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Trump atto primo, cancella la pagina spagnola e il climate change


Maia
 Maia
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Trump atto primo, tornare al fossile

Maria Rita D'Orsogna

Il sito della Casa Bianca in cui l’amministrazione Obama parlava del piano di azione in favore del clima, con standard di efficienza, per eliminare 9.3 miliardi di tonnellate di CO2

Qui le strategie Obama per abbassare le emissioni di CO2 negli Usa tutto scomparso il primo giorno!

E invece…

Ecco cosa ha rimpazzato il tutto: trivelle e trivelle e trivelle

“President Trump is committed to eliminating harmful and unnecessary policies such as the Climate Action Plan and the Waters of the US rule. Lifting these restrictions will greatly help American workers, increasing wages by more than $30 billion over the next 7 years”.

Dal sito ufficiale della Casa Bianca,

Non era passata neanche un minuto e tutti i siti della Casa Bianca in tema di ambiente erano cambiati. In un minuto, dalle 11,59 la versione Obama alle 12 la versione Trump. E infatti ora che Trump è presidente, tutti i siti sotto WhiteHouse.gov passano sotto la gestione della sua amministrazione. Con Obama c’era un tasto con scritto “issues” – problemi – e da qui si arrivava alle pagine sui cambiamenti climatici, in cui si parlava del fatto che esiste un consenso scientifico in merito, che i cambiamenti climatici sono veri e causati dall’uomo, che porta a minacce senza precedenti alle nostre vite e a quelle del creato.

La parola cambiamenti climatici era scomparsa. Tutte le pagine che parlavano dell’issue dei cambiamenti climatic erano scomparse. Al loro posto? Dappertutto shale oil, gas revolution e energy production che cureranno tutti i nostri mali. Come se a non voler vedere tutto ciò che abbiamo combinato al pianeta, le conseguenze scomparissero e si potesse magicamente tornare ai ai giorni dello sfruttamento selvaggio della natura, senza preoccuparsi dell’aria, del terreno, dell’acqua, i nostri polmoni.

Se uno ora va ora ai siti dove sotto Obama si parlava di come fare per lottare contro i cambiamenti climatici c’è ora scritto: “The requested page ‘/energy/climate-change’ could not be found”. Al suo posto un “An America First Energy Plan” dove appunto si dice che Trump si impegna ad eliminare politiche non necessarie e dannose come il Climate Action Plan e il Waters of the US rule. Grazie a questa mossa in sette anni si potrebbero generare ben 30 miliardi di dollai secondo Trump.

Ma esattamente cos’era il Climate Action Plan di Obama? Era un progetto di politica interna per aumentare l’efficienza di elettrodomestici e per le automobili che secondo i calcoli avrebbe evitato l’emissione di 9.3 miliardi di CO in totale (l’equivalente di sette anni senza automobili). Si voleva aumentare l’efficienza energetica degli edifici e rivisitare tutti i codici edilizi, che avrebbe portato alla non emissione di 3 miliardi di tonnellate di CO2 oltre che risparmi totali di 600 miliardi di dollari entro il 2030. Si voleva incentivare l’uso dell’energia rinnovabile in modo da aumentarne la produzione del 30 per cento per il sole e per il vento ciascuno entro il 2030. In particolare si volevano estendere gli incentivi economici per le rinnovabili. Si voleva limitare le emissioni di metano dalle estrazioni di petrolio e di gas. Si voleva aumentare l’efficienza delle automobili, in modo da fare più chilometri al litro di incentivare il trasporto con energia pulita.

Oltre queste iniziative per ridurre i cambiamenti climatici, ci sarebbero stati anche fondi di emergenza i per siccità, alluvioni, e altri tipi di disastri collegati al clima e per la preparazione di comunità.

E poi, ovviamente ci sono stati gli accordi internazionali di Parigi, che forse a rilento, ma promettevano l’abbassamento delle emissioni di CO2 del 26-28% rispetto al 2005 per gli Usa.

Il sito di Obama parlava di “progresso senza precedenti”, di “collaborazione internazionale”, di essere leader, di voler lasciare un pianeta migliore ai nostri figli e ai loro figli.

