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La Propaganda del Nuovo Ordine Demente


GioCo
Noble Member
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Immagine ripresa da "Il Mago di Oz" del 1939, che alimenta la "leggenda" del nano impiccato, ripresa QUI da "l'Inspiegabile".

Oggi vi parlerò finalmente di qualcosa di NUOVO. Finalmente per me, perché sono vent'anni che mi chiedo se è il momento di dirlo e credo che questo momento sia arrivato.

Il "via" lo ricevo da Maurizio Blondet, con l'articolo "I Padroni della Morte (nostra)" e in particolare alla sezione "Hanno espulso Dio, e ne imitano le opere". Lui cita a un certo punto un suo libro "Gli Adelphi della dissoluzione", la cui prima pubblicazione risale (secondo le mie ricerche) al 1994.

Bene, di cosa voglio scrivere? Dell'Amore (tema sottostante all'articolo di Blondet) e della pubblicità che dovremmo sapere "propaganda" ma che è stata rinominata per evitare che fosse giustamente associata a qualcosa di maligno. Insomma per ridare a qualcosa di oggettivamente osceno e brutale una parvenza di dignità al fine di renderla accettabile, tipo un nano morto sullo sfondo dello sfruttamento più bieco dell'industria del cinema, sostituito da un uccello e dalla successiva pornhollywood. Comuque per pubblicità intendo esattamente quella che vediamo in TV, sullo smartphone, in internet o per le strade nei cartelloni.

Quello che colpì me tanti anni fa (sempre negli anni '90) fu l'evidenza evidente che la propaganda era una specie di controrivoluzione puntata contro di noi, una speciale arma politica che doveva smontare le fondamenta ideologiche di tutte le conquiste moderne per riedificare la mente sulla vecchia base medievale e plutocratica presentandola come "il futuro" desiderabile (Star Wars "tanto tanto tempo fa"). Ci arrivai verso le fine degli anni '90 e proprio in seguito al crollo del muro di Berlino, perché a quell'epoca guardando le immagini in TV, mentre tutti pensavano "è finito il comunismo" io dentro di me, per qualche strana alchimia che non so spiegare, stavo facendo il funerale alla democrazia.

Gli effetti della pubblicità a medio e lungo termine sulla psiche sono diversi e bizzarri, uno ad esempio è che "il denaro e gli esseri umani hanno preso strade diverse", come Blondet ci ricorda nel suo libro. Con ciò viene meno la teoria marxista che era basata su differenze di classe individuate su base economica ma anche la sostenibilità stessa del concetto di Sovranità e con essa ovviamente la democrazia, lo Stato, la Nazione e compagnia cantando. Un altro effetto bizzarro è che i primi nemici dei capitalisti, i comunisti, in questo modo possono facilmente diventare perfetti alleati anche inconsapevoli, in quanto "svaporati gli uni" (i capitalisti) gli altri (i comunisti) non hanno più niente contro cui combattere e con cui giustificare la propria esistenza. Un altro ancora era che il denaro si strasforma in una entità astratta (il denaro è un concetto intimamente legato al principio della Sovranità) un numero trattato "come se" ci fosse ancora un effettivo riscontro materiale, ma nei fatti sostituito con qualsiasi cosa (un debito che è comunque debito) che lo rappresenta a livello simbolico e immaginario. Come una carta di credito o un microchip. Le conseguenze sono infinite ma probabilmente quando tutto questo è iniziato non c'era una ideologia che potesse sostenere questi effetti bizzarri. C'era qualcosa di accennato, in embrione, come l'ordoloberismo tedesco precedente al nazifascismo, ma troppo "grossolano". Niente che potesse assurgere a religione globalista. Per ciò intravedo un intenso lavoro di sincresi che deve essere stato messo in opera, in parallelo allo smantellamento interno della Chiesa Cattolica (non a caso seguo Blondet considerandolo una specie di "cartina di tornasole") che ha preso vigore subito dopo il secondo dopoguerra. All'epoca erano le teorie di Crowley con il comandamento "fai quello che vuoi" ad essere le più promettenti per il nuovo ordine demente, comandamento che potremmo completare oggi con "purché non ti interessi d'altro".

