"Il cervello indottrinato" - Dr. Michael Nehls
"In un'epoca di radicalizzazione politica globale con il pretesto di varie crisi, il medico e genetista molecolare Michael Nehls ci confronta con le sue allarmanti scoperte su una guerra silenziosa contro il cervello umano nel suo libro "Das indoktrinierte Gehirn" (Il cervello indottrinato). Come mostra, questa guerra è già in pieno svolgimento e costituisce il prerequisito fondamentale per il World Economic Forum (WEF) e per molti leader politici e tecnocrati. Questa trasformazione radicale e pianificata della vita di miliardi di persone entro il 2030 che includerà l’abolizione della privacy e della proprietà e la transizione verso una realtà quotidiana controllata da algoritmi di intelligenza artificiale ad autoapprendimento, sta già avendo un effetto socio-economico politicamente oggi. Ma come spiega Nehls con una logica agghiacciante, affinché la società accetti l’introduzione di un sistema operativo così schiavizzante, deve prima aver luogo un grande reset mentale. "Il cervello indottrinato" descrive con semplice chiarezza un meccanismo neurobiologico in gran parte sconosciuto che viene utilizzato in modo tanto perfido quanto ingegnoso per questo processo di indottrinamento disumano. Ma c'è ancora speranza. La conoscenza di questo meccanismo e processo ci consente di aumentare la nostra immunità mentale contro queste forze potenzialmente letali. Questo è fondamentale ora poiché è in gioco la nostra libertà individuale e, non ultima, la nostra capacità di pensare con la nostra testa: "Il cervello indottrinato" è un must per chiunque voglia rimanere sano di mente in questi tempi!
Già noto: dopo l’iniezione di un tossoide geneticamente modificato, mascherato da vaccino contro l’arma biologica SARS-CoV-2 (“spiking”), si è verificato un elevato tasso di mortalità (vedi ad esempio dati VAERS).
Ancora sconosciuto: l'attacco nascosto e deliberato a un meccanismo neurobiologico molto importante che crea e mantiene la nostra individualità è descritto nel libro "Il cervello indottrinato". Interrompendo e dirottando questo meccanismo centrale di sviluppo della personalità in un modo molto specifico, si contribuisce a rendere la società malleabile. In parole povere, questo attacco sostituisce la memoria autobiografica dell'individuo con la "Grande Narrativa" (...per un futuro migliore, WEF ) e quindi distrugge l'individualità, la creatività e la resilienza mentale delle sue vittime.
Nehls fornisce prove scientifiche inequivocabili che influenzare il cervello delle persone in questo modo può effettivamente essere ottenuto con un approccio globale in due fasi. Essendo sottile e altamente efficace, può essere (ed è) eseguito all'insaputa delle masse."
"Il cervello indottrinato: contro la mente infuria una guerra silenziosa"
Dr. Michael Nehls
"Il cervello indottrinato descrive un meccanismo neurobiologico di indottrinamento precedentemente in gran parte sconosciuto. Provoca profondi cambiamenti della personalità. Ciò dimostra che le numerose crisi più o meno artificiali degli ultimi (e probabilmente dei prossimi) anni non sono che aspetti di un’unica, nascosta guerra contro la nostra capacità di pensare, la nostra individualità e creatività. La nostra memoria autobiografica e quindi il nostro sistema immunitario mentale sono nel mirino di questo attacco."
[...]
