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Febbre Mistica


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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Okkey, d'accordo, uno per volta! No, non voi che leggete, sto scrivendo per quella pressione che vuole uscire e fatico a gestire, come una folla di proporzioni incalcolabili, una fila di Ombre tale da oltrepassare quelle di una qualsiasi massa visibile.

Non faccio a tempo a scaricare una di queste voci che altre si affastellano per chiedere la Grazia di essere ascoltate e dire qualcosa. Lo faro, lo farò, per tutto il male che consciamente o inconsciamente ho lasciato in eredità in questo posto e non posso riparare, lo farò per non tornare in nessuna forma vivente, costi quel che costi.

Non amo questo luogo? Non posso affermarlo e lo vorrei tanto, con ogni mia più piccola fibra dell'essere. Purtroppo costruiamo con le nostre mani legami così forti, catene di catene sempre più pesanti che ci portano a realizzare solo a un certo punto che ogni sforzo compiuto era per liberarci e non ha fatto che crearne di nuove e più letali; ma quando iniziamo a capire, quando finalmente osserviamo che quella era una tela di ragno e noi eravamo solo la falena è troppo tardi. Capire allora significa iniziare una lenta e progressiva resa all'evidenza di cui avevamo già sentore ma che abbiamo allontanato con tutte le nostre forze fino all'ultimo e cioè che dovevamo perdere ogni "volontà di potenza", tanto per citare quello che finì in psichiatria pur di non cedere all'evidenza. Il suo fu un latrato inumano, qualcosa che non somiglierebbe credo nemmeno all'urlo finale del Dracula di Stoker o di tutta la letteratura gotica che potrete citarmi, ma nemmeno alle creature di Lovecraft e non è un caso secondo il mio modesto parere se la sua fu proprio quell'epoca in cui la filosofia moriva perché era eminentemente suicida e passiva, per ciò era come l'ombra, solo vuoto e caos. Infatti l'alter ego di un filosofo a cavallo tra l'800 e il '900 chi è se non il Mago che si trastulla con le forze dell'occulto, uno come Crowley ad esempio, che non passò di certo inosservato come i Massimi Pensatori, Signori indiscussi della Cultura del loro tempo.

Ok, va bene adesso lo dico, non perdo più tempo: qui mi vogliono per una questione che riguarda gli eletti. Si, si, quell'1% etc. etc.

C'è stato un tempo in cui avevano in mano le carte per giocare un @GioCo che noi fatichiamo anche solo a immaginare: pianificare il futuro. Ma coloro che giocavano ebbero paura, la paura che ciò che si palesava avrebbe minacciato direttamente il potere che già possedevano. Mi correggo, scusate, avrebbe minacciato il potere che stavano guadagnando.

Il problema è che il presente e l'immediato futuro con esso sarà caratterizzato da una densità di cambiamento che non abbiamo mai visto da quando esiste l'Uomo in questa realtà. Forse che la vita stessa non ha mai potuto prima avere il "piacere" di sperimentare. Non è che non era prevedibile è stata prevista con ampio anticipo ma solo da una ristretta cerchia di persone che era nelle posizione per poter osservare il fenomeno. Chiamiamolo per convenzione "l'occhio del ciclone". Avevano la calma necessaria a formare un pensiero, avevano gli strumenti culturali per immaginare i mezzi, avevano la posizione dominante per realizzarli.
Avevano ... e non l'hanno fatto.
Ma non correte, non è un fattore di incuria o stupidità quello che ha prevalso: la sfida era per pochi ed era immensa. Il problema è venuto infatti dopo, quando si è palesato che l'inconsistenza dei pensieri si infrangeva senza ombra di dubbio contro la realtà e ci si è trovati davanti al muro che non bastava (prima rivoluzione industriale) e che bisognava correre ai ripari (seconda rivoluzione industriale) e di nuovo e di nuovo ancora. La reazione fu di eleggere uno come Crowley a consigliere del Re e relegare quanti erano da sempre deputati a tale compito allo stadio di follia incomprensibile o da sopprimere: il risultato quale poteva essere?

Mi spiego meglio, il mio sottile interlocutore ci tiene che sia più preciso. Eseguo. Coloro che sapevano avevano un compito preciso: lavorare per il proprio esaurimento. Il che non li avrebbe condannati a sparire ma al contrario, li avrebbe trasformati in qualcosa di epico che oggi non è possibile nemmeno più immaginare, di sicuro tutto fuorché ciò che il veleno tecnofrenico transumanista (o gli EBE?) poi promise tanto a loro quanto alle masse. Non una vita eterna ma una imperitura presenza spirituale, come il divino nel mito. Una grande occasione quindi che richiedeva grandi gesta e quindi grandi personaggi. Ma per dirla vicina a come poi fu "non erano eroi, ne leggende". Che significava che si preferiva lo zucchero subito piuttosto che la gloria futura.
Si preferiva scegliere un futuro dominato da una cerchia di persone prescelte accuratamente, piuttosto che selezionate dal caso.

