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11 Settembre e 16 Novembre

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Tonguessy
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In questi giorni siamo in piena commemorazione del fatti terribili dell'11 settembre. Quando si dice 11 settembre si intende solo una cosa: quegli aerei dirottati da arabi che, armati di taglierini, riescono a demolire il World Trade Center con manovre tanto spericolate quanto precise. L'unico 11 settembre che telegiornali e media si impegnino a ricordare è questo. Come se non ci fossero stati altri 11 settembre prima del 2001, né quelli successivi potranno mai arrivare a tale esiziale intensità.

Baudrillard con suo solito acume e riferendosi al suo concetto di simulacri postmoderni definisce quei fatti “eccesso di realtà”. Il che mi porta a pensare che se quell'episodio deve essere ascritto negli scenari dell'iperrealtà, altri episodi fanno riferimento alla realtà. Lì dove l'immaginario di media ed establishment hanno costruito castelli iperreali deve esistere traccia che ci riconduce alla reale.

Si tratta solo di saper scegliere tra iperrealtà e realtà, annotare i dettagli e metterli insieme per ritrovare la via che conduce ad una narrazione meno iperreale.

Se 3000 morti sono la tragedia che ha portato alla lievitazione esponenziale di narrazioni ufficiali da parte di governi e media da una parte, e dettagliate ipotesi e spiegazioni complottiste dall'altra, ci sono altri episodi che non offrono lo stesso accesso ai cancelli dell'iperreale, ma si limitano a tracciare una linea politica e sociale che ci riporta alle dinamiche attuali. Ci sono ad esempio 150.000 tra desaparecidos e torturati in Sudamerica che fanno capo ad un altro 11 Settembre, quello del 1973. Lì non ci sono narrazioni iperreali, forse perchè né media né establishment hanno alcun interesse a provarci. Non a caso lo ignorano. L'unico, inossidabile e significativo 11 Settembre è quello che ha segnato la Storia americana: altra Storia non esiste, quindi nessun altro 11 Settembre.

Al caos delle narrazioni che si accavallano sui fatti di New York fa da contraltare la linearità delle narrazioni sui fatti del Palacio de la Moneda. Alle domande se furono gli aerei o un sistema di demolizione controllata a far crollare le torri gemelle si contrappongono le certezze sulle dinamiche della presa del potere da parte di Pinochet. All'eccesso di realtà risponde la realtà stessa, senza bisogno di inventarsi troppe ipotesi contrastanti o fantasiose. Allende, quella mattina dell'11 Settembre 1973 fu assassinato perchè rappresentava una minaccia per gli USA. Il suo socialismo era un pessimo esempio per tutto il Sudamerica. A quei tempi l'establishment (Washington Consensus) si muoveva secondo schemi differenti, non avendo ancora affilato le armi della virtualità che portano all'iperrealtà. Quest'ultima nasce prima come necessità di narrazione interna: il popolo americano paga con le proprie tasse l'esercito e la CIA e pertanto DEVE essere convinto che ciò sia bene. Poi, seguendo il principio di esportabilità tipico del mercato neoliberista, viene imposto anche all'estero. Agli altri popoli resta l'onere delle armi qualora non volessero cedere la propria sovranità accettando la narrazione di Washington. La propaganda serve proprio a rendere arrendevoli i popoli, a creare una realtà virtuale dove il Bene sta sconfiggendo il Male, bisogna solo lasciare che i Buoni facciano il loro compito. Anzi bisogna aiutarli.