La rileggo volentieri, @Pfefferminz. Tra ventiquattro ore sarà settembre e, ormai, una sorta di riflesso condizionato conduce il nostro pensiero al qovid. Chi lo teme in quanto tale e chi come me teme altre follie governative, non saprei quantificare le percentuali delle due parti. Ecco un esempio di "cervello indottrinato", questa "cosa" è diventata ormai un fatto quasi stabilmente inserito nella "normalità" di questo periodo dell'anno. Non so se gli stramaledetti wac.cini possano avere un ruolo biologico nel determinare qualche alterazione del cervello umano, per lo meno un tipo così preciso e mirato di alterazione in grado di orientare i pensieri in un determinato modo. E' certo, purtroppo, che essi hanno determinato una varietà di problemi neurologici molto spesso gravi ma sono ancora convinta che gran parte dell'indottrinamento di massa abbia origini per così dire "più tradizionali". Da anni non ci è più concesso di vivere in contatto con la realtà e la ridondanza dei media non fa altro che pervaderci con messaggi della stessa cifra, che infondono profonda inquietudine e disagio. Quest'anno il caldo è particolarmente terribile, gli incendi ( seppur dolosi ) devono apparirci come segni dell'apocalisse e poi la guerra permanente, il senso di precarietà economica, ecc. Tutto ciò, di per sé, non può non avere effetti sul nostro comportamento e senza dubbio anche sulla nostra salute cerebrale. Non ho potuto ascoltare l'intervista perché mancano i sottotitoli però ho visitato questo sito tkp che non conoscevo: mi ha incuriosita un articolo ( con la traduzione italiana ) che riporta come in alcuni stati degli usa stiano in questi giorni tornando in auge le restrizioni nell'ambito di scuole e università. L'autore ipotizza che questo sia un tentativo di ricreare le condizioni di terrore in vista delle elezioni americane del 2024. Ho voluto leggere anche i commenti dei lettori di lingua tedesca che, bene o male, ricalcano le impressioni che anche noi esprimiamo qui; anche in Italia ormai, i commenti disincantati agli articoli sul qovid sono maggioranza persino sui siti mainstream e voglio sperare che l'incantesimo che qualcuno vorrebbe ricreare con la bacchetta magica questa volta debba fare i conti con una realtà diversa. Resto comunque pensierosa e turbata e mi faccio coraggio in vista di questo nuovo autunno. La situazione era, è e resta eccezionale perciò non mi stanco di leggere i contributi di chi si occupa di questa aberrazione di portata storica.
Riporto alcuni commenti già pubblicati in home sull'argomento, in quanto ritengo che la scoperta del Dott. Nehls sia rivoluzionaria e che il tema vada approfondito. Aggiungerò via via delle note sui concetti principali.
Pfefferminz:
"Ma c’è una notizia ancora più sconvolgente, se dovesse venir confermata. Secondo gli studi dello scienziato Dr. Michael Nels, i sieri magici avrebbero a lungo andare l’effetto di impedire la nuova formazione dei neuroni preposti alla forma di intelligenza più importante perché connessa con la propria biografia e con la creatività (l’altra forma di intelligenza riguarda il comportamento automatico o semi-automatico, quello che non richiede il pensiero cosciente). Sono i neuroni dell’ippocampo che cesserebbero di moltiplicarsi: l’individuo diventa un automa che si scorda della propria individualità (più o meno come in Brave New World)."
Fonte (video di un’intervista al Dr. Michael Nels, in tedesco) https://www.oval.media/das-indoktrinierte-gehirn/ ("Il cervello indottrinato")
La risposta di Jhon:
"Sarà pur vero come sostieni Pfefferminz, ma se vuoi il mio parere, che non è assolutamente da prendere sul serio, dico che non c’ era bisogno di iniettare farmaci per impedire la formazione di neuroni degli Italiani, ne avevano già 2 in una enorme scatola cranica, uno l’ hanno bruciato, sottoponendosi all’ atto volontario di procurata morte volontaria, quello che rimane verrà utilizzato alla prossima tornata elettorale, dove non ci saranno candidati politici, ma interi rami di parentela, sorelle, cognati e forse qualche fratello, Dopo, solo dopo questi accadimenti, inietteranno ( sempre su consenso) un nuovo farmaco che un una sola botta copre: Tumore, prostata, ictus, trombosi e orecchioni, per chi vorrà, sempre gratuito."