Tutto cancellato dai nuovi siti della Casa Bianca.

La parla cambiamenti climatici non esiste più da nessuna parte. C’è solo bla bla su Make American great again. E assieme alle parole sul clima e sull’ambiente, sono scomparse anche tutte le parole sui diritti civili, sul’Obamacare, sui diritti di gay e lesbiche. Tutto svanito. Di ambiente si deve scovare, scovare, scovare per trovare questo:
“Protecting clean air and clean water, conserving our natural habitats, and preserving our natural reserves and resources will remain a high priority. President Trump will refocus the EPA on its essential mission of protecting our air and water.”

Refocus the EPA? Sì per spegnere la luce sui cambiamenti climatici.

Era una mossa aspettata però, e cosi per settimane e mesi dall’8 novembre ad oggi, scienziati ed agenzie avevano scaricato e ripostato su server privati tute le informazioni possibili su documenti ufficiali della Casa Bianca sul tema ambente e cambiamente climatici.

La paura è che l’amministrazione Trump cancelli tutto – e infatti ci avevano pure provato come documentato qui. L’archivio mondiale di internet, wayback machine invece aveva fatto degli updates alla pagine di Obama una volta al giorno dal 1 Gennaio finora. Idem con le pagine di NASA, NOAA, Dipartimento dell’Energia e dell’EPA: tutto è stato conservato da attivisti e scienziati per paura che Trump cancelli o faccia sparire tutto, prima o poi.

Ma la vera paura non è che le pagine internet non si possano più trovare – appunto è tutto stato archiviato – la paura vera è che le politiche per combattere i climatici climatici per quanto timide e lente, e per quanto si poteva fare di più o meglio, non sono più politiche ufficiali del governo Usa.

La politica ufficiale oggi è che dei cambiamenti cliamtici al governo americano non gliene importa un fico secco.
http://comune-info.net/2017/01/trump-atto-primo-tornare-al-fossile/

Un altro punto di vista

SORRY

.Lavori in corso, sul sito della Casa Bianca.
Chi volesse accedere all’area dedicata al Climate Change attraverso il seguente link troverà infatti una pagina di scuse in cui si spiega che purtroppo il contenuto non è più disponibile.
È un vero peccato, perché l’anteprima di Google recita, promettente: “The Obama administration is taking action to combat climate change. … The United States is leading global efforts to address the threat of climate change”.
Immagino l’imminente mobilitazione di un esercito di novelli amanuensi intenti a fare “print-screen” di perle di saggezza ambientale molto liberal da proteggere e custodire per trasmettere ai nostri eredi tutta la gravità e l’emergenza che atterriva il pianeta Terra all’alba del 2017, al cospetto di temperature più alte della media di 0.24 °C , record di produzione agricola, successi di portata storica nella lotta alla fame e global greening fuori controllo.
La pagina di scuse, tuttavia, rimanda a delle “Useful Pages”, tra le quali fa bella mostra di sé un link alla pagina nuova di zecca intitolata, in modo altrettanto suggestivo, “An America First Energy Plan”.
Di cosa si parla? Proviamo a riassumere:
L’energia è un pilastro della vita degli americani e dell’economia mondiale. La nuova Amministrazione promuove politiche che abbassino il costo dell’energia per il lavoratore americano, massimizzando l’uso delle risorse interne.
L’eccessiva regolamentazione dell’industria energetica è stata un ostacolo per troppo tempo. Si elimineranno politiche inutili e dannose come il Climate Action Plan e il Waters of the US rule, risparmiando fino a 30 miliardi di dollari in 7 anni.
Si sfrutteranno le risorse locali di idrocarburi per creare lavoro e si useranno le risorse svincolate per realizzare opere infrastrutturali. Un’energia a buon mercato favorirà anche la produzione agricola.
Lo sfruttamento delle fonti energetiche tradizionali, incluso il carbone, permetterà di realizzare una indipendenza energetica completa dall’OPEC e da paesi ostili agli interessi americani.
Segue un paragrafo sulla necessità di proteggere l’ambiente, l’aria e le acque.
E infine la conclusione: un futuro più luminoso dipende da politiche energetiche che stimolino l’economia, garantiscano la sicurezza e proteggano la ricchezza degli americani.
Bestemmie? Eresie? Libro dei sogni? Qualunquismo becero?
O forse generiche parole di buon senso, assolute ovvietà che in altri tempi scevri di fondamentalismi ambientalisti più o meno interessati sarebbero suonate talmente scontate da non meritare menzione?
Forse è utile ricordare che l’alternativa elettorale, dal punto di vista energetico, era spendere 200 miliardi per tappezzare gli Stati Uniti con mezzo miliardo di pannelli solari con l’inevitabile effetto di pagare una bolletta energetica più salata, in cambio di ulteriori riduzioni di emissioni di CO2. È ovviamente un dettaglio insignificante notare che, solo incidentalmente, questo programma avrebbe beneficiato società come SunEdison, First Solar o Solar City, la prima già fallita, le altre sulla buona strada per farlo (1, 2) sulla falsariga della crisi generalizzata dell’industria mondiale del solare, più che mai affamata di sovvenzioni per garantirsi una stentata sopravvivenza.
E altrettanto incidentalmente, le stesse Solar City e First Solar avevano finanziato il Partito Democratico. E chissà che nel discorso inaugurale The Donald non facesse riferimento anche a questo, quando parlava delle tante belle parole dei politici seguite da pochi fatti che negli anni hanno beneficiato i soliti noti dei soliti circoli ristretti di Washington, a danno di Average Joe e di Mr. Johnes.
Gli americani hanno scelto, e la storia dirà se la loro è stata una scelta saggia, spericolata o semplicemente disperata. E dirà anche se chi è stato scelto sarà stato all’altezza delle tante aspettative di cambiamento manifestate con forza nella cabina elettorale.

