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documentario: Le api nel cuore

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Ho appena rivisto l'acclamato "More than Honey" di Markus Imhoof.

Non mi ha entusiasmato per niente. Certo, vi sono inquadrature uniche, l'accoppiamento in volo per esempio. Dal lato umano v'e' ben poco.
Vaghi accenni alla tradizione familiare. Lunghe sequenze con apicoltori statunitensi, che come sempre procedono con metodologie loro: terreni immensi ed uso immenso di sostanze e macchinari.

Di ben altro genere e' il poco conosciuto documentario sulle api realizzato nel 1996 da Bruno Soldini. Vien fuori la figura dell'apicoltore dilettante, magari pure professionista, ma con spirito assai diverso da quello californiano illustrato da Imhoof. E' un documentario vicino alla nostra realta'.
Soldini si e' scordato di mettere i sottotitoli, perche' non e' scontato che tutti capiscano il dialetto ticinese (le api si dicono avicc).

E' toccante, leggermente ironico, il quadretto della felice e tranquilla coppia ultraottantenne che disquisisce sulle api, sulla loro grazia di movimenti, sul fatto che il merlo sia un artista se paragonato alla gallina.

Chissa' se il prete che alleva api qua e la', su e giu' per i monti, e' una specie di don Camillo? Tra l'altro nel '96 era parroco del comune dove risiede la RSI.

Il documentario Le api nel cuore, anche se un po' datato, e' visionabile qui, solo una piccola parte e' in dialetto:
http://www.rsi.ch/la2/programmi/cultura/superalbum/Le-api-nel-cuore-475971.html
Mica male anche gli interventi degli studiosi emiliani di api e di ecologia, pure loro rivelano un certo divertimento ed entusiasmo nel parlare di api.

Comunque sappiate che la globalizzazione spinta coinvolge anche il mondo delle api.
Anche la regina e' una femmina piuttosto spinta: si fa fecondare, uno dopo l'altro, da 10-14 maschi, che troppo eccitati dalla faccenda, stramazzano stecchiti al suolo, mentre lei, la regina, s'invola per una covata da ape regina, l'essenza del suo vivere.

Prendendo in giro Trilussa mi vien da chiedere:
"dimmi o ape, sei ancora felice"?

Ho appena rivisto l'acclamato "More than Honey" di Markus Imhoof.

Non mi ha entusiasmato per niente. Certo, vi sono inquadrature uniche, l'accoppiamento in volo per esempio. Dal lato umano v'e' ben poco.
Vaghi accenni alla tradizione familiare. Lunghe sequenze con apicoltori statunitensi, che come sempre procedono con metodologie loro: terreni immensi ed uso immenso di sostanze e macchinari.

Di ben altro genere e' il poco conosciuto documentario sulle api realizzato nel 1996 da Bruno Soldini. Vien fuori la figura dell'apicoltore dilettante, magari pure professionista, ma con spirito assai diverso da quello californiano illustrato da Imhoof. E' un documentario vicino alla nostra realta'.
Soldini si e' scordato di mettere i sottotitoli, perche' non e' scontato che tutti capiscano il dialetto ticinese (le api si dicono avicc).

E' toccante, leggermente ironico, il quadretto della felice e tranquilla coppia ultraottantenne che disquisisce sulle api, sulla loro grazia di movimenti, sul fatto che il merlo sia un artista se paragonato alla gallina.

Chissa' se il prete che alleva api qua e la', su e giu' per i monti, e' una specie di don Camillo? Tra l'altro nel '96 era parroco del comune dove risiede la RSI.

Il documentario Le api nel cuore, anche se un po' datato, e' visionabile qui, solo una piccola parte e' in dialetto:
http://www.rsi.ch/la2/programmi/cultura/superalbum/Le-api-nel-cuore-475971.html
Mica male anche gli interventi degli studiosi emiliani di api e di ecologia, pure loro rivelano un certo divertimento ed entusiasmo nel parlare di api.

Comunque sappiate che la globalizzazione spinta coinvolge anche il mondo delle api.
Anche la regina e' una femmina piuttosto spinta: si fa fecondare, uno dopo l'altro, da 10-14 maschi, che troppo eccitati dalla faccenda, stramazzano stecchiti al suolo, mentre lei, la regina, s'invola per una covata da ape regina, l'essenza del suo vivere.

Prendendo in giro Trilussa mi vien da chiedere:
"dimmi o ape, sei ancora felice"?

documentario interessantissimo l'ho visto dall'inizio alla fine...
mi chiedo come riescano a toccare le api senza farsi pungere...
ok capisco che bisogna star calmi ma come si fa con tutto quel ronzio nelle orecchie?
massimo rispetto per la calma degli apicoltori

grazie vic

Tranquillo, vengono punti.
E' che col tempo il corpo sviluppa degli anticorpi per cui all'apicoltore la puntura pizzica un po' e basta.

Le api che sciamano pare siano meno aggressive comunque.
L'apicoltore che se le mette in faccia, mah, e' uno show fatto per la tv.

Mio zio comunque indossava il suo bel vecchio impermeabile ed il cappellaccio con la retina, anche se le punture non gli facevano piu' niente.

Macchinari quasi zero: una centrifuga a manovella per estrarre il miele dai telai. Faceva il baccano di un carrarmato. Per il resto tutto lavoro manuale e a piedi, se succedeva di andare a riprendere una regina fuggita via con tutto il seguito su qualche albero di ciliege. Esattamente la scena che si vede nel filmato, pero' con scaletta a pioli per salire sull'albero. Come detto, con impermeabile, cappello e rete.

D'inverno le teneva sempre d'occhio, se faceva particolarmente freddo le nutriva con acqua zuccherata, proprio perche' non morissero come descrive l'arzillo apicoltore nel documentario.

Tranquillo, vengono punti.
E' che col tempo il corpo sviluppa degli anticorpi per cui all'apicoltore la puntura pizzica un po' e basta.

Le api che sciamano pare siano meno aggressive comunque.
L'apicoltore che se le mette in faccia, mah, e' uno show fatto per la tv.

Mio zio comunque indossava il suo bel vecchio impermeabile ed il cappellaccio con la retina, anche se le punture non gli facevano piu' niente.

Macchinari quasi zero: una centrifuga a manovella per estrarre il miele dai telai. Faceva il baccano di un carrarmato. Per il resto tutto lavoro manuale e a piedi, se succedeva di andare a riprendere una regina fuggita via con tutto il seguito su qualche albero di ciliege. Esattamente la scena che si vede nel filmato, pero' con scaletta a pioli per salire sull'albero. Come detto, con impermeabile, cappello e rete.

D'inverno le teneva sempre d'occhio, se faceva particolarmente freddo le nutriva con acqua zuccherata, proprio perche' non morissero come descrive l'arzillo apicoltore nel documentario.

Grazie anche x la tua testimonianza (:

Grazie per questa segnalazione, anch'io l'ho visto tutto e mi è rimasta nel cuore la coppia all'inizio, lei dispiaciuta per le api che non sono più su ogni "fiurin", lui che ne descrive i movimenti con tanta passione!

Una volta ho assistito ad una "dimostrazione": un apicoltore si é fatto pungere di proposito nell'avambraccio, e ha mostrato il pungiglione attaccato al serbatoio del liquido irritante che si contraeva ritmicamente, pompando il veleno nel corpo della vittima. L'apicoltore ha mostrato come, agendo con attenzione e spingendo gentilmente il serbatoio con un'unghia (il dorso) si possa facilmente estrarre il pungiglione intero prima che il veleno penetri.

Questi documentari sono esemplari, centrati sulla dimensione umana, la voce di chi descrive non é brutalmente sostituita dal suo naso in primo piano. Li metterei accanto a quelli di Big David.

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