Notifiche
Cancella tutti

Quale futuro x le FARC colombiane?


cubainforma
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1957
Topic starter  

www.cubainformazione.it

Miguel Urbano Rodrigues

L'Accordo Definitivo di Pace è stato firmato presso il Centro delle Convenzioni di Cartagena de Indias, il 26 settembre, dal comandante in capo delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia - Esercito del Popolo ed il presidente Juan Manuel Santos.

Hanno partecipato 14 capi di Stato e di governo, tra cui il generale Raul Castro; John Kerry, Segretario di Stato USA è giunto in rappresentanza del suo paese. Erano presenti anche delegazioni delle FARC-EP e del governo colombiano che per quattro anni negoziarono l'Accordo di Pace a L'Avana.

Ban Ki-moon, segretario generale dell'ONU, ha aperto il giro di discorsi. Dopo di lui, hanno parlato il comandante in capo delle FARC-EP, Rodrigo Londoño (alias "Timoshenko") ed il presidente Juan Manuel Santos. Quest'ultimo ha offerto a Londoño una miniatura della colomba della pace.

L'accordo sarà sottoposto ad un plebiscito nazionale il prossimo 2 ottobre.

L'ex presidente Alvaro Uribe e le forze di estrema destra che lo sostengono si sono impegnate in una feroce campagna contro l'Accordo, anche se tutto indica che il popolo colombiano lo approverà a larga maggioranza.

Il presidente Juan Manuel Santos ed il comandante Timoshenko hanno espresso ottimismo nei loro interventi, riflettendo la grande speranza di pace del popolo colombiano. La fine del conflitto armato (52 anni di guerra) è una realtà, anche se la cosiddetta "riconciliazione nazionale" è, per il momento, impossibile.

MOLTA INCERTEZZA ALL'ORIZZONTE

Le FARC-EP si trasformeranno in Movimento Nazionale, decise a giocare un ruolo chiave nella vita del paese, ma le prospettive future sono nebulose. In alcuni dei vecchi fronti, la consegna delle armi è un argomento controverso che non suscita unanimità.

Mi astengo dal fare previsioni. So che i comandanti che hanno partecipato ai negoziati a L'Avana con i rappresentanti del governo affrontano una situazione molto difficile.

Da una parte, i mezzi di rilevamento, non solo della guerriglia, sono ora molto più efficaci grazie alle sofisticate tecnologie elettroniche fornite dagli USA alla forza aerea colombiana. Allo stesso tempo, secondo gli osservatori internazionali, le FARC-EP non hanno più la solidarietà delle popolazioni rurali nelle principali aree di combattimento. E la mancanza di un sostegno di massa dei contadini rende difficile, in modo estremo, la mobilitazione delle guerriglie. La morte di dirigenti chiave come il comandante in capo Manuel Marulanda -un eroe dell'America Latina- e la perdita di capi storici come i comandanti Raul Reyes, Jorge Briceno e Alfonso Cano, assassinati dalle forze armate, sono stati duri colpi per le FARC-EP.

Non sono solo i leader della guerriglia che affrontano il futuro con grande cautela; i dirigenti che hanno firmato la pace mantengono anche un incancellabile ricordo di quello che avvenne all'Unione Patriottica dopo gli Accordi de Uribe firmati, sotto la presidenza Pastrana, che crearono la zona demilitarizzata. I suoi successi elettorali scatenarono, dal 1984, un'ondata di terrorismo politico. Più di 5000 membri dell'Unione Patriottica (deputati, dirigenti, sindacalisti e anche un candidato alla presidenza), furono assassinati da paramilitari, esercito e polizia, in un'orgia di barbarie che portò le FARC-EP a riprendere le armi.

Il timore che si ripeta quella tragedia è reale. Uribe ed i gruppi paramilitari non hanno esitato nell'optare per il terrorismo, con il supporto dell'oligarchia rurale.

UN'EROICA GUERRIGLIA

Nel corso degli ultimi decenni, ho ribadito la mia solidarietà con le FARC-EP. Calunniata, combattuta dal più potente esercito dell'America Latina -armato e finanziato dagli USA- e introdotta dall'ONU e dalla Comunità Europea nella lista delle organizzazioni terroristiche, la guerriglia-partito di Manuel Marulanda, sempre definitasi come marxista-leninista, entrò da tempo nella storia come protagonista di un'epopea.

Con l'eccezione della vietnamita, non si trova un precedente paragonabile al suo nella lotta rivoluzionaria di un popolo per la libertà e l'indipendenza. La certezza che il futuro si presenta carico di nuvole nere per i combattenti smobilitati delle FARC-EP non pregiudica affatto il mio rispetto ed ammirazione per questa gente meravigliosa.

Ho avuto l'occasione di convivere, per settimane, nell'accampamento del comandante Raul Reyes, a El Caguan, con gli uomini e donne delle FARC. Mantenni con Reyes un contatto amichevole fino alla sua morte e sviluppai, prima e dopo, legami di amicizia fraterna con il comandante Rodrigo Granda. Nell'indimenticabile giornata in La Macarena, conobbi il comandante in capo Marulanda, che mi concesse un'intervista che sarebbe stata posteriormente pubblicata su Avante! Faccio notare che ho incontrato, nella vita, pochi comunisti così ideologicamente preparati come i comandanti delle FARC che conobbi.

Compio il dovere di rendere, con queste parole. il mio modesto omaggio alle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia - Esercito del Popolo.

Vila Nova de Gaia, 27 settembre 2016.

Tradotto per Red Roja da Oscar Gonzalez.

Attached files


Citazione
[Utente Cancellato]
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 580
 

Considero codine tutte le popolazioni che usano l'idioma ispanico, quindi perché trattenermi a parlare di loro? >:)


RispondiCitazione
Condividi: