Notifiche
Cancella tutti

Il debito pubblico sovrano e i suoi interessi

Pagina 2 / 2

Rosanna
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3536
Topic starter  

Basterebbe per salvare l'Italia, le industrie, i posti di lavoro,

Rosanna, io non ho mai accennato al comunismo come soluzione del problema, ho solo parlato di analisi storico-economica marxista, che è ben altra cosa.

Il problema è che continui a sostenere l'idea di uno Stato indipendente dagli interessi delle classi dominanti e del Capitale, forse perchè ne hai un'immagine idelizzata. Purtroppo quest'immagine è lontanissima dalla realtà.

Se assumi questa visione, forse ti renderai conto che tornare alla "sovranità", alla Lira ecc.. non garantisce affatto la soddisfazione degli interessi delle classi popolari. Tutt'altro.

Certo che lo Stato non è indipendente dagli interessi del capitale, dato che viviamo in un "sistema capitalistico", per di più la grande industria italiana è nata fine '800 primi '900 proprio con aiuti di stato (IRI e partecipazioni statali) per cui le grandi aziende sono state statali per buon parte del '900 (Telecom, Eni, Enel, Motta, Alemagna ...) non so se hai letto l'altro post:

Dedicato a quelli che tifano per la bancarotta dell’Italia: il significato delle privatizzazioni dei cd. Campioni Nazionali (Enel, Eni, Saipem, …)

Io non ho mai sostenuto l'idea di uno Stato indipendente dagli interessi delle classi dominanti e del Capitale, se mai uno Stato che riesca a "mediare" tra l'interesse del capitale e quello della società, cioè quello che si era realizzato nei pochi decenni successivi alla II guerra mondiale.

La politica, la democrazia, la costituzione dovrebbero servire a questo, cioè a controllare la voracità del capitale nei confronti dell'economia reale.

Secondo me la visione idealizzata è la tua: lotta fondamentalista contro il capitale. Non è possibile in un sistema capitalistico, bisognerebbe rivoluzionare il sistema.

Tornare alla "sovranità", alla Lira ecc.. con le dovute riforme del sistema finanziario/ industriale, secondo la visione keynesiana, darebbe soddisfazione agli interessi delle classi popolari.

Guarda che fino agli anni 2000 un benessere sociale quale è stato quello italiano, ben pochi stati al mondo se lo sono potuti permettere.


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Guarda che fino agli anni 2000 un benessere sociale quale è stato quello italiano, ben pochi stati al mondo se lo sono potuti permettere.

Mah, mi domando in che mondo hai vissuto, perchè quel "benessere sociale" di cui parli, oltre ad essere riservato a pochi privilegiati, era ben poca cosa.
Se fosse come dici tu, mi chiedo allora che ragione avevano di esistere i grandi movimenti sociali ed operai che dal dopoguerra sono sempre esistiti per poi esplodere negli anni 60-70.

Io credo che tu confondi lo sviluppo economico con lo sviluppo sociale e del cosiddetto "welfare". Il primo indubbiamente è esistito ma solo in minima parte è dovuto alla politica economica dello Stato. Senza la dipendenza dal capitale Usa, dal suo petrodollaro e la disponibilità di fonti energetiche fossili a bassissimo prezzo, quello sviluppo te lo potevi sognare.
Il secondo è sempre stato misero, anche rispetto a paesi economicamente più arretrati, come ad esempio la Spagna, meno rovinata dalla corruzione rispetto all'Italia.

Capisco che questi argomenti possano far crollare i pilastri del vostro discorso, ma qualcuno dovrà pur dire che il vostro Re è nudo.


RispondiCitazione
Rosanna
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3536
Topic starter  

Guarda che fino agli anni 2000 un benessere sociale quale è stato quello italiano, ben pochi stati al mondo se lo sono potuti permettere.

Mah, mi domando in che mondo hai vissuto, perchè quel "benessere sociale" di cui parli, oltre ad essere riservato a pochi privilegiati, era ben poca cosa.
Se fosse come dici tu, mi chiedo allora che ragione avevano di esistere i grandi movimenti sociali ed operai che dal dopoguerra sono sempre esistiti per poi esplodere negli anni 60-70.

Io credo che tu confondi lo sviluppo economico con lo sviluppo sociale e del cosiddetto "welfare". Il primo indubbiamente è esistito ma solo in minima parte è dovuto alla politica economica dello Stato. Senza la dipendenza dal capitale Usa, dal suo petrodollaro e la disponibilità di fonti energetiche fossili a bassissimo prezzo, quello sviluppo te lo potevi sognare.
Il secondo è sempre stato misero, anche rispetto a paesi economicamente più arretrati, come ad esempio la Spagna, meno rovinata dalla corruzione rispetto all'Italia.

Capisco che questi argomenti possano far crollare i pilastri del vostro discorso, ma qualcuno dovrà pur dire che il vostro Re è nudo.

bdurruti sei grande, come farei senza di te (lo dico seriamente)

Proprio quei "grandi movimenti sociali ed operai che dal dopoguerra hanno fortemente manifestato per poi esplodere negli anni 60-70", hanno ottenuto rivendicazioni sociali molto importanti, le ultime della nostra storia recente: statuto dei lavoratori, riforma diritto di famiglia, riforma della scuola media unica e uguale per tutti, decreti delegati ed organi collegiali nella scuola pubblica, welfare state, legge sul divorzio, legge sull'aborto, un sistema pensionistico soddisfacente (oggi le famiglie riescono a sopravvivere con le pensioni degli anziani che sfiorano i mille euro), bassi tassi di disoccupazione.

Che poi il progresso dell'Italia dipenda solo dagli USA non è assolutamente vero, dato che ancora oggi siamo il terzo paese contribuente d'Europa, dotati di industrie manifatturiere ed alimentari di altissima qualità, nonostante la crisi riusciamo ancora ad esportare, siamo stati tra i paesi più industrializzati del mondo (e lo siamo ancora nonostante tutto), per di più sulle materie prime a bassissimo costo pesa l'80% di accise, tassazione che lo stato può modulare a proprio vantaggio.

Diciamo che il nostro benessere, come quello dell'Europa intera, serviva agli USA per controbattere il "malessere" del mondo comunista, durante il periodo della guerra fredda. Ora non serve più, anzi va smantellato per fare spazio alle corporations.


RispondiCitazione
Pagina 2 / 2
Condividi: