un prototipo ai tempi dell'expo di Chicago, tant'e' che c'erano lotte furibonde con i sostenitori della corrente continua. Eppure da Chicago la corrente alternata ha rivoluzionato il mondo. Nessuno di noi si sogna piu' di tornare all'illuminazione a gas, a petrolio od a olio in genere.

Vista l'importanza di questa mia ultima proposta circa l'Expo Mondiale di Milano 2015 ci metto un bel Copyright (*):

(C) Copyright by Vic (2013)

😉

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(*) Oggi sono esuberante: Lanciio una seconda idea, sempre sotto il copyright succitato: organizzare dei viaggi in treno verso l'Expo su treni d'antan a vapore, dove al posto del carbone ci sono dei generatori LENR tipo Hot-Cat a scaldare l'acqua delle motrici a vapore. L'obiettivo e' d'incuriosire il pubblico rendendolo conscio che esiste un nuovo modo di produrre energia che mai nessuno gli ha spiegato. I costi irrisori potrebbero essere spiegati al pubblico offrendo il viaggio gratis, ci penserebbe l'Expo a remunerare chi mette a disposizione il treno, le LENR, ecc. ecc. Treni a vapore d'antan funzionanti e ben tenuti ci sono: chiedere alla Furka Bahn oppure al Gruppo del Gottardo di Mendrisio.
Pedrazzini, il copyright vale anche per lei, non si sogni di rubarmi l'idea facendo il portoghese, da buon politico.

Chi vuol intendere intenda, e chi non intende non si lamenti dopo.
Continui a bearsi delle arzigogolate frasi inconsistenti pronunciate da Letta sull'Expo. Sai come fan sognare frasi simili: io mi sono addormentato all'istante leggendole.

Sull'expo di Milano c'e' il solito ben centrato articolo satirico di Michele Serra su Repubblica, con citazione appunto di una frase di Letta sull'Expo.

vic, ti consiglio solo una cosa semplice: studia un po' di fisica; frequenta siti che studiano seriamente il problema energetico, come quello di Ugo Bardi (che è a sua volta associato a vari altri siti seri); fai due conti. Ti renderai conto che nonostante tutto il tuo tecno ottimismo, c'è un solo modo per risolvere la futura scarsità di fonti energetiche fossili e l'insostituibile densità di energia che forniscono: consumare meno. Molto meno. E' un grave errore avere fiducia cieca sulla possibilità che la tecnologia possa continuare a farci godere del nostro stile di vita occidentale e consumare tanta o addirittura più energia di quella che richiede oggi il mondo industrializzato (che "curiosamente" coincide con quello occidentale). E' un errore grave perchè non ci abitua all'idea che nessuna fonte rinnovabile potrà MAI sostituire le fossili COMPLETAMENTE. Dovremo, fra un secolo circa, tornare alle navi a vela, ai dirigibili, a viaggiare molto molto meno in aereo, a vedere un'industria pesante tornare ai livelli di quando Lenin era ancora vivo (con la differenza che allora era in crescita esponenziale). Ma a me sembra un mondo migliore, perchè obbligherà la specie umana ad una certa redistribuzione della ricchezza.

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