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Gli altri olocausti, quello tedesco: un memento per Gaza


oriundo2006
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Qui:

https://www.jewworldorder.org/the-genocide-of-15-million-germans-by-the-jews/

finalmente si ha il coraggio di un report non certo esaustivo ma che da un'idea di come le cose siano state deformate e odiosamente rese di parte nel nostro recente passato.

Se questo passato può insegnare qualcosa, è lecito immaginare la sua prosecuzione oggi in Palestina: se questa linea di tendenza mendace e criminale non verrà fermata, dei fatti attuali di Gaza esisterà solo una versione, quella sionista, con un rovesciamento completo della verità.

Ma ho la certezza che così non sarà.

 

 

 


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PietroGE
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Hai fatto bene a ricordare questo genocidio che è stato messo al bando dell'opinione pubblica perché non 'politicamente corretto', cioè non in linea con gli interessi ebraici. L'approvazione dei potenti del mondo di allora testimonia ancora una volta del cinismo e dell'ipocrisia della politica  che  suole vestire l'abito dei diritti civili e del diritto internazionale mentre in realtà si piega ai più criminali sentimenti di vendetta e di ossequio per gli interessi della lobby dominante. È quello che si vede anche oggi con il genocidio a Gaza e i 'belati' dell'amministrazione americana nei confronti di Israele per cercare di salvare la faccia. Ancora più colpevole però è il silenzio di quei Paesi arabi che stavano vendendo i palestinesi per un 'piatto di lenticchie' (gli accordi di 'Abramo') e che ora non sanno cosa dire alla propria popolazione.


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BrunoWald
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Sul canale telegram Lorna_toon, che ha quasi due milioni di iscritti, tra i video che documentano il martirio di Gaza ce n'è uno diffuso da una obiettrice di coscienza israeliana, Atalya Ben Abba, che ha messo in rete con sottotitoli le dichiarazioni di diversi gerarchi dell'entità sionista, i quali invocano apertamente il genocidio della popolazione palestinese. Per quanto mi riguarda, non è questo a scandalizzarmi - guerre di sterminio sono sempre avvenute fin dagli albori della Storia - ma il fatto che ad esibire senza ritegno la propria fregola omicida sia la stessa gente che da ottant'anni campa sul vittimismo più sfrontato, ammorbandoci con la loro insopportabile retorica.

Apre la rassegna Moshe Feiglin, ex vicepresidente del parlamento, con un'autentica perla: "Annientate Gaza ora! Subito! Gaza deve diventare Dresda!"

È così che pensano, infatti. Sono felicissimi che una delle più belle città del mondo sia stata ridotta in cenere insieme ai suoi abitanti, ed anzi quel crimine orrendo va riprodotto periodicamente, oggi a Gaza, domani in qualsiasi altra parte del mondo, contro chiunque osi ribellarsi al loro giogo. Il martirio del popolo palestinese ebbe inizio quando ancora non si era interamente consumato quello del popolo tedesco, perpetrato con una ferocia e su una scala senza precedenti, almeno nella storia recente. Ma ora questi mostri stanno facendo un'esibizione un pò troppo sfacciata della loro sete di sangue, in un mondo in cui le immagini e le comunicazioni in tempo reale sono ormai diventate il giudice di ultima istanza della coscienza collettiva. A lungo termine, non è detto che si rivelerà una buona idea.


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oriundo2006
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Sai, caro Bruno, esiste una 'lotta fra dei', una Gotterdammerung anche adesso, nell' epoca presente.

Il 'dio' degli ebrei, attraverso il suoi rappresentanti pestiferi, sta rivelando le sue ambizioni, ovvero quella di essere il 'dio' supremo, 'unico' regolatore delle sorti delle umane genti ed unico da venerarsi: e scatenare l'eccidio vale a dimostrarne la potenza come sua qualità 'teologica' principale.

Le altre definizioni di 'dio' paiono al momento perdenti, anche a non volerle qualificare come ipostasi dotate di loro propria identità, come in realtà sono, oppure come entità superumane fondate su proiezioni di funzioni e desideri umani: mi riferisco al mondo muslim come a quello cristiano.

Questo aspetto 'teologico' è messo in ombra sopratutto nel campo cristiano, che vive da secoli sull'equivoco, ma anche nel campo musulmano esiste questa identificazione del 'dio' degli ebrei come il 'vero dio': solo eretici e altri soggetti del tutto minoritari hanno osato e ancora osano affermare il contrario e neppure ad alta voce, per tema di essere qualificati come matti.

Molti non si soffermano a capire quanto sia pericoloso per l' umano genere cedere alla tentazione di considerare tale 'entità' con i suoi mostruosi decreti il vero ed unico 'dio' da celebrare come costui pretende e come gli ebrei in modo insolente vogliono imporre al resto del mondo proprio sulla base di quanto ad essi permette loro impunemente.

Questo secondo punto è se possibile ancora più pericoloso del primo.

Lasciando stare l'aspetto principale, consentire agli ebrei ( come in linea di massima ad altri popoli, tipo gli USA ) di poter fare tutto quello che vogliono in base ad un mandato divino quale che sia, assolutamente imperscrutabile ed a rigore oltre ogni altra disposizione giuridiche 'umana', costringe la parte restante dell' umanità ad interrogarsi se sia nel giusto oppure se davvero debbe chinare il capo e basta oppure, cosa ancora più terribile, se a sua volta possa replicare con ogni mezzo la follia ed applicarla ovunque possibile.

In altri termini, è realmente in questione oggi il potere di scatenare la follia infernale sull' Umanità come dovuta ad una volontà 'altra' che la giustifichi e la preveda come sua emanazione.

Non è questione di belare superficialmente pace pace, come fanno gli ipocriti e gli impotenti del mondo intero, tributari a detta entità della loro sottomissione nella volontà. Non serve questo a chiarire il dramma terribile delle coscienze. Serve nella proprio intimo una cosa sola: dire di NO a tale entità e facendo ciò gettare a mare le religioni che sono legate a questa mostruosità.

 


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sarah
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In fondo questa tremenda fase storica mette sotto la lente, che lo si voglia o no, proprio la questione di cui avete parlato, ovvero la possibilità di scatenare la violenza e la follia sull'intera umanità attribuendo tutto ciò ad una volontà "superiore" o appunto divina. Sarebbe urgente un chiarimento ma il chiarimento non arriva. Forse perché è materialmente impossibile dirimere la questione oppure perché, collateralmente, nessuno è in grado di farlo ora. Mi permetto un'osservazione sulla chiesa cattolica che a lungo si è espressa, in modo francamente poco efficace, invitando a non prendere in ostaggio il nome di Dio per giustificare la violenza dell'uomo. E si può dire che, per un discreto periodo di tempo, tale presa di posizione è apparsa sufficiente a dissipare eventuali dubbi su questo punto. Ma pare che qualcuno oggi abbia rotto gli indugi e non voglia più nascondersi dietro equivoci e apparenze. E non mi riferisco solo al caso di Gaza ma ad una cifra che si sta facendo stabile in occidente e che anima un'agenda politica ( termine senza dubbio riduttivo ) che pare gettare le proprie basi fondative e morali su una sorta di "principio superiore" indiscutibile. Anche a costo di clamorosi errori strategici e palesi violazioni dei principi logici fondamentali, o che per lo meno a noi appaiono tali. Ma forse non lo sono per chi è animato da ben altri principi e persegue altri scopi. Ecco, gli inviti generici ( e quasi pilateschi ) alla pace che giungono dalla massima autorità della chiesa evitano accuratamente ormai questo punto e pare che non abbiano il coraggio di contraddire questo preteso legame tra violenza e volontà "superiore". Qui si palesa in modo imbarazzante il rapporto asimmetrico e di sudditanza con quella religione esclusivamente legata al dio biblico, che rifiuta qualsiasi rivelazione o esegesi e pretende verso di sé una forma estrema ed assoluta di timore reverenziale. Dall'altra parte, l'inerzia assoluta che al limite "osa" pronunciarsi con le stesse parole annacquate di una normale agenzia politica. So di non aver detto nulla di particolarmente nuovo a proposito di questa sottomissione ( in particolare della chiesa ), eppure a me sembra quasi di assistere ad una fase nuova, ancor più intensa rispetto a quanto non conoscessimo già e che sta formalizzando la rinuncia, da parte di tutte le culture "altre", alla propria capacità di giudizio morale per far posto esclusivamente ad un solo "parametro" fondato sulla conformità assoluta ai "desiderata" di cui abbiamo parlato prima.


