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Il grande rifiuto di Riccardo Muti


Tashtego
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Il maestro Muti pubblica una sorta di addio al mondo, di rifiuto della modernità sul Corriere della Sera. Qui la lettera ripresa da Luogocomune: https://www.luogocomune.net/28-opinione/5806-riccardo-muti-stanco-della-vita


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Primadellesabbie
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L'avevo sottovalutato, bisogna starci attenti con questa smania di farsi un'idea di tutto e di tutti.

Ascolterò i suoi concerti con maggiore attenzione.

Quella degli applausi ai funerali è una scurrilità licenziosa, inaudita.


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LuxIgnis
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A me è sempre piaciuto oltre che come grande musicista anche come persona mi è sembrato molto equilibrato. Ho letto le sue parole e sono d'accordo con lui.
Poi definire Bach o Beethoven colonialisti (non lo sapevo questa!), sommi musicisti come loro non ce ne saranno più, è veramente il segno dell'idiozia irrecuperabile ed auto distruttiva di questo mondo.


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oriundo2006
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Direi che è un resa la sua, di fronte al ‘mondo’, destituito di valore perchè orientato all’ antiumanità.

Da ricordare il fatto che non abbia aderito ad alcuna ‘congrega’, ovvero alla massoneria.

Sull’ artista direttore d’ orchestra non mi pronuncio…nelle voci delle opere probabilmente ha ricercato i suoni e le presenze di una Napoli antica oggi purtroppo scomparsa.


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gix
 gix
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Ho letto la lettera con curiosità mista ad altre sensazioni che non saprei nemmeno io stesso descrivere. Quando un personaggio del genere prende la parola per scrivere o dire cose come quelle che ha ritenuto di dover mettere all'attenzione di tutti, corre sempre l'esigenza di dare una lettura da diversi punti di vista. Non penso si debba discutere l'uomo di cultura, musicale in questo caso, semmai interessa di più il tormento, se di questo si tratta, dell'uomo in quanto tale. Voglio dire, non so se Muti abbia o meno conosciuto la "durezza del vivere", probabilmente l'avrà osservata quantomeno da vicino, evitandone però di sicuro le scomodità. Non che sia sconveniente mettere in risalto il proprio disagio nei confronti di una società che non si ritiene degna, secondo il proprio giudizio, e nemmeno è necessaria la sofferenza per capire come si sta al mondo. Mi chiedo però se aver avuto gli strumenti, culturali e non solo, per pronunciare certe parole, ti metta in condizioni di poter dare un giudizio, anche sulla vita che uno ha vissuto.  


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Primadellesabbie
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@gix

Postato da: @gix

nemmeno è necessaria la sofferenza per capire come si sta al mondo

Forse non è neccessaria...ma aiuta.

 


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cedric
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Il nostro eroe ormai ottantenne ha reso pubblico, con la sua lettera sul Corriere del 27 giugno, una sorta di testamento letterario. Essendo un giornale nazionale una sorta di forum cartace l'ottimo Riccardo Muti (autore  del post) deve accettarne tutti i commenti, come si conviene a chi scrive in un forum che si rispetti

Paralipomeni alla mutigeriomachia
(l'ultima battaglia di Muti in vecchiaia)

Ottant'anni a breve e mi sono stancato della vita. È un mondo in cui non mi riconosco più. E siccome non posso pretendere che il mondo si adatti a me, preferisco togliermi di mezzo... come nel Falstaff, 'tutto declina'.

frase tipica di tutti gli ottantenni, e' ovvio che il mondo attorno a lui sia cambiato parecchio e che il mondo non possa adattarli alle sue graziose necessità

Ho avuto la fortuna di crescere negli anni 50, di frequentare il liceo di Molfetta dove aveva studiato Salvemini, con professori non severi, severissimi... Rimpiango la serietà.

no, lui rimpiange la sua gioventu', come tutti gli ottantenni

Rimpiango lo spirito con cui Federico II fece scolpire sulla porta di Capua, sotto il busto di Pier delle Vigne e di Taddeo da Sessa, il motto: 'Intrent securi qui quaerunt vivere puri' (Entrino sicuri coloro che intendono vivere onestamente). Questa è la politica dell’immigrazione e dell’integrazione che servirebbe...

un po' di sana ostentazione degli studi classici non si nega ad un ottentenne

Non so se dopo la morte davvero ci rivedremo in un mondo migliore... non lo so. Certo non nei Campi Elisi. Spero ci sia tanta luce... mi basta che non ci sia la metempsicosi. Non ho voglia di rinascere, tanto meno ragno o topo, ma neanche leone. Una vita è più che sufficiente».

solito dubbio degli ottantenni: e se i preti avessero ragione?

