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Roma, poltrone ai fascisti


helios
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http://espresso.repubblica.it/dettaglio/roma-poltrone-ai-fascisti/2139913

Ex di Avanguardia Nazionale, esponenti di Terza Posizione, perfino naziskin vicini a Mokbel. Così Alemanno ha piazzato nei posti che contano della Capitale i suoi amici estremisti neri

Boia chi molla, gridava a fine anni Ottanta il giovane Gianni Alemanno, al tempo capo del Fronte della Gioventù e fedelissimo di Pino Rauti, leader dell'ala movimentista dell'Msi e futuro suocero.

Vent'anni dopo, nessuno può accusarlo di incoerenza: Gianni, diventato sindaco di Roma, non ha mollato nessuno. Non ha tradito, non ha lasciato per strada i vecchi camerati, nemmeno quelli finiti in galera per banda armata e atti terroristici, neppure i personaggi più discussi della galassia d'estrema destra protagonista degli anni di piombo. Anzi.

Nell'anno di grazia 2010 Roma è sempre più nera, con fascisti ed ex fascisti che spuntano dappertutto. Nei posti cardine dell'amministrazione comunale e nell'entourage ristretto del nuovo Dux, nell'assemblea capitolina e nelle società controllate dal Comune, passando per enti regionali e ministeri.

Vecchie conoscenze sono comparse anche nella parentopoli che ha investito l'Atac, dove lavorano - come ha scritto Ernesto Menicucci sul "Corriere" - l'ex Nar Francesco Bianco (in passato arrestato e processato per rapine e omicidi insieme ai fratelli Fioravanti, fu scarcerato per decorrenza dei termini) e l'ex di Terza posizione Gianluca Ponzio. Ponzio oggi è a capo del Servizio relazioni industriali della municipalizzata del Comune, negli anni Ottanta fu protagonista di arresti plurimi per rapina e possesso d'armi.

La sinistra ha gridato allo scandalo, ma i due sono sono solo la punta dell'iceberg di un gruppo di potere sempre più radicato in città, cementato dagli ideali e dall'antica appartenenza, da interessi (anche economici) e da relazioni amicali e familiari. La lista comprende ex militanti di Terza posizione e dei Nuclei armati rivoluzionari, uomini di Forza nuova, naziskin vicini alla cricca di Gennaro Mokbel, capi storici di Avanguardia nazionale, ultrà e combattenti delle battaglie degli anni Settanta e Ottanta. Battuto a sorpresa Francesco Rutelli, disintegrati i potentati di Forza Italia (già messi a dura prova durante la giunta regionale guidata da Francesco Storace) ora sono nella cabina di controllo e, nella nerissima capitale, comandano loro.

Uomini d'oro
I due personaggi più influenti dell'amministrazione non sono assessori, ma due amici del sindaco: Franco Panzironi e Riccardo Mancini. Del primo, a capo dell'Ama, si sa praticamente tutto. Meno noti, invece, sono i trascorsi dell'uomo che Alemanno ha voluto alla guida di Eur spa, società controllata dal Campidoglio e dal ministero dell'Economia che ha nel suo portafoglio immobili per centinaia di milioni. Mancini, classe 1958, ha finanziato la campagna elettorale del 2006 e ha fatto da tesoriere durante quella del 2008.

È un imprenditore di successo: erede di parte del patrimonio della famiglia Zanzi (energia e riscaldamento), ha comprato nel 2003 la Treerre, società di bonifiche e riciclaggio che fattura oltre 6 milioni di euro l'anno. Anche lui, che ha sempre vissuto all'Eur, è stato vicino ai camerati di Avanguardia nazionale: nel 1988 è stato processato - insieme ai leader del movimento Stefano Delle Chiaie e Adriano Tilgher, che oggi lavora in Regione con Teodoro Buontempo - e la Corte d'Assise lo condannò a un anno e nove mesi per violazione della legge sulle armi. Ora, dopo vent'anni, Alemanno gli ha dato le chiavi di un quartiere che conosce bene, quello del "mitico" bar Fungo, dove un tempo si ritrovavano quelli di Terza posizione, i ragazzi di Massimo Morsello e il gruppo di Giusva Fioravanti.

Una curiosità: un socio in affari di Mancini, Ugo Luini (amministratore della holding del gruppo, la Emis) è pure tra i consiglieri della fondazione del sindaco, Nuova Italia.

Mancini e Panzironi, ovviamente, si conoscono bene. A novembre il capo dell'Eur Spa ha assunto Dario, il figlio di Franco, già portaborse al Comune e ora funzionario con contratto a tempo indeterminato. La scelta ha fatto gridare allo scandalo il centrosinistra, ma sono altre le indiscrezioni che preoccupano Alemanno.