Epperò guarda un po' come funzionano questi brutti scherzi del destino: lì dove si immaginava fossero deposte tutte le risorse cognitive umane geneticamente, dove cioè era sicuro e certo che il destino (o gli EBE?) aveva lavorato con cura per mettere al comando solo ed esclusivamente i migliori, iniziato a spuntare come l'erba marcia le fetecchie. Ebbisognava allora dubitare che le risorse future erano quelle e che la genetica prometteva e che questa non c'entrava un beneamato ka... vabbé avete capito. Però no, l'evidenza era che l'invidia avrebbe poi fottuto la certa, certissima eredità suprema del prescelto dal destino. Che poi sto prescelto fosse pure una fetecchia, manco li sfiora pure adesso.

Gli eletti cioè ci sono, ma spuntano dove e quanto pare a loro (e se ne vanno allo stesso modo, a volte senza neppure ringraziare, tant'è che ti lasciano lì come un cretino nel vuoto) e non dove la volontà comanda e questo fu l'inizio della rovinosa questione del come fare a mettere sotto il tappeto l'evidenza di un controllo mancato e travalicare tutta l'evidenza evidente, opporsi con ogni mezzo, al permettere che un Signor chicchessia rubasse il diritto dell'essere prescelto (impunito impenitente) dal destino e senza mandato di nascita deciso a tavolino.
Capite il nesso? Voglio dire che l'intelligenza se vogliamo che stia nel cervello, dovrebbe venire con la discendenza di sangue o con la massa neurale, poi però si scopre che Einsten aveva il cervello piccolo e Bush padre genera un Bush Jr. ... come glielo spieghi al padre che il volume del cervello conta quanto il sangue e quello lì che hai sfornato è in effetti tuo figlio? Non glielo spieghi e lui tanto non vorrà cianciare con te sul caso più di tanto.

Se invece l'intelligenza è l'equivalente di uno Spirito, come lo freghi? Non puoi, perché qualsiasi cosa ti venga in mente te la da questo Spirito o niente. Perciò potremmo chiederci: perché a un certo punto la ristretta cerchia di persone in posizione di privilegio si fa sedurre dall'idea che può menare il naso all'essenza stessa dell'intelligenza? Cioè lo Spirito dell'Intelligenza? Non lo sapevano? Non erano coscienti che la loro era una battaglia persa e cieca in partenza? Si, ma se segui il piffero di un Crowley qualsiasi, come ho già scritto, cosa puoi aspettarti? Nulla di buono credo. Infatti nulla di buono ne è venuto, ma guai a riconoscerlo! Qualcuno pensa o crede che la questione sia archiviata?

La si archivia penso un istante si e l'altro pure, ma guarda l'impertinente come spunta di suo piglio, peggio della gramigna al posto dell'erba voglio nel giardino del Re. Infatti la generazione di dirigenti oggi è selettivamente stata scelta da quella precedente e ormai vediamo bene con quale risultato degenerativo, cioè con quale "cura" sia stato fatto mancare loro (ahimè) ogni barlume di buon senso.

Sfortunatamente noi oggi siamo nell'epoca dove la densità della novità non fa che crescere e accelerare la crescita e quindi ci troviamo con il paradosso di avere bisogno di una classe dirigente speciale che affronti eventi speciali e invece ne abbiamo una sempre meno guardabile e che di speciale ha da offrire solo una boria e la tracotanza crescenti, come le maschere dell'opera, buone per fare battute ironiche da sbellicarsi.

Di più, l'abbondanza della povertà intellettuale presso i circoli ristretti è a un tale livello ormai che non si riesce nemmeno ad argomentare nulla che non sia il balbettio di ciò che era stato pianificato già inadeguato in partenza, già ammesso come tale da ogni punto di vista e che viene riproposto ad ogni costo anche se non ha più niente da dare di nuovo da anni. Siamo cioè all'epilogo Nietzsciano della "volontà di potenza", poco prima di mettere piede in psichiatria e con la camicia di forza per urlare "sono l'eletto di Dio". Solo che non ho idea di chi saranno i medici che metteranno il camice e temo che potremmo scoprire già subito di non volerlo nemmeno sapere.


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