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Mobilitiamoci il 15 16 aprile, "Roma non sarà Capitale della NATO e della guerra "


marcopa
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ROMA NON SARÀ CAPITALE DELLA NATO E DELLA GUERRA
 
Agitazione contro la conferenza internazionale per i 75 anni della Nato, rispondiamo al meeting di guerra!
 
Il 15 e il 16 aprile a Roma si terrà nella Caserma Salvo D'Acquisto una conferenza internazionale alla presenza dei rappresentanti politici e militari dei membri della Nato per celebrare i 75 anni dell’Alleanza e soprattutto per discutere della nuova agenda di guerra euroatlantica.
 
Chiamiamo a raccolta tutte le forze cittadine a costruire momenti di agitazione in città, nelle scuole, nelle università, nei posti di lavoro e nei quartieri contro la guerra per impedire che Roma, Medaglia d’Oro per la Resistenza, venga trasformata anche per soli due giorni nella “capitale della Nato”, come ha dichiarato l’ambasciatore Riccardo Sessa, trai i promotori del meeting.
 
Via la Nato da Roma!
Fuori l’Italia dalla Nato!
 
Questa argomento è stata modificata 6 mesi fa da marcopa

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marcopa
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Qualcosa non mi convince del Convegno, che vedrà comunque la partecipazione del Presidente della Repubblica Mattarella e del ministro della Difesa Crosetto.

 

Cercherò di capire meglio, ma intanto chi può faccia girare la notizia, perchè se è stata diffusa solo ieri pomeriggio evidentemente non si aveva piacere che girasse troppo, quindi diffondiamo il più possibile.....

 

Marcopa

 

Roma capitale della Nato, Sessa ‘ci giochiamo la sopravvivenza del mondo libero’

12 aprile 2024 | 19.02

Redazione Adnkronos

LETTURA: 4 minuti

L’ambasciatore , presidente Sioi, lancia la grande conferenza internazionale per i 75 anni della Nato, che si terrà a Roma il 15 e 16 aprile con Mattarella, Crosetto, Cavo Dragone e i 32 rappresentanti dei Paesi membri dell’Alleanza

Per due giorni Roma diventerà la capitale della Nato, grazie alla conferenza organizzata dalla Sioi (Società italiana per l’organizzazione internazionale) e dalla Public Diplomacy Division dell’Alleanza atlantica. Il 15 e 16 aprile, alla Caserma Salvo d’Acquisto, si ritroveranno decine di esperti, diplomatici, militari e studenti per celebrare il 75° anniversario del Trattato ma soprattutto per discutere di come “disegnare una nuova agenda transatlantica”, come recita il titolo. L’evento sarà aperto dal discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e si chiuderà con un dialogo tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e il vice-segretario generale della Nato Mircea Geoana.

Il tutto coordinato dall’ambasciatore Riccardo Sessa, presidente Sioi e grande conoscitore dell’Alleanza, dove andò a lavorare come primo segretario della rappresentanza italiana nel 1978, per poi tornare nel 2010 come rappresentante permanente. Nel frattempo è stato ambasciatore a Belgrado (durante la crisi in Kosovo), a Teheran e Pechino. “Purtroppo il mondo è tornato al punto di partenza, a quel 1949 in cui nasceva la Nato. Alla fine della Guerra Fredda si voleva integrare Mosca nell’architettura di sicurezza comune, invece è arrivato Putin che pensava solo a risvegliare le ambizioni mai sopite della Russia zarista. Ora dobbiamo ripensare tutto da capo, prima che sia troppo tardi”, esordisce Sessa in un colloquio con l’Adnkronos.

“L’aggressione russa dell’Ucraina ha messo tutti con le spalle al muro, e rimesso in discussione il concetto di gestione delle crisi (crisis management), adottato dall’Alleanza negli ultimi anni, tornando a quello di difesa collettiva, per il quale era stata pensata. in discussione tutti i concetti di gestione delle crisi e passare a un concetto di difesa collettiva. E ora tutti i Paesi che hanno una capacità militare in grado di proiettarsi all’estero – e mi creda non sono molti – devono assumersi la loro responsabilità, con ripercussioni enormi sulle opinioni pubbliche”, spiega Sessa.

