CH - 50 italiani vanno a morire in Svizzera ogni anno

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Cinquanta italiani vanno a morire in Svizzera ogni anno
Exit Italia, a margine del caso di DJ Fabo, fornisce delle cifre su chi è partito per la Confederazione per "dire basta"

Redazione - 1 marzo 2017

Ha fatto molto discutere in questi giorni in Italia il caso di "DJ Fabo", il 40enne divenuto tetraplegico e cieco a seguito di un incidente, che ha deciso di recarsi nella clinica zurighese "Dignitas" per trovare la morte.

Come noto, la pratica del suicidio assistito non è permessa oltreconfine e, stando a quanto dichiarato dall'associazione Exit Italia a il Corriere di Romagna, sarebbero circa cinquanta i cittadini italiani che ogni anno decidono di intraprendere il viaggio verso Lugano, Basilea, Berna o Zurigo per essere assistiti nel suicidio. A rivolgersi all'associazione con sede a Torino, ma attiva in tutta Italia, sarebbero in particolare uomini sulla cinquantina e malati terminali, tra malati di sclerosi multipla e chi colpito da un tumore che non gli avrebbe lasciato scampo.

"Noi diamo solo informazioni - riferisce il presidente Emilio Coveri al quotidiano romagnolo - Facciamo fare il cosiddetto testamento biologico, poi ogni persona procede in autonomia. Non possiamo pensare noi alle pratiche altrimenti incapperemmo nel reato di istigazione al suicidio". Lo stesso presidente, sulle pagine del Corriere del Veneto, ha precisato che nel nel 2016 "sono stati 49 gli italiani che sono morti in Svizzera passando da noi. Dal Veneto, invece, nel corso del biennio 2015/2016, sono partiti in sei. Ovviamente senza tornare. Sono numeri che fanno impressione e che rappresentano una vergogna per il nostro Paese. Considero che morire in esilio sia una vera umiliazione".

Dire addio alla vita in Svizzera ha anche un costo economico, stimato attorno ai 10mila euro, tra, precisa Coveri, "costo delle medicine, visite mediche, pratiche burocratiche, oltre che al trasporto della salma e l’eventuale cremazione".