La cosmologia dell'iperreale si nutre di logiche imperialiste, e viceversa. Così come i risarcimenti di 500.000 disgraziati che ne hanno subìto i costi fisici a Bhopal valgono 3 opere d'arte[1] , 3000 vittime americane sono nell'iperreale ben più importanti delle 150.000 vittime sudamericane del disegno neocon voluto da Kissinger e Friedman. Sventolano le bandiere americane a mezz'asta per ricordare i 3000, ma nessuna bandiera americana sarà mai a mezz'asta per ricordare l'orrenda escalation di violenze, torture di quei 30.000 desaparecidos che pure Washington aveva previsto e pianificato. La narrazione imperiale prosegue imperterrita con scodinzolanti media al seguito: tutto ciò che riguarda gli USA ci riguarda da vicino. Gli altri popoli rappresentano solo qualcosa da plasmare ai voleri imperiali e a tale scopo serve l'informazione pilotata dei media. I 30.000 desaparecidos sono stati un costo collaterale che al pubblico neoamericano (ci siamo dentro anche noi) deve interessare gran poco: tutto ciò che gravita al di fuori della sfera di influenza americana è semplicemente pre-iperreale, metastorico anzi antistorico. La Storia postmoderna ha come fulcro gli USA, tutto il resto è noia.

Si spiega così l'avanzata disastrosa e vittoriosa del neoliberismo dei Chicago Boys in Cile. Al punto che Kissinger, il vero Deus ex machina della morte di Allende, vince il Nobel per la pace quello stesso anno. Colonizzare l'immaginario collettivo, questo fa l'iperrealtà. Socialismo è brutto, comunismo è innominabile. Ed i media, vera testa di ariete nella colonizzazione del nostro immaginario, non fanno che ripetere i mantra prestabiliti, buttando in discarica tutto ciò che potrebbe mettere in discussione la narrazione imperiale. Le dittature che fanno del sangue, sudore e lacrime versato dai popoli il proprio motivo di orgoglio salgono così agli onori delle prime pagine se attuali, o vengono completamente rimossi se passati, quando è ormai fin troppo evidente il prezzo pagato.

Non sentiremo quindi mai commemorare l'11 Settembre del 1973, finito nella spazzatura della Storia postmoderna. Esiste solo l'11 Settembre del 2001 da quando l'iperrealtà ha preso il sopravvento sulla Realtà, essendo riuscita a sostituire la narrazione moderna (pur discutibile, ma basata sui fatti) con quella postmoderna, basata su ulteriori narrazioni e quindi autoreferente.

Non sentiremo in questi giorni parole di condanna per i desaparecidos ed i torturati, ma almeno i Cileni hanno una data da ricordare. Da noi, invece, non c'è data da ricordare. Non c'è stato alcun bombardamento del palazzo presidenziale, ma il risultato non cambia: abbiamo un dittatore mai eletto dalla nostra volontà popolare e messo lì per soddisfare i voleri dei degni eredi di Kissinger e Friedman. Per noi che sentiamo parlare solo delle torri gemelle e mai dei desaparecidos quando accendiamo la tivù , il 16 Novembre 2011 sarà sempre un giorno qualsiasi e mai il giorno in cui la dittatura neocon si è stabilita in Italia. Perchè la rimozione dei dati sensibili da parte dei media è una delle tecniche di manipolazione dell'inconscio collettivo. L'escalation neocon in Sudamerica prima ed in Europa dopo ne è la prova: non ci furono mai più campi di concentramento e tortura come lo stadio di Santiago. I fatti dell'Estadio Nacional convinsero Washington a indurre le dittature a più miti consigli: il saccheggio poteva avvenire anche senza le dita mozzate di Victor Jara, bastava sostituire la brutalità con la propaganda.

Arriviamo così ai giorni nostri, quando la macchina propagandistica ha dimostrato di funzionare persino meglio delle torture. I desaparecidos non sono più necessari, basta il muro compatto dei media che recitano il mantra imperiale. Ci stanno salvando da uno Stato che garantiva servizi essenziali e da una economia che garantiva salari. Come in qualsiasi altro Paese sotto scacco neocon le spese sociali vengono azzerate e si assiste ad un impoverimento generale mentre pochi eletti diventano sfacciatamente ricchi. Tutto questo senza l'indignazione di dita mozzate e fosse comuni.