A differenza delle solite conferenze celebrative, spesso rivolte al passato, il programma della Sioi è un elenco di questioni caldissime: si parte dall’assicurare un continuo e continuato sostegno all’Ucraina, per poi affrontare il discorso spinoso sul futuro della Russia. Un panel è poi dedicato alla deterrenza, questione fondamentale visto che la Nato, o meglio l’Europa, non è stata in grado di esercitarla contro Putin. “Facile parlare ma difficile sapere cosa significano oggi deterrenza e difesa. Ci sono enormi condizionamenti interni in ciascuno dei membri. C’è un solo Paese nell’Unione europea con l’arma nucleare, la Francia, che oggi attraverso il proprio presidente mostra i muscoli parlando di ‘anfibi sul terreno’, boots on the ground, quando sa che nessuno vuole inviare i propri soldati. Ma lo fa per stimolare l’attenzione dei governanti europei: si sta giocando una partita estremamente seria sulla sopravvivenza del mondo libero, e non temo di usare questa espressione”, prosegue l'ambasciatore.

Tra i panel c’è quello sulla difesa di democrazia, libertà individuale e stato di diritto, ai quali parteciperanno Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri e Difesa del Senato, e Lorenzo Cesa, alla testa della delegazione italiana all’Assemblea Nato. Ma si parlerà anche di competizione strategica con la Cina, “non una minaccia immediata ma sicuramente la sfida numero uno del prossimo futuro. In questo contesto, i concetti tipici della Nato come difesa collettiva, sicurezza cooperativa e gestione delle crisi tornano ad assumere un ruolo particolare”, aggiunge Sessa.

Storica la presenza di tutti i 32 ambasciatori che rappresentano i membri Nato a Bruxelles, che avevano già in programma una visita in Italia. “Alla conferenza parteciperanno anche il capo di Stato Maggiore della Difesa e prossimo capo del Comitato Militare dell'Alleanza Atlantica, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, la premio Nobel per la Pace Oleksandra Matviichuk, ministri, politici, ospiti da Europa, Stati Uniti, Israele, Egitto, Kuwait, Bahrein e molti altri Paesi. I lavori saranno seguiti da molti giovani, non solo gli studenti della Sioi, che quest’anno compie 80 anni, ma tra gli altri anniversari ci sono quelli del dialogo mediterraneo dell’Alleanza (1994) e dell’iniziativa di Istanbul sui Paesi del Golfo (2004), e non a caso tre panel saranno dedicati a Balcani occidentali e Mar Nero, Mediterraneo e Golfo”, continua Sessa.

E la difesa comune europea, di cui si parla da decenni? “Quella classe politica straordinaria che ha creato la Comunità europea e ha aderito alla Nato, che in Italia era capitanata da De Gasperi, si era già posta il tema, tanto che nacque e fallì la Comunità europea di difesa. Ora va fatta una volta per tutte. Sennò ci troveremo a celebrare l’80° anniversario del fallimento dei discorsi sulla difesa europea, e non ce lo possiamo permettere”, conclude Sessa.


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marcopa
Illustrious Member
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Che cos' è la Public Diplomacy Division  dell' Alleanza Atlantica ?:

 

" PROPAGANDA LIVE ", nota di Marcopa

 

ecco la storia prima del 2003 quando è nata la nuova struttura:

 

Storia

Il Servizio Informazioni della NATO (denominato anche Divisione Informazioni e Direzione Informazioni, a seconda della sua posizione gerarchica all'interno dell'Organizzazione in un dato momento) aveva principalmente il compito di informare l'opinione pubblica sugli obiettivi e sui risultati dell'Alleanza Atlantica.