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PietroGE
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Qui si palesa in modo imbarazzante il rapporto asimmetrico e di sudditanza con quella religione esclusivamente legata al dio biblico, che rifiuta qualsiasi rivelazione o esegesi e pretende verso di sé una forma estrema ed assoluta di timore reverenziale.

La sudditanza si concretizza nel concetto di 'fratelli maggiori', concetto che è venuto fuori di recente, diciamo intorno al Concilio Vaticano II, perché non mi pare che sia mai esistito prima, ai tempi dell'accusa di deicidio. C'è stato un cambiamento epocale nella posizione del popolo ebraico all'interno della visione teologica della chiesa cattolica e del suo magistero. Al punto da sfidare lo stesso Vangelo :«Il suo sangue su di noi e sui nostri figli» viene infatti reinterpretato come 'opinione di alcuni' che erano presenti, istigati dai 'malvagi' rappresentanti del Sinedrio. In realtà il Vangelo di Matteo dice : "E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli».  Ancora più incomprensibile la sudditanza riguardo a Pio XII per il quale gli ebrei hanno messo il veto alla beatificazione in quanto, a conoscenza dell'olocausto, non avrebbe fatto nulla per condannarlo o impedirlo. Come al solito nessuna prova viene presentata, c'è solo la 'testimonianza ebraica'. 


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sarah
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In tema con il titolo di questa riflessione e sempre a proposito di letture comode e scomode della storia:

https://www.linkiesta.it/2018/10/i-bombardamenti-angloamericani-di-dresda-fecero-piu-vittime-della-bomb/


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sarah
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Sono d'accordo, @PietroGE. Anche a me pare un concetto tutto sommato nuovo o che comunque sta prendendo forma sempre più chiaramente in questi ultimi anni. Non a caso, la fumosa definizione di "fratelli maggiori" corrisponde alla svolta post-conciliare, quella che ha inteso suggellare una sorta di "nuova alleanza" con la modernità. Non è più un mistero l'appartenenza massonica di alcune "menti eccellenti" del Vaticano II e dunque forse nemmeno il loro sforzo di avvicinamento alla componente ebraica a lungo avversata. Forse nei decenni tra il concilio e oggi hanno in qualche modo convissuto ( se così si può dire ) le due visioni: l'una ancora legata seppur lontanamente al concetto di deicidio e l'altra incline ad una rilettura che appariva e ancora oggi appare come una positiva "apertura di vedute" che, naturalmente, si aspetterebbe un atteggiamento simile anche dall'altra parte. Adesso però sembra volgere al termine anche questo breve frangente e i dubbi emergono sempre più chiari non solo nel rapporto con la cultura ebraica. Questo "papato" dalle mille contraddizioni che intende piacere al mondo ha fatalmente intercettato una realtà durissima e sconta il caro prezzo di essersi messo al servizio totale di un potere che non fa sconti a nessuno e palesa il volto spietato di cui abbiamo parlato prima. Non gli resta che balbettare qualche frase scontata sulla pace, ovviamente ininfluente. Il rapporto con i "fratelli maggiori" diventa sempre più oneroso e imbarazzante ( nonché gestito a senso unico ) e non lascia altra scelta se non assecondare, più o meno velatamente, il rapporto di subalternità, anche e soprattutto morale, che si è venuto a creare.


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GioCo
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Pubblicato da: @sarah

In fondo questa tremenda fase storica mette sotto la lente, che lo si voglia o no, proprio la questione di cui avete parlato, ovvero la possibilità di scatenare la violenza e la follia sull'intera umanità attribuendo tutto ciò ad una volontà "superiore" o appunto divina. Sarebbe urgente un chiarimento ma il chiarimento non arriva. [...]

Oh beh, è arrivato è arrivato... E continua ad arrivare. Solo che è sussurrato in lingue perdute e ci vogliono pure orecchie fini per udire e poi anche tempo e tanta pazienza per discernere cosa suggerisce...
 
