"Putin ha promesso di voler denazificare l’Ucraina. Diciamo che, in quel momento ci siamo sentiti chiamare in causa” aveva dichiarato Kevin Chiappalone, esponente di Casa Pound parlando in nome proprio e in nome di Casa Pound.
Se non fosse il grande rispetto e ammirazione che nutro per il celebre poeta “americano”, perseguitato e vilipeso da quegli Stati Uniti d’America che oggi appoggiano, finanziano e armano l’Ucraina, dovrei pensare che a Casa Pound si sono bevuti il cervello e la memoria.
In primo luogo, se fossero coerenti, dovrebbero cambiare il nome della loro Associazione e lasciare in pace Ezra Pound che certamente, se vivesse ancora ai tempi nostri, non appoggerebbe, come non appoggiò quando era vivo, né moralmente né politicamente i veri grandi “nazisti” dei tempi attuali che si annidano camuffati, solo di nome e non di fatto, nelle potenti corporazioni politico-finanziarie usuraie e globaliste contro le quali Pound aveva scritto i celebri “Cantos”.
Pertanto, l’esponente di una associazione che porta il nome di Ezra Pound e che afferma di voler “denazificare” l’Ucraina andando ad affiancarsi ai miliziani che hanno tentato di schiavizzare e sacrificare una grande nazione utilizzando i peggiori crimini contro l’umanità e contro la patria sovrana, o è in mala fede o è un millantatore o un perfetto analfabeta.
In ogni caso non è e giammai potrà essere amico di una Nazione che i potentati della Nato avevano già deciso di sacrificare sull’altare dei loro sporchi interessi e delle loro infami speculazioni.