Mancini, l'uomo che dovrebbe gestire la Formula 1, è infatti amico di Massimo Carminati, tra i fondatori dei Nar e leader della sezione dell'Eur, simpatizzante di Avanguardia nazionale e sodale della Banda della Magliana: il personaggio del "Nero" del film "Romanzo Criminale" è ispirato alla sua storia. I due sono spesso insieme, tanto che qualcuno sospettava che l'ex estremista (incriminato per vari delitti efferati ma assolto - quasi sempre - da ogni accusa) fosse stato assunto dalla municipalizzata. «Una sciocchezza» chiosano a "L'espresso" gli uomini del sindaco «Mancini lo vede solo perché si conoscono da anni. Nessun rapporto di lavoro».

Naziskin & C. Un lavoro ben retribuito Alemanno e Panzironi l'avevano invece trovato a Stefano Andrini, assurto agli onori delle cronache perché insieme a un gruppetto di naziskin picchiò selvaggiamente, nell'estate del 1989, due "compagni" davanti al cinema Capranica. Andrini, 40 anni, fa parte di una generazione successiva a quella dei movimenti storici degli anni di piombo. La rissa costò a lui e al fratello gemello una condanna a quattro anni e otto mesi (poi ridotti a tre) per tentato omicidio.

La carriera criminale continua anche dopo la reclusione: entrato nell'orbita del gruppo di Delle Chiaie, Stefano nel 1994 viene arrestato per alcuni scontri con gli autonomi. Un passato burrascoso che nel 2009 non gli impedisce di sedersi sulla poltrona di amministratore delegato di Ama Servizi Ambientali. Andrini, ultrà della Lazio, non c'è rimasto molto. Lo scorso febbraio è stato travolto dall'inchiesta sugli affari della banda capeggiata da Gennaro Mokbel. Secondo i magistrati sarebbe stato proprio lui a organizzare - tramite i suoi agganci a Bruxelles - la falsa candidatura di Nicola Di Girolamo, il senatore tanto caro a Mokbel («Sei il mio servo», gli diceva) e alle famiglie 'ndranghetiste di Isola Capo Rizzuto.

Il sindaco, si sa, non molla mai nessuno. E perdona tutti, forse perché anche lui è stato sfiorato da vicende giudiziarie, come aggressioni e lancio di bombe molotov (sempre assolto). Non bisogna sorprendersi, così, che abbia provato a sistemare anche altri ex skin protagonisti del pestaggio al cinema Capranica. Così Mario Andrea Vattani (arrestato con gli Andrini ma poi assolto al processo), figlio del potente presidente dell'Ice Umberto, è diventato capo delle relazioni internazionali e del cerimoniale del Campidoglio. Assunto fino al 2013, costerà ai contribuenti 488 mila euro tra stipendio e oneri previdenziali.

Anche Demetrio Tullio, pure lui arrestato e prosciolto, ha ottenuto un posto fisso. Stavolta al ministero delle Politiche agricole: è entrato grazie a un concorso bandito nel 2006, quando Alemanno era titolare del dicastero. Tullio lavora alla direzione generale della Pesca marittima, ma nel tempo libero si occupa anche di manifestazioni culturali. Il mensile di Ostia "Zeus" lo indica come «presidente dell'associazione Minas Tirith», dal nome della città assediata del Signore degli Anelli, che qualche giorno fa ha organizzato un convegno intitolato "Serate dannunziane". Secondo il giornale, la tre giorni è stata un successo.

Mi manda Mokbel
Non sappiamo se Alemanno ha perdonato anche Mokbel, che si è vantato di averlo preso a schiaffi durante una manifestazione (era il 1998) in cui Gennaro organizzava il sevizio d'ordine. Di sicuro l'inchiesta sul faccendiere che ha messo in piedi la più colossale truffa dal dopoguerra non gli fa dormire sonni tranquilli.

Mokbel (in passato «destinatario», scrive il gip Aldo Morgigni ne
ll'ordinanza, «di provvedimenti cautelari per fatti omicidiari collegati ad azioni di gruppi terroristici di estrema destra unitamente a soggetti - quali ad esempio Carminati Massimo - ancora oggi oggetto di ricerche da parte delle forze di polizia») ha infatti complici assai vicini al mondo di quella che fu Alleanza nazionale. In primis l'avvocato Paolo Colosimo, finito anche lui in galera per associazione a delinquere: fino a qualche tempo fa tra i suoi clienti c'era Nicolò Accame, l'ex portavoce di Francesco Storace alla Regione Lazio. Rampollo della dinastia Accame (il papà Giano, "fascista di sinistra", fu un intellettuale influente, la sorella Barbara è la moglie del leader carismatico di Terza posizione Peppe Dimitri, morto tragicamente nel 2006) è stato condannato per corruzione, rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta "Lazio-gate".

