Personaggio popolare, soprattutto in rete, che è in grado di influenzare l'opinione pubblica riguardo a un certo argomento. (Accademia della Crusca)
Vorrei spendere due parole su questa nuova figura della nostra pseudo cultura italico-tecnologica. A tale grande schiera di nuovi figuri appartiene anche una certa tizia che trasborda da qualche tempo sui nostri giornali e soprattutto su internet e il cui nome non oso fare per non urtare la suscettibilità di qualche influencer qualificato o qualche youtuber super-dotato.
Mi chiedo e vi chiedo: per qual mai misterioso motivo noi avremmo bisogno di un o di una influencer? (tradotto nella nobile lingua italiana: influenzatore o influenzatrice).
Neanche mia madre che era una donna semplice ma stracolma di saggezza popolare avrebbe osato agire nei miei confronti come una influencer, al massimo quando facevo qualche marachella mi dava uno scappellotto e quando divenni adolescente ed ero ancora immaturo mi dava dei sani consigli. Come avrebbero classificato oggi mia madre: una influencer? Scusatemi, ma non so se la parola influencer è maschile o femminile ma dati i tempi che corrono dubitare sul genere della parola è legittimo e doveroso.
Questi signori influencer forse ci hanno preso per tanti stupidi o per profondi ignoranti? non siamo forse in condizione di decidere da soli, su quale giornale leggere, o quale libro comprare, o a quale film assistere o quale ragazza corteggiare?
Non so rispondere alla domanda "a cosa servono davvero". Me lo sono sempre chiesto fin da quando sono stati introdotti dal sistema; non li monitoro nel modo piu' assoluto. Ma stai tranquillo che nemmeno quelli che li seguono fedelmente ti sanno rispondere, anzi soprattutto loro.
E ora la risposta seria 😀 : trainers foraggiati dal sistema che li ha introdotti per indurre la massa verso determinate direzioni, come potrebbe essere stato nel periodo covid e relative follie, per lo piu'. Il resto lo ottiene, il sistema, ricorrendo alla forza bruta della coercizione travestita da legge: tanto le maschere ormai son calate.
si convincente. Grazie Il ruolo nefasto che hanno avuto durante la pandemia è stato grande, senza escludere che il sistema si sia servito soprattutto di loro per far digerire alla gente l'amaro veleno, pardon, il vaccino anticovid
Questi signori influencer forse ci hanno preso per tanti stupidi o per profondi ignoranti? non siamo forse in condizione di decidere da soli, su quale giornale leggere, o quale libro comprare, o a quale film assistere o quale ragazza corteggiare?
Credo che gli influencer, o meglio il potere che li ha creati e li foraggia, se ne freghi della minoranza abituata a pensare con la sua testa e imparare (quando va bene...) dai propri errori. Ai loro occhi siamo, giustamente, una causa perduta in partenza, e finché non ci considereranno pericolosi si limiteranno ad ignorarci.
Per tutti gli altri, che sono effettivamente stupidi e/o ignoranti, ci sono gli influencer. Una trappola ben concepita, perché i professionisti al servizio del sistema sanno il fatto loro, conoscono a fondo la psicologia del gregge: l'uomo comune anela solamente ad essere guidato, ha bisogno di esempi da seguire, di personaggi di successo che gli dicano cosa fare, e lui/lei lo farà perché non ha fiducia in se stesso, mentre loro sono dei gran "fighi", per cui imitandoli diventerà un pò figo persino uno sfigato come lui/lei. Si chiama "brillare di luce riflessa"... E qui mi viene in mente un "influencer" sui generis, Gioele Magaldi, che parlava appunto di "masse lunari": definizione che dice moltissimo, se ci si prende la briga di analizzarla seriamente.
Con l'evoluzione di internet, le stelline del web diventano ancora più carismatiche di quelle televisive: non importa se magari l'idolo del momento è soltanto una belloccia narcisista e superficiale, che ti rivela le ultime meraviglie del maquillage... Quando racconterà che lei si è vaccinata perché si prende cura degli altri, o che bisogna essere sempre più green, più accoglioni, più sudditi, i suoi followers saranno grati di abbeverarsi a tanta saggezza.