Altri commenti già pubblicati:
Pfefferminz:
"È emersa una nuova tesi sugli effetti dei “vaccini” a mRNA. Vedere il mio commento:
Se la tesi del Dr. Michael Nehls è corretta, i sieri mRNA servono in pratica a rendere stupida la gente, capace solo di funzionare e obbedire. Il Dr. Nehls spiega che, con la sua tesi, tanti tasselli vanno a posto, ad esempio che si vaccinino i bambini o le donne in gravidanza. Sarebbe una specie di lobotomizzazione con mezzi biologici, anche se a venire colpita non sarebbe l’area prefrontale, ma i neuroni connessi all’ippocampo. In questo caso non sarebbe una “questione di soldi”, ma di controllo. A meno che tu non voglia sostenere (sostenibilissimo, perché no) che istupidiscono le persone per vendere loro, in un secondo tempo, i microchip che li fanno tornare “esseri pensanti”."
LuxIgnis:
"Onestamente che la gente fosse stupida lo penso da molto prima che i vaccini fossero inoculati.
Questo che dice questo dottore non tiene conto di tutta una serie di lavori sulla psicologia di massa su cui c’è una letteratura enorme che penso anche tu conosca.
Che la gente fa delle cose stupide e per stupide intendo cose che vanno a proprio detrimento lo si sa da millenni.
La lobotomia non rende le persone stupide le rende dei vegetali. Le problematiche che scaturiscono dal mal funzionamento dell’ippocampo sono per lo più legate alla memoria che non funziona più bene e ad altre malattie come l’epilessia."
Pfefferminz:
"LuxIgnis, forse mi sono spiegata male. Ho ascoltato l’intervista ieri sera e per me non è del tutto facile riportare in breve pensieri complessi e del tutto nuovi. Ho parlato di “istupidimento” e analogia con la lobotomia per semplificare. Al momento, può essere che talune persone siano “stupide”, esse però nella maggioranza dei casi sono recuperabili. Io non credo che sia escluso in assoluto di poter farle ragionare. Se invece il Dr. Nehls ha ragione, viene distrutta la “recuperabilità” stessa delle persone in questione. Non si tratta cioè di fenomeni psicologici, ma anatomici. Grazie all’ippocampo vengono codificati certi eventi emotivamente importanti della nostra vita. Se distruggi questi neuroni, perdi la tua identità.
Sono sicura che sentiremo ancora parlare della rivoluzionaria tesi del Dr. Michael Nehls. Ho appena aperto il blog di tkp.at e ho trovato un articolo nuovo di zecca. Vedrai che nei prossimi giorni se ne parlerà nel blog Il Simplicissimus, che riprende talvolta i temi trattati da tkp.at. Avremo modo di approfondire. Per il momento volevo solo richiamare l’attenzione sul fatto che, se si conferma la tesi citata, si tratta di controllo e non di soldi. Qui il link dell’articolo di tkp.at (in tedesco):
“Il cervello indottrinato: contro la mente infuria una guerra silenziosa” "
LuxIgnis:
"Dispiace ma penso che sia una cosa senza senso. E per un semplice motivo. Il controllo lo hanno già altrimenti non sarebbero riusciti a spingere molte persone a fare quello che hanno fatto. E hanno agito semplicemente sulla paura e su leve psicologiche ben conosciute. E queste sono cose risapute. E non è per niente facile far riprendere chi ha subito una sorta di “lavaggio del cervello”. Sono processi lunghi e impegnativi.
Se conosci l’uomo medio gli fai fare quello che vuoi se hai un minimo di potere.
E inoltre l’ippocampo si sa da tempo che regola la memoria. Se esso viene danneggiato si perde la memoria. Allora qualcuno mi sa dire che se ne fanno di persone che non hanno più facoltà di memoria? Sarebbero inutili come lo sono i malati di certe malattie che danneggiano appunto l’ippocampo.
Ma ammettiamo che sia possibile il controllo attraverso questo. A che serve? Ottenere più controllo su quelli su cui avevano già controllo rendendoli menomati per giunta? Tanto chi non c’è cascato e sono molti di più di quello che si crede, non ci casca. Sono pochi coloro che sono andati oltre la prima dose.
Guarda è più logica la teoria dello spopolamento.
Vedrò se il Simplicissimus ne parlerà. Di solito è attendibile ed equilibrato come sito e all’avanguardia. Ma ho dei dubbi."