Ho avuto una formazione cattolica. Ho ammirato molto papa Ratzinger, anche come magnifico musicista. Non credo nei santini di Gesù biondo. Dentro di noi c’è un’energia cosmica che ci sopravvive, perché è divina. Ricordo la morte di mia madre Gilda: ebbi netta la sensazione che il suo corpo diventasse pesante come marmo, mentre si liberava un flusso, l’energia vitale...

 ecco i risultati dell'educazione cattolica: ti modella per tutta la vita con la storia dell'energia cosmica divina

Il lockdown l'ho passato a studiare, ma a parte lo studio, è stato orribile. La disumanizzazione si è fatta ancora più profonda. La mancanza di rapporti umani è terrificante. Entri al ristorante e vedi al tavolo cinque persone tutte chine sul loro smartphone... Io non lo posseggo e non lo voglio...

come tutti gli ottantenni rifiuta la tecnologia  perchè non la sa usare e quindi la ritiene inutile

La tv avrebbe dovuto approfittare del lockdown per fare trasmissioni educative.Invece, a parte qualche bel documentario, siamo stati invasi da virologi, da sedicenti 'scienziati'. Per me scienziato era Guglielmo Marconi!... La banalità della tv e della Rete, questo divertimento superficiale, la mancanza di colloquio mi preoccupano molto per la formazione dei giovani.

solita passione degli ottantenni: preoccuparsi della formazione dei giovani, magari perchè poi non si formano come lui vorrebbe

Non sono né di destra né di sinistra... Sono tra quelli che tentano di dare indicazioni utili... Io sono nato uomo libero e tale rimango. Sono cresciuto con dettami salveminiani, socialista non bolscevico. Non mi sono mai affiliato a una congrega...

sembra francesco guccini in opera buffa "sono socialdemocratico anche io, avanti al centro contro gli opposti estremismi"

C’è un eccesso di politicamente corretto anche nella musica... con il Metoo, Da Ponte e Mozart finirebbero in galera.Definiscono Bach, Beethoven, Schubert 'musica colonialista': ma come si fa? Schubert poi era una persona dolcissima...

un ottantenne non puo' comprendere il significato terribile del colonialismo: quelli della sua età ci hanno fatto fortuna, i colonizzati sono stati sfruttati ed ammazzati come bestie

C’è un movimento secondo cui dovrebbe esserci un equilibrio tra uomini, donne, colori di pelle diversi, transgender, in modo che tutte le questioni sociali, etniche, genetiche siano rappresentate. Lo trovo molto strano. La scelta va fatta in base al valore e al talento. Senza discriminazioni, in un senso o nell’altro.

questa e' la prova che il concetto di discriminazione per etnia e per genere è talmente semplice che lo capisce anche un ottantenne

Credo nei viaggi dell’amicizia e della pace. Non lavori per il successo, la quantità di applausi e articoli ma lo fai perché capisci che la tua professione è una missione...

facile a dirsi quando hai avuto successo,  hai le tasche piene di soldi e non devi consegnare pizze per vivere

Non ho paura della morte... Mi dispiace lasciare gli affetti... Da ragazzi andavamo la sera al cimitero a vedere i fuochi fatui. Ho conosciuto l’ultima prefica, Giustina: raccontava i pregi del morto, disteso sul letto nell’unica stanza della casa, la porta aperta sulla strada, alle pareti la foto del fratello bersagliere e dello zio ardito…

si spera che ad ottanta anni non si abbia paura della morte e che la si accetti ed aspetti con serenità, altrimenti a cosa son serviti i suoi studi classici in gioventù?

Un mondo semplice e fantastico, che mi manca moltissimo. Per questo le dico che appartengo a un’altra epoca. Oggi il mondo va così veloce, travolge tutto, anche queste cose semplici, che sono di una profonda umanità...

come gia' detto i vecchi ricordano solo i pregi della loro giovinezza, quando Muti aveva 15 anni nel 1955 era da poco arrivata la pennicillina e non si moriva piu' di una banale polmonite.

Ai miei funerali non voglio applausi. Sono cresciuto in un mondo in cui ai funerali c’era un silenzio terrificante... Quando sarà il mio turno, vorrei il silenzio assoluto. Se qualcuno applaude, giuro che torno a disturbarlo di notte, nei momenti più intimi...
Riccardo Muti

per finire in bellezza il nostro ottantenne da per scontato che ai suoi funerali ci sia tanta gente a cui attribuisce pure la volontà di applaudirlo. E' la solita proiezione dei propri desideri nella volontà altrui.  Al Pacino nei panni di Satana diceva giustamente che la vanità è il suo peccato preferito.

