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Grassi(Pd):magistratura accerto,Honda non era delle BR

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helios
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A parte che Pecorelli questa cosa non l'ha detta ...

quale cose non ha detto Pecorelli?


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radisol
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A parte che Pecorelli questa cosa non l'ha detta ...

quale cose non ha detto Pecorelli?

La storia della maglietta ... ha detto si che, secondo lui ma senza portare nessun elemento che lo provasse, Moro era stato ammazzato in piedi davanti ad un muro e non nel bagagliaio della macchina .... mi sembra giustificando il tutto con la scarsa perdita di sangue rilevata nella R4 .... ma non che era in maglietta e che è stato rivestito dopo ...

E debbo dire che, se anche sta storia del muro (e della maglietta che però Pecorelli non dice ) fosse vera .... sarebbe solo una conferma del fatto che la dinamica raccontata della esecuzione di Moro nel box di Via Montalcini presenta seri dubbi ... cosa sulla quale sono sempre stato d'accordo ... ma non cambia certo di per sè i termini o addirittura la "matrice" della vicenda ...

Potrebbe essere, ad esempio, che Moro sia stato ucciso in casa e non nel box ... o anche nel box ma non dentro il bagagliaio della R4 .... anche se col "luminal" sarebbe stato possibile trovare tracce ematiche sui muri della casa e del box ed invece non furono trovati ... ma, anche ammettendo questa possibilità, la bugia dei BR potrebbe essere dovuta semplicemente ad un dato emozionale e di immagine ... l'uccisione nel bagagliaio con Moro convinto che stava per essere liberato poteva sembrare più "umana" .... "non si è reso conto della cosa ed ha quindi sofferto meno" .... cosa in qualche modo più presentabile di una vera e propria "fucilazione", con Moro cosciente ed appoggiato ad una specie di "muro di esecuzione" ... tutto qua ...

E non c'entra una minchia il presunto parallelo con Mussolini ... una chiara forzatura del discorso, non meno "emozionale" della eventuale bugia dei brigatisti ...

E, soprattutto, che c'entra tutto questo con la moto Honda ?


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helios
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La storia della maglietta ...

stavo dicendo quanto diceva Pecorelli circa la morte di Moro e non della maglietta.
Comunque è accertato che a Moro hanno sparato quando aveva addosso la maglietta e dopo è stato vestito.

ha detto si che, secondo lui ma senza portare nessun elemento che lo provasse, Moro era stato ammazzato in piedi davanti ad un muro e non nel bagagliaio della macchina ..

non c'è ancora alcun elemento certo di quanti erano in via Fani nel momento dell'agguato e questo è agli atti.
E vuoi che Pecorelli vada a dire apertamente in quel momento quello che scrive o era meglio dirlo in maniera celata? che se vogliamo tanto celata non è.
Ma anche se non ha portato elementi certi è stato ammazzato lo stesso, segno che quello che diceva raccontava una storia diversa che non doveva venire alla luce.

Potrebbe essere, ad esempio, che Moro sia stato ucciso in casa e non nel box ..

Pecorelli dice tutt'altro. E lo spiega anche bene.

E non c'entra una minchia il presunto parallelo con Mussolini ... una chiara forzatura del discorso, non meno "emozionale" della eventuale bugia dei brigatisti ...

il discorso verteva sulla pista inglese. E il parallelo fra la morte di Mussolini e quella di Moro regge.

E, soprattutto, che c'entra tutto questo con la moto Honda ?

la moto Honda dice che qualcuno ha insabbiato fino ad ora e che continua a farlo e che altri non hanno indagato su quanto successo in via Fani e l'ing.Marini ne è anche rimasto vittima considerato che è stato minacciato per aver raccontato quanto ha visto, ha fatto trovare un'arma di cui nessuno ha fatto perizie anche se provava che erano armati sulla moto Honda e ha dovuto lasciare l'Italia perchè nessuno lo proteggeva.
Qualcuno o diversi devono ancora rendere conto di questo comportamento e soprattutto del fatto che i testimoni con tanto di verbali scritti e firmati non siano credibili quando invece la credibilità delle BR, dopo tutte le contraddizioni che hanno avuto, restano sempre i soli che sanno quanto successo in via Fani.
E Pecorelli invece diceva altre cose. Gli ex BR sono pagati con soldi pubblici mentre Pecorelli è morto.
Va da se che Pecorelli era il vero pericolo, le BR invece erano solo gli utili idioti di turno.