Ma posso continuare a lungo e non arrivare al punto, quindi perdonate ma glisso tutti questi argomenti interessanti e vado al sodo: la propaganda allena l'attenzione a rimanere lontana dalle cose vicine e minute, cioè dalla materialità terrena dell'esperienza, aprendo uno specifico spazio di alienazione emotivamente guidata. Il "perché" (anche storicamente) dovrebbe essere ormai chiaro: per proteggere le classi dominanti e la loro opera di sostituzione del vecchio ordine sociale, nel senso proprio che c'è il tentativo concreto, pianificato, perseguito con ogni mezzo, di sostituire le credenze "vecchie" (in realtà le conquiste sociali degli ultimi 3-4 secoli) che mettono in pericolo l'autorità autogena (=autistica) di stampo neoliberista nobile/plebeo "io so io e voi nun sete un cazzo".

Come riesce la pubblicità, in apparenza così innoqua, a stuprare in questo modo la mente? Prima di tutto perché è pervasiva, ossessiva, onnipresente e quindi "normalizzata". Oggi è condannato chi vuole evitarla a tutti i costi "perché non accetta il sistema", non il contrario. Infatti tutto quello che taglia via la pubblicità è scoraggiato. Poi perché "è gratuita" (se pensate che non abbia senso farla pagare, sappiate che la state già paganto in infinite modalità salatissime, una tra le tante è l'incuria ambientale) e addirittura per osmosi pare rendere gratuito ciò che in teoria dovrebbe essere a pagamento (in realtà trasforma in merda e basta). In questo modo qualsiasi comunicazione sta diventando rapidamente indesiderabile in quanto dipendente dalla pubblicità, quindi "merda". Infine perché "sembra" non imporsi, rispettare la volontà di ognuno, anche se è oggettivamente difficile rispettare la volontà di non essere stuprato continuamente, dal momento che lo stupro della propaganda è considerato innoquo e ci libera dal suo stesso "effetto psicopatologico".

Tuttavia questo effetto psicopatologico essendo ineliminabile perché implicito (nel senso proprio che provoca una specifica patologia psichiatrica che approfondisco qui avanti) ha costruito delle resistenze indigene, partigiane e quasi sempre incoscienti (nel senso che sono prodotti del subconscio collettivo suddivisi in diversi aspetti della realtà "asociale" subita) sia in senso difensivo (come una specie di "sindrome di stoccolma" di massa) che offensivo (come il cosiddetto "complottismo") ma comunque "fuori controllo" e quindi, essendo la propaganda l'anima stessa della perversione che deve essere imposta a tutti i costi indipendentemente dal contenuto ma non a casaccio, i plutocrati si sono attrezzati per accedere a sempre nuove vie dirette verso il sistema nervoso (che già da tempo non è più solo nostro, ma coltiva un lato "alieno") ad esempio con il 5g, preludio alla società dove la dipendenza alle sevizie verso qualsiasi età, credo e ragione sociale saranno legalmente rese obbligatorie in senso libertario da uno stato fittizio di debito eterno e da una confusione mentale indotta da una specie di amnesia che sostituirà tutti i punti di riferimento oggettivi con illusioni (che sarebbe più corretto indicare con "allucinazioni") di cui la virtualità, la cosiddetta intelligenza artificiale (meglio descrivibile come "psicodemenza" emotiva), la rete e tanto altro, sono il supporto, la cornice nonché l'incubatrice.

L'azione che la propaganda ha sul nostro sistema nervoso ha come vittima privilegiata l'Amore. L'Amore è un sentimento (non un emozione) cioè agisce senza un tempo definito, per ciò è tecnicamente senza scadenza. Tuttavia è un sentimento che aggredisce in via diretta l'egoismo: senza sacrificio dell'ego, non esiste nessun "Amore". La pubblicità esaspera l'ego, producendo una specifica patologia egoica in quanto induce alla sovralimentazione dell'importanza personale, semplicemente sostituiendo il desiderio materale con il desiderio astratto di un idea, ad esempio "il dentifricio che rende i denti più bianchi" o "il biscotto come natura crea". La pubblicità è un generatore di sogni e quindi di fatto "tecnomagia" o "tecnoillusionismo".

