Notifiche
Cancella tutti

Grassi(Pd):magistratura accerto,Honda non era delle BR

Pagina 2 / 3

helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
Topic starter  

E mi sembra che qualcuno, dalla Honda blu presente in via Fani, abbia anche sparato, colpendo il parabrezza dell'ing. Alessandro Marini che, per caso, stava passando di li.

non sembra.... il tutto è proprio agli atti dalla testimonianza dello stesso ing.Marini.

La misteriosa moto blu:

La Honda blu presente in via Fani il 16 marzo del 1978 e' un rompicapo. I capi brigatisti hanno sempre negato che a bordo ci fossero due loro uomini, ma da quella moto si spararono gli unici colpi verso un 'civile’ presente sulla scena del rapimento, l'ingegner Alessandro Marini, uno dei testimoni piu' citati dalla sentenza del primo
processo Moro. Mario Moretti e Valerio Morucci sono stati sempre chiarissimi su quella moto blu di grossa cilindrata: 'Non e' certamente roba nostra'. L'ingegner Marini si salvo' solo perche' cadde di lato quando una raffica partita da un piccolo mitra fu scaricata contro di lui 'ad altezza d'uomo' proprio da uno dei due che viaggiavano sulla moto. Marini fu interrogato alle 10.15 del 16 marzo e disse che il conducente della moto era un giovane di 20-22 anni, molto magro, con il viso lungo e le guance scavate, che gli ricordava l'attore Edoardo De Filippo". Dietro, sulla moto blu, un uomo con il passamontagna scuro, l’autore della lettera, che esplose colpi di mitra nella direzione dell'ingegnere perdendo poi il caricatore che cadde dal piccolo mitra durante la fuga. La sera a casa Marini arrivò la prima telefonata di minacce: 'Devi stare
zitto'. Per giorni le intimidazioni continuarono. Poi l'ingegnere capì e decise di trasferirsi in Svizzera per tre anni.

http://news.panorama.it/cronaca/caso-moro-misteri-brigate-rosse-007

quindi la testimonianza dell'ing.Marini, di quella moto Honda presente in via Fani, fatta il 16 marzo del 1978, gli rovinò letteralmente la vita tanto da ricevere minaccia e doversi trasferire all'estero.
Pertanto è evidente che le minacce sono arrivate a buon punto tanto che nessuno si azzardò più a indagare su quella moto.E questo dal 1978.


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

E mi sembra che qualcuno, dalla Honda blu presente in via Fani, abbia anche sparato, colpendo il parabrezza dell'ing. Alessandro Marini che, per caso, stava passando di li.

non sembra.... il tutto è proprio agli atti dalla testimonianza dello stesso ing.Marini.

Stando ai resoconti di quel tragico giorno, l’esistenza di questo particolare, peraltro, non sarebbe una novità. Ci fu infatti un testimone, l’ingegner Alessandro Marini, che quel giorno rischiò, perfino, di essere ucciso da una raffica esplosa all’indirizzo della sua persona da uno dei due misteriosi motociclisti. Per un soffio i colpi non lo raggiunsero mortalmente e l’ingegnere denunciò il fatto alle autorità. Fu così che quella motocicletta entrò a far parte degli atti.

quindi la moto Honda entrò a far parte degli atti fin dal 1978.

Però la sentenza definitiva del processo Moro "principale", prima ancora della individuazione di Biancucci ed Angelotti nel 1998, dice che a colpire il parabrezza del motorino a terra di Marini, quando questo si era già allontanato, furono senza volerlo le raffiche dei mitra di Fiore e di Morucci ...

Marini, che comunque poi nel 1998 riconobbe Biancucci come l'autista della Honda e per di più i due numeri di targa della moto che aveva subito riferito corrispondevano alla moto regolarmente intestata a "Peppe" ( particolari questi non di poco conto rispetto alla discussione specifica che stiamo facendo), sui colpi rispetto al suo motorino semplicemente si sbagliava ... non erano partiti dalla Honda ... capita facilmente ai testimoni oculari di fatti violenti, soprattutto se sono stati, o comunque si sono soggettivamente ritenuti, direttamente a rischio personale in quella circostanza ... ed anche se su molti altri particolari, come nel caso di Marini, erano stati invece alquanto precisi ...

