Ho trovato il tempo di scrivere al manifesto. Ecco il mio messaggio
Marcopa
Cosa pessima la mancata cronaca del presidio al porto di Genova contro le armi per Israele.
Alla c.a. del direttore Andrea Fabozzi
Compro ogni giorno il manifesto dai primi anni ’80, dopo la chiusura definitiva di Paese Sera.
Negli ultimi anni l’ ho comprato soprattutto per gli articoli sulle guerre e sulla politica estera.
Ho interrotto l’ acquisto quotidiano nei mesi passati perché non mi piaceva il modo in cui scrivevate della guerra tra Russia e Ucraina e per mesi l’ ho acquistato saltuariamente Ho ripreso invece a comprarlo tutti i giorni dopo il 7 ottobre e non me ne sono pentito. Ma già lo trovavo più motivato e impegnato in generale con l’ inizio della nuova direzione. Considero ottima la vostra informazione sulla Palestina. Continuo invece ad avere perplessità sulla scelta di privilegiare l’ informazione su alcune correnti della solidarietà ai palestinesi a scapito di altre.
Niente di grave fino ad oggi, ma la mancata cronaca del blocco di un varco del porto di Genova ieri mattina non mi è piaciuta per niente. Non si possono ignorare in Italia 500 persone che la mattina presto manifestano contro il passaggio di armi per Israele a Genova, quando poi per fortuna ci raccontate di 400 persone che manifestano nel Regno Unito contro le industrie delle armi o di alcune decine di attivisti che hanno occupato il New York Time.
Non considero l’ omissione della notizia questa mattina una sottovalutazione della manifestazione
ma una scelta politica.
Il collettivo dei portuali genovesi, prima composto da iscritti alla CGIL, ora è passato in blocco, sembra, al sindacato USB. E ho l’ impressione che mentre scrivete dei problemi che la guerra in Palestina pone ai Dem USA, voi cerchiate di non crearli alla attuale direzione del PD.
“La nonviolenza e la verità sono due facce della stessa medaglia” diceva Gandhi, e mi piacerebbe che tutte le attività contro le guerre fossero trattate da il manifesto allo stesso modo, esprimendo la vostra opinione, ma non nascondendole.
“Chi avrà più filo tesserà” veniva ripetuto spesso a sinistra in anni passati. Ma non dobbiamo censurare nessun tessitore.
Marco Palombo
Ho trovato il tempo di scrivere al manifesto.
Il proverbiale tempo sprecato.
Compro ogni giorno il manifesto dai primi anni ’80
C'è chi fa cose anche peggiori, ma non lo racconta in giro... 😉
non mi piaceva il modo in cui scrivevate della guerra tra Russia e Ucraina
Compagni che sbagliano?
Non considero l’ omissione della notizia questa mattina una sottovalutazione della manifestazione
ma una scelta politica.
Certo. La scelta politica di una banda di paraculi opportunisti intortati con il sistema fino al midollo. E infatti:
Il collettivo dei portuali genovesi, prima composto da iscritti alla CGIL, ora è passato in blocco, sembra, al sindacato USB. E ho l’ impressione che mentre scrivete dei problemi che la guerra in Palestina pone ai Dem USA, voi cerchiate di non crearli alla attuale direzione del PD.
Ma non erano un "quotidiano comunista?"
Per carità, si può sempre cambiare opinione, ma scendere così in basso da fiancheggiare una cosca al servizio dell'atlantismo e della finanza più bieca, che ha tradito e rinnegato tutto ciò che si poteva tradire e rinnegare (da sinistra), si spiega solo con poco lusinghiere affinità elettive.
E per chi avesse qualche dubbio in proposito, riporto uno stralcio della risposta del filosofo marxista Costanzo Preve a Domenico Losurdo, che lo criticava "da sinistra", in cui si evidenzia con implacabile lucidità cosa sia diventato quell'ambiente mefitico, con particolare riferimento al "narcisismo autoreferenziale di tutta la sinistra semicolta italiana di origine ingraiano-rossandiana (Manifesto, Liberazione…)."