Una categoria a parte è quella del cretino intelligente, molto spesso con credenziali accademiche ed elevate prestazioni professionali, che però avendo a sua volta una natura "lunare", passiva, influenzabile, non si permetterebbe mai di dubitare dei Sommi Sacerdoti del Sistema, meno che mai oserebbe contraddirli. Non segue gli influencer, ci mancherebbe, è troppo colto e intelligente per abbassarsi a seguire delle icone popolaresche, e soprattutto non ha bisogno di consigli sul modo in cui inginocchiarsi e seguire la corrente: ci tiene lui/lei, alla propria reputazione... Essere additato come antiscientifico, novax, terrapiattista, screditato come negazionista di questo o di quello, costituirebbe una vergogna insopportabile.
Questi signori influencer forse ci hanno preso per tanti stupidi o per profondi ignoranti? non siamo forse in condizione di decidere da soli, su quale giornale leggere, o quale libro comprare, o a quale film assistere o quale ragazza corteggiare?
Credo che gli influencer, o meglio il potere che li ha creati e li foraggia, [...]
Gli influencer non sono diversi dai divi hollywoodiani o dai cantanti che imperversano tutt'ora e non solo nel digimondo. Prima c'erano i santi e come vediamo non è cambiato poi gran che in migliaia di anni... Prendi uno, lo eleggi a icona di riferimento e poi gli costruisci attorno un mito che il pubblico possa in qualche modo seguire come fosse una guida mitologica...
L'animo umano è quello che è e forse varrebbe la pena approfondire il suo funzionamento, come d'altronde è stato fatto da chi ci ha dato questi mezzi, dalla radio alla TV, da internet alla corrente elettrica. Senza per altro averne disponibilità e quindi con l'impossibilità (umana) di capire realmente poi quello che significa (fuori dal relativo sfruttamento per scopi autoreferenziali). Qualsiasi Opera parte da ciò che avviene dentro di noi e per un motivo semplice: siamo radicati in questa realtà. L'Humus è il corpo e l'innervazione è la radice che cresce in quell'Humus. Non cresce a caso e non cresce su Marte. Cresce in risposta agli stimoli dell'ambiente certamente, ma se fosse "solo" così ognuno di noi sarebbe una copia dell'altro o poco più... L'animo umano è complesso, molto più della media animale, e ciò che osserviamo, l'individualità, è la parte non scontata ma finale di un processo in corso d'opera. Un po' come guardare una foresta, pare un Oceano Verde "fermo" da cui è impossibile ricavare il punto esatto dove sarebbe caduto lo specifico seme che gli ha dato origine. Già anche solo per trovare il Titanic guarda quanto tempo c'è voluto e non è che non volessimo trovarlo. Semplicemente l'Oceano in quel punto era profondo e la carcassa avrebbe potuto trovarsi ovunque rispetto il punto di affondamento nel raggio di migliaia di miglia marine e i costi di quella ricerca non erano di certo accessibili a chiunque...
Ecco, più arduo è trovare l'Origine delle nostre inquetudini (emotive) e cioè come il seme che ha originato quella foresta. Alla fine nessuno lo cerca e si fa prima. Tuttavia, @brunowald, a volte qualcuno lo trova (persino senza cercarlo e perché è nel suo fato) e in lui "cambia tutto". In un senso che non è riducibile in parole perché non riguarda (banalmente) il linguaggio. Allo stesso tempo però appare anche chiaro (insieme) che quella "scoperta" non solo non porta nulla di quanto sperato e atteso, dove invece tutto (prima) suggerirebbe l'opposto, ma mette sulle spalle una responsabilità infinita. Insieme ad essa, due semplici consapevolezze: lo stato (tremendo) in cui (tutti) siamo immersi e quindi l'impossibilità obbiettiva di poterci fare qualcosa con la contemporanea "urgenza" di fare qualcosa. Tra l'altro a corredo e in sequenza si scopre poi pure che: quello che faremo avrà comunque un impatto importante che non è sotto il nostro controllo, dato che non c'è modo per determinarlo, e in più a prescindere dalla bontà di tale "intervento" e delle migliori intenzioni, comunque tutto quello di positivo che veicoleremo sarà pervertito e poi (specificatamente) quella perversione verrà a noi attribuita. Perché qui (da sempre) le cose funzionano così...
Allora capisci anche che se c'è uno spirito "buono" che potrebbe aiutarci, tendenzialmente e comprensibilmente, da qui ha senso si tenga alla larga. Gli influencer di tutte le epoche (in buona sintesi) sono un surrogato dello spirito "buono" tutto sommato accettabile e coerente alla situazione. Non sarà di certo per tutti, ma per quelli che ne hanno bisogno è una forma di intervento ottimo per "ridurre il danno".