Se fino a poco tempo fa gli schiavi africani venivano deportati negli USA, oggi sono loro a pagare di tasca propria per fare gli schiavi.[2] E così se fino a ieri ci indignavamo per le fosse comuni delle dittature sudamericane, oggi che l'establishment ha trovato il modo di derubarci senza le camere di tortura siamo tutti più contenti. Monti ce lo sta dicendo in tutti i modi da mesi: la crisi è ormai superata e l'Italia è solida come non mai. Grazie Monti. Viva il 16 Novembre 2011.

“il capitale straniero, l’imp
erialismo, uniti alla reazione, hanno creato il clima…hanno la forza, potranno sottometterci, ma i processi sociali non si fermano né con il crimine né con la forza. La storia è nostra e la fanno i popoli.”
Salvador Allende alla radio quella mattina dell'11 Settembre 1973.

[1] http://www.appelloalpopolo.it/?p=7195
[2] http://www.appelloalpopolo.it/?p=1248

Fonte: http://www.appelloalpopolo.it/?p=7352


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mincuo
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A me sembra esattamente il contrario.
Mentre Pinochet almeno è stato incriminato e mentre si scrive 150.000 vittime che è una bufala perchè i documenti e i risultati delle inchieste parlano di 1300 - 3200 vittime, 80.000 internati di cui torturati 30.000 (per testimonianza, e 187 per evidenza forense), quando si parla di comunismo spariscono dai 40 ai 60 milioni di morti ammazzati in URSS, (di cui 22.500.000 con nome e cognome e scheda fatte da Memorial) e di cui un terzo fatti da Lenin, non solo Stalin quindi, e di cui c'è tutta la documentazione possibile immaginabile, compresi gli ordini di sterminio firmati da Lenin (1° terrore) per Cosacchi, kulaki, religiosi, borghesi, popolazioni di confine, E col Grande Terrore di Stalin si arriva a oltre 11.000 campi di concentramento in cui è passato almeno il 7% della popolazione. Più le deportazioni. E nessuno ha mai incriminato nessuno. Nessuno mai incriminato per l'Holodomor.
Lo stesso per la Cina, con Mao Dzedong, con almeno 3 carestie procurate, una sola con 60.000.000 di morti. Lo stesso per i tanti altri Paradisi del proletariato, dove nemmeno sono menzionati i campi di Ungheria, Polonia, Romania, Bulgaria, Cecoslovacchia ecc....Non esistono.
Dove morti, incarcerati, torturati, spariscono sempre.
E lo stesso vale per gli USA che ha sterminato milioni di persone, e continua ancora oggi, (quelli per la libertà, mentre gli altri per il popolo e i proletari) e prima degli USA lo stesso per l'Inghilterra che ebbe 550 milioni di persone sotto i talloni, e che solo nel 1941 sterminò da 2 a 3 milioni di persone affamandole nel Bengala. E lo stesso anche la Francia, in Africa. Tutti quelli mai incriminati nè quelli di una sponda nè quelli dell'altra. E viaggiano a milioni. Solo per uno, e ci sarebbe parecchio da discutere, ma non si può per legge, unico caso nella storia dell'umanità, chissà come mai.
Il fatto è che chi è accecato di ideologia vede solo una parte, quella che gli conviene, tutti gli altri morti spariscono, non valgono, sono "errori" o nel caso degli USA anche "danni collaterali".


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Tonguessy
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Il fatto è che chi è accecato di ideologia vede solo una parte, quella che gli conviene

Esattamente. Come nel caso delle scie chimiche. O nel caso dell'ideologia neocon che, stando a certe narrazioni di parte, non esiste. O come nel caso del "lavoro" nella finanza che "produrrebbe" qualcosa. Accecati dall'ideologia, che peccato, no? Acuti testimoni di specifiche realtà che si perdono il disegno globale. Che vuoi farci?


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Kevin
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Il fatto è che chi è accecato di ideologia vede solo una parte, quella che gli conviene

Esattamente. Come nel caso delle scie chimiche. O nel caso dell'ideologia neocon che, stando a certe narrazioni di parte, non esiste. O come nel caso del "lavoro" nella finanza che "produrrebbe" qualcosa. Accecati dall'ideologia, che peccato, no? Acuti testimoni di specifiche realtà che si perdono il disegno globale. Che vuoi farci?

