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Grecia:energia e pasti gratis per 300.000 famiglie


radisol
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Domenica, 01 Marzo 2015

Misurare quel che avviene in Grecia, e tra il nuovo governo e l'Unione Europea, con criteri tutti “italiani” - imprintati come siamo dalla nullaggine, o peggio, della “sinistra radicale” ma anche dalla assoluta autorefenzialità un pò snobistica del composito universo "no euro" - porta a capire molto poco.

Lo abbamo detto fin dal primo momento: la strategia di Syriza è riformista, resta tutta interna alla cornice dell'Unione Europea e non punta a una rottura della gabbia, ma è un tentativo vero di dar corpo a un progetto - contraddittorio, certo – ma che apre contraddizioni interessanti, utili per chi, come noi, e non solo noi, prova a costruire un'alternativa forte, reale, di massa, alla Troika.

Dopo l'accordo firmato a Bruxelles alcuni giorni fa, in cui l'Unione riapriva temporaneamente (quattro mesi) le linee di finanziamento ad Atene in cambio dell'impegno ad evitare “misure unilaterali”, ovvero non approvate dalla Germania e dall'Eurogruppo, il governo Tsipras ha annunciato in Parlamento le sue prime misure di politica economica e sociale: elettricità gratuita e “bonus alimentari” per le famiglie povere, blocco della possibilità per le banche di chiedere l'esproprio della casa a chi non ce la fa più a pagare il mutuo. Al primo calcolo, sono oltre 300mila le famiglie coinvolte dalle prime due misure. Un gesto concreto, che non le solleva da una condizione terribile, ma “un po' di fiato”, utile a resistere.

Sul fronte opposto, per recuperare risorse finanziarie fresche, seguirà un “condono fiscale” da cui sono attesi 2,5 miliardi e un meccanismo utile a liberare le banche nazionali dai “crediti in sofferenza”. E' quello che viene comunemente fatto, in questi anni, sui mercati finanziari, nella speranza che riprenda il flusso di prestiti verso imprese e famiglie. Difficile dire se funzionerà davvero, ma anche questo è un gesto che neutralizza sul momento un nemico molto pericoloso: le banche e quanti hanno fin qui evaso le tasse dirottando all'estero i patrimoni liquidi.

Contemporaneamente, il governo ha annunciato anche il ritiro della licenza per il progetto minerario di Skourie, nella Macedonia centrale, oggetto di forti contestazioni popolari guidate da ambientalisti e attivisti della stessa Syriza; avviato anche lo smantellamento del campo per immigrati di Amygdaleza.

Mosse in due direzioni, palesemente dirette a ricompattare il fronte interno a Syriza, diviso sul giudizio da dare su come sono andate le “trattative” con l'Unione Europea, così come anche nei confronti di quella parte di società greca terrorizzata dalla “calata dei comunisti espropriatori”.

I sondaggi, per il momento confortano Tsipras, assegnandogli un 42% (alle elezioni di un mese fa aveva avuto il 36,5), accompagnato da un robusto 72% di approvazione della linea tenuta con Bruxelles. Un dato non sorprendente, per un popolo contraddittoriamente convinto di voler restare dentro l'Unione Europea ma senza le politiche di austerità che ne derivano.

Il tentativo è insomma quello di capitalizzare anche l'incazzatura che serpeggia nel paese per “alzare il prezzo” nel tira-e-molla continuo con i cosiddetti “partners europei”, che hanno dalla loro il non indifferente coltello da 7,2 miliardi dell'ultima tranche di “aiuti”.

Quale sia l'impostazione dell'Unione Europea davanti a queste mosse sembra chiaro già dal titolo di Repubblica online: “Tsipras sfida la Troika: luce gratis e cibo a 300mila famiglie povere”. Insomma: la Troika è una congrega di affamatori, e dare da mangiare ai poveri è una “sfida” intollerabile alle “regole europee”. Ci sarebbe molto da riflettere sulla natura di un aspirante super-stato che si pone come obiettivo prioritario il ridurre alla fame milioni di persone, vietando persino la possibilità di soccorrerle con misure – obbiettivamente – più da Caritas diocesana che da socialismo. Ma lo facciamo ogni giorno in altri articoli, per ora ci sembra sufficiente sottolineare come – per esempio a Repubblica – questo ruolo omicida sia ritenuto “coerente” e persino “giusto”. Meditate, progressisti rimbesuiti da girotondi e antiberlusconismo di maniera...

Il fronte europeo è però quello che Syriza ha urgente bisogno di rompere. E Tsipras, sempre ieri, ha aperto una nuova linea conflittuale con i governi di destra di altri due paesi Piigs che dovranno andare alle elezioni nel corso di quest'anno: Spagna e Portogallo. Governi accusati esplicitamente di aver brigato, nel corso dell'ultimo Eurogruppo, per far fallire l'accordo con la Ue o comunque indurire al massimo le “condizioni” poste da un duo già poco raccomandabile come Schaeuble e Dijsselbloem.

«Abbiamo trovato contro di noi un'asse di poteri guidata dai governi di Spagna e Portogallo che, per ovvie ragioni politiche, hanno cercato di far finire l'intero negoziato nel baratro. Il loro piano era ed è indebolire, rovesciare o costringere il nostro governo a una resa incondizionata prima che il nostro lavoro inizi a dare frutti e prima che l'esempio greco influenzi altri paesi, in particolare prima delle elezioni in Spagna».

Una martellata indirizzata a Rajoy, che si era precipitato in soccorso di Samaras nel corso della campagna elettorale, ma che deve fare i conti con sondaggi interni che lo danno in pesante difficoltà davanti all'avanzata di Podemos. Anche se il movimento guidato da Iglesias non dovesse vincere in autunno, ma soltanto determinare una “ingovernabilità” di fatto del paese, questo aprirebbe spazi molto più larghi di “rettifica” dell'impostazione rigorista e, soprattutto, sposterebbe il focus dell'attenzione ad altri paesi (anche Portogallo e Irlanda hanno elezioni alle porte, e anche lì i sondaggi danno le sinistre riformiste e antiausterity in rapida ascesa).

Redazione Contropiano

http://contropiano.org/internazionale/item/29410-grecia-elettricita-e-buoni-pasto-gratis-per-300-000-famiglie


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Stodler
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Se tengono il saldo primario attivo non cambia niente, per carità ben venga qualcosa per i poveri, ma qui si tratta di carità pelosa non di dignità.

O si punta alla piena occupazione o altri discorsi non potranno portare nessun risultato.


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Anonymous
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TITOLO:
"Si dorme in casa anzichè in tenda. Famiglie povere ringraziano".

Tsipras, ma va cacare!!!


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radisol
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Beh ... dormire in casa e con la luce ed il gas ... e magari mangiare pure gratis ... e dormire in tenda a Febbraio, pure in Grecia che non è un paese particolarmente freddo ... e magari nutrirsi rovistando nei cassonetti ... non è propiamente la stessa cosa ...

Poi è lo stesso articolo iniziale a parlare di iniziative più in stile Caritas che non "socialista" ...

Pure vero però che i Kirchner in Argentina, in una situazione se possibile ancora più drammatica, costruirono il loro consenso, tuttora forte, in primo luogo con misure di questo tipo ... e, pure senza una crisi economica spaventosa, anche il consenso di Chavez in Veenzuela diventò maggioritario perchè fece iniziative simili nei barrios metropolitani ...

E pure vero che ormai per questa Ue pure le misure "in stile Caritas", a suo tempo teorizzate ( anche se non so quanto poi veramente praticate) persino da Ronnie Reagan, l' "economia compassionevole", sono invece uno scandalo rispetto al verbo ultra-liberista e bancocentrico oggi imperante ...

E in questo un merito oggettivo Tsipras ce l'ha ... quello di mostrare tutto questo al mondo fino in fondo ...

I sondaggi poi lo danno almeno 5 punti più in alto di quanto preso alle elezioni di solo un mese fa ... c'è persino Alba Dorata che lo elogia ... e, al di là di qualche anatema solenne di vecchi compagni ... il partigiano di cui non ricordo il nome ... e pure Theodorakis ... e al di là di qualche scaramuccia ad Atene degli anarchici, comunque sembrerebbe un solo gruppo e non gli innumerevoli altri ... il suo consenso popolare sembrerebbe invece essersi addirittura rafforzato ...

Francamente, per il resto ... pur essendo tuttaltro che ottimista ... sospendo ogni giudizio ...


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Whistleblower
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... sospendo ogni giudizio ...

Uno può sospendere il giudizio su Tsipras ma questa storia insegna che il voto democratico ha una sua forza e quindi bisogna assolutamente andare a votare.
Non è una verità trascendentale di difficilissima comprensione eppure si riesce a discutere pure su questa ovvietà.


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radisol
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... sospendo ogni giudizio ...

Uno può sospendere il giudizio su Tsipras ma questa storia insegna che il voto democratico ha una sua forza e quindi bisogna assolutamente andare a votare.
Non è una verità trascendentale di difficilissima comprensione eppure si riesce a discutere pure su questa ovvietà.

Su questo, sono profondamente d'accordo ...

Dell'astensionismo, ormai endemico, ne parlano solo il giorno dello spoglio elettorale ... e poi se ne fregano ... anzi, comincio a pensare che, soprattutto i renziani, pensino che meno gente vota e meglio è ... guarda come hanno giudicato positivamente il voto, anzi il non-voto, emiliano di qualche mese fa ...

Vero pure ... anche se in ormai 43 anni di elezioni, ho votato almeno il 95% delle volte ... che ci sono state a volte pure situazioni che proprio non ho trovato per chi votare, nemmeno con la migliore delle intenzioni e "turandomi il naso" ...

Ho votato in vita mia Dp, Pci, per un pò i radicali (candidature Negri e Tortora), poi nuovamente Pci, i verdi, la Rete ... una volta il Pds ... poi a lungo Rifondazione, una volta l'IdV ed una volta, al mio municipio locale romano, persino un presidente del PdL .... poi Ingroia ed infine il M5S ... solo per il Pd, da quando esiste dal 2008, non ho votato mai ...

Però, molte di queste volte, che fatica ... per cui non mi sento nemmeno di "criminalizzare" comunque chi non vota ... dico solo che in materia è bene essere "laici" ... e mai avere posizioni di tipo integralista ... il voto in Grecia a Syriza, ad esempio, è stato comunque utile ... si è innescata una contraddizione ... se poi sarà una contraddizione veramente lacerante e che contribuirà ad aprirne altre in altri paesi Ue, Italia compresa ... sinceramente non mi sento di darlo per certo ... ma questo è un altro discorso ...


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Anonymous
Illustrious Member
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Questione di punti di vista.

Voi vedete il bicchiere mezzo pieno, io quello mezzo vuoto.

Voi vedete le briciole lasciate dai padroni, io il loro servo Tsipras preoccuparsi di trasferire ulteriore ricchezza nelle mani di quella banda di strozzini di cui l'"Europa" è ostaggio.


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