Tutti i fatti criminali italiani o quasi, "politici" e non, risentono di errori testimoniali simili ... potrei scriverci un libro ...

Giorgio Vale, il fascista dei Nar autore di quasi tutte le rapine in cui fu coinvolto quel gruppo .... era, figlio di una principessa somala e di un italiano, un mulatto tendente al nero .... eppure mai nessun testimone di quelle rapine, nemmeno i cassieri di banca direttamente coinvolti, parlò mai di un rapinatore "di colore" .... poi però tutti i "pentiti neri" ed anche Giusva Fioravanti, che "pentito" non è mai stato e che era il suo complice in gran parte di quelle rapine, testimoniarono sulla sua partecipazione a quelle rapine .... ed allora pure qualcuno dei cassieri di banca ritenne di riconoscerlo, giustificandosi col fatto che aveva pensato ad una normale abbronzatura del soggetto cui non aveva dato importanza ...

Sempre nella zona nord di Roma ... nel 1975 fu ferito alle gambe il segretario della locale sezione del Msi Balduina, l'avvocato Tommaso Manzo .... pochi giorni dopo, addirittura nella stessa via o comunque nelle immediate vicinanze, fu arrestato un esponente napoletano dei Nap, Pasquale De Laurentiis, mentre tentava di incendiare un autoparco della polizia ... Manzo riconobbe con assoluta certezza, dalle foto sui giornali, De Laurentiis come uno dei suoi attentatori, quello che direttamente gli aveva sparato ... e De Laurentiis fu condannato per il fatto in ben due gradi di giudizio ... poi invece alcuni "pentiti" indicarono Fabrizio Panzieri e, come sparatore, Alvaro Lojacono ( poi presente anche in Via Fani) come gli attentatori di Manzo .... e la cosa trovò ampi riscontri ... e De Laurentiis, che col giro di Panzieri e Lojacono ( la Lapp diretta da Valerio Morucci, poi in parte confluita nelle BR) non c'entrava nulla, sarà alla fine assolto in Cassazione per l'attentato a Manzo .... De Laurentiis era basso, ciccione, capelli abbastanza lunghi e con un folta barba ... Lojacono era invece più alto, molto magro, capelli cortissimi e sbarbato .... insomma, non si somigliavano per niente .... eppure credo che Manzo fosse in assoluta buona fede nella sua testimonianza ... lo schok nei riconoscimenti può fare brutti scherzi ... e gli inquirenti esperti lo sanno e ne tengono debito conto ...

Ma anche quella mattina in Via Fani ... ci fu chi riconobbe Toni Negri in un bar della via ... e, per sua fortuna, invece Negri stava tenendo a quell'ora una affollata lezione all'università di Padova ... ci fu chi riconobbe Giustino De Vuono, un bandito comune che però aveva costeggiato l'autonomia operaia milanese ed era stato anche compagno di cella di Renato Curcio, tra gli sparatori ... e De Vuono aveva una caratteristica particolare, era del tutto glabro, lo chiamavano per questo "lo scotennato" ... finì quindi fra i ricercati per Via Fani con tanto di foto segnaletiche sui giornali... poi risultò che in quell'epoca era invece detenuto, sotto falso nome, nelle carceri dell' Uruguay ...

E via di questo passo ...