Se a qualcuno interessa continuare a parlare degli utili idioti qualche motivo ci sarà ed è facile intuirlo.

PS-quanto ha scritto Pecorelli si trova ancora.


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radisol
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Sono geloso collezionista di quanto ha scritto Pecorelli, non solo su Moro ...

Occupandomi di controinformazione, quella vera, ero comunque affascinato dal metodo un pò "magliaro", spesso a puro scopo di lucro, ma anche oggettivamente furbo ed intelligente di dire le cose senza dirle apertamente che usava Pecorelli ... e ci studiavo sopra perchè pensavo potesse essere utile usare, sia pure per fini diversi, lo stesso metodo nella controinformazione di cui mi occupavo ... ed infatti poi, in una occasione in cui avevamo solo una parziale consapevolezza ma nessuna prova certa su un certo avvenimento, il "metodo Pecorelli" sul quotidiano Lotta Continua lo usammo alla grande ... dicemmo e non dicemmo, facendo però intendere tra le righe ( con un falso refuso tra la parola "foglio" e la parola "figlio") che sapevamo tutto ... e realizzammo con questo metodo un successone, scatenammo una ricerca più approfondita da parte di altri che potevano farlo e facemmo così cadere un governo ... l'operazione quindi riuscì benissimo ... ma se fosse invece andata a vuoto, potevamo sempre dire che si trattava di un banale refuso di stampa ...

Giocare su questo tipo di equivoci era la vera arte sopraffina di Pecorelli ...

Su Moro poi, sin da subito e cioè a sequestro ancora in corso, Pecorelli andò ben oltre la sua tecnica consueta .... diede pure un indubbio "ruolo politico" alla sua rivistina scandalistica OP, ruolo che fino ad allora non aveva mai avuto ...

Non si limitò a fare vaghe "rivelazioni", nella sostanza in gran parte falsissime ma che al tempo stesso contenevano invece "segnali" veri o verosimili, come aveva fatto precedentemente per gli scandaletti democristiani di cui si era fino ad allora occupato ... prese proprio posizione politica ...

E cambiando al volo la sua impostazione storica fascistoide o comunque innegabilmente "de destra" ( i fascisti sul sequestro Moro non seppero andare oltre una stantia richiesta di pena di morte e di giunte militari d'emergenza ) si schierò da subito per la trattativa con le BR, unica soluzione, secondo lui, per salvare la vita di Moro ... cioè per quella che era la linea di tutta la sinistra non piccista di allora, dai socialisti di Craxi ai radicali di Pannella fino alla sinistra extraparlamentare ed alla autonomia operaia ...

Firmò e diffuse su OP anche il famoso appello di Lotta Continua per la trattativa .... sottoscritto, oltre che da queste componenti della sinistra non piccista, anche da molti vescovi e cardinali e dalla stessa famiglia Moro e dal suo stretto entourage ...

Era la stessa precisa linea anche di Dalla Chiesa ... che certo nel suo ruolo non poteva mettersi a firmare appelli ma che fece di tutto per favorire le varie trattative .... mandò Franca Rame a parlare all'Asinara coi detenuti delle BR ... tenne stretti rapporti con l'avvocato socialista di Curcio, Giannino Guiso ( tra l'altro anche Guiso subì con la moglie un oscuro ed inspiegabile tentativo di uccisione negli anni seguenti) .... ed anche con la segreteria del Psi e con Craxi e Signorile in particolare ... fu Dalla Chiesa ad indicare ai socialisti i nomi dei detenuti seriamente malati, il nappista Buonoconto e la brigatista Besuschio, da poter scarcerare come formale "atto umanitario", cioè senza che sembrasse in modo evidente un cedimento alle BR, in cambio del rilascio di Moro ...

