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Online il primo Rapporto sul debito pubblico italiano


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Stodler
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Questo a pagina 16 mi suona familiare, soprattutto dopo il caso Grecia.

“Il principale obiettivo della gestione del debito pubblico è assicurare che le esigenze di finanziamento del governo e il pagamento delle relative obbligazioni siano realizzati ad un costo di medio-lungo termine il più basso possibile, compatibile con un prudente grado di rischio … Minimizzare il costo ignorando il rischio non può essere un obiettivo. Transazioni che mostrano costi di servizio del debito più bassi spesso inglobano rischi significativi per il governo e possono limitarne la capacità di ripagare i creditori. Pertanto la gestione del costo e del rischio implica un trade off.”

Credo anche che questa frase identifichi in maniera chiara e precisa l'unico orizzonte di vita di nat e mincuo.


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Stodler
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Questa a pagina 30 è fantastica... a proposito ma i derivati non erano segreto di stato?

Il ruolo delle operazioni in derivati per la gestione del trade off rischio di
tasso/costo per il 2014

La politica di emissione obbligazionaria deve essere gestita con continuità,
prevedibilità e trasparenza, tenendo conto delle preferenze e della capacità di assorbimento del pubblico degli investitori. La struttura del mercato dei capitali non permette infatti di accomodare qualunque esigenza dell’emittente: esistono limiti oggettivi alla domanda di titoli che possono non permettere di attuare modifiche di portafoglio nella misura e nei tempi desiderati. Inoltre, ogni politica di emissione obbligazionaria crea nel tempo un profilo di scadenze a medio-lungo termine che costituisce un vincolo oggettivo per la successiva attività di emissione.

Eventuali disallineamenti tra la struttura di portafoglio resa possibile dal
mercato dei capitali e gli obiettivi gestionali possono essere colmati con l’uso dei derivati. Il documento redatto congiuntamente da esperti dell’OCSE, del FMI e della Banca Mondiale nel 2008 rileva la prassi adottata da molti gestori del debito sovrano, sottolineando che “l’attuazione della strategia del debito può includere l’uso di derivati per separare le decisioni di finanziamento da quelle di composizione ottimale del portafoglio, ridurre il costo di indebitamento e gestire i rischi di portafoglio (in particolare il rischio di refixing del tasso di interesse e il rischio di rifinanziamento).”17

Pertanto, anche l’utilizzo degli strumenti derivati18, autorizzato dall’art. 3 del Decreto Cornice, ha concorso al raggiungimento degli obiettivi gestionali generali dettati dall’art. 2 del Decreto medesimo, ovvero il contenimento del costo complessivo dell’indebitamento e la protezione dai rischi di mercato e di rifinanziamento in una prospettiva di medio-lungo periodo, sulla base delle informazioni disponibili e delle condizioni di mercato.


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Stodler
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Questo di pagina 40 però non si può dire in giro mi raccomando...

... sia per le aspettative di inflazione, che si sono mantenute su livelli inferiori ai target di medio-lungo periodo della Fed, sia per l’accresciuta domanda di investitori, non solo domestici, alla ricerca di rendimento in un contesto globale di tassi di interesse storicamente molto bassi.

No sapete visto che tutti erano preoccupati dei tassi alti.

Per questo siamo entrati nell'euro, ops però a pagina 40 l'analisi è sugli USA.

SSSttt che il nemico vi ascolta.


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Stodler
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Questa è la parte che mi piace di più

Il calo generalizzato dei tassi nell’Area Euro, come già accennato, è stato
originato dalla precaria situazione macroeconomica, caratterizzata da crescita economica limitata e aspettative d’inflazione in netta diminuzione, nonché dalle iniziative della BCE, che a più riprese è intervenuta per immettere liquidità nel sistema finanziario al fine di contrastare le spinte deflattive.
Contestualmente alla discesa dei tassi europei, nel 2014 si è assistito ad una sensibile riduzione del differenziale dei tassi italiani rispetto a quelli dei Paesi core, ed in particolare rispetto a quelli tedeschi. Tale fenomeno, presente in modo generalizzato su tutta la curva, si è manifestato in modo più evidente soprattutto sulla parte medio-lunga, ed in particolare nel tratto a 5 e 10 anni. La riduzione dei differenziali è stata riconducibile essenzialmente ad un miglioramento della percezione del rischio di credito dell’Italia da parte degli investitori i quali, in un contesto di tassi in discesa, hanno riorientato le loro scelte di investimento verso strumenti – quali i BTP – che ancora presentavano differenziali di rendimento ritenuti appetibili.

Fantastico no e il profilo di rischio?

Tutto risolto qui, nonostante il deteriorarsi del quadro macroeconomico, anche se nel 2015 con un risicato +0,non mi ricordo quanto di crescita, che è sicuramente stratosferica e mette al sicuro il tutto, anche se ci doveva essere per almeno 20 anni a pareggio di bilancio una crescita nominale del 3% per rientrare nei paramentri del debito pubblico.

Il miglioramento nella percezione del rischio Italia ha trovato ulteriore
giustificazione nel miglioramento delle condizioni di contesto a livello nazionale, soprattutto per quel che riguarda la finanza pubblica, ma anche – e in misura crescente nel corso dell’anno – in termini di economia reale.

Dopo l’uscita dalla Procedura di Deficit Eccessivo nel 2013, i progressi in materia di aggiustamento della finanza pubblica sono proseguiti contestualmente all’avvio di una serie di riforme del sistema economico, amministrativo e istituzionale che sono state percepite dagli investitori internazionali come valido contributo alla sostenibilità del debito pubblico.

In questo contesto, l’Italia ha anche continuato a beneficiare della significativa riduzione dei rischi sistemici all’interno dell’Eurozona, prodotta
dalla molteplicità di strumenti messi in campo dalle diverse autorità europee, BCE inclusa, per superare alcune delle principali criticità dell’architettura dell’Unione Monetaria emerse dal 2010 in poi, non ultimo lo stesso avvio dell’Unione Bancaria Europea.

Lo spread Italia-Germania sulla scadenza 10 anni (Grafico IV.4) si è sostanzialmente dimezzato passando dai circa 210 punti base di gennaio 2014 ai circa 120 punti base di fine 2014.

Il tutto a pagina 48.


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Stodler
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Da pagina 61 c'è la ciccia.


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mincuo
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Ma capisci qualcosa almeno di quello che leggi?
Non sembrerebbe...
A parte finanza-cattivi-banksters-imperialisti-neoliberisti.
Non sembra tanto di più...

Copi e incolli e non dici niente salvo:
"SSSttt che il nemico vi ascolta."
"Credo anche che questa frase identifichi in maniera chiara e precisa l'unico orizzonte di vita di nat e mincuo."
"Questa a pagina 30 è fantastica... a proposito ma i derivati non erano segreto di stato?"

Perchè è fantastica?
E quale segreto di Stato, Stodler?
Questa è la parte che mi piace di più
E perchè? Non so, ha più vocali, più punteggiatura....
Fantastico no e il profilo di rischio?
E cioè? E' fantastico, oppure ridicolo, per quale motivo?
E infine:
Da pag 61 c'è la ciccia
Ah bè...

Ma quanti anni hai Stodler, dì la verità.
Otto?

Perchè dopo gli otto anni, che è quando uno batte le manine, dice che bello!!, WoW!!, oppure Mincuo e Nat sono cattivi!, in genere in un forum scrive qualche considerazione articolata sul contenuto..
In genere.
Oppure è rimasto a otto anni.
Di cervello.


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Da pagina 61 c'è la ciccia.

Prendi fiato Zampa di volpe…


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Stodler
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1. L'euro è riuscito a falsare il rischio sui titoli di stato come ad esempio la Grecia, anche il tasso di cambio ne era un indice venuto meno.

2. Nelle valutazioni fatte sulla discesa storica dei tassi di interesse (una delle ragioni per cui si voleva l'adozione dell'euro) ha influito l'attuazione delle politiche deflazionistiche portate avanti da più di 30 anni di politiche economiche atte a deprimere i salari.

3. Il rischio dell'emittente è dovuto al fatto che non c'è più una banca prestatore di ultima istanza, almeno fino al qe di Draghi che comunque non è servito a ridare fiato all'inflazione visto che i soldi non arrivano a quelli che la dovrebbero far ripartire: i consumatori.

4. La ciccia sono i saldi, cioè dove vanno i soldi e in che quantità.

Tutte ormai cose risapute.

Per chi vuole una panoramica seria può tranquillamente leggere i libri di Bagnai Il tramonto dell'euro e L'Italia può farcela.

O vedere il sito

http://goofynomics.blogspot.it/p/blog-page_18.html

A chi frequenta questo forum, fatevi i conti in tasca e vedete anche rispetto alle vostre prospettive che cosa vi rimane in tasca, inutile seguire vie che sono state percorse fin'ora e all'attuale disastro hanno portato.

Ed è anche inutile seguire sedicenti esperti che poi alla fine ben poco dicono dei gravi problemi che certe politiche economiche portano.

Le politiche deflazioniste e senza investimenti portate avanti dall'agenda neoliberale stanno semplicemente distruggendo il tessuto produttivo del paese e la sua capacità futura di reazione.

Fatevi quattro conti se cambiare le cose o segurie vie moraleggianti che non stanno portando a niente.

Oggi dopo tali disastri vediamo che gli organismi tecnici dell'OCSE per esempio si stanno rendendo conto che deprimere il lavoro non aiuta di certo a rilanciare l'economia come prima veniva vaticinato.

E da qui che si deve partire, dalle condizioni reali.

Le fantasie megli lasciare agli altri, voi partite dalle vostre reali condizioni per capire se le cose vanno meglio o peggio.


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Ossimoro
Estimable Member
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@Stodler

ammappa quanto leggi veloce! oltre 60 pagine in meno di mezz'ora!
complimenti sinceri.


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Stodler
Famed Member
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@Stodler

ammappa quanto leggi veloce! oltre 60 pagine in meno di mezz'ora!
complimenti sinceri.

Il documento in questione l'avevo già letto prima non certo nell'ultima mezz'ora.

Qui pensano che basta mettere un documento con tanti paroloni e uno si spaventa.

Mi ricordo ancora qualcosa di tecnica degli stumenti finanziari per sapere di cosa si parla.


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@Stodler

ammappa quanto leggi veloce! oltre 60 pagine in meno di mezz'ora!
complimenti sinceri.

Il documento in questione l'avevo già letto prima non certo nell'ultima mezz'ora.

Prima quando?


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sankara
Honorable Member
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Grazie per la segnalazione Nat!


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