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Un Salto nel Buio


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2211
Topic starter  

Ok, come capita alle volte anche per questa sarò breve e salterò immediatamente alle conclusioni, poi i commenti (se vi va di leggerli).

Il buio non esiste e nemmeno il Male. Il Male per come qui è concepito è una conseguenza di uno stato, quello in cui ci troviamo. Quindi non è oggettivo ?

Oh, acciderboli se lo è !!! 🙄 

Il punto è cosa è "oggettivo" per la vulgata comune e vi assicuro che la definizione che darò qui avanti vi apparira "strana", eppure è quella più coerente.

"Oggettivo" e solo ed esclusivamente tutto ciò che Amiamo (tramite i sensi e quindi "materialmente") e verso cui siamo per ciò attaccati. La vita, la libertà, la patria... Sono astrazioni che giustificano quegli attaccamenti. Il resto è "disturbo". In specie se non c'è modo di appiccicarsi (tipo l'Uomo Ragno). L'attaccamento (l'ho già detto in altre occasioni) non è MAI centrato nella parte più profonda di noi, ma verso le nostre maschere, le nostre identificazioni. L'attaccamento incensa e onora (o disonora nel fallimento) SOLO le nostre identificazioni.

Ma attenzione, perché l'identificazione è tutto ciò che abbiamo per comunicare (in questo Mondo "di mezzo" dove ciò che promana dal basso si incontra e convive con ciò che promana dall'alto). C'è modo di "comunicare" senza attaccamento allora ? Ni. C'è un compromesso che è il distacco ma il suo esercizio è davvero una sorta di "impossibilità". Possiamo esercitarlo in certi momenti o in ordini di tempo piccoli. In genere quando le nostre indentificazioni sono molto generiche e non abbiamo pretese o rivalse da portare avanti.

Ma allora l'Amore è sempre negativo ? No, tutt'altro !!! L'Amore è negativo in assenza dell'Armonia. Tuttavia, mentre l'assenza di Amore non è possibile nell'Armonia è possibile vivere d'Amore senza Armonia. Allo stesso modo l'assenza di Veggenza (o Saggezza) non è possibile nell'Armonia, mentre è possibile esprimere occasionialmente saggezza o avere intuito, senza per questo essere Veggenti. L'Armonia è l'accordo con il tutto o anche semplicemente "accordo" e la sua sede è l'intento.

Fra poco definiremo grazie a questa prospettiva la genesi della rabbia e capiremo la sua "ragion d'essere" (anche se sarebbe bene non parlare di "essere" in un Mondo che nasce per rendere impossibile la sua definizione) e in onore di un film che trovo importante per riflettere sul tema: "A Monster Calls" che in italiano è stato tradotto come "Sette minuti dopo la mezzanotte". Un drammone teatralmente e apertamente strappalacrime. Che però nasconde qualche principio che ci aiuterà in questo frangente.

Il Buio. Cos'è ? Qualche intervento fa ho scritto che ero alla ricerca della comprensione profonda di un principio Astrale che è il Buco Nero. Una entità che è stata fino a l'altroieri rifiutata dai cosmologi e che oggi è entrata di prepotenza nella dialettica scientifica, astronomica e fisica.

Noi possiamo definire il buio in due modi: Luce che si allontana (o fugge) da noi e Luce che non "vediamo". Ovviamente non si intende che non vediamo con gli occhi, ma con gli strumenti, come se fosse "luce" appartenente a un altra realtà. Per esempio un altro tempo o un altro spazio fisico dove le leggi che governano il nostro non si applicano del tutto o in parte.

La "Luce" è tutto e tutto è "Luce".

Ciò che Vive ogni volta sperimenta una "parte" di quel tutto, così che ciò che è ignorato o comunque rimane irraggiungibile, diventa Buio.

Siccome quindi per forza, in ogni vissuto e per ogni Vivente, il Buio rappresenta sia la totalità che la parte in assoluto preponderante che ci attraversa e ci circonda (basta notare che prevale nella dimensione Astrale) è abbastanza facile confondere il potere con il Buio. Ma il potere (lo abbiamo già ribadito tante volte) è Saggezza e la Saggezza è potere. Non c'è altro "potere".

