Surrealismo che ci ...
 
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Surrealismo che ci abita dentro


GioCo
Noble Member
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[Las Pozas, giardino surrealista]

Viviamo tempi strani, dove la realtà è vissuta come surreale. Certo, artisti come Magritte, Dalì o Escher ci raccontano di questioni più matematiche ed esoteriche che di arte.

Lo vediamo, possiamo capirlo tramite le loro opere. In effetti la questione di fondo non è di lana caprina e riguarda il nostro rapporto con le proporzioni, le forme e la quantità quando paiono uscire dai canoni del senso comune.

Ad esempio, cos'è esagerato? Chi o cosa decide se qualcosa "è troppo"? Il troppo stroppia diceva simpaticamente Baraccio di Ferro, ma a stabilirlo è un fumetto, un cartone animato?

La surrealtà scivola via dalla Mente come la saponetta sotto la doccia e ci lascia nelle stesse posizioni imbarazzanti. La vediamo, possiamo toccarla, guardarla, persino abbracciarla, farne ciò che vogliamo senza mai poterla raggiungere o possedere perché poi sembra fare come i sogni, non appena esce dalla ristretta sfera delle nostre percezioni "torni alla realtà" e di fatto la dimentichi in un lampo, come non fosse mai accaduta.

Ecco la virtualità ha le stesse proprietà e gli stessi rapporti con l'esperiente, tra un naso è l'altro ficcato dentro il "black mirror", così come se fosse normale saltellare di qui e di là dallo specchio di Alice per le stesse cose di sempre, mentre ciò che sta di là ci costruisce (dentro) camere a compartimenti stagni e se fa paura quelle camere conterranno tutto l'indicibile e il suo contrario, senza colpo ferire. I padroni poi ne custodiscono gelosamente le chiavi d'accesso, come non fosse mai possibile saperlo reale il surreale mentre lo vivi e te lo dicono, apertamente, ammettono tutto come fosse normale.

Viviamo questa surrealtà facendone comunque esperienza tutti i santi giorni a dosi sempre maggiori, piccoli passi alla volta. Così accediamo a un nuovo stato dell'essere: la negazione precipua in specie dell'evidenza quando è evidente, inconfutabilmente evidente perché tale per nostra stessa ammissione.

Nulla diventa più importante che negare, soprattutto l'evidenza innegabile. Perché l'evidenza è surreale e se è surreale allora non esiste.

O no?


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