 

Ha assistito i governi membri nella raccolta e nello sviluppo di programmi di informazione sulle attività e sulle politiche della NATO da distribuire agli organi di informazione attraverso vari mezzi di comunicazione. Il Servizio Informazioni era anche responsabile di compiti di sensibilizzazione come il coordinamento e la supervisione di tutti gli accordi con la stampa per le riunioni del Consiglio, l'organizzazione di visite di gruppo al quartier generale della NATO e l'organizzazione di conferenze, corsi speciali e seminari su questioni NATO. Forniva supporto amministrativo a tutte le attività, riunioni e comitati della NATO relativi all'informazione. Le origini del Servizio di informazione della NATO si trovano nella Risoluzione del Consiglio n. 4/7 del 18 maggio 1950 (D-4/15 Final), in base alla quale il Nord Atlantico Il Consiglio del Trattato ha deciso di "promuovere e coordinare l'informazione pubblica a sostegno degli obiettivi del Trattato, lasciando a ciascun paese la responsabilità dei programmi nazionali".

Nell'agosto 1950 venne approvata la creazione di un Servizio Informazione (D-D/17 Revisionato), seguita poco dopo dalla nomina di un Direttore dell'Informazione (D-R/20), al quale venne immediatamente assegnato il compito di reclutare il personale del Servizio Informazione (D-D/186). ) e fissandone il mandato (D-D/187). Il Servizio Informazione è stato inizialmente strutturato in sezioni che ne hanno reso operative le principali funzioni: Rapporti con la Stampa; Editoriale; Media speciali (film, televisione, radio, fotografia, mostre) e Ricerca ISM(53)30). Nel 1957, il Servizio Informazioni fu riorganizzato per diventare la Divisione Informazioni per concentrarsi specificamente su progetti di informazione a lungo termine: Pubbliche Relazioni e Media Speciali; programmi e Pubblicazioni; e Relazioni Regionali (il coordinamento delle attività giovanili fu aggiunto nel 1959). Questa riorganizzazione ha comportato anche la creazione di un servizio stampa separato incaricato specificamente dei rapporti quotidiani con la stampa e della funzione di documentazione (PO(57)859). Sebbene la Divisione Informazioni e il Servizio Stampa lavorassero in parallelo, erano considerati unità separate ed erano entrambe sotto la responsabilità del Segretario Generale Aggiunto per gli Affari Politici.

Un'importante riorganizzazione interna della Divisione Informazioni nel 1963 portò ad un cambiamento sostanziale nella struttura delle sue operazioni (BC-D(63)20). La funzione di documentazione del Servizio Stampa e la funzione di affari culturali della Divisione Politica (che comprendeva il programma di borse di studio e borse di studio della NATO e il programma di professori in visita) furono trasferite alla recentemente rinominata Direzione dell'informazione, che fu divisa in due grandi sezioni che ne distinguevano funzioni relative alla produzione e alla promozione: operazioni mediatiche e affari pubblici. La significativa ristrutturazione dello staff internazionale che accompagnò il trasferimento a Bruxelles nel 1967 diede origine alla creazione di una nuova Divisione degli affari politici, dell'informazione e della stampa (PO(67 )122). Nel 1969 seguì una riorganizzazione della Direzione dell'informazione (BC-D(69)45), che portò ad una configurazione di tre sezioni principali nel tentativo di ottenere una distribuzione più logica del lavoro: politica dell'informazione, ricerca e scrittura; Produzione mediatica; e Affari Esteri e Relazioni Regionali.

