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Gianluca Schinaia su Avvenire insiste: nel 2022 18.000 decessi dovuti al caldo. Perché allora nel 2023 23.000 decessi in meno nei 3 mesi estivi ?


marcopa
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Salute. Ospedali sempre più sotto stress per il riscaldamento climatico

 

 
Gianluca Schinaia giovedì 28 settembre 2023
 
Lo scorso anno in Italia 18mila vittime dovute al caldo, e a luglio sono aumentati del 30% gli accessi nelle strutture sanitarie. Servono risorse per evitare di essere sempre in emergenza
 

Un caldo mortale. Nell’estate dell’anno scorso l’Italia ha contato oltre 18mila vittime, soprattutto donne, a causa degli effetti del caldo: quasi un terzo del totale in Europa. Recentemente l’Istat ha segnalato che in Italia «i cambiamenti climatici stanno assumendo rilevanza crescente anche sul piano della sopravvivenza, per un Paese in cui sono sempre più numerosi i grandi anziani». E quest’anno le ondate di calore sono state ancora più intense lungo la penisola: a luglio Giovanni Migliore, direttore della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), spiegava che gli ospedali italiani stavano registrando «un aumento medio di accessi del 30%». Il cambiamento climatico impone di cambiare anche i nostri ospedali. A livello strutturale, dato che scelte energetiche e architettoniche sono al centro della resilienza degli edifici di pubblica utilità come gli ospedali, e a livello sanitario, dato che l’emergenza climatica entra dal pronto soccorso.

Prendiamo solo luglio. A metà mese il quotidiano londinese “The Times” titolava «Rome, the Infernal City» alterando la famosa locuzione “eterna” in un aggettivo che meglio inquadrava un caldo luciferino. Per dare un’idea, Roma ha registrato il record di 41,8 gradi, superando quello dello scorso anno di 40,7. Nel resto d’Italia nello stesso mese l’ospedale Cardarelli di Napoli segnava il maggior numero di ingressi al pronto soccorso dai tempi del Covid-19. In Alto Adige, causa distrazione e ghiacciai sempre più inconsistenti, si sono contati oltre venti morti tra i turisti impegnati in escursioni in montagna. In quest’ultimo caso si tratta di fatalità, ma in generale questo caldo “assassino” sarà sempre più implacabile. Secondo un report presentato al Senato americano, il rischio di mortalità globale legato al caldo potrebbe salire a 85 morti ogni 100.000 persone entro il 2100. Si tratta di una cifra paragonabile all’impatto di mortalità di tutte le malattie infettive e parassitarie di oggi (al di fuori del Covid-19). Gli effetti si faranno sentire soprattutto in paesi caldi e in particolare nelle aree “hot spot”, come quella del Mediterraneo. E dovremo preoccuparcene anche a causa dell’alta presenza di anziani: secondo i dati della Società italiana di medicina ambientale (Sima) riportati da Green Report, più del 60% dei 61mila decessi dovuti al caldo estremo registrati in Europa nel 2022 si sono verificati oltre gli 80 anni di età e l’Italia è il paese che vanta il più alto numero di ultraottantenni a livello continentale.

A livello strutturale, la risposta è a macchia di leopardo. Gli ospedali devono migliorare per accogliere le persone ma anche per consumare meno energia dato che il settore sanitario è responsabile del 4% delle emissioni di CO2 a livello globale. In Italia esistono alcuni casi di eccellenza. Ad esempio, il Meyer di Firenze è stato il primo ospedale italiano a misurarsi sull’efficienza, introducendo sistemi avanzati di ventilazione, climatizzazione e illuminazione per ridurre al minimo i consumi energetici e le sue zone esterne sono state certificate per l’ottima gestione secondo principi biologici. Pensando ad iniziative diverse, nella struttura di San Donato Milanese si servono menu ospedalieri a km zero, mentre l’Ospedale Brotzu di Cagliari ha adottato una pavimentazione ecologica e il San Camillo di Roma coperture dei parcheggi con pannelli solari. Soprattutto, in Italia numerose strutture ospedaliere partecipano al progetto europeo “RES – Renovable Energy Sources”, il cui obiettivo è ridurre le emissioni di CO2 prodotte dai 15mila ospedali presenti in Europa: l’Istituto Europeo di Oncologia, l’ospedale San Matteo di Pavia, l’istituto Humanitas di Rozzano, gli ospedali di Ravenna, Rimini, Forlì, Cesena, Genova e Torino. Sempre Humanitas ha inaugurato nel 2020 Emergency Hospital 19, struttura sanitaria autosufficiente, indipendente e ottimizzata a livello energetico, che risponde ad un principio di sostenibilità tecnica, sociale, energetica e ambientale. Nascerà poi un ospedale green a Sesto San Giovanni: la Città della Salute e della Ricerca, costruita secondo criteri di risparmio energetico, con un parco verde di 450mila metri quadrati, in cui avranno un ruolo centrale orti e frutteti con scopi essenzialmente terapeutici.

Varrebbe la pena ricordare che il Pnrr nacque in seguito ai danni inflitti dal Covid: inizialmente doveva potenziare soprattutto ospedali pubblici e personale medico, provati allo stremo dalla pandemia. E invece oggi due su tre dei reparti di degenza degli ospedali italiani non usa sistemi di condizionamento fissi ma apparecchi domestici. Specializzandi precari, infermieri che mancano e sempre meno medici che scelgono il pubblico: i fondi del Pnrr dovevano servire anche ad invertire la tendenza. E invece nel Piano Nazionale si legge qualcosa sul tema solo alla voce “Ospedali sicuri e sostenibili”, che destina giusto 3 miliardi di euro (sui 190 complessivi) per la realizzazione di interventi di manutenzione antisismica.

 

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marcopa
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Ho scritto più post nelle ultime settimane segnalando il calo netto della mortalità nell' anno in corso, il 2023.

 

Calo in Italia e in tutta Europa.

 

Se non è facile spiegare il motivo di questo calo nel 2023 rispetto alla mortalità del 2022,

 

E' evidente che la spiegazione data ai decessi estivi del 2022 è sbagliata.

 

Se i molti morti nel luglio ed agosto 2022 fossero dovuti al caldo,

perchè quest' anno.

che è stato caldissimo anche se in maniera diversa,

si sono verificati nei mesi di giugno, luglio, agosto, circa 23.000 decessi meno degli stessi mesi del 2022 ?

 

Forse perchè nel 2023 sono state prese maggiori precauzioni ?

ma i primi allarmi nel 2022 arrivarono a giugno, e già a metà luglio era evidente la mortalità rekord,

 

si potevano evitare almeno i decessi di agosto, se questa fosse la spiegazione.

 

Il calo dei decessi inoltre è costante in tutto l' anno 2023,

Allora le spiegazioni date, con grande risalto da tutti i media, sono state smentite.

 

Se i giornalisti ne sono sempre convinti devono almeno fornire il dato del 2023,

 

59.000 decessi in meno rispetto al 2022 nei primi 8 mesi.

 

marcopa

 

 


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marcopa
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Ugo Bardi professore universitario fondatore di AspoItalia, il 15 luglio 2023 scrisse questo articolo dove invitava alla cautela nei giudizi ma nella sostanza confermava la tesi della rivista Nature medicine.

Comunque scriveva

"E ora? I dati dell’articolo su Nature ci dicono che l’Italia è particolarmente vulnerabile alle ondate di calore e il 2023 già si presenta con un’estate eccezionalmente calda, anche se non abbiamo ancora dati sulla mortalità."

 

Ora i dati li abbiamo, sarebbe il caso di commentarli ? Ci dicono qualcosa di diverso rispetto all' articolo di Nature medicine ? 

Comunque, qualsiasi cosa si pensi sulle cause dei decessi,

é giusto diffondere con evidenza anche i dati dell' estate 2023 !!! 

23.000 decessi in meno a giugno, luglio e agosto 2023 rispetto agli stessi mesi del 2022. !!!

 

Marcopa

d

DI seguito l' articolo di UGO Bardi del 15 luglio 2023 blog del Fattoquotidiano

Sulle morti di caldo c’è qualche scetticismo: è tutto vero, ma ci vuole una certa cautela

Ugo Bardi, blog Ilfattoquotidiano

E’ uscito in questi giorni sulla prestigiosa rivista Nature Medicine uno studio che esamina la mortalità in Europa durante l’ondata di calore dell’estate dell’anno scorso. Il risultato sono oltre 60 mila decessi in più in Europa, di cui circa 18 mila in Italia. Non sono così tanti come quelli attribuiti al Covid nel 2020, ma nemmeno pochi.