* * *

 In conclusione, che dire di tale testamento? Come sempre si deve separare l'uomo dall'artista. L'artista Muti è stato certamente geniale e degno di rispetto ed onori, l'uomo Muti ahimè è ormai vecchio e anche se è ancora abbastanza lucido è necessariamente  un po' banale  e rievocativo.

Ma è anche sempre parecchio vanitoso, visto che ci tiene a farsi chiamare maestro (o Maestro con la maiuscola?)

 


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oriundo2006
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Insomma, Cedric, uno che e' vecchio non puo' criticare l'epoca presente: pensa invece come sarebbe diverso se dicesse: ho raggiunto il successo grazie a questo mondo attuale, cosi' meraviglioso rispetto al passato, di cui lodo tutto...comprese le forme di neo-schiavitu', cosi' necessarie ed anzi encomiabili visto che realizzano l'assioma ( indimostrabile ) dell' uguaglianza delle opportunita' attraverso il mero 'mercato'...o quantomeno si sforzano, a differenza del passato dove tutto era associato non ad un meccanismo impersonale ma allo sforzo individuale, da aborrire !

Questo post è stato modificato 3 anni fa da oriundo2006

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Tashtego
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@cedric ho riletto un paio di volte, con disgusto crescente, il tuo intervento. Sembra scritto dal prototipo dell'adolescente ignorante, ma vanaglorioso, moderno. Disilluditi, hai solo dimostrato che l'ottantenne Muti la sa più lunga di te. Non perderò tempo a commentare punto per punto argomenti che si commentano da soli. Son lì, ognuno può farsene un'opinione. 


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Primadellesabbie
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@tashtego

Non è solo questione di saperla più lunga...


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SupernovaX
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La rassegnazione che traspare dallo scritto penso che nasca dalla consapevolezza di vivere il tramonto di ciò cui ha dedicato una vita intera, quella Musica Classica che è la trasposizione sonora di un Occidente idealizzato come il migliore dei mondi possibili.

Penso che il concetto stesso di "musica classica" sia nato quando è avvenuta una rottura con la tradizione precedente, un po' come accadde ventisei secoli fa quando, persa la Saggezza, si cominciò ad amarla come si può amare ciò che manca ed i saggi divennero filosofi.

Le muse purtroppo sono diventate inaccessibili ed al musico subentra il musicofilo, l'utente che apprezza fin dove può apprezzare e comprende fin dove può comprendere così come il filosofo può tendere alla saggezza ma fino ad un certo punto.

Auguro al Maestro ed a tutti gli amanti delle arti e della sapienza di potersi un giorno reincarnare in un'epoca in cui le Muse tornino a scendere dal Parnaso per intrattenersi con i mortali, un'epoca che nel Kali Yuga corrente possiamo solo vagamente immaginare. 


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cedric
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@tashtego

Mai commento fu più apprezzato, e non è una battuta!

Essendo quasi coetano del caro vecchietto Muti (che è cosa diversa dall'artista Muti),  l'essere qualificato come adolescente (vabbè anche ignorante), vanaglorioso e moderno  non puo' che rallegrarmi.

Peccato che io debba accontentarmi di un (ottimo) forum mentre il mio quasi coetaneo signor Muti puo' permettersi di pubblicare un post (che ribadisco è abbastanza deprimente) sul Corriere della Sera....

 


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magliette.fun
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Gli ottantenni....gli ottantenni....gli ottantenni....

Il pregiudizio sulla base della data di nascita è tipicamente consumista ed all'origine dei più grossi problemi come i 5s

Secondo tale concetto l'uomo nasce edotto e con il passare del tempo diventa sempre più stupido. 


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cedric
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Il pregiudizio non è sulla data di nascita, ma sulla differenza fra la data corrente e la data di nascita, in breve sull'età.

Tutti i vecchi ricordano quanto fosse bella la vita da giovani e tutti i vecchi  hanno una malcelata invidia per chi è piu' giovane. E' del tutto normale: tutta la letteratura da tremila anni a questa parte ne è piena. 

Purtroppo qualche vecchio ha la scomoda peculiarità di essere diventato un mito (per arte o per nobili azioni) pur essendo ancora vivo  e di conseguenza tutto quel che dice o scrive diventa ammantato di aurea sacralità che nessuno puo' permettersi di scalfire.

Serve pazienza, prima o poi la natura farà il suo corso e ce ne dimenticheremo.  Il che è proprio quel che i vecchi temono più della morte sperando che  a loro sia dedicata almeno una via o una piazza. La mala pianta del culto della personalità alligna tenace!

 


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