Pensiamo al cibo, un tema molto sentito dalla nostra cultura: cos'è oggi un cibo "buono"? Cos'è un cibo "naturale"? Cos'è un cibo "sano"? Ma soprattutto, come si fa a pensare a qualsiasi cibo senza sapere cos'è che mangiamo? Perché è così difficile sapere cosa mangiamo? In teoria, l'evidenza evidente ci suggerisce che tutto ciò che produce la terra dovrebbe tornare alla terra, affinché il ciclo della produzione possa ricominciare: così è sempre stato, così sempre sarà? No, oggi tutto ciò di cui abbiamo notizia è inquinato dalla propaganda che ci fa vivere stati di coscienza emotivamente alterati perpetui per convincerci e plagiare la mente che "va tutto bene" quando non va niente bene. Siamo dentro una specie di allucinazione fatta di specchi e di rimandi che consideriamo pedissiquamente "verità", "bene", "giustizia" ma che in via esclusiva è soltanto l'agenda della nuova nobiltà.

Un effetto diretto e vicino di questo continuo stupro mentale è l'opinionismo forzoso, cioè il trattare temi di evidenza evidente incontrovertibile come se fossero opinioni, senza che ciò sia mai percepito come assurdo, paradossale e spesso pure grottesco, ma sempre opposto al fanatismo pericoloso. Pensiamo alla polemica inesistente sul genderaggio, cioè sulla "supposta" (alla Bud Spencer) che esiste un sesso "inventabile" a babbo morto e che fonda la sue radici nel rifiuto del corpo che possediamo. Vi sembra un caso?

Di fatto lo sradicamento dall'evidenza evidente, dato che è oggettivamente impossibile, non elimina l'evidenza, semplicemente instilla esattamente quello che dichiara di combattere, cioè un quache tipo di fanatismo "da stadio". C'è infatti una bella differenza tra una teolgia e una evidenza. Un conto è formulare un credo dottrinale, ad esempio che "monoteisticamente" di Dio ce ne uno e tutti gli altri non son nessuno e quindi che il Cosmo è un Universo che sottointende che ce ne uno e tutto il resto è un Vuoto Inesistente, un altro è avere l'esperienza di avvistamento di UFO (cioè di un oggetto volante non identificato) e non sto accostando a caso queste due condizioni mentali umane, perché la prima è astratta la seconda è fisica, ma noi abbiamo finito per rovesciare i termini e cerchiamo da una parte di definire cos'è "Universo" fisicamente e dall'altra di astrarre il corpo con esperienze sempre più emotivamente indotte, arrivando a una specie di "mistica dell'edonismo", con tanto di "tifo ufologico", esegeti, santi e sacri templi dedicati al culto. Ci siamo messi in testa che il corpo è un accessorio come il coltellino svizzero e come tale lo trattiamo: se si rompe, quando si rompe, si va dal dottore, come dal meccanico con l'auto, per aggiustarlo. Lo si può personalizzare con tatoo o percing, acconciature o vestiti stravaganti. L'importante è non avere chiari i perché, l'importante è non chiedersi chi siamo e motivare quello che stiamo facendo con qualche pensiero profondo, ma "fare quello che vogliamo" anche se l'evidenza evidente è che si tratta di un modo di fare emotivamente psicodemente dove la volontà è sempre eterodeterminata.

Una specie di psico-carcere che si ottiene per "evaporazione del corpo" che è quindi l'atto primo del ripudio della nostra natura terrena, senza nemmeno avere accertato cos'è questa natura terrena, da dove viene e dove è diretta e cosa comporta per ciò la sua sostituzione, aprendo le porte alla psesudoscienza della "fede nella scienza" che però di nuovo è solo la solita agenda della nuova nobiltà.

Stiamo allegramente percorrendo la nuova-vecchissima via (sempre la solita) che inaugurava la seconda guerra mondiale con Dorothy che ballando con i suoi finti amici segue la finta strada dei mattoni gialli dopo l'Uragano che ci ha sradicato da tutti i nostri riferimenti di evidenza evidente e tanto ci basta. Che questo sia il risultato della propaganda che era di fatto quell'Uragano però, guai anche solo a pensarlo.

Nessuno vuole un cestino delle merende? >:) o:)


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