http://www.climatemonitor.it/?p=43425


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fuffolo
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Anche da noi con l'economia verde hanno fatto i soldi i soliti nomi il resto fregato da improbabili "conti energia", tanto conviene il fotovoltaico.

Oceani, si scaldano o no?
http://www.attivitasolare.com/oceani-si-scaldano-no/


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RES
 RES
Estimable Member
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Si sarebbe, avrebbe, io dico si sarebbe dovuto....

Ed invece quel "bombarolo" "sbiancato" cosa ha fatto? Due mandati, non poco tempo, cosa ha fatto oltre che imbrattare carta?
Istruzioni per il successore alla stregua di un Adriano 2.0 ?
O forse i decisione maker sono stati altri?
Un po' di sano realismo non credo che faccia male dopo Il Presidente Nobel Per La Pace.
Mi fa piacere anche che si è citato Parigi, ricordiamo la time table chi l'ha dettata?
In un sistema se non sull'orlo di una guerra civile, di una crisi di nervi senz'altro cosa ci aspettiamo? Che cerchino di aggiornare ricette passate o che facciano gli avanguardisti sperimentali?
Poi non è detto che un palazzinaro non approfitti dell'indotto di un'aggirnamento energetico-residenziale.
Per carità, poi non difendo il Tromba, arrivati a certi livelli sono tutti stinchi ma non di santi, qualcosa cambierà ed esserci sfilati da un conflitto nucleare probabile mi fa piacere, anche se non sono sicuro che sia stato meglio.
Poi si sa: se Gaia vuole, tira un peto ci secca tutti e buona pace....

Ma poi sto ObamaCare tanto citato guardiamo i tempi? Quando è entrato a regime se ci è mai entrato. Tenuto conto sempre del doppio mandato, palese.

Poi bisognerebbe chiedere a tutti questi verdi naturisti aavvaziani.inorg pacifisti e lesbiche (buona pace per quest'ultime) ma lo avete fatto il conto del
piombo, fosforo ed anidriti varie sparsi, inquinando, che lo sbiancato bombarolo verde a firmato e bollato dopo ogni volta che ha aperto bocca inanellando i diritti umani e democrazia?


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[Utente Cancellato]
Honorable Member
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deve cancellare il cash for clunker e salvare molte vecchie auto.
L'operato di questo presidente mi piace


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