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Omar Perez Solomon
Questo 22 agosto si celebrano 20 anni da quando avvenne il pieno accesso di Cuba ad Internet, mediante la connessione del IDICT con il provider GLOBAL-ONE degli USA, attraverso un canale di trasmissione di 64 kbs, che favorì, in modo significativo, il servizio di posta elettronica.
Nel 1973 Cuba entrò nel Centro Internazionale di Informazione Scientifica e Tecnica dei paesi membri del Consiglio di Mutuo Aiuto Economico (COMECON), e iniziò il suo lavoro nel Sistema Internazionale di Informazione Scientifica e Tecnica. In questo stesso anno, entra in funzione la stazione terrestre Caribe, integrata al sistema Intersputnik di comunicazioni via satelliti artificiali.
Tra il febbraio 1983 ed il maggio 1984 un collettivo di specialisti ed istituzioni cubane e sovietiche cominciarono a realizzare il lavoro sperimentale congiunto per la trasmissione automatizzata di informazioni via satellite. Nel 1985 s'installò, nel Centro Nazionale d'Intescambio Automatizzato d'Informazione, un microcomputer, di produzione norvegese, per sviluppare e testare progressivamente i vari servizi telematici, tra cui quello di messaggeria elettronica. [1]
Nel giugno 1987, si stabilì nella provincia di Matanzas la prima apparecchiatura di comunicazione sviluppata a Cuba, con propria tecnologia, e che permise la creazione di una piccola rete sperimentale al servizio del Potere Popolare Provinciale, che operò come parte della rete dell'Accademia delle Scienze di Cuba (REDACC).
Il sin qui riportato mostra gli sforzi compiuti dal governo di Cuba, dalla decade del 1970, per avanzare nell'introduzione di tecnologie che permetteranno lo sviluppo delle reti informatiche nel paese e l'accesso alle informazioni.
Credo che sia importante ricordare che, dal 1986, la società di telecomunicazioni statunitense AT&T incominciò a negoziare, con il governo del suo paese, l'autorizzazione per tendere un cavo sottomarino analogico tra gli USA e Cuba che sostituisse l'obsoleto sistema troposferico, unico modo esistente tra i due paesi in quel momento.
A metà del 1988, si ottengono le autorizzazioni per la posa del cavo sottomarino senza che cessi l'applicazione del blocco tecnologico contro Cuba, poiché si trattava di un tratto di cavo di tecnologia obsoleta, recuperato dal fondo del mare dopo essere stato sostituito in Atlantico, e con una capacità di soli 143 circuiti, quando le esigenze di traffico esistente erano molto più elevate. Nonostante questa discriminazione tecnologica il governo cubano, inoltre, autorizzò la posa in un ulteriore sforzo per mantenere le comunicazioni.
Nel 1989, dopo diversi mesi volti ai lavori di prospezione, proiezione, preparazione, posa di cavi e messa a punto delle stazioni, si concludeva l'installazione del cavo sottomarino analogico tra Cuba e USA, denominato cavo No 7.
Questo cavo mai si pose in servizio giacché il governo USA non approvò un accordo di servizi di telecomunicazioni giusto, ragionevole, equo e conforme con le vigenti norme internazionali tra gli operatori dei due Paesi. Allo stesso modo, per anni impedirono che Cuba si collegasse alle reti internazionali di telecomunicazioni tramite cavi in fibra ottica che passano vicino all'isola, alcuni a meno di 30 chilometri, costringendo ad usare le connessioni satellitari che non solo sono più costose ma che sono di banda meno larga, rendendo le connessioni più lente.
Nel 1996 Cuba contava su quattro reti con collegamenti internazionali: Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (CIGBnet), Centro d'Interscambio Automatizzato d'Informazione (CENIAI), Joven Club (Tinored) e il Ministero della Salute (Infomed). In quell'anno un rapporto elaborato dalla Rand Corporation, un think tank legato alla segreteria della Difesa USA riconosce che [] "Cuba ha sviluppato una considerevole comunità di reti con capacità ed applicazioni. Questo è il risultato di un impegno prolungato all'educazione in tutta la società, di un importante sviluppo delle ricerche e di programmi terapeutici nel campo della biotecnologia e della medicina. Cuba dispone di tutte le conoscenze necessarie per operare un collegamento internazionale IP e del consenso del governo. Manca di fondi e di un contratto di lavoro o piano di collaborazione tra le diverse reti; ma, alla lunga, lo raggiungeranno". [2]
Tra le raccomandazioni della Rand Corporation al Pentagono riflesse in tale relazione abbiamo: stimolare una connessione diretta IP ad Internet per offrire ai cubani un accesso interattivo ai materiali esteri; dare una rapida risposta alla richiesta che facesse la società WilTel di un permesso per costruire un cavo ottico tra USA e Cuba, in attesa dal marzo 1994, ed ad altre richieste per fornire differenti servizi relazionati ai dati; incoraggiare i viaggi da Cuba per scopi di addestramento e formazione nella gestione delle reti informatiche e altre forme di interscambio tecnico.
In questo contesto si produce il pieno accesso di Cuba alle rete delle reti, 20 anni fa. I discreti progressi nell'ampliazione dei servizi d'Internet, a mio parere, hanno come causa fondamentale il blocco tecnologico, l'ingerenza negli affari del nostro paese utilizzando le TIC e le difficoltà di natura interna che hanno prevalso in questo periodo.
[1] Tratto da il libro Segreti di Internet.
[2] Relazione della Rand Corporation: Le telecomunicazioni cubane,la rete di computer e le implicazioni per la politica degli USA. Elaborato per l'Ufficio del Segretario della Difesa USA, luglio 1996.