La prima manifestazione di dissenso organizzato, in merito alla questione della fine del Reddito di cittadinanza, si tiene a Napoli. Ovviamente forse.
Fuori la sede metropolitana dell’Inps in via De Gasperi. Organizzata da Usb e Potere al Popolo. Di carattere fortemente simbolico, certo, c’era Giuliano Granato e c’erano una sessantina di ex percettori. Quelli a cui venerdì è giunto un lapidario sms dell’Inps a comunicargli la fine del sussidio. E a indirizzarli verso fantomatici servizi sociali. Alla sede Inps di Napoli già venerdì primi segni di fibrillazione. Spintoni e urla agli sportelli.
C’erano sono tanti giornalisti ieri, tutti però interessati a cogliere immagini e interviste volte ad sostenere la visione antisociale del cattivo disoccupato che protesta.
Addirittura la redazione napoletana di Repubblica fa un video del presidio in cui l’unica voce è quella del disagio e della difficoltà comunicativa… All’anima del diritto di cronaca. E così sostanzialmente tutte le testate napoletane.
Questo per dire del clima generale su queste questioni. E anche i disoccupati, a parte arrabbiature estemporanee, non è che abbiano dato tanti segni di riscossa. Anzi.
L’Usb qui a Napoli invece ci ha provato, ha cercato di mappare la situazione, ha chiamato a più riprese alla mobilitazione , anche prima dell’approvazione della legge, già nei mesi scorsi. Ma con scarsi risultati. Letargia generale.
Mercoledì è comunque chiamata una mobilitazione a Porta Capuana, una iniziativa nata su Tik Tok. Sarà tutto da vedere. Siamo tutti curiosi.
Per l’oggi c’è che Potere al Popolo e Usb tramite Giuliano Granato e Francesca Borgese con una delegazione di ex percettori reddito e sindacalisti Usb, ottengano un incontro con il Direttore della sede metropolitana di Napoli, il signor Bafundi, la sede maggiormente coinvolta dai provvedimenti governativi.
Il colloquio mostra una direzione Inps molto attenta ai temi sociali e sinceramente dispiaciuta per la tenuta sociale del tessuto urbano napoletano.
Ma anche assolutamente non in grado di spiegare come si possa realizzare una qualche continuità di reddito con coloro che sono esclusi dall’ex reddito di cittadinanza ma rientranti nei requisiti per continuare ad ottenere un reddito sociale.
Che la legge destina però verso il girone infernale di enti locali, centri per l’impiego e società di formazione. Insomma si rischia seriamente che i primi pagamenti agli aventi diritto slittino verso fine anno. Difficile allo stato attuale immaginare qualcosa di diverso. Facile però immaginare il disastro sociale. L’aumento di micro criminalità. La miseria assoluta e la strada per alcuni.
L’Inps di Napoli, tramite le parole del direttore Bafundi, si impegna così a portare in tutte le sedi preposte , l’urgenza di trovare un più rapido sistema di distribuzione delle risorse per i destinatari. Parliamo di 350 euro al mese. Questo è tutto.
E per questo, in questa Italia così messa, tocca battersi forte.