Nel 1981, la Direzione dell'informazione è diventata responsabile della propria pianificazione e amministrazione del bilancio (ON(81)58). La Direzione dell'informazione si è fusa con il Servizio stampa nel 1990 per diventare il nuovo Ufficio dell'informazione e della stampa (OIP) (PO(90) 93). L'OIP era originariamente strutturato in due servizi principali: un Servizio Stampa e Media e un Servizio Informazione, suddiviso in tre sezioni: Pianificazione, Redazione e Bilancio; Produzioni audiovisive; e Relazioni Esterne. Nel 2001, una maggiore enfasi su nuovi approcci di sensibilizzazione ha portato ad un ampliamento della Sezione Relazioni esterne per tenere conto dei programmi del Consiglio di partenariato euro-atlantico e del Partenariato per la pace (PfP). Particolare attenzione è stata posta sulle speciali relazioni bilaterali della NATO con la Russia e sul suo partenariato con l’Ucraina, come evidenziato dall’istituzione di uffici informativi sul campo a Kiev (aperti nel maggio 1997) e a Mosca (aperti nel febbraio 2001).

Le riforme del quartier generale della NATO del 2003 (SG(2003)0429) hanno dato luogo a un'ampia ristrutturazione dello staff internazionale, nell'ambito della quale l'OIP è stato fuso con la divisione per gli affari scientifici e ambientali per produrre la nuova divisione di diplomazia pubblica (PDD).

 

 


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BrunoWald
Honorable Member
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per impedire che Roma, Medaglia d’Oro per la Resistenza, venga trasformata anche per soli due giorni nella “capitale della Nato”,

🤣

Troppo tardi, tesorucci cari. Siete in ritardo di quasi un secolo.

Il prossimo 5 giugno ricorre l'ottantesimo anniversario della caduta di Roma - quella che voi chiamate "Liberazione" - che da allora non è più la capitale dell'Italia, ma la centrale amministrativa di un paese occupato, sottomesso in tutto e per tutto ai voleri del nemico invasore. In quanto alla NATO, non è mai stata una "alleanza", ma bensì una struttura politico-militare che coordina i diversi protettorati americani dell'Europa occupata secondo i desiderata del padrone.

Pertanto, appelli come quello riportato sopra sono aria fritta, belle parole inoffensive che servono unicamente a darsi un tono, a fingere l'esistenza di una opposizione di sinistra, quando in realtà nessuno si sogna di mettere in discussione il sistema fin dalle sue fondamenta ideologiche - tantomeno coloro che continuano a campare sulla retorica resistenziale e chiamano "liberazione" la rovina della Patria, tentando di giustificare e nobilitare il nostro servaggio. Vi piaccia o meno, convegno o non convegno, Roma è e resterà una delle centrali dell'impero nemico.

In quanto alle esternazioni del signor Riccardo Sessa, è realmente impressionante il livello di autoreferenzialità, di bolsa retorica, e il totale divorzio dalla realtà di cui sono prigionieri questi mentitori professionali, i quali vivono letteralmente in un mondo virtuale, una "realtà separata" che contraddice l'evidenza nel modo più grottesco, e che tuttavia continua a salire in cattedra, senza dover fare i conti con nessun contraddittorio degno di nota.

La situazione è davvero desolante.


sarah e oriundo2006 hanno apprezzato
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marcopa
Illustrious Member
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NATO a Roma 15-16 aprile: Propaganda Live, e la presenza di Sergio servirà per aprire i Tg

 
La Conferenza a Roma non è organizzata dalla NATO ma dalla SOI, sede in piazza San Marco a Roma, accanto a Piazza Venezia. Un Ente privato a struttura associativa guidato , nella sostanza, dai diplomatici italiani ( compresi i più conservatori.come Terzi, già ministro tecnico poi FdI e amico dei radicali.)

 
la Soi organizza dunque insieme alla Pubblic Diplomacy Division della NATO, che in pratica cura l' informazione della NATO verso l' opinione pubblica dei paesi membri ma certamente non solo., La struttura ha il nome attuale dal 2003, ma sul sito della NATO c'è la storia dagli anni '50
 
la presenza di Sergio Mattarella garantirà la presenza in buona posizione nei TG,
 
e più dei 75 anni passati si parlerà del prossimo futuro, 
 
PROPAGANDA LIVE con il Presidente della Repubblica testimonial per informare con più efficacia sulle minacce incombenti "sull' Occidente"

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