Pfefferminz:
"Se ho capito bene, per raggiungere l’obiettivo dell'”istupidimento irreversibile” (chiamiamolo così) , servono dosi prolungate di terapie mRNA, non solo due o tre. Scrivi che “loro” hanno già il controllo. Vero, ma il nuovo tipo di controllo non lascerà scampo. L’ipotesi dello spopolamento non è antitetica rispetto all’ipotesi dell’istupidimento irreversibile in cui perdi la coscienza della tua identità e la capacità della più alta forma di pensiero cosciente. Ok, vediamo se il Simplicissimus riprende l’argomento. La traduzione Google dell’articolo in italiano è comunque pressoché perfetta."
LuxIgnis:
"Chi si fa una terza quarta quinta sesta dose è già super controllato e stupido senza possibilità di rientro.
Non ha senso."
@ LuxIgnis
"Dispiace ma penso che sia una cosa senza senso. E per un semplice motivo. Il controllo lo hanno già altrimenti non sarebbero riusciti a spingere molte persone a fare quello che hanno fatto. E hanno agito semplicemente sulla paura e su leve psicologiche ben conosciute. "
Cosa sostiene Nehls? Che sarebbe in atto un attacco alla capacità di pensare servendosi dei sieri che contengono la proteina Spike. Egli si riferisce ad una particolare forma di pensiero, quello più elevato, il pensiero cosciente, critico, la riflessione, opponendolo al pensiero automatico.
La tua obiezione è corretta ("il controllo lo hanno già"). Infatti io ho omesso di esporre il fatto che l'obiettivo (ridurre la capacità di pensiero cosciente) può venire raggiunto in altri modi, ad esempio, come dici tu, agendo "sulla paura" e "su leve psicologiche ben conosciute".
Il meccanismo è lo stesso, perché l'azione è rivolta alla modalità di funzionamento dell'ippocampo, nel primo caso agendo su leve psicologiche e nel secondo caso, ipotizzato ora da Nehls, agendo per mezzo della proteina Spike.
L'ipotesi di Nehls non contrasta con quanto esposto da Desmet, e probabilmente anche da altri psicologi, ma ne è solo la continuazione su un altro piano, questa volta neurobiologico.
L'ipotesi di Nehls è altamente distopica, ma penso che valga la pena di essere approfondita.
Si tratterebbe di sostituire un metodo di assoggettamento dell'individuo con un altro. Il primo metodo, da te descritto, si serve della propaganda e della paura, il secondo di una sostanza che dovrebbe venire iniettata a intervalli regolari. Hai ragione quando dici che chi fa più dosi è già "supercontrollato e stupido senza possibilità di rientro", ma bisogna tener presente che nei piani dell'OMS c'è la vaccinazione obbligatoria per tutti.
Potrebbe darsi che per far accettare alla popolazione i cambiamenti che hanno in mente "loro", non sia sufficiente agire sulle leve psicologiche. La proteina Spike contenuta nei sieri agirebbe mediante le infezioni che causa nell'organismo con altre alterazioni a cascata che influiscono sull'ippocampo e sui neuroni ad esso connesso. Riassumerò nel mio prossimo intervento il ruolo dell'ippocampo secondo l'ipotesi di Nehls.
@ LuxIgnis
Negli ultimi giorni ho consultato spesso il sito Il Simplicissimus, perché mi aspettavo che riprendessero l'articolo sul libro del Dr. Nehls di tkp.at. Questo non è accaduto, ma in compenso è stato pubblicato un geniale articolo che giunge a conclusioni analoghe a quelle del Dr. Nehls:
"La verità è che non siamo solo prigionieri del potere, ma anche di noi stessi."
"Ridotti all’impotenza"
https://ilsimplicissimus2.com/2023/09/02/ridotti-allimpotenza/
Il Dr. Nehls nel suo libro descrive come l'ippocampo continui a crescere per tutto il corso della vita, anche in età avanzata, in condizioni ottimali, mentre negli ultimi tempi il suo volume è diminuito in media dell'1% - 1,5 % all'anno. L' "essere prigionieri di sè stessi" trova qui a mio avviso il suo correlato neurobiologico. La buona notizia è che noi stessi possiamo influire sullo stato di salute dell'ippocampo.
