La Corte di Strasburgo condanna l'Italia per tortura

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato l'Italia per tortura nei confronti di Mourad Trabelsi, il cosiddetto imam di Cremona. Trabelsi (tunisino di 41 anni e padre di tre figli nati in Italia) fu arrestato nel 2003. Nel 2006 è stato condannato a 10 anni (poi ridotti a meno di 6 in via definitiva) per legami col terrorismo islamico. Dopo cinque anni di carcere, il 13 dicembre 2008, appena respinta la sua richiesta di asilo è stato espulso e spedito nel carcere di Saouaf in Tunisia (dove nel frattempo era stato condannato in contumacia per terrorismo da una corte militare). Estradato nonostante lo stesso tribunale di Strasburgo pochi giorni prima avesse ricordato al governo «il pericolo reale» di subire torture in quel paese. Un monito preventivo già emesso (Saadi vs. Italia) a febbraio 2008. La Corte ha ribadito che le assicurazioni diplomatiche tra stati non bastano a garantire il rispetto dei diritti umani. E ha stabilito che nei confronti di Trabelsi, Tunisia e Italia non sono stati in grado di certificarli «oggettivamente» attraverso - ad esempio - certificati medici, indagini indipendenti e visite dell'avvocato o dell'ambasciata. Di fatto, Trabelsi è murato vivo e delle sue condizioni non si sa nulla. Il governo dovrà risarcirlo con 21mila euro. Italia e Belgio sono gli unici paesi Ue condannati per tortura negli ultimi anni.

m. ba.
Fonte: www.ilmanifesto.it
14.04.2010