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I treni con più di 20 anni non li fermano...

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Tao
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I treni con più di 20 anni non li fermano. Li mandano al Sud

Ogni giorno al Sud circolano meno treni che nella sola Lombardia. 1738 corse contro 2300. Eppure, da Roma in giù, sono al servizio del doppio degli abitanti. Al Sud i treni sono più vecchi. L’età media dei convogli è di 20,4 anni, al Nord 16,6. La Sicilia è la quarta Regione in Italia per popolazione con 5 milioni di abitanti. Vi circolano meno di 1/5 dei treni regionali della Lombardia, regione che però ha solo il doppio degli abitanti. Al Nord c’è l’alta velocità (o forse sarebbe meglio dire l’alta voracità visti i costi). Molte linee del Sud viaggiano ancora su binario unico, raggiungendo anche i 250 treni al giorno (come nel tratto in Puglia dove si è verificato ieri il disastroso incidente).

Su 71 progetti programmati nel piano triennale dei trasporti 2017/2020 solo due riguardano il Sud.
L’Italia viaggia a due velocità e non fa nulla per cambiare le cose. I soldi per il Tav ci sono, così come ci sono stati quelli per la nuova tratta Milano-Torino (per essere economicamente conveniente doveva trasportare 400 treni, si arriva circa a 40). Per il Sud no. L’incidente di ieri accende una luce sul dramma di migliaia di pendolari di serie B. I treni protagonisti dell’incidente non erano vecchi. Uno dei due era addirittura del 2004, praticamente nuovo per gli standard concessi ai meridionali. Un treno di lusso. Viaggiava però su un binario unico come troppi da Roma in giù. Una condizione di minorità infrastrutturale che non può essere dimenticata di fronte alle possibili colpe umane celate dietro il disastro.

Treni con più di 20 anni? In Europa li fermano, in Italia li mandano al Sud
In Europa i treni che superano i 20 anni di attività vengono smantellati e sottoposti a un radicale revamping. In Italia vengono mandati al Sud. La cosa è evidente con Trenitalia ma lo è anche sulle linee regionali. I tagli hanno imposto alle società di gestione l’acquisto di mezzi sempre più logori. In Abruzzo ben l’84,7% hanno spento le 20 candeline. Un po’ come accade con i bus urbani delle municipalizzate. Quelli appena elencati sono tutti numeri riportati da Legambiente nel rapporto «Pendolaria 2015» che fotografa lo stato dell’arte delle ferrovie italiane.

Cresce il numero degli utenti ma da Roma in giù si taglia
Il numero delle persone che in Italia viaggia in treno è in crescita: +2,4% nel 2015. Eppure si tagliano i servizi in maniera discriminatoria: da Roma verso Milano nel 2007 i collegamenti Eurostar al giorno erano 17, mentre oggi tra Frecciarossa e Italo sono 63, con un aumento dell’offerta in 8 anni pari al 370%. La situazione è completamente diversa a Napoli per coloro che prendono i treni della ex Circumvesuviana (120 corse al giorno): hanno subìto un calo dell’offerta del 30%. Rispetto al 2009 i passeggeri sono aumentati dell’8%; le risorse statali per il trasporto regionale si sono ridotte di oltre il 20%. Scrive Legambiente: “Da una parte il successo di treni sempre più moderni e veloci – si muovono tra Salerno, Torino e Venezia con una offerta sempre più ampia e articolata e un crescendo di passeggeri ogni giorno su Frecciarossa e Italo – dall’altra la progressiva riduzione dei treni Intercity e dei collegamenti a lunga percorrenza su tutte le altre direttrici nazionali (-22,7% dal 2010 al 2014), dove i tempi di viaggio sono rimasti fermi agli anni Ottanta”.

Dal 2010 tagli indiscriminati: da 6,2 a 4,8 miliardi

Il crollo nei trasferimenti è avvenuto con la finanziaria 2010 e i tagli di Tremonti, quando introdusse una riduzione a regime del 50,7% delle risorse per il servizio. Il Governo Monti a fine 2011 intervenne per coprire una parte del deficit relativo al 2011 e al 2012. Se si confronta il dato attuale con la cifra che sarebbe necessaria per il funzionamento del servizio (parliamo dei servizi di base), ossia quella stanziata fino al 2009, ci si rende conto della radice dei problemi del trasporto pubblico in Italia. Si è passati da 6,2 miliardi di euro per il trasporto su gomma e su ferro ai poco più di 4,8. Per il 2016 le risorse a disposizione sono state di poco superiori: si passa da 4,819 nel 2015 a 4,925 miliardi di euro. Per garantire servizi decenti non bisognerebbe scendere sotto i 6,5 miliardi (rimanendo comunque lontani dalle medie europee).

Quel contratto di servizio per gli Intercity fermo al 2014
Dal 2001 la competenza sul servizio ferroviario pendolare è in mano alle Regioni che definiscono i contratti di servizio con i concessionari. Il Ministero, però, è rimasto responsabile del Contratto di Servizio per i treni a lunga percorrenza non a mercato (gli Intercity, molto frequentati dai pendolari), dal valore di 220 milioni di Euro. Un contratto che è scaduto nel 2014. Non è ancora stato aperto un confronto per capire come rinnovarlo o se mandarlo a gara, per decidere se e dove potenziare. Si continua a procedere per proroghe, senza una visione sul futuro di questi treni, che pure percorrono tratte importanti del Paese, provando a tenerlo unito (su tutte le direttrici Adriatica e Tirrenica).

Il business del trasporto su gommaIl Sud è diventato in breve tempo territorio di conquista per le società di trasporto su bus. Non avendo alternative i cittadini prendono la corriera rinforzando, inevitabilmente, un sistema potentissimo che sembra impossibile da cambiare. Si sono moltiplicate le società specializzate, mettendo su un business che ha preso il posto del servizio ferroviario. I governi non hanno fatto nulla per invertire la rotta. Evidentemente conviene così.

Gianluca Covielli
Fonte: www.ilmanifesto.info
13.07.2016


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un treno può avere anche 100 anni ma se è PERFETTAMENTE a punto di manutenzione e messa a punto va bene quanto uno moderno ...e ha tanto più stile.

Basta con il "vecchio è da buttare" se no tra qualche anno dopo aver rottamato televisori e automobili si comincerà nelle case di riposo con i nostri simili


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helios
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un treno può avere anche 100 anni ma se è PERFETTAMENTE a punto di manutenzione e messa a punto va bene quanto uno moderno ...e ha tanto più stile.

Basta con il "vecchio è da buttare" se no tra qualche anno dopo aver rottamato televisori e automobili si comincerà nelle case di riposo con i nostri simili

La rottamazione degli anziani la stanno facendo da anni con l arrivo delle badanti in Italia. Lo facevano prima nelle le case di riposo ma e molto piu redditizio per le badanti straniere senza alcun titolo e senza sapere la lingua dar medicine a domicilio.

Il bello e che sono i parenti dell anziano ad affidare a perfetti sconosciuti il proprio congiunto.

Siamo arrivati ad affidare cio che e piu caro a persone a cui non si potrebbe nemmeno affidare il vil denaro.


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Qui in Cina, la cura dell'anziano viene lasciata ESCLUSIVAMENTE alle famiglie, e la figura dell'anziano è tenuta così in conto che tutti li ascoltano e spesso seguono la loro saggezza.

Per quanto riguarda i treni, mi trovo nel paese dove la ferrovia è diventata uno dei must del paese.


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annibale51
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Premetto che sono d' accordissimo nell' investire in sicurezza in qualsiasi parte del paese ma se posso dire qualcosa, sulle tratte a binario unico ce né una qui vicino. Faccio i corni ma questa tratta fa Monselice - Mantova, (70 KM circa) e ci passa un po' di tutto sopra da sempre compresi le merci, avanti e indietro. Poi, io non credo che al sud ci siano i treni di scarto del nord come lascia intendere l' articolo. Se c' è qualcosa in questo senso magari analizzare dove sono localizzate le officine FFSS per la manutenzione e quanto costano; ancora: quanto effettivamente spende di media un viaggiatore ferroviario per 10 km in Lombardia confronto alla Puglia? non è che i treni vecchi siano "casualmente" in meridione perché comodi alle officine e perché c' è la tendenza a pagare poco il biglietto?


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CAzioppo
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Bha, non credo che sia questione dell'eta' dei treni quello che e' accaduto in Puglia. Del resto i gommoni che attraversano il Mediterraneo, pur vecchissimi, non si scontrano mai. E' una questione di livello e qualita' di controlli.


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mago
 mago
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Certo che prendere un treno Svizzero,Tedesco è tutta altra cosa,in italia tanti utenti andrebbero messi nei merci tanto si comportano da bestie. 😳 😳


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Stopgun
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Nel 2016 ci sono delle Apps che tengono sotto controllo ogni evento possibile.

Quanto sarebbe costato aggiungere un'App che gestiva la condivisione del binario unico?


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gigiotto
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Figuriamoci se non esce un articolo politicamente corretto su manifesto che da la colpa ai cattivi lumbard che mandano treni vecchi (in media 4 anni più vecchi, sai che differenza) al povero sud che con diligenza e competenza li fanno girare ma si sa, una cosa vecchia è inaffidabile. Tutto si può riassumere nelle parole del capostazione pugliese che ha dato il via al convoglio:"si, è colpa mia ma sono io la vittima..."


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Premetto che sono d' accordissimo nell' investire in sicurezza in qualsiasi parte del paese ma se posso dire qualcosa, sulle tratte a binario unico ce né una qui vicino. Faccio i corni ma questa tratta fa Monselice - Mantova, (70 KM circa) e ci passa un po' di tutto sopra da sempre compresi le merci, avanti e indietro. Poi, io non credo che al sud ci siano i treni di scarto del nord come lascia intendere l' articolo. Se c' è qualcosa in questo senso magari analizzare dove sono localizzate le officine FFSS per la manutenzione e quanto costano; ancora: quanto effettivamente spende di media un viaggiatore ferroviario per 10 km in Lombardia confronto alla Puglia? non è che i treni vecchi siano "casualmente" in meridione perché comodi alle officine e perché c' è la tendenza a pagare poco il biglietto?

