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Petizione contro il Min. dell'Istruzione [Software Libero]

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Quarantacinque organizzazioni partecipano ad una protesta legale nei confronti del Ministero dell'Istruzione italiano (17 – 12 – 2012)

Un gruppo di 45 organizzazioni legate al movimento del software libero hanno firmato una protesta legale all'indirizzo del Ministero dell'Istruzione italiano. La FSFE, la AsSoLi, Wikimedia Italia, il Free Software User Group Italia, l'Associazione per l'Informazione Geografica Libera (GFoss.it), la Italian Linux Society, LibreItalia e altri 38 gruppi segnalano che il Ministero dell'Istruzione sta ponendo il software libero in una condizione di svantaggio, in modo disonesto. In un concorso per selezionare futuri insegnanti, molte delle domande approntate dal Ministero in tema di informatica fanno riferimento ad un singolo sistema operativo proprietario e alle sue applicazioni.
“L'istruzione è uno dei settori più importanti della società. I nostri figli devono capire come i computer effettivamente funzionano e imparare la condivisione”, dice Karsten Gerloff, Presidente della Free Software Foundation Europe. “Il software libero permette una comprensione effettiva e concreta. Il software proprietario non può avere spazio nella scuola, e obbliga gli insegnanti a usarlo in modo irresponsabile.”
Il professor Renzo Davoli, docente all'Università di Bologna e presidente del gruppo di software libero Assoli, ha esaminato le domande pubblicate sul sito del Ministero. Nella sua relazione ha segnalato che le domande sono orientate soltanto a “conoscere come usare un particolare computer, con uno specifico sistema operativo e specifiche applicazioni”. Davoli ha proposto domande alternative che corrispondono più precisamente alle realtà del mondo dell'informatica.
Indirizzando gli insegnanti all'uso del software poprietario, il Ministero dell'Istruzione può persino aver agito illegalmente. Per la legge italiana, infatti, gli enti pubblici devono provare e ottenere software libero per i propri bisogni (D.Lgs 82/2010). Licenze di software proprietario possono essere acquistate da essi solo in casi eccezionali.
Nella loro petizione, le organizzazioni menzionate chiedono al Ministero che vengano riviste le domande da somministrare alla prova per l'accesso all'insegnamento. Si chiede al Ministero di rispondere alla petizione entro 30 giorni.
FSFE, Assoli e le altre organizzazioni firmatarie vogliono aiutare le scuole italiane a migliorare l'insegnamento delle problematiche connesse con le tecnologie informatiche.

http://fsfe.org/news/2012/news-20121217-01.en.html

Solita storia.
Uso sistemi operativi open source da più di 6 anni, e per un uso normale del pc non hanno nessuno svantaggio rispetto ai sistemi chiusi. Basterebbe l'intenzione delle forze politiche per promuovere lo sviluppo di un entroterra legato alla realizzazione, supporto tecnico, sviluppo di software open source, cosa che consentirebbe di risparmiare milioni e milioni di euro ogni anno, nonchè di guadagnarne altrettanti, e di creare un gran numero di posti di lavoro. Gli stati con una sovranità (vedi India, per dire) stanno cercando di seguire quella strada.
Ovviamente l'interesse di pochi nel proporre sistemi chiusi è tutto tranne che casuale, anche se altrettanto ovviamente non si può dimostrare...

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