RispondiCitazione
haward
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 695
 

Il CICAP non dorme mai!
A parte le battute, mi sembra di capire che non ci sia verso di trovare una seppur minima incrinatura nel muro difensivo della versione ufficiale. I magistrati ed i brigatisti hanno sempre e comunque ragione, tutti gli altri mentono o ignorano o manipolano o sono superficiali o non sono aggiornati e chi più ne ha, più ne metta. Addirittura commovente, poi, la maniacale aderenza al testo delle sentenze dei cinque processi che, ovviamente, non sono sempre allineate. Non so se qualche esponente del CICAP ha dimestichezza con il sistema giudiziario italiano ed in particolare con quello che scrivono i nostri altissimi magistrati nelle loro sentenze. Io, purtroppo, ho dovuto fare una corposa full immersion e, cedetemi, se anche gli altri italiani che non fanno i giudici lavorassero con la stessa percentuale di superficialità, impreparazione ed arroganza, figlie della più totale consapevolezza di impunità, sarebbero cacciati dal posto di lavoro dopo due ore. Ad esempio, nella sentenza di condanna a mio carico, il magistrato scrive di avere maturato la sua convinzione in quanto io ero presente il tal giorno alla tal ora in Servizio. Peccato che ero in ferie e tutta la documentazione relativa, semplice e inequivoca, era proprio li, nel fascicolo che il magistrato avrebbe dovuto studiarsi.
Mi scuso per la divagazione con gli esperti del CICAP.


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

Ma quale CICAP ...

Qui stiamo parlando di una circostanza molto specifica e "tecnica" ...

Appare una moto pochi secondi prima della sparatoria ... si ferma addirittura un attimo ed accenna un vago gesto di saluto verso alcuni degli attentatori ... un testimone sostiene addirittura che da quella moto gli hanno sparato ... ovvio che entra agli atti dell'inchiesta ...

Però poi sulla moto per 20 anni non si scopre nulla .... i proiettili che hanno colpito il parabrezza del motorino del testimone provengono in parte certamente da un mitra Mab, poi ritrovato e sottoposto ad esami accurati, che in quella occasione era manovrato da Valerio Morucci, reoconfesso ... ed in parte dalla stessa arma, mai ritrovata, che ha ucciso un paio degli agenti della scorta, e che era invece manovrata da Raffaele Fiore, come poi testimonierà lo stesso Morucci ed anche Adriana Faranda ... un altro "pentito", Antonio Savasta, che in Via Fani non c'era ma che poi diventerà addirittura il "capo militare" delle Br, conferma, per sentito dire, il tutto ... ed allora vengono ovviamente condannati per "tentato omicidio preterintenzionale" di Marini appunto Morucci e Fiore ... rispetto alla messe di ergastoli comminati un pò a tutti in quel processo, questa condanna minore è una bazzecola ininfluente, ma tanto è ...

Poi 20 anni dopo torna dalla Thailandia un altro brigatista, Raimondo Etro, e subito si consegna alla Digos ..... lui in Via Fani aveva solo portato circa un'ora prima il borsone con le armi, le aveva nascoste nella siepe che c'era in quell'incrocio con Via Stresa e poi si era allontanato .... ma è "intimo" di due dei brigatisti dell'agguato, Alessio Casimirri e Rita Algranati .... della Algranati è pure perdutamente ed inutilmente innamorato ed in qualche modo "succube" .... lei gli racconta che ad un certo punto sono passati "i due cretini di Primavalle", estranei alle Brigate Rosse ma che conoscevano, per vissuto precedente, almeno un paio degli attentatori, e che avevano pure salutato ... e lui, tornato a Roma 20 anni dopo dalla Thailandia, racconta questa cosa agli inquirenti ... Morucci e Faranda, nel frattempo diventati di fatto "pentiti" pure loro, confermano la circostanza ..... i due della moto, fermati, dopo qualche iniziale comprensibile diniego, confermano la circostanza pure loro ... effettivamente lavoravano nelle immediate vicinanze, cosa riscontrabile e riscontrata, e passavano casualmente .... il numero della targa della Honda corrisponde poi coi due numeri forniti a suo tempo dall'Ing. Marini ... e poi lo stesso Marini riconosce in Biancucci il conducente della moto .... e del resto aveva sempre detto che, secondo lui, il passeggero sul sellino posteriore, quello che pensava gli avesse sparato, era probabilmente una donna ... ed anche questo corrisponde ....

Cos'altro vogliamo sapere per attribuire con certezza ai due il fatto che erano loro quelli della Honda ?