E Pecorelli, per la sua parte, era quello che comunicava politicamente la linea Dalla Chiesa ... che la difendeva dalle colonne della sua rivista, che vide anche un enorme aumento di vendite in quel periodo ... spesso dovette essere ristampata perchè veniva immediatamente esaurita nelle edicole ...

Mi sono sempre chiesto perchè Dalla Chiesa, certamente in natura tuttaltro che una "colomba", si schierò in modo così netto ed anche abbastanza evidente per la linea "morbida", cioè per la trattativa con le BR ... e ammetto di non aver trovato una risposta certa ... certamente aveva capito che la trattativa era l'unico modo per salvare Moro ... e forse aveva anche capito, prima di qualsiasi altro, che, soprattutto dopo che le BR avevano comunicato che "il prigioniero collabora", grande parte del potere Moro lo voleva morto ... ma c'è pure chi dice che Dalla Chiesa, che non era propriamente un angioletto ma un personaggio invece assai cinico e spregiudicato, giocasse una sua personalissima partita di potere nella vicenda ...

E Pecorelli, di questa battaglia, era diventato lo strumento mediatico principale ... per cui fu affidata alla sua rivista anche una serie di parziali "rivelazioni", in gran parte false ma con dentro anche elementi invece veri, per provare ad incidere sulla stagnante situazione ...

Le cose andarono in direzione del tutto opposta a quanto sperato da Dalla Chiesa ... ma la battaglia sua ( ed in subordine di Pecorelli) continuò anche dopo la morte di Moro ... con alla base quel famoso "memoriale" che realisticamente il generale aveva ritrovato integro e completo, anche se in fotocopia, nel covo milanese di Via Montenevoso alla fine di quel 1978 ...

Solo che ormai su quel "memoriale" originale, non più probabilmente in mano alle BR che l'avevano quasi certamente ceduto ai russi in cambio di aiuti ( tra cui le famose armi palestinesi), si stava giocando tutta un'altra partita a livello internazionale, con in mezzo anche tutta la storia dell'attentato a Papa Giovanni Paolo, che rendeva "provinciali" e del tutto secondari ed anche controproducenti i segnali ed i ricattucci di Dalla Chiesa e, fino a che è campato, di Pecorelli ... quest'ultimo fu quindi "sacrificato" per far capire a Dalla Chiesa, che allora come "eroe nazionale" era ancora un oggettivo intoccabile, di farla finita ...

Ma Dalla Chiesa (e in questo ci sono chiare testimonianze del figlio Nando) non la smise affatto, disse in privato ad Andreotti quello che si sentiva ... il risultato è che fu esautorato dagli incarichi relativi a carceri e terrorismo e spostato a Palermo col formale ruolo, che a chiacchiere era una "promozione", di "prefetto antimafia" .... dove Cosa Nostra lo stava aspettando per ammazzarlo, non certo per questioni strettamente di mafia ... ma a quel punto la "matrice mafiosa" della sua uccisione poteva tranquillamente "coprire" i veri motivi che l'avevano determinata ...

Questa sì che è una "spy story" vera e mai chiarita ... ma a quel punto il sequestro Moro con le sue dinamiche c'entrava ormai solo di sguincio ... il problema erano semmai le rivelazioni che Moro aveva fatto nel suo "memoriale" e che facevano tremare realisticamente molti potenti, non solo italiani ... e soprattutto ormai non c'entravano più niente le Brigate Rosse ...

Mischiare invece col frullatore tutto quanto, credere a qualunque panzana viene tirata fuori da piccoli truffatori e da pseudo-giornalisti e pseudo-blogger in cerca di fama e di scoop, serve invece a creare una specie di "notte in cui tutte le vacche sono nere" .... che non è utile a fare la minima chiarezza bensì casomai al risultato opposto ...