Eh, ma mincuo è un tuttologo, lui sa tutto di tutto 🙂


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mincuo
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E anche per il Cile, a proposito di propaganda, viene raccontata una storia "per i militanti" bella semplice e da cartolina, che colla realtà c'entra poco però.
Così il colpo di Stato per loro nasce dal nulla, in un quadro idilliaco di pace e benessere, come nelle favole. Basta far sparire la realtà, appunto, o costruirla poi coi film come quello di Costa Gavras. Tanto realtà e fiction sono uguali, e la seconda ha il pregio che è bella netta e semplificata e soprattutto secondo l'ideologia dell'autore.
Ma nel 1973 l'inflazione in Cile era del 500% (cinquecento per cento), l'economia distrutta, scioperi e rivolte per le strade, la domanda aveva strabordato offerta, l'economia era completamente contratta, il deficit schizzato alle stelle, nuovi investimenti inesistenti e le riserve di valuta estera scarsissime. Il prezzo del rame in più calò in quel periodo, cominciarono a mancare i beni alimentari, e l'inflazione che galoppava erodette i benefici della classe lavoratrice.
Si sviluppò un mercato nero colossale.
il Governo era semi-paralizzato e già incriminato dalla Camera dei Deputati per violazioni ripetute della Costituzione.
Allende aveva già perso l'appoggio di molta parte che l'aveva sostenuto con grande convinzione e speranze prima, soprattutto la classe media, e i Cristiano-democratici.
Di chi la colpa? Come sempre nelle lenti e nelle letture ideologiche c'è sempre il buono al 100% e il cattivo al 100% ma non è così.
Allende appena al Governo iniziò una politica economica socialista che ebbe un discreto successo nel primo anno, e iniziò un programma coerente di nazionalizzazioni e ridistribuzioni.
Non aveva uno staff economico molto buono a dire il vero, ma comunque avevano un programma socialista abbastanza radicale ma graduale, e sensato, di stampo keynesiano spinto, ma furono presto sopravanzati dai fanatici rivoluzionari del MIR di estrema sinistra, più quelli che si aggiunsero da Argentina, Cuba ecc.. cioè Santucho, leader dell'Armata Rivoluzionaria del Popolo (ERP), Fernando Vaca Narvaja e Roberto Quieto del Fronte Nazionale della Guerriglia; Marcos Osatinsky delle Forze Rivoluzionarie Armate (FAR), Victor Fernandez Palmeiro, delle Forze di guerriglia Argentina, oltre a Enrique Gorriarán Merlo ecc..., che premevano per una politica ideologica economicamente assurda, e quella fu una causa primaria del successivo disastro economico e sociale, spingendo a scelte senza senso, che portarono poi anche a perdere il favore delle classi che avevano sostenuto Allende, visto che era una coalizione quella al Governo in Cile.
Gli stessi del MIR ecc.., poi agganciati a Sendero Luminoso e ai guerriglieri Cubani, che scatenarono, successivamente al colpo di Stato, ondate di terrorismo, e anche di questo si tace riguardo alla repressione di Pinochet.
Il Governo, dominato dalle correnti estremiste rispose al deteriorarsi dell' economia, causa di scelte sbagliate imposte dai radicali e che modificavano l'impostazione iniziale, radicale ma sensata, con programmi ancora più assurdi, aumentando così la spirale e così poi dovette alzare vertiginosamente e continuamente le imposte e cercare prestiti esteri per coprire il deficit dilagante.
L'altra parte di verità sono gli USA che cavalcarono la destabilizzazione, ma avendo già dalla loro lo scontento popolare, e lo fecero tramite sì la CIA, che fu importante ma che era un terminale. Piuttosto prepararono il terreno finanziariamente perchè il Cile era ridotto in completa rovina e chiedeva prestiti esteri.
Pinochet tra parentesi fu nominato da Allende stesso, all'indomani di un voto alla Camera dei Deputati su violazioni della Costituzione, voto che non raggiunse i due terzi necssari per l'impeachment e si fermò al 55%.

Gli USA hanno una responsabilità certa in tutta quella storia, ma non è l'unica, e cioè non è come viene dipinto per i militanti.
E alcuni collaboratori di Allende come Rojas poi scrissero su queste cose.


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mincuo
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Mai detto che non esiste ideologia neocon. Nè che non esiste ideologia liberista, o socialista. Ho detto una cosa diversa, in linea con una impostazione, per semplificare, simile a quella di Robert Michels che pure ho messo il modesto link di Wikipedia a suo tempo per far capire.
E che rimetto. http://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Michels
Naturalmente Tonguessy cambia e mette in bocca quello che uno mai ha detto. E' il suo livello. E poi evita l'argomento, il contenuto, cambia, e va sulla persona, come anche l'altro signore qui.
Riguardo "alla finanza che non produce lavoro", anche il più ignorante degli ignoranti sa che un'impresa deve nascere, e bisogna perciò finanziarla, e che la produzione poi si deve finanziare, e che senza finanza non esisterebbe semplicemente nessuna economia.
Nè liberista nè socialista.


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Kevin
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anche il più ignorante degli ignoranti sa che un'impresa deve nascere, e bisogna perciò finanziarla, e che la produzione poi si deve finanziare, e che senza finanza non esisterebbe semplicemente nessuna economia.
Nè liberista nè socialista.

Fammi capire, le imprese esistevano anche nell'antica Grecia?


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mincuo
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Le manifatture sì, ed esisteva anche la finanza, ovviamente, perchè la finanza nasce col denaro, e cioè prima ancora che colla moneta, essendo le due cose diverse. Già con gli obelos finanziavano, per la precisione.
Inoltre nel 599 A.C. Solone fece una riforma monetaria che fu un cardine, ma prima di lui Licurgo nel 750 ne fece una altrettanto efficiente e di successo, a Sparta.
Ma ben prima di loro trovi riforme monetarie al tempo dei Babilonesi, e riguardo poi alla finanza un sistema molto complesso di credito.
(Tra l'altro loro cancellavano i debiti alle comunità periodicamente. Erano civili, e non usurai come oggi).


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peronospora
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Le manifatture sì, ed esisteva anche la finanza, ovviamente, perchè la finanza nasce col denaro, e cioè prima ancora che colla moneta, essendo le due cose diverse. Già con gli obelos finanziavano, per la precisione.
Inoltre nel 599 A.C. Solone fece una riforma monetaria che fu un cardine, ma prima di lui Licurgo nel 750 ne fece una altrettanto efficiente e di successo, a Sparta.
Ma ben prima di loro trovi riforme monetarie al tempo dei Babilonesi, e riguardo poi alla finanza un sistema molto complesso di credito.
(Tra l'altro loro cancellavano i debiti alle comunità periodicamente. Erano civili, e non usurai come oggi).

Mincuo,
non è che per caso li cancellavano solo in cambio di qualche bella verginella ?


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mincuo
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Questo non lo so. Peronospora. Quel che è certo è che capivano che i debiti oltre un certo punto si autoalimentano. Ma la cosa essenziale è che chi stava al governo era magari interessato a se stesso ma anche alla collettività, alla sua Nazione o Regno.
Non era la BCE o il FMI.

N.B. la cancellazione periodica, o il taglio dei debiti, era una prassi in quasi tutta l'antichità. Solo ora è un sacrilegio anche solo pensarlo.
E però quando agli USA andò bene inventarono la nozione di "debito indegno" e non pagarono. Ma non è molto pubblicizzato.