Voglio dire @sarah che il chiarimento c'è ma non è accessibile (per ora). E' stato messo (apposta) fuori della portata di... Praticamente tutti. Qualsiasi cosa se ne dica risulta inutile ed è solo ciò che si constata... Voglio dire che ci si prova. Per Amore del prossimo, ci si prova. Ma i risultati paiono piuttosto deludenti. Diciamo che se fosse una classe sarebbe piena di "amorevoli" discoli il cui pensiero ti fa più che altro disperare. 🙄 
 
A me rimane solo un profondo desiderio di andarmene, come fossi colto da una stanchezza disumana. Non coltivo altro nell'animo, ma essendo anche profondamente contrario a qualsiasi soluzione da "self made man", oltretutto senza nemmeno riconoscermi anglofilo o accettare anche solo sta terminologia a me aliena, ho risolto cagionando al mio prossimo più capacità critica che mi riesce possibile. Una specie di passatempo non dissimile dalla pesca, pratica che non mi ha mai entusiasmato ma tanto ha insegnato comunque anche al Buddha. Cioè qualcosa che obbliga ad allenare pazienza e richiede calibrazioni di equilibrismi fini.
 
Il punto è che per quella "cosa" avresti bisogno dell'equivalente sensibilità ora dormiente. Lo è da tanto di quel tempo che (tipo la coda) ce la siamo proprio scordata e per noi oggi (a livello collettivo) non c'è... Non esiste proprio. E' come una radio che riceve certi canali AM e potrebbe anche ricevere in FM ma tu hai scordato il senso ed ora non immagini neppure esistano anche canali in FM. La frequenza c'è come la trasmissione ma non puoi percepire nulla e non dipende dalla fonte.
 
A questo devi aggiungere la necessaria opera di distrazione di massa, perché poi c'è chi è preoccupato di farti stare distratta/o 24su24. Questo "ente" non ha bisogno di dormire. A cui devi aggiungere l'alterazione data dalle incursioni psicofisiche di agenti inquinogeni (crescenti) chimici e fisici. Cioè un ambiente sempre meno "sano". A cui devi aggiungere la paura... In specie di scoprire in che razza di Mondo viviamo... Chi lo gestisce... Quanto i legami affettivi in concreto sono ciò su cui puoi contare...
 
Troppi sentirebbero il Mondo crollargli addosso se ne fossero lucidamente coscienti (adesso). Tipo "illuminazione della casalinga di Voghera"... Divinità ? Chi ci è superiore appare sempre a noi così. D'altronde Cortes fu scambiato per divinità e manco era poi sto stinco di santo... Non ci vuole molto conciati come siamo... Un Vip qualsiasi, uno su un palco che sbraita robe a caso, fosse pure un comico e subito ecco un il dio dell'Olimpo... Il panteon oggi è stracolmo di straccioni così... Uno per ogni gusto... Come al supermercato.

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sarah
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@GioCo. Capisco. Quindi, in fin dei conti, se il chiarimento resta per ora inaccessibile ai più per mancanza di "compatibilità" tra i sistemi di comunicazione ( perdona la semplificazione mal fatta ) significa, in un certo qual senso, che non c'è. Che non arriva. Non nel modo che lo renderebbe efficace, insomma. Né forse potrebbe esistere sulla faccia della terra qualcuno in grado di dire ( essendo allo stesso tempo credibile ) qualcosa come: siete da sempre stati gabbati, avete pensato di agire servendo una causa giusta ma ciò che stavate "ascoltando" è in realtà la voce di "qualcosa" che tutto vuole tranne il vostro vero "bene". Non che siano mancati i tentativi, in realtà, ma con effetti deludenti che hanno finito per indirizzare gli "ascoltatori" verso forme alternative di devozione o comunque di "dipendenza" da una schema che prevedeva sempre aspettative e coinvolgimento emotivo. E forse allora si potrebbe ipotizzare che non possa esistere nessuna persona fisica dotata di tanto carisma e di tanta autentica illuminazione da farsi portatrice di un simile messaggio. E ciò non mi stupisce nemmeno troppo perché la "demolizione" di un mito richiede la sua immediata sostituzione con un'alternativa valida: l'essere umano è comunque di natura incline alla trascendenza e pure chi la nega asserendo di rifarsi ad un pensiero rigorosamente scientifico non raggiunge risultati meno patetici degli altri. Tu dici che il "messaggio" è stato posto intenzionalmente fuori dalla portata dei comuni mortali, dunque il tuo ragionamento implica una volontà da parte di chi ( o cosa ) è padrone o generatore del messaggio. Non è cosa da poco perché questo esclude ogni meccanismo di casualità indirizzando le nostre riflessioni in una direzione ben precisa. Ecco, forse in questo quadro così complesso però una "novità" c'è: negli ultimi tempi qualcuno è venuto allo scoperto, come un animale prudente che attende il momento propizio per la sua azione, e ha bellamente dichiarato le proprie intenzioni ( omicide, inumane e tutto ciò che si vuole ) senza temere alcun giudizio morale con una sfacciataggine senza precedenti e soprattutto legando le proprie dichiarazioni a pretese "volontà divine". Perché lo ha fatto? perché questo costituisca un elemento dirimente per comprendere la vera natura di ciò in cui molti credono? Semplicemente come bluff per intimorire l'avversario ( tendo ad escluderlo ), o per altro ancora? Non so rispondere. Tendo però a credere che costoro ritengano i tempi abbastanza maturi per rivolgere a chi li ascolta messaggi di natura diversa da quella abitualmente adottata. Messaggi che sembrano non lasciare spazio all'ambiguità ( ahimè ) e che necessariamente ci scuotono nel profondo e fanno sorgere interrogativi. Interrogativi che non trovano più risposte soddisfacenti nel repertorio adottato fin qui. Passano i decenni e i fatti storici ( con le loro vere o presunte verità ) si sedimentano, sbiadiscono e un po' si perdono: oggi, ad esempio, l'equazione comportamento dello stato e. braico - o.locausto è più difficile e meno immediata da verificare perciò tali dichiarazioni suonano necessariamente in modo diverso a molti orecchi. Dall'altro canto, chi le proferisce sembra aver fretta di imprimere alla storia un altro corso. Chi è l'ingannato? I tiranni accecati da una devozione malata al proprio dio? Il "popolino" che spera di far meglio ma non riesce perché abbagliato dalle stesse convinzioni? Tutti? Nessuno? Sono davvero tempi interessanti...


