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Anche in Grecia è mancata la verità


SeveroMagiusto
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Non lo so. Io non condivido tutto questo entusiasmo riguardo al risultato del referendum greco. Non so se sarà un bene o un male né per il Paese ellenico, né per l’Italia e l’Unione.
Può essere che questo “no” sia un primo passo nella direzione giusta, come invece che sia stato il salto nel baratro. Lo vedremo.
Oppure potrebbe essere che la “montagna abbia partorito un topolino” o per dirla alla Shakespeare, che tutti questi proclami di vittoria che riempiono le pagine di questo come quelle di tanti altri blog, non siano altro che “molto rumore per nulla”. In fondo che cosa è successo? Che c’è stato un sussulto d’orgoglio da parte di una popolazione vessata da tanti anni di austerity. Bello, bellissimo, giusto e condivisibile. Ma temo che possa avere lo stesso valore del rifiutare la benda di fronte al plotone d’esecuzione. Un gesto tanto coraggioso quanto inutile. Il plotone d’esecuzione non evaporerà per questo, e il condannato sarà morto dopo pochi istanti. Io temo che questa vittoria della democrazia possa essere nient’altro che il canto del cigno del popolo greco prima di essere fatto a pezzi con le armi finanziarie da parte della BCE e a termini di legge da parte dell’U.E. Con il “no” i rapporti di forza non sono cambiati. La Grecia rimane uno scricciolo economico (per il quale tutti facciamo il tifo!) di fronte a un orso affamato. Puoi dire “no” finche vuoi, puoi dire che non è giusto essere divorato, ma questo non eviterà che il plantigrado ti si pappi per colazione.
Butto là qualche spunto:
• La prima constatazione è che apparentemente il referendum non è stato truccato. Il che è positivo e sorprendente, a meno che questo non fosse il risultato che “i vertici” volevano ottenere…
• Questo voto potrebbe non contare una mazza. Di risultati di referendum disattesi dai governanti se ne sono visti a bizzeffe. Anche in seno U.E. In quanto all’Italia…stendiamo un velo pietoso.
• Se effettivamente si va ad un braccio di ferro con l’U.E. che possa portare al tentativo da parte della Grecia di riprendere il controllo della propria finanza con la creazione di una moneta sovrana, questo potrà avvenire solo in tempi lunghi e con il cospicuo supporto all’economia ellenica da parte di capitali esteri. Vedremo quindi quali sono stati gli accordi eventualmente presi da Tsipras durante i suoi colloqui al Cremlino.
• Se avvenisse quanto sopra, sarebbe l’ennesimo schiaffo assestato da Putin all’”abbronzato” di Capitol Hill. Che potrebbe non gradire e cercare di buttarla in rissa più di quanto non stia già facendo in Ucraina e Siria.
• Anche se qualche politico, economista, giornalista sta fiutando il vento ed è già pronto a fare il “salto della quaglia” dichiarandosi da sempre “anti-U.E” – i peggiori, i traditori di professione, sempre pronti a saltare sul carro del vincitore – penso che sia un po’ prematuro pensare che le cose possano cambiare dall’oggi al domani. I “falchi” a Bruxelles rinserreranno i ranghi e la metteranno giù dura.
• Questo vuol dire che per quanto riguarda il nostro Paese potrebbe farne le spese l’ebetino di Firenze, in favore di qualche clone con un po’ più di palle.
• In Italia potrebbero prendere coraggio i movimenti antagonisti a questa Europa, ma non conterei troppo né sulla lega, che lo fa per puro opportunismo elettorale e il cui leader è solo l’approfittatore di turno (con elegante casacca verde), mentre il M5S non è per l’uscita dall’Euro. O lo è a corrente alternata.
Ma la cosa più importante per me non è il commentare ciò che è accaduto in questi giorni o il cercare di preconizzare ciò che succederà nel prossimo futuro – nessuno ha la sfera di cristallo – quanto piuttosto il mettere l’accento su ciò che non è stato il voto greco.
Ok, i Greci, che non sono dei pusillanimi come gli Italiani, si sono agitati un po’ più di noi e sono stati un po’ più addentro al significato di che cosa vuol dire essere un PIIG in un continente diretto da dei macellai. Ma hanno acquisito una consapevolezza superiore alla nostra riguardo alla situazione nella quale ci troviamo? Ci troviamo, nel senso di noi “popoli europei”, intendo. Il Greco medio ha capito che stiamo vivendo in una dittatura globale? Non credo. In questi mesi e anni al signor Papadopulos in Grecia, come al signor Rossi in Italia o al signor Schmidt in Germania, hanno raccontato le stesse frottole: di come siamo fortunati a vivere in Europa, di quanto sia bella la democrazia, del profondo valore della politica, delle elezioni, della costituzione, di quanto dobbiamo essere grati a chi ha sacrificato la vita per noi, che dobbiamo lavorare ed essere competitivi, che possiamo farlo solo nell’ambito dell’Unione, che l’Euro è irreversibile, e via così. Tsipras e Varoufakis hanno forse confutato tutto ciò? Hanno forse avanzato qualche dubbio sul “sistema”? Non mi pare. Certo avranno criticato l’U.E. e la BCE. Avranno parlato di regole, leggi, trucchi, imbrogli vari, accordi, scappatoie. Ma non hanno spiegato in televisione al loro popolo, una cosa del tipo: “Ragazzi, ci dispiace dirvelo, ma le cose non stanno come pensavate. Vi imbrogliano da sempre. Vi ricordate quella cosa per la quale siamo famosi nel mondo? No, non la retsina, quell’altra, la democrazia. Ecco, non esiste. I popoli non comandano. Lo fanno le élite. Che in realtà non sono persone di qualità superiore, ma una banda di predoni della peggior specie, che agisce in virtù del controllo che esercita su ogni cosa animata ed inanimata esistente sul pianeta. Questo grazie alla loro potenza economica, che però è basata su un grande imbroglio che è la moneta “fiat”, che posta nelle mani dei governi sarebbe una manna, mentre lasciata al loro servizio vuol dire schiavitù per i popoli. Con questa moneta si sono comprati la maggior parte delle economie e dei governi del mondo. L’Unione Europea alla quale la Grecia appartiene è una delle loro creature, dominata dalla loro banca, la BCE, la cui moneta, l’Euro, è causa di sofferenza per i popoli europei. Ora con questo voto voi potete riprendervi la democrazia, e iniziare una lotta che porti alla liberazione di tutti i popoli europei dal giogo della dittatura finanziaria. Dobbiamo riaffermare la supremazia dei popoli sulla politica e della politica sull’economia, che grazie alla sovranità monetaria posta sotto il controllo del popolo, potrà finalmente assicurare un benessere diffuso. Oggi comincia la rivoluzione.”
Ecco, se Tsipras e Varoufakis avessero detto una cosa del genere al loro popolo e di conseguenza al mondo, rivelando la verità, l’importanza di questo voto mi avrebbe convinto. Ma così non è stato. Come detto, possiamo solo sperare che sia un primo passo nella direzione giusta.


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Whistleblower
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Ma come fai a dire che non hanno avanzato dubbi sul sistema, mannaggia...
Varoufakis lo chiama addirittura "il Minotauro globale" e dice che siamo in una crisi sistemica dalla quale il mondo uscirà stravolto.
E vorrei far notare che Tsakalotos è veramente marxista, più di Varoufakis, almeno dalle prime pagine del suo paper che sto leggendo.
Quando ho finito ci faccio un post.
Guardate che questo pessimismo troppo di maniera rischia di diventare una scusa per non impegnarsi ad approfondire.
Se vuoi una mia previsione (o anche se non la vuoi) secondo me questo referendum ha segnato un punto di non ritorno. Anche se alla fine Tsipras dovesse calarsi le braghe - e mi pare un pelino difficile con tutto il popolo che gli ha dato fiducia con cosí grande entusiasmo - le cose non saranno più le stesse.
Non sarà un botto e via ma credo proprio che non si andrà sul lunghissimo periodo per vedere i primi segni del fall out.
Poi mi sbaglio io e farò ammenda. La cosa curiosa però è che domenica sera molti di quelli che avrebbero dovuto fare ammenda o hanno fatto i pesci nel barile o hanno rincarato la dose o addirittura si sono spacciati per quelli che lo avevano sempre detto.
Per finire: teniamo presente che se Tsipras riesce ad ottenere un accordo sostanzialmente e indiscutibilmente migliore di quello dei governi precedenti, già quella sarà stata una grande vittoria che cambierà il panorama politico in tutti gli altri paesi dell'Unione. Ma forse (forse) le cose si spingeranno più in là...


