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Di uomini, scimpanzé e formiche


Pegaso
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Apprendo da un dispaccio dell'agenzia Ansa, come la comica, attrice, conduttrice televisiva, autrice televisiva e teatrale, Teresa Mannino, sul palco del teatro Ariston in occasione del Festival della canzone italiana, abbia tenuto una lezioncina di morale sotto forma di monologo simil comico, in stile littizzettizzante:

"Il filosofo greco Protagora diceva che l'uomo è misura di tutte le cose, e per noi l'uomo ricco, bianco e occidentale è misura di tutte le cose, solo che l'ha persa, pensa che tutto il resto del mondo sia a sua disposizione e quello che non serve viene eliminato E le donne? Che fanno? Eppure sono indaffarate." (1)

E quell'uomo, che da indicatore di specie si fa specificazione di sesso, siamo precisamente noi: io che scrivo e voi maschi italici che leggete; forse non sapevate di essere pure ricchi, ma siete sicuramente colpevoli di tutto il male che vi può venire in mente.

Infatti, per la attrice comica, ergersi a misura di qualcosa significa tout court impadronirsene oppure distruggere, e non già comprendere per apprezzare od utilizzare.

Gettando la colpa originale sull'antico elleno, sulla cui civiltà dai romani in poi traiamo ispirazione, dimentica accuratamente di citare un altro testo sapienziale, peraltro coevo, dove precisamente si raccomanda:

"... disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra»". [Gen. 1,27-28] (2)

Un vero e proprio programma operativo, prodotto da una civiltà altra dalla ellenica, le cui speculazioni sul proprio ruolo informano di sé tutti coloro che, a tutt'oggi, non possono essere criticati.

E le donne, bianche occidentali ricche? Non hanno alcuna parte in questa supposta 'opera al nero' volta a violare quella natura perfetta che ci sarebbe madre benevola? Non si sono forse sempre opposte al centomillenario, e forse ancora più remoto, sforzo dei loro compagni, mariti, padri, figli, parenti, conoscenti, per rendere il mondo meno pericoloso per esse, per la prole e per se stessi, per allontanare il terrore della notte, delle zanne, degli artigli, della fame, del freddo, della malattia ed infine della morte? Non si sono forse opposte all'invenzione delle città con l'addomesticamento di animali e piante? E alla conseguente vita sociale colle sue regole, per non scontrarsi, per non uccidersi, per collaborare e sopravvivere in armonia? Se non lo hanno fatto in passato stanno cercando di farlo adesso, riconducendo tutta la complessità della vicenda umana al peccato originale inemendabile del 'patriarcato', cui imputare tutti i difetti, reali o immaginari, di questa civiltà.

Lo sfruttamento e la devastazione dell'ambiente esistono, ma non da ora; così come lo sfruttamento degli umani: com'è che il meccanismo che questo scempio ha perpetrato da almeno tre secoli non viene citato? Con la collaborazione fattiva ed entusiasta di uomini e donne resisi, loro si, ricchi e potenti, e sovente ispirati dal narratore del programma predetto; questo meccanismo un nome ce l'ha: inizia con 'capit' e finisce con 'alismo'.

Quindi la conduttrice televisiva prosegue:

"Parliamo allora di essere umano, ancora meglio di animale umano. Il ... nostro patrimonio genetico ... con le scimmie è uguale al 98%, solo che l'informazione non è molto diffusa, gli scimpanzé ci tengono a non farlo sapere." (1)

E qui l'esempio citato porta lontano dagli intendimenti della narratrice: gli scimpanzé, quei primati che si vergognerebbero di noi, condividono infatti con la nostra specie una delle caratteristiche più deprecabili: fanno la guerra, e si fanno la guerra (3).

 

Infine, sotto forma di boutade, l'autrice teatrale introduce il vero messaggio:

"Poi l'elogio delle formiche tagliafoglia, che hanno creato un perfetto sistema agricolo in cui i maschi servono solo a procreare, "non gli fanno neanche buttare la spazzatura, l'unico compito è fornire gli spermatozoi, che stanno nella spermateca della regina, me la devo fare pure io la spermateca... il loro compito è il volo nuziale, si accoppiano e dopo muoiono perché non servono più. Ma quanto sono avanti! Non hanno problemi a gestire gli ex e i maschi felici perché la loro vita è un'unica grande scopata." (1)

Ma quanto sono avanti! Viviamo ormai apertamente in tempi apocalittici, letteralmente la rivelazione di un altro tassello dello scenario che vorrebbero prepararci. Peraltro anche la scelta delle formiche conduce lontano dagli intendimenti della narratrice: le formiche, pur'esse, fanno la guerra, e la fanno senza prendere prigionieri! (3)

.