Non solo. Del gruppo Mokbel fa parte anche Silvio Fanella, considerato dagli inquirenti il cassiere della banda. Il suo nome è spuntato a sorpresa nella compravendita di una società, la Mondo Verde, fondata anni fa dal capo della segreteria di Alemanno, Antonio Lucarelli, e da due suoi cugini. A "L'espresso" risulta che Fanella rilevi il 50 per cento delle quote nel luglio del 2000, quando Antonio ha già lasciato l'impresa. Dopo pochi mesi, Fanella e il suo socio Teodolo Theodoli vendono le azioni a una ditta amministrata da tal Fabrizio Moro. Sarà un caso, ma Moro è un amico di Lucarelli. Sarà una coincidenza, ma per la Mondo Verde targata Moro lavorerà in alcuni progetti - come ha rivelato "Repubblica" - il cognato di Gennaro Mokbel.

I fedelissimi
Lucarelli, classe 1965, imprenditore, è uno dei fedelissimi di Alemanno. Con l'estrema destra ha sempre avuto grande feeling: il segretario del sindaco nel 2000 era il portavoce romano di Forza Nuova, movimento di estrema destra fondato nel 1997 dai latitanti Massimo Morsello, ex Nar, e Roberto Fiore, ex Terza posizione, che sfuggirono a una retata.

Era il 1980, l'anno della strage di Bologna. I due scapparono a Londra, e tornarono solo quando le condanne per banda armata furono prescritte o, nel caso di Morsello gravemente malato, inapplicabili. Lucarelli si dà da fare: con i suoi organizza sit in inneggianti al leader dell'ultradestra austriaca Haider, manifestazioni contro il gay pride (i volantini lo definivano «la saga del pervertito») e risse davanti al Campidoglio (Marcello Fiori, vicecapo di gabinetto di Rutelli, denunciò di essere stato spintonato da Lucarelli).

Nel who's who della cerchia di Alemanno ci sono anche altri ex camerati di rango. Vincenzo Piso, ex militante di Terza posizione e di Ordine nuovo, siede oggi in Parlamento ed è coordinatore del Pdl regionale. Venne arrestato nel 1980, restò in carcere per quattro anni con l'accusa di banda armata, venne poi prosciolto.

Influente consigliere di Piso e del sindaco è poi Marcello De Angelis, anche lui di Terza posizione, cinque anni di carcere alle spalle e una carriera come cantante del gruppo musicale 27Obis, riferimento all'articolo del codice penale sulle associazioni con finalità di terrorismo. Fratello del leader di Terza posizione Nanni, morto in circostanze misteriose in carcere, Marcello ora è senatore e direttore di Area, la rivista fondata da Alemanno e Storace.

Duri e puri
Da un anno al Comune lavora anche Loris Facchinetti (nell'ordinanza del 31 dicembre 2009 si specifica che la collaborazione è «a titolo gratuito»), ex leader di Europa civiltà, un movimento neopagano e paramilitare di estrema destra nato nel 1969 che aveva rapporti pure con la massoneria. Fermato «per reticenza nell'inchiesta di piazza Fontana», come ricorda Ugo Maria Tassinari nel suo libro "Fascisteria", Facchinetti - sposato con la sorella di Fabio Rampelli - oggi è delegato del sindaco di Roma per il Mediterraneo, ed esperto di "Politiche internazionali" della fondazione di Alemanno.

Che ha voluto vicino a sé pure Claudio Corbolotti, aiutante di Lucarelli al Comune, arrestato nel 2004 per gli scontri avvenuti fuori l'Olimpico durante il derby Lazio-Roma. A proposito di ultrà, anche Guida Zappavigna, ex dei Boys della Roma ed ex Fuan, arrestato come presunto Nar e prosciolto in istruttoria, ha avuto un incarico dalla Polverini: ora è presidente del parco del Lago Lungo e Ripa. Grande tifoso di Totti e compagni è anche Mirko Giannotta.

Le cronache ricordano che è stato arrestato nel 2003 insieme al fratello perché accusato di rapine ai danni di banche e gioiellerie, e che dal 2008 è diventato capoufficio del decoro urbano del gabinetto del sindaco. Già. Alemanno, cuore nero, non molla mai nessuno.