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GioCo
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Pubblicato da: @sarah

@GioCo. Capisco. Quindi, in fin dei conti, se il chiarimento resta per ora inaccessibile ai più per mancanza di "compatibilità" tra i sistemi di comunicazione ( perdona la semplificazione mal fatta ) significa, in un certo qual senso, che non c'è. Che non arriva. Non nel modo che lo renderebbe efficace, insomma. [...]

Noi viviamo @sarah del desiderio profondo di vedere le cose risolte. In un certo senso "abbiamo fretta". Certo, passiamo come un ciclotimico dall'apatia distratta della pura sopravvivenza all'ansia di fare qualcosa, di sapere almeno quello che si può fare...

In effetti rimane una sete di conoscienza o come preferisco dire "canoscenza" per indicare con l'arcaicismo qualcosa che apparteneva un tempo alla conoscenza ed era più spirituale che dottrinale.

Ma l'infinito delle nostre ansie se ne fotte e credo dal suo punto di vista faccia pure bene. Un po' come il regista navigato che sia chiamato a contenere le "esuberanze" del suo cast di giovani al debutto: se vuole che sia un successo l'ultima cosa che ha senso fare è alimentare eccitazione.

I tempi sono lunghi e pure il rilascio di "canoscenza". Qualcosa si può già notare e non è solo quello che indichi. Per esempio, proprio l'altro giorno vedevo come in un canale di persone ipervacciniste convinte uno ha postato notizie sui malori improvvisi che è stato accolto con preoccupazione. Non sconcerto e nemmeno critica. Certo, poi mi arriva la madre preoccupata perché il figlio si lagna di mille mila problemucci (perché si caga sotto e teme il peggio giustamente) e mi tocca pure assecondare.

Ma il punto della surrealtà imperante non è che si debba fare qualcosa. Meglio non fare proprio niente e "seguire il flusso" perché c'è fin troppo che "agisce". Agitare ulteriormente le acque le intorbidisce e basta. Tuttavia far star zitto il pensiero è davvero ora più che mai un opera titanica. Sembra una fanfara sgangherata con la compulsione paranoide a dire la sua (mai richiesta). Nella testa intendo. Ci costringe a tirare fuori millanta mila pensieri che poi non ci fanno stare affatto bene.

In sintesi arrivano poche gocce alla volta. Misurate. Per pochi. A noi sembra nulla perché non ce la facciamo più...

Ma tutto questo non è un problema che per noi. Imparare a gestire quel poco è farlo diventare tanto... Perché è tanto e di più sarebbe veleno...


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