Dare al sud lo scarto del nord è una regola aurea in questo paese, che non vale soltanto per le ferrovie.

Quando lavoravo per una ditta a livello nazionale, tutta l'attrezzatura, a iniziare da computer e scrivanie, passando per sedie, armadi ecc era quella dismessa dalla sede di Milano. Quando la dismettevamo noi finiva a Napoli.

Il problema di chi vive al nord, se così lo si può definire, è che non si rende contro di vivere in un'altra Italia.
Che non ha niente a che fare con quella del centro e meno che mai con quella del sud.


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helios
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Qui in Cina, la cura dell'anziano viene lasciata ESCLUSIVAMENTE alle famiglie, e la figura dell'anziano è tenuta così in conto che tutti li ascoltano e spesso seguono la loro saggezza.

Per quanto riguarda i treni, mi trovo nel paese dove la ferrovia è diventata uno dei must del paese.

La ferrovia è curata come si cura l'anziano evidentemente.

Per cui se la vita dell'anziano viene tenuta in considerazione anche le vite dei passeggeri del treno devono esserlo in ugual modo.

Lo specchio dell'Italia è questo che stiamo vedendo e si mostra in tutto il proprio orrore sociale con relative generazioni che saranno sempre più feroci per non essere state accudite (alla stessa maniera che non si accudisce un anziano).


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gigiotto
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Ogni anno il nord trasferisce al sud 100 miliardi. Se volesse il sud potrebbe comprare treni a levitazione magnetica. Se gli ospedali al sud fossero efficienti come quelli lombardi, risparmierebbero altri 10 miliardi.Ogni lombardo, neonati compresi, regala ogni anno 5000 euro al resto del paese. Tutti dati ufficiali Finché il sud non cambia la sua mentalità, ma in modo radicale, resterà sempre quello che è.


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helios
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Ogni anno il nord trasferisce al sud 100 miliardi. Se volesse il sud potrebbe comprare treni a levitazione magnetica. Se gli ospedali al sud fossero efficienti come quelli lombardi, risparmierebbero altri 10 miliardi.Ogni lombardo, neonati compresi, regala ogni anno 5000 euro al resto del paese. Tutti dati ufficiali Finché il sud non cambia la sua mentalità, ma in modo radicale, resterà sempre quello che è.

Le cose stanno esattamente all'opposto.
ERa il sud d'Italia ricco ed è stato depredato, la banca d'Italia è stata fatta con la rapina del Regno delle due sicilie.

Che lo stato dia al sud 100 mld potrebbe essere. Che cosa arriva alla POPOLAZIONE del sud è un'altro discorso. Cioè che cosa arriva per le opere a beneficio della popolazione? Il treno a binario unico per esempio non era a beneficio della popolazione,come non lo sono tutti gli altri binari unici che CI SONO ANCORA, con la stessa possibilità di incidente.

Se con la cassa del mezzogiorno mangiavano tutti, tolta quella cassa non è che non mangiano più, mangiano lo stesso con i soldi che arrivano sotto altro nome.

Non per nulla gli anglo americani si sono premurati di rimettere in piedi la mafia al sud. La mafia serviva a togliere qualsiasi risorsa ad una terra che aveva tutto e di cui il resto della penisola poteva beneficiare.

Adesso non abbiamo nemmeno piiu il grano per la pasta e dobbiamo importarla dal Canada.

I dati ufficiali ci sono, sono perchè qualcuno si para il cu..

Vedere che cosa realmente succede nel sud adesso nessuno lo vuole fare.

Meglio le tabelle con tanto di soldi inviati che come l'acqua della Sicilia parte come un fiume e ha perdite per tutto il percorso.
In casa delle persone non arriva acqua, ma tanto le tabelle dicono che l'acqua parte e che è impossibile che non arrivi.

fonte:
http://www.rischiocalcolato.it/2016/06/quanto-grano-per-la-pasta-viene-dallestero.html

Il sud perchè non produce più grano che lo ha sempre prodotto?


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gigiotto
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E' chiaro che i soldi non arrivano dove dovrebbero finire. Ma i pugliesi che votano per Vendola ci fanno capire che a loro va bene così. perché hanno un figlio assunto nella forestale che non fa niente. E il cognato barelliere che è sempre a casa finto malato quando deve fare lavoretti in nero da imbianchino. E a loro basta. Rubare qualche bricciola di danaro pubblico. Per poi piangere tragedie se si muore in ospedale da terzo mondo o due treni si schiantano perché nessuno ha speso 3 lire in sicurezza.


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helios
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E' chiaro che i soldi non arrivano dove dovrebbero finire.

queste sono le conseguenze sociali

http://www.corriere.it/economia/16_luglio_14/46-milioni-poverta-assoluta-fa49dd16-499b-11e6-8c21-6254c90f07ee.shtml


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