Il correlato psicologico di una funzione ridotta dell'ippocampo sarebbe la depressione e successivamente l'Alzheimer. Il Dr. Nehls scrive che a inizio "pandemia" e in seguito alle misure adottate, si aspettava un notevole aumento della depressione nel mondo, cosa puntualmente avvenuta
"Cosa succede ai nostri pensieri quando non ci pensiamo più? Il nostro cervello di solito impara molto lentamente. Servono molte ripetizioni prima di suonare un brano di musica al pianoforte, per esempio, per imparare ad andare in bicicletta o per parcheggiare all'indietro con la tua automobile. Quando però sperimentiamo qualcosa di eccitante o ci viene raccontata una storia emozionante, la ricordiamo immediatamente e potremmo non dimenticarla mai, senza alcuna ripetizione. Questo vale anche per un nuovo pensiero eccitante. Un momento è lì, il momento dopo se ne è andato. Ma non appena percepiamo che il suo contenuto potrebbe essere significativo, lo teniamo stretto e iniziamo a immaginare l'impatto che potrebbe avere se lo mettessimo in atto. Ma anche con questo, la nostra memoria a breve termine sarebbe completamente sopraffatta, se fosse lasciata a sè stessa. Questa si trova nel lobo frontale del nostro cervello, proprio dietro la fronte del "pensatore". La sua funzione consiste solo di onde cerebrali, cioè impulsi elettrici tra le cellule nervose, ma nulla viene registrato e quindi non vengono creati ricordi a lungo termine. Non appena ci siamo destreggiati con un nuovo pensiero nel nostro lobo frontale per più di pochi secondi, esso può andare perso. Basta una breve distrazione, un cellulare che squilla, un altro pensiero. Forse il filo originale del pensiero sarebbe scomparso per sempre se non fosse stato per una struttura cerebrale molto speciale che si è evoluta per registrare in modo permanente eventi importanti della nostra vita, inclusi le nostre idee e i nostri pensieri spontanei, se il nostro cervello li considera "degni di nota". Questo archivio di memoria per i ricordi autobiografici è disposto a coppie, delle dimensioni di un pollice e si trova all'interno dei due lobi temporali del nostro cervello. A causa della forma, ognuno simile ad un cavalluccio marino, queste due strutture si chiamano ippocampo. Insieme al cervello olfattivo, l'ippocampo appartiene alla cosiddetta archicorteccia e quindi alla regione più antica della nostra corteccia cerebrale nella storia evolutiva.... Sebbene entrambi gli ippocampi insieme costituiscano solo l'uno per cento del volume del cervello umano, senza di loro saremmo completamente incapaci di ricordare un pensiero o un episodio della nostra vita per più di pochi secondi. Solo l'ippocampo ha la capacità unica di ricordare in modo permanente quando e dove abbiamo sperimentato o pensato qualcosa (anche se solo una volta). Affinché sia in grado di "scrivere" la nostra autobiografia per il resto della sua vita,..., sono stati necessari almeno tre adattamenti funzionali nel corso della sua evoluzione. Conoscerli è fondamentale non solo per la nostra comprensione di come si evolve la nostra individualità, ma anche per capire come possiamo perderla e, nel peggiore dei casi, diventare creature unificate... "
Traduzione di un brano tratto dal libro "Das indoktrinierte Gehirn" del Dr. Michael Nehls.
Commento:
Il libro del Dr. Nehls è uscito il 30 agosto 2023 e in Germania nel giro di pochi giorni è diventato virale. Nei media di controinformazione ho già contato 5 diverse interviste con il Dr. Nehls. Secondo me, bisogna dare atto al Dr. Nehls non solo di aver avuto un'intuizione, grazie alla sua preparazione in diversi campi del sapere, ma di aver avuto il coraggio di renderla pubblica. Il Dr. Nehls si esprime in modo schietto, fa riferimento al Great Reset e ipotizza che non solo le misure restrittive, ma anche i sieri abbiano l'obiettivo di impedire il ricrearsi di quelle cellule nervose dell'ippocampo che garantiscono il nostro essere individui con una propria biografia e corredati di pensiero cosciente e critico. Non so se ci rendiamo conto.