 

(1) https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/tv/2024/02/09/teresa-mannino-al-potere-su-preferisco-il-potere-di_65f5d4c6-78bd-4db9-b0cf-73a6acbc0a26.html

(2) https://www.bible.com/it/bible/122/GEN.1.NR06

(3) Etologia della guerra / Irenäus Eibl-Eibesfeldt, Torino : Bollati Boringhieri , 1990


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PietroGE
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Dovrebbero aggiornare la Convenzione di Ginevra e introdurre il Festival di Sanremo tra le armi di tortura vietate. Anzi io lo metterei nella categoria 'crimine contro la cultura dell'umanità'. Italia : pizza, mafia, mandolino e Festival di Sanremo. 


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sarah
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@PietroGE. Già... allora speriamo che non ne rendano obbligatoria la visione. Scherzando naturalmente, ma vista la sua funzione essenziale di "regolatore della temperatura sociale nazionale" ( come è stato ben definito in uno degli articoli ), magari qualcuno potrebbe iniziare a pensare a come "rieducare" gli irriducibili come me che ormai da anni non ce la fanno proprio più a guardarlo.


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sarah
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@ Pegaso. Sono molto d'accordo con il suo commento finale. E d'altra parte, il prezzo da pagare per un "artista" in cambio di qualche minuto di esibizione su quel palco ormai simbolico ( e non certo per ragioni musicali ) è quello di uniformare la propria espressione agli ultimi diktat della dottrina. Perché certe esibizioni, come quella che ha citato, all'apparenza sembrano solo delle banali e gigantesche ca**ate ma poi a ben vedere, se si colgono tutti i dettagli, ci portano a dei significati ben precisi, proprio quelli che si vorrebbero profondamente e acriticamente inculcati nella mentalità generale persino con l'aiuto di messaggi subliminali e non verbali che credo assai diffusi nella nostra manifestazione nazional-popolare.


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Cachafaz
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Condivido PEgaso, assai paracula la "nostra" comica. Ma, sul fatto che siamo una colonia americana? La paracula e' intelligente, ed ha capito che l'egemone e' in forte crisi. Cominciano a riposizionarsi; ma sempre ad interessi stranieri. Pensano che Davos comunque vincera'....o forse vive (cioe' incassa il cachet) alla giornata, un colpo qui e uno la', paracula appunto. 


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Detrollatore II
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Quindi questa sciacquetta, quando ha osato criticare i nostri padroni coloniali, l'ha fatto pensando all'America che verrà dopo le prossime elezioni? Bianca, fascista e "maschilista"? Si preparano a sdoganare e fomentare l'antiamericanismo proprio ora che i globalisti sono allo stremo??

https://www.liberoquotidiano.it/news/spettacoli/38370994/teresa-mannino-sanremo-2024-italia-colonia-usa-costretti-tacere.html


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ducadiGrumello
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Ho molta ammirazione per le complesse società degli Imenotteri, ma non le ergerei a modello da imitare...poi ai maschi non andrà benissimo, visto che si consumano in un'unica scopata incendiaria, ma non è che alle femmine vada molto meglio. La scelta è fra la sterilità e una vita di lavoro continuo o il ruolo di regina, unica fertile, macchina fotocopiatrice di uova spesso deforme e immobilizzata dalle dimensioni abnormi dell'addome...


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BrunoWald
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Quando una civiltà muore, proprio come accade con qualsiasi organismo, iniziano a brulicare i saprofiti: l’unica differenza è che anziché nutrirsi del disfacimento organico, costoro si alimentano della decomposizione spirituale. Nel caso della civiltà cosiddetta occidentale, questo fenomeno si mostra particolarmente virulento.

Gli adoratori della morte sfruttano ogni occasione possibile, e il festival di Sanremo era un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire: non potevano lasciare in pace i poveracci che ancora lo vedono, facendosi del male, bisogna inoculare sempre nuove dosi di veleno... Tanto si trova sempre un qualche guitto al servizio del nulla, ben felice di dare il suo contributo, piccolo ma ben remunerato.

Si comincia con l'attacco alle nostre radici culturali, per poi spostarsi sul terreno della pura demagogia dell'"uomo ricco, bianco e occidentale": ovviamente non ci si riferisce agli azionisti di Blackrock, ma bensì al dipendente pubblico o privato, l'artigiano, il professionista, insomma quello che col suo lavoro tiene in piedi la baracca in cui mangiano anche i paraculi alla Mannino (ottima la definizione di @Cachafaz). Costui dovrebbe sentirsi in colpa per possedere un appartamento comprato col mutuo, magari un'automobile, il ché lo renderebbe complice dei crimini del colonialismo, e perciò, si sottintende, dovrebbe sgravarsi la coscienza condividendo tanta opulenza con il “disperato” entrato illegalmente in Italia per farsi gli affaracci suoi.

Dopo la strizzatina d'occhio a Darwin e ai nostri cugini scimpanzé, la Mannino ci propone il mondo in cui si sentirebbe davvero a proprio agio, come tutti coloro che condividono le tendenze più avanzate della post-modernità: il mondo degli insetti! Come sono avanti, le formiche: i maschi muoiono felici dopo una scopata, mica come noi, che non solo non ci scusiamo per essere nati con il pene, ma speriamo pure di vivere in media per un'ottantina d'anni, gran parte dei quali dedicati integralmente alle nostre famiglie.

È palese che ormai diverse generazioni di donne siano state allevate nell’odio per gli uomini (cosa di cui sono spesso inconsapevoli) da un potere tenebroso che ci odia tutti e che agisce subdolamente, attraverso messaggi subliminali. È superfluo aggiungere che non tutte le donne cadono in questo tranello, e che fomentare il rancore tra i sessi fa precisamente il gioco del nemico. Ma il problema esiste, ed è serio.

Tutto il mondo nichilista/progressista, del quale il femminismo è una componente, è pervaso da uno spaventoso cupio dissolvi, che si manifesta come odio per il “patriarcato”, ossia per la civiltà (a patto di continuare a goderne i benefici...) ma che in essenza è odio per la forma, per la misura, per la bellezza, e in definitiva per la vita stessa. Come scimmie che segano il ramo su cui sono sedute, i progre non capiscono che è proprio il loro presunto nemico ad aver creato un mondo in cui essi possono esistere. @Pegaso illustra perfettamente questo concetto:

Non si sono forse sempre opposte al centomillenario, e forse ancora più remoto, sforzo dei loro compagni, mariti, padri, figli, parenti, conoscenti, per rendere il mondo meno pericoloso per esse, per la prole e per se stessi, per allontanare il terrore della notte, delle zanne, degli artigli, della fame, del freddo, della malattia ed infine della morte? Non si sono forse opposte all'invenzione delle città con l'addomesticamento di animali e piante? E alla conseguente vita sociale colle sue regole, per non scontrarsi, per non uccidersi, per collaborare e sopravvivere in armonia? Se non lo hanno fatto in passato stanno cercando di farlo adesso

Piaccia o non piaccia, è proprio così: generazioni di uomini hanno lottato, in parte per necessità e in parte per amore, per creare un mondo in cui le Mannino e le Cortellesi potessero sputare loro in faccia senza timore di morire di freddo e di fame, di essere sbranate da qualche fiera, o ridotte in schiavitù dal primo saraceno di passaggio. La tragedia che incombe su tutti noi, uomini e donne indistintamente, viene dal non renderci conto che la continuità di questo mondo non è affatto scontata, e che un giorno o l'altro potremmo rimpiangerlo amaramente.

Questo post è stato modificato 3 mesi fa da BrunoWald

oriundo2006, Pegaso, IlContadino e 3 persone hanno apprezzato
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Stefanovic
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Pubblicato da: @pietroge

Dovrebbero aggiornare la Convenzione di Ginevra e introdurre il Festival di Sanremo tra le armi di tortura vietate. Anzi io lo metterei nella categoria 'crimine contro la cultura dell'umanità'. Italia : pizza, mafia, mandolino e Festival di Sanremo. 

Come letto su un altro blog, ormai non andrebbe più fatto in una ridente cittadina ligure, ma a Weimar

 


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Stefanovic
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Su quello che ha detto la Mannino ci sono 3 considerazioni da fare:
 
1) Se un comico avesse detto che una donna serve solo per l'utero, sarebbe stato arrestato.
 
2) Per molte donne la frase della Mannino è falsa, ma ovviamente in senso peggiorativo, visto che non vogliono avere figli e quindi l'uomo non serve nemmeno a quello.
 
3) I seguaci della controinformazione hanno preso subito a condividere a tutto spiano la sua battuta sugli USA, trasformandola in una paladina che dice la verità. Come al solito non ci hanno capito un cazzo, ma non avevamo dubbi.

oriundo2006 e Pegaso hanno apprezzato
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mystes
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L'impressione che mi fanno le parole di questa vispa teresa è che non abbia mai conosciuto la gioia dell'amore e il piacere di una buona scopata!!!


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