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dana74
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non capisco sono inadatti a star in politica in quanto "fascisti" (pertanto com'è che ancora non son stati giustiziati) o si condannano e se ne chiede il ritiro dalla vita politica in quanto collusi/corrotti?

Perché scritto così sembra che se sei un ladro truffatore stile D'alema (banca 121) o Consorte va bene.
Con tutti quelli che sono in politica e vengono da lotta continua, prima linea e bla bla, che se operano bene in politica mi fa piacere, se ne hanno diritto loro ce l'ha anche Tilgher, a meno che non si rendano responsabili di reati, in tal caso devono essere rimossi, A PRESCINDERE dallo schieramento politico.

Boh.


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Caleb367
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non capisco sono inadatti a star in politica in quanto "fascisti" (pertanto com'è che ancora non son stati giustiziati) o si condannano e se ne chiede il ritiro dalla vita politica in quanto collusi/corrotti?

Perché scritto così sembra che se sei un ladro truffatore stile D'alema (banca 121) o Consorte va bene.
Con tutti quelli che sono in politica e vengono da lotta continua, prima linea e bla bla, che se operano bene in politica mi fa piacere, se ne hanno diritto loro ce l'ha anche Tilgher, a meno che non si rendano responsabili di reati, in tal caso devono essere rimossi, A PRESCINDERE dallo schieramento politico.

Boh.

Domanda semplice: i succitati stan lì perchè competenti (il fatto che siano fascisti o meno è irrilevante) o perchè son camerati del sindaco (e il fatto che siano competenti o meno è irrilevante)?

Vediamo di non fare sempre "guarda alle tue spalle, una scimmia a tre teste!" ogni volta che viene beccato uno della sedicente destra con le mani nella marmellata, please.


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helios
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non capisco sono inadatti a star in politica in quanto "fascisti" (pertanto com'è che ancora non son stati giustiziati) o si condannano e se ne chiede il ritiro dalla vita politica in quanto collusi/corrotti?

Perché scritto così sembra che se sei un ladro truffatore stile D'alema (banca 121) o Consorte va bene.
Con tutti quelli che sono in politica e vengono da lotta continua, prima linea e bla bla, che se operano bene in politica mi fa piacere, se ne hanno diritto loro ce l'ha anche Tilgher, a meno che non si rendano responsabili di reati, in tal caso devono essere rimossi, A PRESCINDERE dallo schieramento politico.

Boh.

Domanda semplice: i succitati stan lì perchè competenti (il fatto che siano fascisti o meno è irrilevante) o perchè son camerati del sindaco (e il fatto che siano competenti o meno è irrilevante)?

Vediamo di non fare sempre "guarda alle tue spalle, una scimmia a tre teste!" ogni volta che viene beccato uno della sedicente destra con le mani nella marmellata, please.

Bella domanda, considerato anche come è ridotta Roma dopo Alemanno:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/due-anni-di-alemanno-voto-2/2129719

DUE ANNI DI ALEMANNO: VOTO3
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E siamo stati anche generosi. Perché la capitale è più sporca che mai, il traffico sembra quello di Delhi, le strade sono piene di cartelloni abusivi

Mettiamoci nei panni di un turista straniero. Che sbarca a Fiumicino per la prima volta, emozionato perché il sogno di una vita, visitare Roma, sta per diventare realtà. Seguiamone le tracce e l'itineriario, saliamo con lui e la sua famiglia sul bus turistico scoperto, accompagnamolo in una passeggiata a piazza Navona, o a un picnic nei giardini di Villa Borghese. Vedremo la capitale con i suoi occhi da neofita, e noteremo che la città - al netto dei capolavori mozzafiato che gli avi ci hanno lasciato - è brutta. O, per dir meglio, devastata da un inquinamento estetico che rovina e sfregia ogni bellezza, da un degrado che inizia a dar fastidio anche a chi dovrebbe esserci abituato. Perché Roma sembra vivere un processo di napoletanizzazione, opposto al trend virtuoso che avrebbe dovuto avvicinarla, come prometteva chi ha vinto le elezioni, ai soliti esempi europei. Parigi e Barcellona in testa.

Giorno 1. Partenza dall'aeroporto, direzione centro storico. A parte il degrado in cui versa il Leonardo da Vinci di Fiumicino, sulla Cristoforo Colombo il nostro turista conterà subito centinaia di cartelloni pubblicitari 4 metri per 3. Affissioni che decorano come funghi tutte le strade della città, nascondendo palazzi, chiese, monumenti. Ma quanti sono?, si domandano all'unisono il turista e il cittadino romano. In tutto ne sono censiti 32.600, ma quelli abusivi sembra siano altrettanti. Nessuno li toglie. Una delle zone più devastate è Roma nord, Corso Francia in particolare, dove non risparmiano aree tutelate.