La reazione a questo annuncio è stata di preoccupazione, ma spesso anche di completo scetticismo. Sembra proprio che molti siano ormai arrivati alla definitiva conclusione che gli scienziati non siano altro che manipolatori che si dedicano a imbrogliarci per scopi politici o di tornaconto personale. Non voglio dire che hanno ragione, ma non gli si possono neanche dare tutti i torti. Basti pensare alle penose figure che hanno fatto negli ultimi anni certe persone che si sono auto-attribuite il ruolo di portavoce della “scienza”.

 
 

Allora, ci sono stati davvero tutti questi morti? Nell’estate del 2022 non abbiamo visto in tv camion carichi di bare girare per l’Italia. E neppure ricevevamo ogni giorno bollettini allarmanti con il numero dei morti. Per chi non è uno specialista nel trattamento statistico dei dati, l’articolo di Nature Medicine potrebbe veramente sembrare dedicato a terrorizzarci tirando fuori i morti dal nulla. Ma è possibile una cosa del gener

Secondo me, una persona di normale intelligenza e spirito critico può sempre arrivare a una valutazione razionale di queste cose. Ovviamente, bisogna lavorarci un po’ sopra invece di limitarsi a scrivere “sono tutte balle” sui social, oppure a insultare i complottisti. Allora proviamoci partendo dai dati sul sito web “Euromomo” (“european mortality monitor”), un sito internazionale con una buona reputazione di affidabilità. Ci trovate un sacco di cose interessanti. Una è che la mortalità va su e giù con le stagioni; si muore di più in inverno che in estate. E’ una cosa ben nota. Tipicamente, in inverno gli anziani muoiono a causa di malattie dell’apparato respiratorio. In estate, invece, la mortalità si abbassa, eccetto per qualche piccolo effetto dei periodi più caldi.

Invece, nel 2022 vediamo un nettissimo “bozzo” anomalo di mortalità in piena estate. Una cosa paragonabile non si vedeva dall’”anno killer”, il 2003, dove il caldo eccezionale aveva fatto anche di peggio. Ma nulla del genere era poi successo negli anni successivi, a parte il 2015, con però un picco meno intenso. Quindi, l’eccesso di mortalità del 2022 non è una balla. C’è stato, si vede bene a un semplice esame dei dati disponibili pubblicamente. Gli autori dell’articolo su Nature non si sono inventati niente: hanno semplicemente analizzato e quantificato i dati.

Dobbiamo allora concludere che il caldo del 2022 ha ucciso 60 mila persone in Europa? Qui ci vuole una certa cautela: cause ed effetti sono sempre attribuzioni opinabili. Infatti, se leggete l’articolo su Nature, troverete che gli autori parlano solo di “correlazione” mai di “causa” (questo, fra le altre cose, dimostra che sono persone serie). Su questo punto è intervenuta anche Sara Gandini, una delle migliori scienziate italiane, che ha fatto notare che le morti in eccesso sono correlate anche allo sfascio del sistema sanitario italiano. Sicuramente è vero. Ma è anche vero che il caldo torrido ha dato il colpo di grazia a persone anziane già fragili e debilitate. Altrimenti la mortalità sarebbe rimasta alta tutto l’anno, non l’avremmo vista nella forma di un picco estivo.

 

E ora? I dati dell’articolo su Nature ci dicono che l’Italia è particolarmente vulnerabile alle ondate di calore e il 2023 già si presenta con un’estate eccezionalmente calda, anche se non abbiamo ancora dati sulla mortalità. Nel futuro, con il progredire del riscaldamento globale dobbiamo aspettarci ondate di calore sempre più intense, specialmente con il fenomeno chiamato “El Nino” che dovrebbe apparire in tutta la sua forza nel 2024-25.

Non siamo messi tanto bene. Dobbiamo cercare di fare il possibile per contenere il riscaldamento globale, ma è un’impresa lunga e difficile. Nel frattempo, dobbiamo limitare i danni con misure di mitigazione, ovvero assicurando agli anziani, e non solo a loro, la possibilità di accedere ad ambienti refrigerati in estate e buoni servizi di prevenzione sanitaria.

 

 

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