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Kevin
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Le manifatture sì,

Ma le manifatture a quei tempi erano più come gli artigiani di adesso, non le considererei proprio imprese (ma questa è solo una mia opinione).

ed esisteva anche la finanza, ovviamente, perchè la finanza nasce col denaro, e cioè prima ancora che colla moneta, essendo le due cose diverse. Già con gli obelos finanziavano, per la precisione.
Inoltre nel 599 A.C. Solone fece una riforma monetaria che fu un cardine, ma prima di lui Licurgo nel 750 ne fece una altrettanto efficiente e di successo, a Sparta.
Ma ben prima di loro trovi riforme monetarie al tempo dei Babilonesi, e riguardo poi alla finanza un sistema molto complesso di credito.

Ecco, la differenza sostanziale che mi sembra di cogliere è che in quelle società economia e politica erano un tutt'uno, mentre negli ultimi 30-40 anni c'è stato un dominio dell'economia sulla politica, con le conseguenze che ora tutti vediamo. Sbaglio?

(Tra l'altro loro cancellavano i debiti alle comunità periodicamente. Erano civili, e non usurai come oggi).

Ecco, una domanda: è possibile per le banche prestare soldi senza interesse? Perchè alcuni (il nostro eroe salvanazioni ovviamente) dice di no. Vorrei sapere.


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mincuo
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Manifatture, o imprese, o artigiano non cambia. La finanza è 3 cose fondamentalmente: è una riserva di valore (risparmio) è un medium (cioè misura di valore e che permette di scambiare i beni) ed è la possibilità di modificare il tempo (presto i soldi tu produci le tue cose, e questi soldi ti permettono di farle, di pagare intanto i dipendenti, le materie prime ecc. e poi quando incassi me li ridai).

"Ecco, una domanda: è possibile per le banche prestare soldi senza interesse? Perchè alcuni (il nostro eroe salvanazioni ovviamente) dice di no. Vorrei sapere."

No, non è possibile. Cioè in teoria è possibile, come è possibile dire che tu puoi regalare la tua casa. Certo che puoi. Ma non è verosimile.
Semplificando molto una banca riceve i depositi dai risparmiatori e li presta, per finanziare l'economia, poi dagli interessi incassati e tolti i costi (personale, strutture..), tolte le insolvenze, e tolta la remunerazione dei depositi, fa il suo guadagno. E' un'attività come fare scarpe.
Il punto spesso è giudicato in assoluto "il bene e il male" ma invece è relativo: come, quanto, chi, in che misura. Per quasi tutte le cose. Anche per le banche, non è l'attività cattiva, è come è fatta, sono le persone, i controlli, le regole.

Una domanda più difficile è se può esistere una società ideale senza che esistano gli interessi. Ma alla fine è come dire senza che esista il guadagno, perchè allora anche un bene venduto a maggior prezzo di quanto costato è concettualmente analogo. In teoria forse sì. Trovi tante discussioni filosofiche, ma di fatto nella storia non esiste nulla.
Per me sono le regolamentazioni, gli scopi, i controlli e i soggetti, la cosa importante. Cioè quanto, come, chi. E a giovamento di chi. Un conto è uno che fa un'attività, utile, anzi necessaria alla società, e ha il suo giusto guadagno, un conto è un rapinatore che si appropria dei beni della collettività o ruba.


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peronospora
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Strozzini con un cuore............mah................


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mincuo
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Strozzino è strozzino, uno che fa banca non è strozzino. Se è strozzino (come lo è oggi) vuol dire che gli è stato permesso, o che si è impossessato lui di questo potere, per cui fare banca diventa anche fare gli strozzini.
Ma è uguale alle altre cose: se un Governo impone tasse in cambio di servizi di quel valore, come deve essere, è una normale e anzi utile cosa. Ma se impone tasse che non corrispondono e sono pesanti e affamano le persone è uno strozzino tanto quanto la banca. Non è che cambia molto.
E' il solito: si dà la colpa alla lavatrice, perchè uno ci butta il neonato invece della biancheria.


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Kevin
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No, non è possibile. Cioè in teoria è possibile, come è possibile dire che tu puoi regalare la tua casa. Certo che puoi. Ma non è verosimile.

E allora perchè le banche islamiche possono concedere mutui senza interessi?


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