E con questo, veramente, passo e chiudo ...


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helios
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siccome pare che tu non abbia capito a che cosa mi riferivo (ma il discorso era chiaro e riguardava la morte di Moro) :

L' ex direttore dell' agenzia scandalistica Op si occupò, tra l' altro, del caso Moro. In un servizio della rivista Avvenimenti del dicembre scorso è stato riportato il contenuto di un articolo di Pecorelli del 23 maggio 1978, apparso su Op e che conteneva la cronaca del ritrovamento del corpo dello statista dc in via Caetani. Pecorelli finge di riportare le parole di un' immaginaria signora bionda che é addossata al muro dove é parcheggiata la Renault rossa. Dietro ci sono i ruderi del teatro di Balbo, il terzo anfiteatro di Roma, scrive Pecorelli, ho letto in un libro che a quei tempi gli schiavi fuggiaschi e i prigionieri vi venivano condotti perché si massacrassero tra loro. Chissà cosa c' era nel destino di Moro perché la sua morte venisse scoperta proprio contro quel muro? Il sangue di allora e il sangue di oggi? Secondo Avvenimenti, siccome Pecorelli, lanciava messaggi in codice, quell' accenno su schiavi e prigionieri costretti a combattere nell' arena, lascerebbe supporre che si riferiva ai gladiatori cioé all' Operazione Gladio. Ma ci sono altri collegamenti che legano il caso Pecorelli con i servizi segreti deviati. Il direttore di Op aveva esordito come responsabile dell' ufficio stampa della P2 di Gelli negli anni ' 70. Dopo alcuni anni di attività al servizio dei fratelli massoni Pecorelli si dimise e cominciò una campagna contro la P2. Il 20 marzo 1979, il giorno della sua morte, aveva scritto: Attentati, stragi, tentativi di golpe, l' ombra della Massoneria ha aleggiato dapertutto: da piazza Fontana al delitto Occorsio dal golpe Borghese all' Anonima sequestri alla fuga di Sindona dall' Italia. Questa propiziata così si dice, dal passaporto falso fornito al fratello Michele da un altro potente fratello. Due settimane fa abbiamo parlato del tenente colonnello Antonio Viezzer. Ne riparleremo presto.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/04/10/adesso-sull-omicidio-pecorelli-indagheranno-giudici-di.html

Chissà cosa c' era nel destino di Moro perché la sua morte venisse scoperta proprio contro quel muro?
come faceva a sapere Pecorelli che la morte di Moro era stata scoperta proprio contro quel muro?
E sapeva già quale era la versione ufficiale dell morte di Moro quindi perchè esporsi tanto?

Di via Fani Pecorelli scriveva:

Il 16 gennaio 1979, in un articolo intitolato “Vergogna buffoni!”, Mino Pecorelli scrive: “Ma torneremo a parlare di questo argomento, del furgone (nel quale Moro era stato trasportato dopo il sequestro, n.d.r.), dei piloti (riferimento alle uniformi indossate dal commando di via Fani, n.d.r.), del rullino fotografico (contenente le foto scattate da una finestra subito dopo la strage della scorta di Moro, e successivamente scomparso dagli uffici del Tribunale, n.d.r.), del garage compiacente che ha ospitato le macchine servite all’operazione, del prete contattato dalle Brigate rosse, della tempestiva lettera di Paolo (il papa Paolo VI, n.d.r.), del passo carrabile al centro di Roma, delle trattative intercorse, degli sciacalli che hanno giocato al rialzo, dei partiti politici che si sono arrogati il diritto di parlare in nome del Parlamento, dei presunti memoriali… Poi qualcuno avrebbe giocato al rialzo, una cifra inaccettabile perché si voleva comunque l’anticomunista Moro morto, e le Br avrebbero ucciso il presidente della Democrazia cristiana in macchina, al centro di Roma, con tutti i rischi che una simile operazione comporta. Ma di questo non parleremo, perché è una teoria cervellotica campata in aria. Non diremo che il legionario si chiama ‘De’, e il macellaio Maurizio”.

http://www.poliziaedemocrazia.it/live/index.php?domain=archivio&action=articolo&idArticolo=1670

"vergogna buffoni" ci sta benissimo


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radisol
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Conosco bene questi scritti di Pecorelli ...

