Tappare la bocca allo sciocco

Oggi abbiamo una straordinaria occasione da sfruttare: nel momento topico in cui lo sciocco (qualsiasi) ci dice che se i complotti esistessero noi lo sapremmo, perché certamente qualcuno parlerebbe, tanto più se sono così evidenti e coinvolgono tante persone, possiamo rispondere che se anche qualcuno parla dei retroscena scabrosi del potere, da questo momento in poi farà di certo la fine di Julian Assange.

Allora dovremmo andare in giro con le magliette, come Salvini, ma giusto un attimo più seri (non ci vuole poi tanto, no?) con su scritto "se parli fai la fine di Julian Assange", quindi affermare che è provato in via definitiva che i complotti non solo esistono, ma siccome siamo in guerra se ne parli vieni fatto fuori. Noi siamo la carne da macello come i comuni cittadini per i gangster, i camorristi, i mafiosi, solo che ad agire non sono criminali organizzati, ma Governi di paesi tra quelli militarmente attrezzati meglio nel mondo, ovviamente pagati con i soldi dei contribuenti. In altre parole noi li paghiamo perché possano chiuderci la bocca con estremo impegno.

Quindi adesso sappiamo cosa servono gli armamenti, ad esempio tutta la tecnologia dietro la telefonia mobile: a prelevare i vari Julian Assange dai loro Bunker, indipendentemente da tutto, dalle leggi, dal buon senso, dall'intelligenza, dal reale rapporto di forza. In effetti una figura di merda colossale. Ciò che conta infatti è ostentare nel modo più idiota possibile di essere "i padroni che comandano", di modo che noi si possa prendere atto che qualsiasi imbecille prezzolato dica il contrario mente sapendo di mentire.

Fico! Non per Julian Assange ovviamente. Ma lui i coglioni per noi li ha messi facendo la sua scelta di campo. Noi? Saremo (non dico alla sua altezza) ma almeno un poco meno servili, meno fantozziani, meno spalmati sul panino del potente da non sostenere che Julian Assange se lo meritava?

Io punto su "no", perché la comodità di fare la pace e buddismo e abbracciare le piante per lasciare in pace chi commette crimine mentre ci comanda, per ignavia o timore malcelato ma anche per tornaconto personale, non la baratteremo per la verità, anche se vorrei tanto perdere la scommessa. Gandy non si sognava di abbracciare piante o fare la pace con il nemico, sapeva benissimo di essere in guerra.

Ma poi proprio noi, dopo tanti anni di mafia in terra mafiosa, qualcosa avremmo pur dovuto imparare da quest'Italia, almeno dopo l'esempio di Falcone e Borsellino, o no?