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TI - Il Governo incontra i vertici di SRG SSR e RSI


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Ticino
Il Governo incontra i vertici di SRG SSR e RSI
Discusse le strategie dell'azienda all'interno del Paese e del suo rapporto con la Svizzera italiana. Fra i temi anche il ruolo dell'informazione e del servizio pubblico.

Red. - 25 gennaio 2017

Il Consiglio di Stato (*) ha incontrato oggi a Palazzo delle Orsoline il Direttore generale di SRG-SSR Roger de Weck e il Direttore di RSI Maurizio Canetta, accompagnati da una delegazione del Consiglio regionale della Società cooperativa per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (CORSI) composta dal Presidente Luigi Pedrazzini, dalla vice Anna Biscossa e da Gabriele Gendotti. La riunione ha permesso di discutere le strategie dell’azienda per i prossimi anni e di affrontare argomenti di attualità come l’iniziativa popolare federale «Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo».

Il Consiglio di Stato ha ricordato il ruolo di SRG-SSR e di RSI nel riflettere la complessità del federalismo elvetico, e riaffermato la propria attenzione per le trasformazioni del mondo dell’informazione svizzera e ticinese. La priorità per il Governo è che le evoluzioni in atto non aumentino la distanza fra la Svizzera italiana e il resto del Paese, e che l’indiscutibile attaccamento del Cantone all’emittente pubblica emerga con chiarezza in occasione delle future campagne politiche federali.

Il Direttore generale di SRG-SSR Roger de Weck ha illustrato le ragioni per le quali risulta oggi sempre più difficile finanziare il sistema dei media attraverso gli strumenti del mercato. La politica federale e cantonale dovrà quindi occuparsi di trovare – a breve termine – nuove soluzioni condivise per sostenere il giornalismo, in modo da salvaguardarne il ruolo fondamentale nel sistema della democrazia diretta. L’obiettivo di fondo consiste nell’evitare un indebolimento parallelo degli operatori privati e dell’emittente pubblica; a questo scopo, sono stati già avviati diversi progetti di collaborazione con operatori privati, per un’unione di forze a livello di tecnologia, contenuti e raccolta pubblicitaria.

Per quanto riguarda RSI, il Direttore Maurizio Canetta ha ricordato il ruolo dell’emittente pubblica per l’economia cantonale – con oltre mille posti di lavoro interni, distribuiti su una sessantina di professioni, e un indotto che si traduce in 500 impieghi esterni all’azienda – e la volontà di adeguarsi nei prossimi anni alle nuove abitudini della popolazione.

Il Presidente della CORSI Luigi Pedrazzini ha infine ricordato i gravi rischi legati all’iniziativa «Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo», che porterebbe in sostanza alla sparizione del servizio pubblico, che in Svizzera è costruito con una forte impronta federalista e assegna alla Svizzera italiana il 20% delle risorse a fronte di appena il 4% della popolazione.

Considerata l’importanza del tema per la Svizzera italiana, è stata anticipata la volontà di organizzare una ampia campagna di informazione della popolazione, in vista della votazione federale.

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(*) governo cantonale


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