Ed avendoli studiati come pure il suo metodo più in generale, so bene pure che non vanno presi alla lettera ...

Ci sono assolute falsità miste a cose vere ... che deve capire solo chi può capire .... insomma sono scritti veramente non per tutti i lettori ma per un "pubblico" di soli "addetti ai lavori" .... per esercitare poi pressioni e ricatti di vario genere ... come dicevo, un metodo preciso ed anche quasi scientifico nel genere...

Se li prendi alla lettera, vai fuori fase ...

Ed ad Avvenimenti, dove pure ho brevemente collaborato, in questo senso erano ancora più "criptici" di Pecorelli ... tra l'altro è certo che ad Avvenimenti, come prima a Paese Sera da cui provenivano tutti i giornalisti fissi di Avvenimenti, arrivavano "dritte" direttamente dal Kgb ...

Tra l'altro, nello specifico di Via Caetani, non credo proprio che Pecorelli si riferisse a Gladio ... casomai è Avvenimenti che calca la mano nell'interpretazione in questo senso in una logica simile nel metodo a quella di Pecorelli ma opposta negli scopi ...

Del resto che "la morte di Moro venisse scoperta proprio contro quel muro" in sè non vuol dire niente ... è infatti indubbio che il cadavere di Moro sia stato trovato in quella via ... se poi fosse invece un "segnale" per qualcuno in particolare non è che la cosa sia così chiara ed evidente ... e non poteva e soprattutto non voleva esserlo ...

Vero invece che Pecorelli, da piduista della primissima ora, era poi diventato un grande "accusatore" della stessa P2 pur continuando ad usare ancora pure lui, della P2, i metodi comunicativi tipici ... e se sulla P2 in quello scritto non è affatto "criptico" è pure vero che poi cita, in riferimento alla P2, tutti i misteri italiani meno che la vicenda Moro ...

E se, per i comuni mortali, era già difficile decriptare quanto Pecorelli scriveva, figuriamoci quello che invece NON scriveva ...

Chiarissimo invece per me cosa volesse intendere Pecorelli sul "legionario De" .... parla di Giustino De Vuono, che era stato nella Legione Straniera e che, comunque, era nelle liste ufficiali dei ricercati per Via Fani con tanto di foto segnaletiche sui giornali, quindi nulla di segreto, quel riferimento non era in sè una "rivelazione" ... peccato però che De Vuono quel 16 Marzo 1978 è poi risultato essere detenuto in Uruguay ... se tanto mi dà tanto, pur non sapendo chi fosse il "macellaio Maurizio", anche questa seconda sparata di Pecorelli potrebbe essere una bufala ... o inventata di sana pianta da lui per "condire" con particolari falsi particolari invece veri "celati" in altra parte del discorso ... ma vai a capire oggi qual'è il vero e quale il falso .... oppure semplicemente "imbeccatagli" da qualcun'altro chissà a quale scopo ... e da lui utilizzata per far capire che "sapeva" anche se poi non sempre era vero che sapesse veramente ...

Insomma ... se non si conosce il "metodo Pecorelli", io lo chiamerei addirittura più correttamente il "codice Pecorelli" .... non si capisce nulla ... e se si prende tutto alla lettera, e non si è in grado di leggere tra le righe, si capisce ancora meno di nulla ...

In questo veramente Mino Pecorelli era un genio ... ma interpretarlo correttamente per chi non era in qualche modo "addetto ai lavori" ... o non avesse almeno una serie di conoscenze dei fatti precedenti più che approfondite ... era veramente impossibile ... ed era una impossibilità voluta, per niente casuale ...

Doveva capire solo chi POTEVA capire ...


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