C'è un'altra cosa di Nehls che mi ha colpito favorevolmente. Dice che vogliono farci credere che l'uomo sarebbe fondamentalmente "cattivo" o malvagio dalla nascita. Secondo lui è giunto il momento di cambiare paradigma a proposito. Mi trova d'accordo.
Alcune delle argomentazioni che Nehls sviluppa nel suo libro si basano su scoperte di scienziati che hanno ricevuto il Nobel, ad esempio la scoperta che esistono due sistemi di pensiero, il pensiero veloce e il pensiero "lungo" (la riflessione) e che quest'ultimo richiede energia. Il sistema del pensiero veloce è stato definito anche "modalità zombie", ovvero pensiero automatico o semi-automatico, come quando si guida l'automobile. Un'altra scoperta è quella dei neuroni "Index", i neuroni indice dell'ippocampo che segnano il "dove" e "quando" delle nostre esperienze significative. I neuroni "indice" vengono creati ex novo ogni giorno. Di notte avviene una elaborazione tale per cui le esperienze significative della giornata vengono immagazzinate in diversi posti della corteccia cerebrale, pronti per essere rievocati. La creazione ex novo dei neuroni" indice" viene chiamata "neurogenesi adulta". Se si impedisce questa neurogenesi, all'ippocampo mancano i neuroni su cui trascrivere le esperienze significative. Cosa fa allora l'ippocampo? Trascrive su neuroni già colmi di informazioni (come in un vecchio diario dove non c'è più posto) con la conseguenza che i ricordi più "vecchi" vanno perduti.
Scopro ora questo interessantissimo topic dietro tua segnalazione in home, e mi ricordo che due anni fa seguii on line un seminario di Fausto Carotenuto in cui fra l'altro, diceva di aver condotto uno studio approfondito sui vaccini dal punto di vista esoterico, delle energie sottili ,e di aver capito che questi colpivano i chakra del cuore, delle emozioni. Mi chiedo, quindi, se Carotenuto abbia scoperto una via d'azione diversa o in qualche modo possa coincidere con le argomentazioni di Nehls: che cosa più della nostra autobiografia è legata alle emozioni?
Secondo me, le osservazioni coincidono, solo il tipo di approccio è diverso. Non mi intendo di esoterismo, ma l'approccio di Carotenuto mi sembra intuitivo/descrittivo a livello macroscopico, mentre Nehls fa riferimento al substrato anatomico e alla funzione. Sì, l'ippocampo è preposto a quel tipo di pensiero/memoria legato alle emozioni. Infatti il ricordo di eventi della nostra vita caratterizzati da forzi emozioni passa dall'ippocampo e viene poi immagazzinato in modo indelebile nella corteccia cerebrale.
Deheb:
"Mah Pfeffer, è una teoria un pò azzardata questa sul cervello indottrinato.
Ho visto solo uno studio riguardante l’influenza della spike (subunità S1) sulle cellule dell’ippocampo ma era relativo ai ratti; potrebbe avere ripercussioni sulla salute mentale ma da qui all’applicazione sistematica sugli umani per scopi “in-dottrinali” mi pare eccessiva.
E poi per indottrinare il cervello umano ci sono già tv e influencer vari e assortiti che fanno un lavoro egregio.
Lo studio in questione:
“SARS-CoV-2 spike protein induces cognitive deficit and anxiety-like behavior in mouse via non-cell autonomous hippocampal neuronal death.”
Risposta di Pfefferminz a Deheb:
L’inibizione della neurogenesi ippocampale spianerebbe la strada all’indottrinamento permanente (spersonalizzazione dell’individuo e distruzione della memoria autobiografica).
La sostanza chiamata in causa è l'”Interleukin 6 (IL-6)”.
“Già nel 2002, il Salk Institut americano avrebbe pubblicato che sotto l’influenza dell’interleukin 6 (IL-6) si verificherebbe una notevole inibizione della neurogenesi ippocampale adulta.
(Vaillières L et al: Reduced hippocampal neurogenesis in adult transgenic mice with chronic astrocytic production of Interleukin-6. J Neurosci 2022, 22:486 – 492). Cinque anni dopo, nel 2007, i ricercatori cinesi dello State Key Laboratory of Virology, College of Life Science dell’Università di Wuhan, avrebbero chiaramente dimostrato che la proteina Spike del SARS-CoV-1 […] indurrebbe il sistema immunitario a rilasciare grandi quantità di messaggeri proinfiammatori come “Tumor Nekrose Faktor alpha” e appunto anche IL-6. In altre parole, la proteina Spike del coronavirus attacca indirettamente, attraverso il nostro sistema immunitario, la funzione naturale della nostra memoria autobiografica.”
(Brano tratto da “Das indoktrinierte Gehirn” del Dr. Michael Nehls)
Dr. Michael Nehls cita cinque lavori scientifici a sostegno della sua tesi, i cui link trascriverò nel thread del forum intitolato “Il cervello indottrinato” (Notizie dal mondo).
Nehls si pone le seguenti domande:
perché è stato scelto il coronavirus,
perché è stata scelta la proteina spike (possibili alternative: il capside),
perché la tecnologia mRNA (si poteva iniettare direttamente la proteina spike),
perché gli involucri nanolipidici (i quali permettono di passare la barriera ematoencefalica e sono essi stessi neurotossici).
In esperimenti su animali si è dimostrato che l’attacco all’ippocampo funziona anche attraverso la placenta (studio svedese del 2006, l’esposizione prenatale all’interleuchina-6 porta a neurodegenerazione infiammatoria dell’ippocampo). I danni al cervello sarebbero riscontrabili negli animali adulti. Anche nell’uomo i livelli di Interleukin-6 si porrebbero in relazione inversa al volume dell’ippocampo. Pensiamo all’insistenza di vaccinare contro il Covid le donne in gravidanza e i bambini. La proteina spike stessa è neurotossica. L’11 marzo 2021 l’EMA ha confermato che l’mRNA del vaccino è stato trovato nel cervello. E si era a conoscenza del fatto che per mezzo dei nanolipidi è possibile portare farmaci nel cervello.
Certo, è un’ipotesi, ma stranamente tutti i tasselli del mosaico vanno a posto, dice Nehls.
In Germania, la presentazione di Nehls è su tutti i canali di controinformazione.
Deheb: “E poi per indottrinare il cervello umano ci sono già tv e influencer vari e assortiti che fanno un lavoro egregio.”
Pfefferminz: "Questo tipo di indottrinamento è reversibile (in teoria), ma cosa succede quando hai distrutto l’identità dell’individuo?"
Le fonti citate dal Dr. Michael Nehls riguardanti gli argomenti trattati nel paragrafo precedente:
1) Vallières L et al
https://www.ncbi.nlm.nih.gov / pmc / articles / PMC6758670/
2) Wang W et al: Up-regulation of IL-6 and TNF-alpha induced by SARS- coronavirus spike protein in murine macrophages via NF-kappaB pathway. Virus Res 2007, 128:1 - 8
https://www.ncbi.nlm.nih.gov / pmc / articles / PMC7114322
3) Samuelsson AM et al: Prenatal exposure to interleukin-6 results in inflammatory neurodegeneration in hippocampus with NMDA/GABA(A) dysregulation and impaired spatial learning. Am J Physiol. Regul Integr Como Physiol 2006, 290:1345 - 1356
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16357100/
4) Mouihate A & Kalakh S: Maternal Interleukin-6 Hampers Hippocampal Neurogenesis in Adult Rat Offspring in A Sex-Dependent Manner. Dev Neurosci 2021, 43:106 - 115
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34023825/
5) Marsland AL et al: Interleukin-6 covaries inversely with hippocampal grey matter volume in middle-aged adults. Biol. Psychiatry 2008, 64:484-490
Nota: Al fine di capire perché il Dr. Nehls si pone le domande elencate nel paragrafo precedente, bisogna tenere presente che l'autore è giunto alla conclusione che la pandemia Covid è stata una messinscena pianificata molto tempo prima.
Non sono in grado ovviamente di trarre conclusioni rispetto alle ipotesi di questo studio che vanno in una direzione ben precisa e che presuppongono un'intenzionalità mirata ad uno scopo specifico ( il danno all'ippocampo per compromettere l'individualità e il pensiero autonomo e articolato ). Devo però riconoscere che le premesse da cui egli parte sono assolutamente pertinenti, in particolare dal punto di vista medico: le sue domande sul perché della scelta del coronavirus, della tecnica ad mRNA e delle particelle lipidiche sono in effetti le domande che qualunque esperto del settore si sarebbe dovuto fare, specialmente in chiave critica. Invece raramente le ho sentite rimarcare, anche da parte di studiosi critici. Se si potesse davvero dare una risposta soddisfacente a questi interrogativi, beh, tutta la vicenda pandemica potrebbe finalmente apparire più chiara e uscire dalla fitta nebbia in cui è ancora tenuta avvolta. Si tratterebbe anche di informazioni preziosissime per dirimere meglio la terribile questione dei waxini che è ancora ferma alla contestazione di dati grezzi sulla mortalità, ottenuti chiaramente a posteriori e sulle rimostranze impotenti da parte delle persone danneggiate. A prescindere per un attimo dalle conclusioni, trovo quindi lodevole che un esperto ( immagino si tratti di un medico ) si sia finalmente posto nella giusta angolazione rispetto al problema.
E poi c'è l'osservazione, che ho letto velocemente nell'intervento di @Pfefferminz, sulla tendenza a diffondere l'idea di una natura umana "cattiva". Sarei curiosa di conoscere meglio il punto di vista di questo Dott. Nehls in proposito perché mi trovo sostanzialmente d'accordo. Si tratta di un processo subdolo e complesso ma ho anch'io la sensazione che si stia diffondendo l'idea di un essere umano sostanzialmente becero e schiavo dei propri istinti. Se da un lato la cosa viene mascherata facendo intendere che ogni comportamento debba essere positivamente "accolto" ( anche quelli via via più problematici ), dall'altro questo svilisce progressivamente la stessa percezione che abbiamo di noi stessi facendola scivolare verso un'idea sempre più riduttiva e rozza, per non dire di peggio. In questo contesto culturale, sarà ben più facile legittimare decisioni e scelte collettive "non etiche" per non dire espressamente barbare e abiette. Esattamente ciò che abbiamo visto durante gli anni pandemici e che ha reso la vicenda particolarmente insopportabile e minacciosa.
Il libro del Dr. Michael Nehls, "Il cervello indottrinato", è diventato uno "Spiegel-Bestseller".
Il 12 dicembre 2023 il libro uscirà in USA nella traduzione in inglese. L'autore è stato contattato dalle case editrici di diversi paesi, Italia compresa.
Il libro è stato consigliato dal Prof. Bhakdi nel corso della sua recente conferenza ospite di Ivo Zasek, e in Germania non c'è blog che non abbia invitato il Dr. Michael Nehls per un'intervista, ultimamente Punkt.Preradovic e FPÖ TV (Austria).
Il Dr. Nehls, medico e genetista molecolare, ha già pubblicato diversi libri di successo, ad esempio sulla prevenzione dell'Alzheimer e sull'olio ricavato dalle alghe per assicurare l'apporto di grassi Omega 3, da lui ritenuti indispensabili per il benessere psicofisico degli individui. Recentemente ha proposto una terapia per gli effetti avversi da vaccino anti-Covid a base di litio in un dosaggio molto basso. La terapia deve essere prescritta da un medico e in tutta la Germania ci sarebbero solo due farmacie disposte a mettere a disposizione la sostanza. Secondo Nehls, la terapia sarebbe efficace per bloccare l'infiammazione a livello cerebrale. Nehls fa riferimento alla medicina ortomolecolare. Nehls è strenuo difensore dell'importanza della vitamina D contro coloro che, anche in riviste scientifiche, cercano di sminuirne il valore. Con il corretto apporto di vitamina D, nessuno si ammalerebbe gravemente di Covid, sostiene Nehls.