Pisa, in 5 mila nel corteo contro 'le bombe e le manganellate' La pioggia scrosciante non ha fermato studenti, che hanno riempito i lungarni ballando CRONACA (Pisa). Forte la reazione della piazza di Pisa dopo gli scontri della settimana scorsa. Numerose le presenze al corteo che da piazza Vittorio Emanuele arriverà a piazza dei Cavalieri, dove ci sono state le manganellate. Sono almeno 5.000 le persone che hanno sfilato in corteo per chiedere il 'cessate il fuoco' in Palestina e protestare contro le cariche della polizia al corteo studentesco del 23 febbraio dove sono rimaste ferite 17 persone, per lo più minori. (Emanuele De Lucia/alanews)
Pisa non è una città qualsiasi, politicamente parlando,
nella sua Università si è dato un grande contributo al '68 studentesco.
Lotta continua è nata in Italia da Potere Operaio pisano, dove militava Adriano Sofri
Spiegatelo alla Meloni
Rifondazione Comunista aveva a Pisa una delle sue federazioni più forti, e Fratoianni è venuto da lì, il padre preside e amico dei militanti del manifesto.
Quindi i legami forti tra scuole pisane e antifascismo non nascono oggi.
Ah ecco! È diventata una manifestazione contro il governo e contro il questore. E la Palestina? Chi se ne frega della Palestina, nel corteo si canta e si balla . Amarcord degli anni '70. Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer! Se il vento fischiava ora fischia più forte....ecc. ecc.
Che manna per Mentana, Gad Lerner, la Schlein &Co. Si parla del manganello così non si parla del genocidio. Israele ringrazia il fascismo rosso!
@PietroGE. Eh, sì... Se non ci fossero fatti tragici, sullo sfondo, verrebbe da ridere e basta. E invece, come dice lei, chi se ne frega dei fatti tragici: si dia inizio alle danze della rivendicazione politica a colpi di rievocazioni nostalgiche dei bei tempi che furono... Quando erano giovani questi e quei militanti che ora occupano stabilmente delle scialbe "cadreghe" da sottosegretari o poco più e, alla faccia nostra e di chi manifesta, siedono allo stesso tavolo a sinistra e a destra per accordarsi e trasformare in legge tutto ciò che oggi tanto affossa questo paese.