Basare il proprio potere sull'ignoranza significa dipendere dalla propria incapacità. Cioè deprimere e deprimersi, impoverire e impoverirsi. C'è un possibile relativo guadagno nell'immediato (nell'arco storico delle ere) dovuto alla concentrazione del valore (e dalla dipendenza che restituisce l'atto di concentrare) che dura a seconda di quanto è ricco ciò da cui si estrae quel valore o da quanto è efficace l'estrazione, che in soldoni è sempre una valorizzazione della identificazione e di natura estetica. Tipo: "lei non sa chi sono io". Gates, Zuckerberg o Musk... Sono prodotti plastici di questo andazzo.

Si, gli attuali nostri precettori, padroni del discorso e quindi del mito da infilare a forza nel ventre molle delle nostre identità, hanno come padrone il Buio e lo venerano. Che in soldoni equivale a dire che venerano la loro ignoranza. Ma nel concreto venerano il potere che la Fede esercita sull'Uomo. Non altro.

Per ciò nel film che ho citato si parla di Fede e in particolare della fede (farlocca) nelle parole, in se stessi (la madre del bambino che crede sempre in quello che gli ripete e che sa perfettamente essere falso come lo sa perfettamente anche il bambino) e nel Bene che vogliamo ai nostri affetti che però è sempre un altra cosa rispetto la Fede. Il Bene quando associato alla Verità è sempre rappresentato da ciò che noi temiamo di più e quindi che non accettiamo. L'Armonia è quindi compromessa e le narrazioni che facciamo, il conforto che noi intendiamo "'Amore" è in realtà necessario attaccamento infantile, quel "io posso" (trattenerti alla Vita nel caso del protagonista del film) tipico del bambino che si identifica con l'infinito e che rifiuta l'ingiusto e pensa di poterlo cambiare. Egli esprime il desiderio di correggere ciò che trova ingiusto e in cambio ottiene dall'infinito solo una storia e la misera Verità. Nessuno vuole essere miserabile. Nessuno vuole perdere tempo con le storie. Soprattutto se la realtà ci sta strappando con tutta la sua forza e la sua violenza dalle mani i nostri affetti. Ci sta prendendo a sberle per dirci che non valiamo un ca%%o e non possiamo proprio NIENTE. Allora evochiamo i nostri Mostri dal profondo dell'Abisso perché combattano il Buio che ci risucchia via tutta la Vita...

E se l'Infinito non vede che stiamo soffrendo e non interviene, non corregge l'evidente ingiustizia, allora è colpevole... Va condannato e combattuto...

E' per questo che preferiamo difendere il falso. Non possiamo esprimere la nostra totalità perché essa si esprime tramite l'Armonia e nell'Armonia smettiamo di voler cambiare le cose. Perché se siamo esseri infiniti, cosa esattamente non va e dovremmo temere ? Ma siccome non riusciamo a esprimerla quella totalità, perché rimaniamo ancorati alle nostre (limitate) identificazioni, allora ci attacchiamo al falso, raccontiamo a noi stessi di super-poteri che ci salveranno e ci crogioliamo nel manifestarli o meglio, nel far credere di possederli "verosimilmente". Si tratta di trucchi, miserabili giochi di prestigio che non hanno l'intento di risolvere alcunché, quanto piuttosto di dare l'impressione di disporre di possibilità straordinarie che possono cambiare le cose... Anche se non possono nulla e noi lo sappiamo bene da subito. Ma facciamo finta, anche noi compartecipiamo alla finzione, credendo che invece sia possibile fare la differenza.

La scienza ha sostituito di fatto dentro di noi oggi la Fede e chi gestisce le illusioni da tempo se ne è reso conto. Per ciò non ha fatto altro che adattarsi e questo è quanto...
 
Chiudo con la promessa della definizione di una genesi per la rabbia. La rabbia è generata dall'impossibilità di ottenere ciò che vogliamo e intendiamo "giusto" ma che è solo la "volontà di ignorare" qualcosa che temiamo più di qualsiasi altra... La Verità. In sostanza ci arrabbiamo quando non riusciamo difendere il falso dal Vero messi a confronto, perché non riusciamo ad accettare le cose come stanno.
 
Ma che diritto abbiamo noi di voler modificare la volontà dell'Infinito ? Quello che promana dall'idea balzana di non farne parte...

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