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Moneymoneymoney e il Clima

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Il clima di Bill Gates
Fonte: il Manifesto Mercoledì 08 Febbraio 2012
Immaginate che due o tre miliardari finanzino alcuni scienziati i quali, forti dei soldi per la ricerca di cui dispongono, fanno un attivo lavoro di lobby presso i governi a favore di investimenti tecnologici a tutto interesse di imprese di cui quei miliardari sono i principali azionisti. Lo chiamereste conflitto di interesse?
I miliardari in questione sono il creatore di Microsoft Bill Gates (il quale si è fatto la fama di «miliardario filantropo» distribuendo soldi per varie cause umanitarie), Richard Branson (Virgin), il magnate delle sabbie bituminose Murray Edwards, e il cofondatore di Skype, Niklas Zennström. Sono convinti che la geo-ingegneria sia la soluzione al problema del riscaldamento del clima. Per geo-ingegneria si intendono soluzioni tecnologiche al cambiamento del clima, come sparare in alta quota particelle di sostanze che riflettono la luce solare, in modo da limitare le radiazioni che raggiungono la superfice terrestre. O rimuovere dall'atmosfera l'anidride carbonica (principale tra i gas ad effetto serra) attraverso giganteschi macchinari, o provocare nuvole sugli oceani sparando in aria l'acqua marina: cose simili, più o meno fantascientifiche e allo stadio di ricerca teorica. Tutte discendenti dall'idea che scienza e tecnologia possano «disfare» gli effetti nocivi delle umane industrie. La «soluzione geo-ingegneristica» è molto criticata da alcuni scienziati del clima e da ambientalisti di ogni scuola, per due ordini di motivi: il primo è l'impatto della geo-ingegneria solare, gli interventi negli strati alti dell'atmosfera possono mutare il regime delle piogge e interferire con il clima terrestre. L'altro è che la soluzione geo-ingegneristica è illusoria, lascia credere che possiamo andare avanti a generare gas di serra fidando in una bacchetta magica che poi aggiusta tutto - invece di lavorare per tagliare le emissioni di gas di serra, cioè conservare energia e via dicendo. Fattostà che Bill Gates e compagni credono nella geo-ingegneria. E ci mettono soldi, come ha ricostruito il blog ambientale del Guardian. Risulta infatti che i professori David Keith (Harvard University) e Ken Caldeira (Stanford, California), noti come i due maggiori sostenitori della ricerca in geo-ingegneria dell'alta atmosfera, hanno ricevuto 4,6 milioni di dollari da Bill Gates per creare un'instituzione di ricerca, il «Fund for innovative climate and energy research» (Ficer). Il Ficer ha usato metà di quei soldi per la propria ricerca, il resto è andato distribuito ad altri scienziati e centri di ricerca nel settore. Personalmente, Keith riceve una somma annuale (non precisata) da Gates ed è il presidente e proprietario della quita di maggioranza di un'azienda di geoingegneria, la Carbon Engineering, in cui Gates e Edwards hanno quote importanti - sembra che insieme facciano oltre 10 milioni di dollari. Quando a Caldeira, riceve 375mila dollari all'anno da Gates, è titolare di un brevetto di geoingegneria, e lavora per Intellectual Ventures, ditta privata di ricerca geoingegneristica di cui gates è comproprietario e un ec capo delle tecnologie di Microsoft è il direttore. Il punto è che questi due scienziati, così generosamente pagati da Bill Gates - anzi, assunti nelle sue imprese - sono diventarti dei guru e siedono in quasi tutti i cominati e gruppi di studio incaricati da istituzioni scientifiche e governi di dare pareri sulla geoingegneria. Il loro istituto, ficer, ha contribuito con 300mila dollari (dei fondi di gates) ai tre più importanti studi sul tema: il rapporto sulla gestione delle radiazioni solari della Royal Society britannica, la Taskforce on Geoengineering del governo degli Stati uniti, e un rapporto del gruppo scientifico Novin di Santa Barbara, california. Inutile dire che i due scienziati facevano parte dei tre gruppi di studio e che i tre rapporti, guardacaso, raccomandavano investimenti pubblici per rafforsare la ricerca sull'ingegneria delle radiazioni solari. Greenpeace denuncia un caso di «conflitto d'interesse». E di manipolazione del dibattito scientifico.
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