Notifiche
Cancella tutti

M. Moore: “I democratici ci hanno miserabilmente tradito”

   RSS

0
Topic starter

Segnalo senza commenti questa posizione.

“I democratici ci hanno miserabilmente tradito” Michael Moore pubblica la “lista di cose da fare” post-elettorale

Il famoso regista M. Moore commenta la vittoria di Trump (da lui prevista) alle elezioni americane. Anziché protestare contro l’esito della votazione o insultare il vincitore, Moore chiede alla sinistra di fare autocritica e di distruggere l’attuale Partito Democratico, sordo ai problemi e alle esigenze delle persone che dovrebbe rappresentare. Moore si prepara a contrastare il governo Trump quando questo cercherà di prendere provvedimenti iniqui, ma soprattutto pretende che la politica metta in atto il volere della maggioranza dei cittadini, compresa la revisione di una legge elettorale che NON garantisce la vittoria del candidato più votato.

Di Michael Moore, via Zero Hedge, 10 novembre 2016

Dopo aver azzeccato il risultato (e le motivazioni) della vittoria elettorale di Trump, mentre l’”intellighenzia” liberale nascondeva la testa nella sabbia, il regista Michael Moore dichiara che “I democratici ci hanno miserabilmente tradito” e pubblica la “lista di cose da fare” per il Paese post-elettorale.

Lista di cose da fare della mattina del giorno dopo:

Prendere il comando del Partito Democratico e restituirlo al popolo. Ci ha tradito miserabilmente.
Licenziare tutti i sapientoni, gli opinionisti, i sondaggisti e chiunque altro nei media abbia proposto una narrazione senza volerla mai abbandonare e si è rifiutato di ascoltare e riconoscere quello che stava succedendo. Questi stessi ciarlatani ora ci diranno che dobbiamo “dimenticare le divergenze” e “essere uniti”. Profferiranno altre scempiaggini dal loro sedere (letterale NdVdE) nei giorni a venire. Non ascoltateli.
I membri democratici del Congresso che non si sveglino questa mattina pronti a combattere, resistere e ostruire i Repubblicani come loro hanno fatto con il Presidente Obama ogni giorno per otto anni consecutivi devono farsi da parte e lasciare che quelli tra noi che sanno cosa fare possano guidarci e fermare le meschinità e le follie che stanno per cominciare.
Bisogna finirla di dire che siamo “storditi” e “scioccati”. Quello che dovreste dire è che vivevate su un altro mondo e non prestavate attenzione ai vostri concittadini americani e alla loro disperazione. Negli ANNI in cui sono stati trascurati da entrambi i partiti, la rabbia il desiderio di vendetta contro il sistema sono solo aumentati. Ed ecco che è arrivata una star televisiva che gli piaceva e il cui obiettivo era di distruggere entrambi i partiti e dire a tutti loro: “siete licenziati!”. La vittoria di Trump non è una sorpresa. Non è mai stato uno scherzo. Trattarlo come tale non ha fatto altro che favorirlo. E’ al tempo stesso il creatore e una creatura dei media e i media non potranno mai possederlo.
Dite questa frase a tutti quelli che incontrate oggi: “HILLARY CLINTON HA PRESO PIU’ VOTI!” La MAGGIORANZA dei nostri concittadini americani ha preferito Hillary Clinton a Donald Trump. Punto. E’ un fatto. Se vi svegliate la mattina pensando di vivere in un Paese degradato, sappiate che non è vero. La maggioranza dei nostri concittadini americani voleva Hillary, non Trump. L’unica ragione per cui lui è Presidente è a causa di un’idea pazza, vecchia del 18simo secolo, che si chiama Collegi Elettorali. Finché non cambiamo questo sistema, continueremo ad avere presidenti che non avevamo eletto e che non volevamo. Vivete in una nazione in cui la maggioranza dei cittadini crede che i cambiamenti climatici esistono, che le donne debbano essere pagate quanto gli uomini, che vogliono che l’istruzione superiore non debba avvenire a debito, che non vogliono che invadiamo altri Paesi, che vogliono aumentare il salario minimo e vogliono un sistema sanitario universale pubblico. Niente di tutto questo è cambiato. Viviamo in un paese dove la maggioranza ha una posizione “liberale”. Ci manca solo una leadership liberale per mettere in pratica tutto questo (vedere il punto 1 qui sopra).
Cerchiamo di fare tutto questo entro mezzogiorno.

Dopo che Moore ha avuto maledettamente ragione nel suo pezzo ‘5 ragioni per cui Donald Trump vincerà’, forse qualcuno si metterà a leggere questi punti.

Tuttavia, come ci ha ricordato Glenn Greenwald recentemente, i problemi non sono finiti…

Per molti anni gli Stati Uniti – e il Regno Unito e le altre Nazioni occidentali – hanno intrapreso una strada che in pratica garantisce un collasso dell’autorità delle élite e un’implosione interna. A partire dall’invasione dell’Iraq, alla crisi finanziaria del 2008, al quadro drammatico del sistema carcerario e alle infinite guerre, i benefici sociali sono stati incanalati quasi unicamente verso le istituzioni elitarie più responsabili del fallimento, a spese di tutti gli altri.

Era solo questione di tempo perché ne conseguissero instabilità, rivolte e distruzioni. Sia la Brexit sia Trump segnano senza possibilità d’errore il loro arrivo. L’unico dubbio è se questi 2 cataclismi rappresenteranno l’apice di questo processo, o semplicemente l’inizio. E questo, a sua volta, dipenderà dalla capacità di comprendere – e di interiorizzare – gli insegnamenti cruciali, o se essi verranno ignorati a favore di campagne autoassolutorie per dare la colpa di quello che succede a tutti gli altri.

Da qui:

http://vocidallestero.it/2016/11/12/i-democratici-ci-hanno-miserabilmente-tradito-michael-moore-pubblica-la-lista-di-cose-da-fare-post-elettorale/

Senza collegi elettorali si ritorna al voto proporzionale e quindi agli inciuci tra partiti. Voglio vedere di quei 200 000 voti in più della Clinton quanti appartenevano a clandestini sudamericani che avevano ottenuto la patente pagando. Una nazione importante come gli USA deve sapere la sera stessa delle elezioni chi governerà il Paese. Michael Moore non può lamentarsi, ha avuto 8 anni di governo democratico che ha fatto un casino sia in politica estera che in politica interna con un presidente che è stato votato solo perché nero. Peggio di così.

Ognuno fa, come te, le osservazioni dal suo punto di vista, mi sembra utile leggere quello di questo americano, a metà atipico, qui critico e tifoso, appagato ed al contempo insoddisfatto per la sconfitta.

Condividi: