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Il bunga-bunga legacy (da Metro Maschile)


Hassan
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Dal sito: Metro Maschile

Il bunga-bunga legacy

E’ impazzato in questi tempi il ritornello del bunga bunga, pratica sessuale che consisterebbe – almeno nel leggere le cronache – in una sorta di festino che il premier intratterrebbe di tanto in tanto con alcune intraprendenti ragazze.

La polemica è divampata e divampa; ma cosa ci lascia tutto questo?

La prima eredità, negativa, è un cattivissimo esempio dato da quel vecchio signore nei confronti dei giovani maschi, ai quali si mostra che essere soggetti alle proprie pulsioni di dipendenza dal femminile è legittimo: ed invece non lo è, a umilissimo e discutibilissimo parere dello scrivente, perché non è mai completamente uomo chi dipenda dal femminile (alla fine di quella strada c’è soltanto lo zerbinaggio ed il ridicolo, come le cronache odierne ci dimostrano).

La seconda eredità, anch’essa negativa, è una ondata di vetero femminismo della peggiore specie che, capeggiato dalla solita sinistra, al grido di “ora basta” cercherà di portare sulle piazze italiane quante più donne (e uomini) possibile: oltre ad un florilegio di articoli violentemente antimaschili che il sottoscritto non vedeva da tempo.

Il tutto in una logica non immediatamente comprensibile, una logica che non è in grado nemmeno di rispondere coerentemente alla domanda “ora basta…. cosa?” – come ha sottolineato un amico, che stimo, in questo articolo.

Eppure a mio avviso una logica c’è, in quel “ora basta”: il rifiuto di dove ammettere la evidente complicità femminile, complicità liberamente autodeterminata, in questa triste vicenda.

Abbiamo infatti visto una lunga teoria di ragazze e ragazzette intente a ricattare, insultare, mungere danaro e favori da un vecchio signore afflitto da priapismo che loro compiacevano avidamente, attività che dal punto di vista morale le mette assolutamente al suo stesso livello, se non inferiore, eppure si grida “ora basta”: e in questo rifiuto di corresponsabilità c’è tutta l’essenza di quella “lotta di classe” fra generi che ho denunciato nei miei ultimi articoli, laddove tutta la moralità e la giustizia deve essere NECESSARIAMENTE in capo ad una parte sola.

E’ questa, veramente, l’eredità del bunga bunga, ed alla fine si rivelerà una eredità positiva: l’aver posto in evidenza di fronte all’opinione pubblica la corresponsabilità della liberata, che da questa vicenda ne esce malissimo, la sua non – appartenenza ad una sfera moralmente superiore rispetto al maschile: e senza contare la ripugnante complicità dei genitori delle ragazze in questione, principalmente le madri, visto che nella società moderna ai Padri gli si può sempre legittimamente sputare in faccia se non si dimostrano compiacenti quanto basta (e alcuni purtroppo lo hanno fatto).

Chi scenderà in piazza il 13 febbraio lo farà soltanto – che lo sappia o meno – per difendere il principio per cui il femminile può determinare autonomamente la propria superiorità morale sul maschile: uomo avvisato mezzo salvato.

Il 13 febbraio andatevi a fare una passeggiata, magari in compagnia di altri uomini. Non avete bisogno di partecipare al festival di auto – assoluzione della liberata, perché essa non è da assolvere, almeno in questo caso (e come in moltissimi altri).

Carlo Zijno

http://metromaschile.it/blog/2011/the-bunga-bunga-legacy/


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