E che c'entra questo particolare ultra-secondario col discorso più generale del giudizio storico sulle Brigate Rosse ? Direi nulla ... il resto del discorso non cambia di una virgola che è una ...

Però poi altri 15 anni dopo arriva un coglione di ex poliziotto ... che non sa nulla degli sviluppi di 15 anni prima della indagine ... e si inventa una storia assai fantasiosa e già in se assai poco credibile ... partendo dal "mistero" della Honda che invece più mistero non è ... parla di un poliziotto di Torino e di un fotografo di Bra, due civili, che sarebbero stati mandati dal Sismi ( organismo strettamente militare, avesse almeno parlato del Sisde che è "civile" ... o di Gladio che era composto da "volontari" in gran parte civili pure loro ...) a "proteggere" l'azione brigatista in Via Fani su quella stessa moto Honda ... ovviamente poliziotto e fotografo sono nel frattempo deceduti e non possono nè confermare nè negare ... ovvio che i giudici prima di Torino, tra i quali c'è pure il massimo conoscitore giudiziario delle BR, Caselli, e poi quelli di Roma archiviano ... non solo non c'è la minima prova o indizio riscontrabile ... l'ex moglie del fotografo si ricorda pure, e non avrebbe alcun motivo serio per mentire, che l'ex marito la mattina del 16 Marzo 1978 era in negozio con lei a Bra ed hanno insieme appreso dalla radio cosa era successo a Roma ... ed il poliziotto defunto risulta, dai ruoli di servizio, quella mattina regolarmente al servizio a Torino sulla volante, c'è pure il verbale dell'arresto di un ladruncolo a cui ha partecipato .... ma soprattutto trovano pure sugli atti giudiziari che la moto ed i suoi passeggeri sono già stati identificati con certezza da 15 anni ... cos'altro potevano fare se non archiviare il tutto ?

Questi i fatti .... dove starebbe mai la trama del Cicap o di chiunque altro ?


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
Topic starter  

Il CICAP non dorme mai!
A parte le battute, mi sembra di capire che non ci sia verso di trovare una seppur minima incrinatura nel muro difensivo della versione ufficiale. I magistrati ed i brigatisti hanno sempre e comunque ragione, tutti gli altri mentono o ignorano o manipolano o sono superficiali o non sono aggiornati e chi più ne ha, più ne metta. Addirittura commovente, poi, la maniacale aderenza al testo delle sentenze dei cinque processi che, ovviamente, non sono sempre allineate. Non so se qualche esponente del CICAP ha dimestichezza con il sistema giudiziario italiano ed in particolare con quello che scrivono i nostri altissimi magistrati nelle loro sentenze. Io, purtroppo, ho dovuto fare una corposa full immersion e, cedetemi, se anche gli altri italiani che non fanno i giudici lavorassero con la stessa percentuale di superficialità, impreparazione ed arroganza, figlie della più totale consapevolezza di impunità, sarebbero cacciati dal posto di lavoro dopo due ore. Ad esempio, nella sentenza di condanna a mio carico, il magistrato scrive di avere maturato la sua convinzione in quanto io ero presente il tal giorno alla tal ora in Servizio. Peccato che ero in ferie e tutta la documentazione relativa, semplice e inequivoca, era proprio li, nel fascicolo che il magistrato avrebbe dovuto studiarsi.
Mi scuso per la divagazione con gli esperti del CICAP.

la versione ufficiale è come gli esperti del Cicap: non gli si può credere.

E infatti con i soldi pubblici ogni anno aprono commissioni di inchiesta per cose che si sapevano già nel 1978 da un testimone diretto.

Se i processi avessero tenuto conto di questo non sarebbe stata aperta una nuova commissione di inchiesta proprio per la moto HOnda , quando dovremo già sapere chi erano sia i passeggeri della moto e che scopo aveva la loro presenza in quel momento in via Fani, considerati i processi.

La fiction di via Fani è stata creata fin dall'inizio quando un secondo dopo l'agguato già si sapeva che erano state le BR.
La vedova Moro arrivata sul posto disse: mi dicono che sono state le BR ma qui poteva esser successo di tutto....
e la prima testimone già è allibita di sentire che si sapeva già chi era stato a fare il macello quando non c'era nessuna prova o rivendicazione degli autori.

Per sbrogliare questa matassa bisogna tornare all'inizio della vicenda.[/i]

A terra in via Fani rimasero quindi anche i proiettili sparati dal piccolo mitra ma le perizie sembrano tacere su questo particolare. Sarebbe questa l'ottava arma usata in via Fani: 4 mitra, 2 pistole, oltre alla pistola dell'agente Zizzi, che scortava Moro. Infine quella in mano all'uomo della Honda: il piccolo mitra.
Il caricatore cadde dalla moto e Marini lo fece ritrovare ma questo non sembra essere stato messo a raffronto con i tre mitra (ritrovati in covi Br) che spararono in via Fani. Sulla scena ce n’è anche un quarto ma non fu mai ritrovato. Ma i misteri sul caso Moro sono davvero tanti e tutti intrecciati tra loro quasi a formare, volutamente, una ragnatela di false verità.

http://news.panorama.it/cronaca/caso-moro-misteri-brigate-rosse-007


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

"A terra in via Fani rimasero quindi anche i proiettili sparati dal piccolo mitra ma le perizie sembrano tacere su questo particolare. Sarebbe questa l'ottava arma usata in via Fani: 4 mitra, 2 pistole, oltre alla pistola dell'agente Zizzi, che scortava Moro. Infine quella in mano all'uomo della Honda: il piccolo mitra.
Il caricatore cadde dalla moto e Marini lo fece ritrovare ma questo non sembra essere stato messo a raffronto con i tre mitra (ritrovati in covi Br) che spararono in via Fani. Sulla scena ce n’è anche un quarto ma non fu mai ritrovato. Ma i misteri sul caso Moro sono davvero tanti e tutti intrecciati tra loro quasi a formare, volutamente, una ragnatela di false verità. "

E come fa Panorama a sapere che a terra c'erano pure i proiettili sparati dal "piccolo mitra" ? ... in realtà erano quelli della 7,65 di Morucci andati a vuoto, ma vabbè ... se le perizie tacciono su questo particolare ? E quindi sto "piccolo mitra", a parte la testimonianza di Marini. non risulta proprio da nessuna parte ? Nè risulta proprio che Marini abbia fatto "ritrovare" mai alcunchè .. se non glielo diceva Marini, i poliziotti non avrebbero trovato un caricatore in terra in mezzo ai cadaveri della scorta ? ma che è, una barzelletta ? ....

Stava lì il giornalista di Panorama ? Ha una fotografia della scena ? Glielo ha raccontato qualcuno ? Qui veramente chi si alza prima racconta quello che gli pare .... senza preoccuparsi minimamente di dimostrarlo ...

E comunque Marini ... anche se ancora come 20 anni prima nel 1998 continua a dire che il passeggero di dietro della Honda, probabilmente una donna, gli ha sparato addosso ... però Biancucci come autista della Honda nello stesso 1998 lo ha riconosciuto e senza la minima esitazione .... e quindi se, secondo Marini, era effettivamente Biancucci a guidare la moto e dietro c'era presumibilmente una donna ... comunque certamente i passeggeri della Honda non potevano essere il poliziotto di Torino ed il fotografo di Bra .... rimane il dubbio se dalla moto gli hanno sparato o no ... giudici e perizie balistiche dicono di no .... Marini invece continua a dire di sì ..... ma sui passeggeri della moto alla fine pure Marini dice quello che dico io ... se a questo aggiungi che sempre Marini aveva da subito indicato gli ultimi due numeri di targa della Honda ... e che questi corrispondono alla targa della Honda di proprietà di Biancucci .... il discorso, tra persone serie, di dovrebbe chiudere qui ...

In generale continua a pensarla come vuoi sulla vicenda Moro ... ma sta storia della Honda è una clamorosa bufala come lo era quella del finanziere di Imposimato e della sua storia falsa su Via Montalcini ... e come quella dell'artificiere di Via Caetani su Cossiga che arriva lì prima della telefonata di Morucci ... tutte cose smentite dai fatti .... ed anche dal buon senso ...

Il mondo è pieno di truffatori ed anche di semplici mitomani ... tra gli ex appartenenti alle forze dell'ordine ed ai ruoli militari, poi, sembra che le due cose siano ancora più diffuse che tra i comuni mortali ... molti sedicenti giornalisti poi, pur di fare lo scoop della vita, sarebbero disposti anche ad ammazzare la madre e quindi danno credito a truffatori e mitomani ..... la vicenda, poi, oggettivamente si presta ... e amen ...


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
Topic starter  

E come fa Panorama a sapere che a terra c'erano pure i proiettili sparati dal "piccolo mitra" ? ..

e come fai tu a sapere che non è vero?

in realtà erano quelli della 7,65 di Morucci andati a vuoto,

e chi te l'ha detto? Morucci?

Stava lì il giornalista di Panorama ? Ha una fotografia della scena ? Glielo ha raccontato qualcuno ?

ci stavi tu li a vedere che erano bossoli della 7,65 di Morucci?

Comunque sia anche se Morucci avesse raccontato qualcosa rimane sempre un assassino di cnque uomini quindi non attendibile.
Marini era un testimone e non un assassino.
Arrivare a capire la differenza è troppo difficile?

n generale continua a pensarla come vuoi sulla vicenda Moro ... ma sta storia della Honda è una clamorosa bufala come lo era quella del finanziere di Imposimato e della sua storia falsa su Via Montalcini ... e come quella dell'artificiere di Via Caetani su Cossiga che arriva lì prima della telefonata di Morucci ... tutte cose smentite dai fatti .... ed anche dal buon senso ...

non è ancora stato smentito da nessuno nè la vicenda della Honda (che è agli atti) nè dell'artificiere di via Caetani.
Nessuno fatto ha smentito questi e nemmeno sono state smentite le testimonianze messe a verbale di due persone che si sono trovate a passare per via Caetani il giorno del ritrovamento del corpo di Moro.
Piacerebbe a qualcuno che tutto questo fosse smentito ma non lo è e non onesto scrivere cose che non corrispondono al vero.


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

Io parlo sempre degli atti di inchieste e processi ... di perizie ... di testimonianze ...a volte, ma molto meno di te, di articoli di giornale che però si rifanno pure questi a dati oggettivi ... di libri di persone direttamente coinvolte, sia da una parte che dall'altra ... naturalmente cercando di scremare il tutto, per quanto possibile, dai personalismi e dalle emozioni umane ...

A tutto questo poi aggiungo la conoscenza personale di alcuni dei protagonisti ... e non parlo solo dei brigatisti ma anche di gente che ha costeggiato l'ambiente, come del resto pure il sottoscritto ... ed anche quella di alcuni poliziotti dell'Antiterrorismo romano di allora che mi è capitato di conoscere, per motivi diversi, qualche decennio dopo ...

E, se parliamo del territorio nord di Roma, anche del contesto ambientale, sociale e politico di allora ... nonchè dei luoghi fisici che non sono poi cambiati granchè in oltre 35 anni ...

Per dirla tutta, che il motociclista della Honda era Biancucci ... e che passava per sbaglio e non aveva nulla a che fare con le Brigate Rosse ... tra l'altro i rapporti tra i Comitati Autonomi Operai in cui militava Biancucci, ed in cui ho militato anche io, e le BR erano veramente pessimi .... al limite delle minacce fisiche reciproche .... io lo sapevo da molto prima del 1998 quando la storia uscì fuori per la testimonianza di Etro ... io il garage/officina dove lavorava Biancucci lo conoscevo bene, ne ero stato per un pò di tempo anche cliente abituale ... e pure fornitore di materiale meccanico, come rappresentante di commercio di ricambi auto ...