Continua Preve:
"Eppure la sinistra non è più accessibile a qualsiasi discorso razionale. Il codice ingraiano-rossandiano, essendo di natura esistenzialistica, e perciò irrazionalistica, ha del tutto distrutto il codice razionalista di un Geymonat o di un La Grassa, codice razionalistico che è anche quello di Losurdo. E quindi non vedo onestamente quale sia il terreno in cui ci si può confrontare. Mentre io personalmente (Preve) mi sono chiamato fuori ed ho staccato la spina da costoro, Losurdo ed i suoi amici (...) rivendicano di esserne ancora del tutto interni, ed anzi di essere i “veri” sinistri, contrapposti ai “falsi”. Ma allora mi si spieghi pacatamente perché non vi si ascolta nel vostro stesso campo, perché vi si diffama (stalinisti, eccetera) senza neppure ascoltarvi. Il perché ve lo dico io. Perché costoro da lungo tempo sono solo un’appendice intellettualistica della globalizzazione neoliberale, cui sono interni economicamente e psicologicamente, e di cui hanno adottato il profilo ideologico ed antropologico. Continuare a non capirlo, o meglio, a fingere di non capirlo, è uno spettacolo tragicomico, in cui ormai da lungo tempo il comico ha superato il tragico."
Il direttore del manifesto mi ha risposto,
ed oggi il quotidiano titola in prima pagina
"Intanto a Londra
un corteo così grande non si vedeva dal 2003, 800.000 manifestanti con insegne palestinesi che a Roma alla manifestazione del pd, vengono sequestrate"
La situazione di Gaza in queste ore, in questi giorni, è talmente tragica che dobbiamo far di tutto per ricreare anche in Italia una mobilitazione imponente,
perchè questo succeda dobbiamo costringere anche il manifesto a impegnarsi alla costruzione di questa mobilitazione "più grande"
Più di così io non posso fare,ma vedrete che il disastro è tale che ci saranno reazioni più grandi anche in Italia.
marcopa
E che cosa ti ha risposto, scusa? Per me il Manifesto è illeggibile almeno da quando in più articoli difese l'operato dell'ospedale Pertini per la morte di Cucchi, e non parliamo soprattutto degli ultimi 3 anni, per non aver capito la dittatura sanitaria e aver colpevolizzato i non vaccinati.
Ben detto Emily, la linea rossa è propria questa: la complicità con la dittatura sanitaria (hanno capito eccome, ma si sono allineati perché sanno bene quando non è il caso di intralciare i piani del padrone...) e con la caccia all'untore cui abbiamo assistito in gran parte dell'occidente, con il ricatto economico imposto a chi deve mantenere una famiglia, con la manipolazione delle paure e debolezze umane - in primis la vergogna e il timore di essere esclusi e additati, tipico dei più deboli di carattere: con inaudita perfidia, si è cercato di isolare i disobbedienti persino nell'ambito familiare e amicale. E tutto questo nemmeno per imporre una ideologia, un modello di società, ma la mera sottomissione ad uno scientismo perverso al servizio delle multinazionali e degli psicopatici di Davos.
Con chiunque sia stato complice di tutto questo, a mio avviso non solo non può esserci alcun dialogo, ma vanno chiaramente identificati come nemici, quale che sia la loro appartenenza politica. A maggior ragione se si tratta dello spocchioso sinistrume con pretese intellettuali che per tanti anni ha fatto le prediche agli altri dall'alto di una presunta superiorità morale: antifascisti da corteo che alla prima apparizione concreta di quello che loro credono essere il fascismo, si sono immediatamente messi in riga indossando con entusiasmo non già la camicia nera, ma il camice bianco.
L'altra linea rossa, naturalmente, è la complicità/sudditanza all'occupante americano e all'entità sionista, anch'essa ampiamente trasversale a tutte le correnti politiche, anche se maggiormente caratteristica della destra, mentre covidismo e immigrazione sono le bandiere della sinistra: in questo modo il potere vero polarizza e divide (chi ci casca), dando il peggio di sé in tutti gli schieramenti.
PS: questa mia, che potrebbe sembrare una posizione intransigente e radicale, in realtà è semplicemente pragmatica: ritengo illusoria qualsiasi prospettiva di collaborazione con la fauna sinistra descritta da Preve nella citazione di cui sopra, esattamente come con i loro omologhi di destra tipo i Fardelli & simili, perché si tratta di gente senza principi e senza carattere che si è da tempo venduta al nemico. Pur comprendendo il punto di vista di Marco, ritengo che qualsiasi interazione con costoro sia tempo perso, nel migliore dei casi.