Il nostro turista può anche ammirare, passando nelle vie residenziali di Prati dov'è il suo albergo, accrocchi di due metri quadrati innalzati sopra le edicole, comprese quelle liberty. Una roba mai vista sul pianeta, ma prevista da un'ordinanza del 2006 (giunta Vetroni) e rivista in peggio nel 2010 (da Alemanno): invece che su una delle quattro facciate, gli spot possono essere messi "sulle edicole". Il Comune è in rosso e ha bisogno di incassare: non a caso pali-orologi con sotto un pannello pubblicitario hanno invaso l'intero centro (dal 1980 interamente patrimonio dell'Unesco), con il record imbattuto di via Nazionale: 26 orologi luminosi che segnano 24 fusi orari differenti.

Giorno 2. Il tour parte da piazza di Spagna. Alle ore 9, di fronte alla Barcaccia del Bernini, la famiglia vede tre camion della monnezza che si "passano" i rifiuti. Spettacolo incredibile, per olezzo e rumore, replicato in contemporanea a piazza Navona, Campo dei Fiori e Campidoglio. C'è da smaltire la differenziata raccolta la sera precedente. I turisti dormivano, ma se avessero fatto una passeggiata a Trastevere, verso mezzanotte avrebbero trovato per il quartiere una distesa di rifiuti a cielo aperto: gli addetti dell'Ama arrivano quando capita, e quando capita cittadini e negozianti mettono in strada i loro sacchetti.

Nel pomeriggio, dopo aver contato una decina di folkloristici camion bar tra piazza Venezia e i Fori imperiali - alcuni parcheggiati sulle strisce pedonali - la visita prevede una gita nei giardini storici. Sono le 16: i cassonetti senza coperchio si sono già riempiti, e strabordano monnezza. A volte sono sistemati sopra le fermate degli autobus o sui parcheggi. Oppure - come in via Turati, nei pressi di Termini - invadono la corsia preferenziale. Arrivati a Villa Celimontana, il turista incrocia subito transenne che circondano le aiuole. Non sanno che sono lì da mesi, a nascondere fossi ed erba alta mezzo metro. I romani protestano anche per le condizioni di Villa Borghese, per l'abbandono di Villa Sciarra, del Foro, per non parlare dei giardinetti della Garbatella, dell'Esquilino o della centralissima piazza Cairoli, a via Arenula. Prima di andare a letto, un salto alla Fontana di Trevi: una meraviglia, protetta a destra e sinistra da bar mobili e bancarelle abusive.

Giorno 3. Shopping in via del Corso. Turisti e romani sono imbottigliati nel traffico, causa la solita invasione di torpedoni. Davanti al teatro di Marcello sono parcheggiati in terza fila, pure Largo Argentina è intasato. La giunta è corsa ai ripari, e il nuovo piano anti-autobus partirà il primo luglio. Ma cambierà poco: se il regolamento prevede massimo 300 permessi giornalieri, si liberalizza l'entrata in centro per chi ipotizza una sosta inferiore alle due ore. Chi controllerà davvero? Finite le compere, seguiamo la famiglia in piazza del Popolo. Come sempre, piena di gazebo di plastica.

Proviamo con il Circo Massimo, dove c'è ancora traccia dello stadio da 2500 posti per il beach volley, un accampamento davanti al Palatino. "Da noi non sarebbe possibile", dice. Non sa ancora che a Roma qualcuno progetta grattacieli alti cento metri vista Colosseo, e che sono state aperte discoteche a cielo aperto al Galoppatoio e davanti alla Galleria di Arte moderna di Valle Giulia. No quella no: è stata chiusa.


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Anonymous
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non capisco sono inadatti a star in politica in quanto "fascisti" (pertanto com'è che ancora non son stati giustiziati) o si condannano e se ne chiede il ritiro dalla vita politica in quanto collusi/corrotti?

Perché scritto così sembra che se sei un ladro truffatore stile D'alema (banca 121) o Consorte va bene.
Con tutti quelli che sono in politica e vengono da lotta continua, prima linea e bla bla, che se operano bene in politica mi fa piacere, se ne hanno diritto loro ce l'ha anche Tilgher, a meno che non si rendano responsabili di reati, in tal caso devono essere rimossi, A PRESCINDERE dallo schieramento politico.

Boh.

Disposizione Transitoria e Finale XII. È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.

http://www.beppegrillo.it/2010/12/napolitano_sciolga_il_pdl/index.html

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=30106


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Anonymous
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