Così come conoscevo personalmente, per precedenti comuni militanze politiche, perchè con alcuni anche amico di infanzia o anche solo per aver frequentato in un caso, Casimirri, la stessa scuola, il liceo classico Dante Alighieri ... più della metà dei componenti il commando di Via Fani ... e ti assicuro che per me nessuno di loro si sarebbe mai prestato a recitare una "fiction" per conto di chissà chi ...

Dopo di che, è ovvio che parlo anche in base a considerazioni di tipo soggettivo ed anche emozionale ... lo riconosco, io ... però la storia della Honda, perchè questo è il topic iniziale di questa interminabile discussione tra sordi, non ha niente di soggettivo ed emozionale .... è ampiamente riscontrato dai fatti e dalle testimonianze, compresa quella finale dell'ormai famosissimo Ing. Marini che riconobbe senza esitazione Biancucci come il conducente della moto Honda ben 21 anni dopo il fatto ...

Il resto è veramente noia ...


RispondiCitazione
Stopgun
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 920
 

Bene....

Avete mai fatto caso come sia Moro e Mussolini sono stati attinti dai colpi quando erano con la sola maglietta?

Avete mai fatto caso che ambedue sono stati rivestiti subito dopo?


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

Bene....

Avete mai fatto caso come sia Moro e Mussolini sono stati attinti dai colpi quando erano con la sola maglietta?

Avete mai fatto caso che ambedue sono stati rivestiti subito dopo?

Azz... sta cosa, che comunque non risulta proprio nel caso di Moro, è veramente decisiva ... direi che adesso cambia tutto ... ed è chiara come il sole la responsabilità degli inglesi nella sua uccisione .... la maglietta era di marca inglese, c'era pure la bandierina inglese sull'etichetta .... più chiaro di cosi ... e poi se ad uccidere Mussolini, come credo anche io ma non per questioni di maglietta, sono stati gli inglesi ... è ovvio che per Moro non può essere andata diversamente ... i due casi sono inequivocabilmente collegati ... lo scrisse pure "il giornale dei misteri" ... Novella 2000 .... e forse pure il mago Silvan ...

E soprattutto questa della maglietta è una prova certa ed inoppugnabile che sulla moto Honda di Via Fani ci stavano il poliziotto ed il fotografo e non Biancucci e la fidanzata ... perchè è di questo che si stava parlando ... elementare, Watson !!!


RispondiCitazione
Stopgun
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 920
 

Peccato che il tuo elenco telefonico sia limitato a Monte Mario e Primavalle..


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

E peccato pure che tu hai proprio la stessa logica dei servizi ...

E degli uomini in divisa in genere ... del resto pure il nick ...

Cose buttate lì come nelle "informative" ... per far finta di "sapere" ... spesso solo per vedere l'effetto che fa ...

Ed una concezione del mondo e dei rapporti sociali come in una continua "spy story" ...

Almeno il tuo omologo helios si occupa pure di altro ... sempre con la stessa identica logica ... come quando vedeva il M5S come "longa manu" di chissà chi .... però perlomeno lui "spazia" ...

Tu sei pure monotematico ... ed io che ci perdo pure tempo ....


RispondiCitazione
bvzm1
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 191
 

Radisol, se non lo hai mai letto prova a cercare "A quattro mani" un romanzo di Paco Ignacio Taibo II. La parte su come lavorano nel "back office" i servizi è splendida.


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
Topic starter  

Bene....

Avete mai fatto caso come sia Moro e Mussolini sono stati attinti dai colpi quando erano con la sola maglietta?

Avete mai fatto caso che ambedue sono stati rivestiti subito dopo?

oltre a questo particolare della maglietta c'è ancora da stabilire con esattezza in quale giorno è morto Mussolini oltrechè l'ora.
Le versioni sono diverse e non si sa quale sia quella vera.
E questo altro particolare accoumuna anche la morte di Moro.
Anche se ufficialmente la data della morte è quella del 9 maggio non esiste certezza. C'è da notare che proprio il prete preso per dare l'estrema unzione al cadavere dice che il corpo era rigido e la fronte ghiaccia.
Sembra un particolare da nulla ma un prete non mente e di morti senza dubbio ne ha visti.
L'autopsia venne fatta in fretta e furia perchè dovevano seppellirlo a Torrita Tiberina.