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Truman
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La strategia è la via del paradosso.
(Sun Tsu)

Però strategia è una parola greca, etimologicamente è l'arte dei generali.


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Whistleblower
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La strategia è la via del paradosso.
(Sun Tsu)

Però strategia è una parola greca, etimologicamente è l'arte dei generali.

Anche paradosso è greca.


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DeborahLevi
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le votazioni di ieri seppur simboliche rappresentano il primo parere (negativo) nei confronti dell'austerità della storia della moneta unica...
nell'estrema ipotesi di brogli questi hanno semplicemente calmierato il risultato non rendendolo quindi palesemente schiacciante ( si può modificare l'esito quando il popolo è veramente al 50 e 50 ma evidentemente i pro no erano veramente ma veramente la maggioranza )
vedo anch'io la fregatura dietro l'angolo perché questo ottimismo che aleggia ovunque mi puzza davvero tanto
come mi puzzano i soliti messaggi in stile gangster tipo : la Grecia rimarrà nell'eur, la Grecia DEVE rimanere nell'eur ad ogni costo (anche umano?) ecc ecc
non comprendo le dimissioni di farfullakis, avrebbero avuto un senso se queste fossero state fatte anche da scheble e invece no, la parte da sempre contestata in quanto troppo radicale è stata rimpiazzata da una moderata (termine che mi fa venire i brividi - io odio i moderati)
i partiti farlocchi tipo 5s, lega, podemos (nu gazzu) buttano slogan a destra e a manca cavalcando l'onda

non mi sembra possibile che una Nazione che rappresenta un numero a una cifra del pil dell'unione possa stravolgere i trattati per cui se rimangono nell'eur è una fregatura sicuramente


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haward
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"Un viaggio di mille miglia inizia sempre con il primo passo".
Magari non succederà niente, magari il risultato del referendum fa parte del complotto, magari sono tutti d'accordo, chi lo sa. Ma il diavolo fa le pentole ma non (tutti) i coperchi


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SeveroMagiusto
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Buongiorno Whistleblower. Innanzitutto ti ringrazio per il garbo col quale hai confutato quanto da me espresso. Dovrebbe essere la norma. Purtroppo in altri siti e ultimamente sempre più spesso anche qui su CDC, domina la polemica se non addirittura l’insulto quando si scontrano tesi contrapposte. Nella fattispecie non credo che siamo agli antipodi riguardo al merito di ciò che Varoufakis ha detto. Cose che lo “zerbino Renzi” neanche si sognerebbe. Piuttosto quello che a me sarebbe piaciuto sentire e vedere sarebbe stata una presa di posizione consequenziale a una dichiarazione di rottura. E questo non si è visto o si è visto troppo poco. Varoufakis ha detto che la Troika è il demonio? Ottimo, però poi non devi passare le giornate a scambiarti messaggi con belzebù. Capisco che tatticamente da un punto di vista può essere stata una furbata da una parte contrattare il debito e dall’altra trovare qualche escamotage per scapolarla. E capisco anche che di pelle ce n’è una sola e che i due leader greci ci tengano alla loro. Dico però che se uno avesse voluto veramente passare ai posteri avrebbe dovuto osare qualcosa di più: e cioè avrebbe dovuto dire che l’U.E. è una mafia e che il debito non va onorato perché l’Euro è una truffa. Dopo di che avrebbero dovuto dire che i trattati europei non contano niente perché sono stati sottoscritti da una banda di traditori venduti al nemico e avrebbero dovuto procedere alla nazionalizzazione della Banca Centrale e delle aziende di interesse nazionale. Questo chiaramente non ha niente a che vedere con le regole della diplomazia e dell’economia e trascurando il come anche i Greci (solo alcuni, non il popolo nella sua interezza) abbiano fatto i furbi in questi anni.
Insomma, se sei vittima da anni di uno strozzino, per dirla con un francesismo alla Barnard, lo mandi affanculo, non tratti per ristrutturare il debito.


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