Moro fu accertato che morì inginocchiato a ridosso di qualche muro e che si mise la mano sul cuore e che era in maglietta.
Pecorelli qualcosa disse al riguardo e di molto specifico.

Si può concludere che esiste qualcosa che accomuna la morte sia di Mussolini che di Moro e che di solito corrisponde alla stessa mano.


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

A parte che Pecorelli questa cosa non l'ha detta .... anche se ne ha dette molte altre ... alcune veramente campate in aria ... tipo che Moro era "detenuto" nell'ambasciata cecoslovacca in Via Orti della Farnesina, cosa che disse addirittura all'indomani di Via Fani, creando un serio "incidente diplomatico" per cui dovette intervenire pubblicamente a smentire lo stesso presidente del consiglio Andreotti .... altre invece serie e chiaramente "imbeccate" da qualcuno che della vicenda ne sapeva molto ... realisticamente il generale dalla Chiesa cui era personalmente molto legato ... ma largamente successive come tempi alla conclusione della vicenda ...

Ma quello che certamente portò alla scelta di uccidere Pecorelli .... ammazzato da un nucleo misto Magliana/Cosa Nostra ... e su indicazione di ambienti andreottiani ed anche del Sismi .... fu il fatto che nel 1979 fece chiaramente capire di essere in possesso del "memoriale Moro" completo ... e cominciò a pubblicarne qualche anticipazione di poco conto ... ma che appunto significava chiaramente che quel "memoriale" lo conosceva ...

Ed è questo, altrettanto realisticamente, che portò tre anni dopo anche all'uccisione di Dalla Chiesa a Palermo .... visto che di mafia vera e propria, quando lo hanno ucciso, non aveva ancora nemmeno cominciato ad occuparsene ...

Ma questa è appunto un'altra storia ... legata al "memoriale" ed agli intrighi internazionali che ci sono stati intorno ad esso ... e non alla dinamica di Via Fani e del sequestro Moro ...

Su Via Fani, è vero, Pecorelli disse a caldo che il "commando era raccogliticcio" ... cosa peraltro effettivamente vera ... ma poi sul concetto di "raccogliticcio" scrisse anche delle panzane clamorose tipo che metà del commando era formato da esponenti dei Nap ... cosa falsissima nel merito e che comunque non avrebbe cambiato di una virgola la matrice della cosa, visto che di fatto i pochi superstiti dei Nap erano effettivamente confluiti nelle BR ... e poi tirò fuori la storia della presenza in Via Fani del mafioso calabrese Nirta, cosa in verità detta prima di lui da un esponente democristiano, Mazzola, e dopo di lui pure da Raffaele Cutolo .... ma che risultò una delle tante "bufale" .... Nirta dimostrò che stava all'estero, mi sembra in Canada o forse in Australia ...

Insomma, in una logica tipica proprio dei "servizi" ed anche della P2, ambienti cui nè Pecorelli nè Dalla Chiesa erano estranei, il "giornalista di Via Orazio" mischiava allegramente cose false a cose vere, fatti di cui aveva in mano qualche prova concreta e sue semplici "sensazioni" ed anche vere e proprie e coscienti menzogne strumentali ... allo scopo certo anche di lanciare "segnali" per conto di qualcosa e di qualcuno ... ma anche a quello più terra-terra di lucrarci sopra offerte di denaro per tacere ... non lo ha fatto solo per la vicenda Moro ... ed in altri casi gli era andata bene, i denari erano arrivati ... solo che, nel caso Moro e nello specifico del "memoriale", Pecorelli non si era reso conto che il gioco era troppo grosso, addirittura "globale" ... non era come gli scandaletti democristiani di cui in genere si occupava .... e mal gliene incolse ...


RispondiCitazione
Pagina 2 / 3
Condividi: