11 Settembre e 16 N...
 
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11 Settembre e 16 Novembre

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Kevin
Honorable Member
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E anche sulla competenza.


Un commerciante acquista dei prodotti scontati del 25% sul prezzo di listino.
Egli vuole segnare i beni così che possa fare uno sconto del 20% sul prezzo segnato e avere
un profitto del 25% sul prezzo di vendita. Con quale percentuale del prezzo di listino deve
segnare i beni?


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mincuo
Illustrious Member
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Non è poco neanche l'immondezzaio che le imprese sono riuscite a fare del territorio in così pochi anni. Nè il degrado sociale e culturale che le imprese culturali (hollywood per citarne una) sono riuscite a imporci. Certo, la Apple ha come scopo principale fare quattrini. Per questo fa costruire le sue stronzate elettroniche a dei poveracci che vivono come schiavi all'interno della Foxxconn. Tutto bene quindi?
Se le imprese creano eserciti di sottopagati e discariche a cielo aperte dovunque si posizionano, generando infelicità generalizzata e alienazione, tutto questo non conta nulla?

Conta solo fare profitti???

Complimenti: mai una volta che tu ti smentisca. A quanto l'hai venduta la tua umanità, ammesso che tu ne abbia mai avuta una?

Quoto anche le virgole.

Questa è tipica di fare i furbi. Spetta a uno Stato fare le regole e farle rispettare, e se consente a degli imprenditori di fare i mascalzoni la responsabilità primaria nei confronti della collettività è dello Stato.
E io questa responsabilità, compresa anche quella minore ma molto importante di regolare i profitti l'ho chiarita bene.
Un'impresa deve fare il suo mestiere che è fare profitti, questo è il suo compito, perchè questa è la miglior sicurezza che può dare alla collettività di cui è responsabile, cioè il lavoratori, e lo deve fare dentro il sistema di regole e doveri che sono creati da uno Stato che è stato incaricato dai cittadini di fare rispettare.
E' chi gioca con le responsabiltà che va meno bene.
Come anche chi è sempre in malafede. Ma io non ho problemi, più uno scrive più si manifesta, e io del giudizio della gente non ho nessuna paura


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Kevin
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Spetta a uno Stato fare le regole e farle rispettare, e se consente a degli imprenditori di fare i mascalzoni la responsabilità primaria nei confronti della collettività è dello Stato.

C'è una sottile differenza. Lo Stato fa le regole del gioco, ma chi ha i soldi può cambiare le regole del gioco. Gira e rigira siamo sempre lì.


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Giovina
Noble Member
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Diciamo che attualmente interessi pecuniari e "Stato" coincidono, e forse coincidevano anche prima.


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mincuo
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Spetta a uno Stato fare le regole e farle rispettare, e se consente a degli imprenditori di fare i mascalzoni la responsabilità primaria nei confronti della collettività è dello Stato.

C'è una sottile differenza. Lo Stato fa le regole del gioco, ma chi ha i soldi può cambiare le regole del gioco. Gira e rigira siamo sempre lì.

Esattamente e l'ho denunciato in tutte le salse questo fatto, e facendo anche nomi e cognomi, cosa un pò scomoda, e che non fa mai nessuno (tutti: colpa del "sistema" ecc..) . E anche ho provato a dire cosa si potrebbe fare, a dire il vero, perchè (questa è una mia opinione) non è il sistema scelto tanto il responsabile quanto che qualunque sia poi si risolve in un'oligarchia.
E questa è un'opinione che è appunto simile a quella di Michels, o Pareto, o tanti altri e di cui ho messo una paginetta di link prima. E tra parentesi almeno nella mia esperienza è l'opinione normale di qualunque consigliere economico o politico che abbia conosciuto.

Sempre secondo il mio punto di vista l'elezione è solo un aspetto. Il controllo successivo da parte della collettività è invece quello cruciale.
E così com'è oggi ovunque non c'è e non è l'opposizione che lo fa, nèla stampa che è controllata da potere, e sempre se si legge quella paginetta io sono d'accordo su quell'analisi.
Che è scientifica tra parentesi, non ideologica.
La prima cosa di controllo per me è l'informazione, o almeno una parte, uno spazio.
E non è tra parentesi un pensiero mio. Magari non è tanto conosciuto.


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Kevin
Honorable Member
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Esattamente e l'ho denunciato in tutte le salse questo fatto, e facendo anche nomi e cognomi, cosa un pò scomoda, e che non fa mai nessuno (tutti: colpa del "sistema" ecc..) . E anche ho provato a dire cosa si potrebbe fare, a dire il vero, perchè (questa è una mia opinione) non è il sistema scelto tanto il responsabile quanto che qualunque sia poi si risolve in un'oligarchia.
E questa è un'opinione che è appunto simile a quella di Michels, o Pareto, o tanti altri e di cui ho messo una paginetta di link prima. E tra parentesi almeno nella mia esperienza è l'opinione normale di qualunque consigliere economico o politico che abbia conosciuto.

Qui però si entra nella natura umana. Da quando gli uomini conoscono "il mio" e "il tuo" c'è sempre stata protezione dei propri interessi, dei propri averi e il tutto poi sfociava in piccoli gruppi che si spartivano la torta. Tu dici di voler redistribuire le ricchezze attraverso lo Stato, ma è difficile, perchè gli uomini che dovrebbero redistribuire la ricchezza non lo fanno e non lo faranno mai: sono essi stessi espressione dei piccoli gruppi che li hanno messi lì sganciando bei soldi. Ho letto da un'altra parte che proponevi il sorteggio, ma siamo sicuri poi che non riescono a fare trucchi e magheggi anche nell'estrazione? (Io dico di sì).
Inoltre, nell'attuale sistema democratico ci sono alcuni requisiti che devono avere gli uomini che andranno a fare le regole del gioco, tra cui la ricattabilità e la mediocrità. Nel momento stesso in cui un personaggio ha un minimo di visibilità e riscuote un minimo consenso o è ricattabile (Berlusconi, Bersani, Casini) o è mediocre (Grillo, Di Pietro). Anche supponendo di essere in un sistema di sorteggio, chi garantisce che la persona eletta durante il mandato non si faccia corrompere e sedurre dalla notorietà/soldi/potere tanto da non tendere alla ricattabilità/mediocrità? Il potere deforma, trasforma le persone. Non penso si risolverebbe qualcosa cambiando il sistema elettorale, ma mantenendo le stesse regole. Devi cambiare gli uomini (è più facile andare su Marte credo).


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mincuo
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Qui però si entra nella natura umana. Da quando gli uomini conoscono "il mio" e "il tuo" c'è sempre stata protezione dei propri interessi, dei propri averi e il tutto poi sfociava in piccoli gruppi che si spartivano la torta. Tu dici di voler redistribuire le ricchezze attraverso lo Stato, ma è difficile, perchè gli uomini che dovrebbero redistribuire la ricchezza non lo fanno e non lo faranno mai: sono essi stessi espressione dei piccoli gruppi che li hanno messi lì sganciando bei soldi. Ho letto da un'altra parte che proponevi il sorteggio, ma siamo sicuri poi che non riescono a fare trucchi e magheggi anche nell'estrazione? (Io dico di sì).
Inoltre, nell'attuale sistema democratico ci sono alcuni requisiti che devono avere gli uomini che andranno a fare le regole del gioco, tra cui la ricattabilità e la mediocrità. Nel momento stesso in cui un personaggio ha un minimo di visibilità e riscuote un minimo consenso o è ricattabile (Berlusconi, Bersani, Casini) o è mediocre (Grillo, Di Pietro). Anche supponendo di essere in un sistema di sorteggio, chi garantisce che la persona eletta durante il mandato non si faccia corrompere e sedurre dalla notorietà/soldi/potere tanto da non tendere alla ricattabilità/mediocrità? Il potere deforma, trasforma le persone. Non penso si risolverebbe qualcosa cambiando il sistema elettorale, ma mantenendo le stesse regole. Devi cambiare gli uomini (è più facile andare su Marte credo).

Non credo che tu abbia letto giusto sul sorteggio. Io non proponevo NESSUN GOVERNANTE E NESSUN POTERE eletto con sorteggio. Non toccavo nulla degli eletti. Proponevo sorteggio per controllo popolare. Sorteggiati da una platea disponibile competente nei vari campi. Con un mandato breve, per evitare che si formino interessi stabili. Tutto qui. Senza nemmeno poteri giudiziari, o censori, o di legge, ma con potere informativo, e a questo proposito avere uno spazio stabile su TV e Giornali garantito, anche non grande, ma dove la gente sa che trova quello.
Loro informano solo, ma informano però, in maniera indipendente. Il sorteggio garantirebbe molto di più rispetto a un'elezione, che è manipolabile e soggetta a interessi, questo è un pò lungo ma è dimostrabile, però siccome è un pò lungo e complicato, fa finta che sia solo un'opinione mia.
I magheggi si possono abbastanza evitare in un sorteggio io credo. Molto più comunque che un candidato, che sbuca sponsorizzato.
Quindi niente di così terribile o sconvolgente. Apparentemente almeno.


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Tonguessy
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Questa è tipica di fare i furbi. Spetta a uno Stato fare le regole e farle rispettare, e se consente a degli imprenditori di fare i mascalzoni la responsabilità primaria nei confronti della collettività è dello Stato.
E io questa responsabilità, compresa anche quella minore ma molto importante di regolare i profitti l'ho chiarita bene.
Un'impresa deve fare il suo mestiere che è fare profitti, questo è il suo compito, perchè questa è la miglior sicurezza che può dare alla collettività di cui è responsabile, cioè il lavoratori, e lo deve fare dentro il sistema di regole e doveri che sono creati da uno Stato che è stato incaricato dai cittadini di fare rispettare.
E' chi gioca con le responsabiltà che va meno bene.
Come anche chi è sempre in malafede. Ma io non ho problemi, più uno scrive più si manifesta, e io del giudizio della gente non ho nessuna paura

Mai sentito parlare di lobby? Grazie ai soldi che i profitti delle imprese garantiscono le lobbies si permettono di fare quello che vogliono perchè i soldi comprano e la miseria invece non compra nulla, può solo offrire.
Se la logica è di perseguire i più alti margini di guadagno possibili, questo può solo significare una cosa: capacità di manipolare l'intero sistema grazie a quelle prebende che da sempre hanno modificato il corso della storia (e la cui critica, casualmente, è alla base della Riforma).
Ora, se si da per scontato che ci siano delle forze che hanno per "diritto naturale" la capacità di accumulare capitali, si deve dare per scontato anche la loro capacità di manipolare le regole. Vedi le lobbies nucleari nel mondo con le loro splendide relazioni sulla sicurezza degli impianti. Ci è voluto Chernobyl e Fukushima per contrastare l'impatto delle loro rassicurazioni sulla bontà del prodotto.
E' questo e null'altro il "mestiere di fare profitti" nel nome del profitto. A meno che tu non intendo il diritto di arricchirsi per arricchire il popolo, cosa questa che non ho mai letto nei tuoi messaggi.

Le due cose sono sequenziali, quindi: assicurarsi il diritto a profitti vergognosi porta necessariamente ad assicurarsi ogni diritto, a manipolare il senso comune (che vuole il nucleare pericoloso mentre si fa credere che non lo sia), a pagare i politici per favorire i propri interessi (la FIAT, dice Kossiga, l'abbiamo pagata 4 volte, e adesso delocalizza) e così via.

Certo, non sto dicendo che i politici siano esenti da critiche, ma mettila così: se ad uno statalista venisse prospettata la fine di Borsellino oppure di Mattei (che sono pure di destra, con tanti saluti alle tue cecità ideologiche) oppure una carriera brillante quale quella che sicuramente hai fatto, cosa pensi che sceglierebbe? Tanti bei soldi oppure il rischio di morire?

Puoi immaginare tutto questo senza l'impatto del "diritto a fare profitti" che tanto sostieni? Vedi dov'è il bias?

PS: Su Galileo1: si riunì l'Inquisizione, 11 persone. Giudicarono l'operato di Galileo. Emisero verdetto. A Galileo venne notificato tale verdetto. Cos'altro ti serve? Cos'è che manca? Il sito della Treccani da cui è tratta la frase finale non ti piace? TUTTO QUI? Se tutti guidano contromano, inutile che ti lamenti troppo: prova a pensare che forse sei TU che stai guidando contromano.


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Kevin
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Se la logica è di perseguire i più alti margini di guadagno possibili, questo può solo significare una cosa: capacità di manipolare l'intero sistema grazie a quelle prebende che da sempre hanno modificato il corso della storia (e la cui critica, casualmente, è alla base della Riforma).

Qui sono d'accordo. Il punto di vista di mincuo (su cui io non sono d'accordo) è che la colpa è dello Stato se non fa rispettare le regole. Ok, se domani lo Stato legalizza l'omicidio, la colpa non è di colui che ha sparato, ma dello Stato che permette l'omicidio. Mi sembra solo un modo, piuttosto bizzarro, di lavarsi la coscienza e di dormire sonni tranquilli.

Ora, se si da per scontato che ci siano delle forze che hanno per "diritto naturale" la capacità di accumulare capitali, si deve dare per scontato anche la loro capacità di manipolare le regole.

D'accordo anche qui. Ma il nostro direbbe sempre che la colpa è solo di colui che si lascia corrompere buttando nel cesso il rispetto delle regole. Io dico che è metà e metà. Ripeto, a me sembrano solo tentativi per pulirsi la coscienza (forse perchè poi questa coscienza non è tanto pulita).

Vedi le lobbies nucleari nel mondo con le loro splendide relazioni sulla sicurezza degli impianti. Ci è voluto Chernobyl e Fukushima per contrastare l'impatto delle loro rassicurazioni sulla bontà del prodotto.
E' questo e null'altro il "mestiere di fare profitti" nel nome del profitto. A meno che tu non intendo il diritto di arricchirsi per arricchire il popolo, cosa questa che non ho mai letto nei tuoi messaggi.

Solitamente chi parla di diritto di fare profitti lo intende sempre a vantaggio del privato e non del pubblico.

PS: Su Galileo1: si riunì l'Inquisizione, 11 persone. Giudicarono l'operato di Galileo. Emisero verdetto. A Galileo venne notificato tale verdetto. Cos'altro ti serve? Cos'è che manca? Il sito della Treccani da cui è tratta la frase finale non ti piace? TUTTO QUI? Se tutti guidano contromano, inutile che ti lamenti troppo: prova a pensare che forse sei TU che stai guidando contromano.

Che poi Galileo era anche una macchietta. Riporto da un'intervista di Odifreddi:


un grandissimo scienziato, però ha venduto al doge uno strumento [il cannocchiale, ndr], dicendo che se l'era inventato lui mentre l'aveva trovato al mercato. Quando il doge scoprì questa cosa – o meglio quando lo scoprì il consiglio di Venezia – che gli aveva aumentato lo stipendio da 500 a 1000 fiorini, gli dissero che non gli avrebbero mai più dato un aumento in tutta la sua vita, e così lui, l'anno dopo, se ne andò a Firenze. Oppure nel caso del compasso, per citarne un altro: scrisse due libri contro questo Baldassarre Capra – che a suo dire gli aveva rubato l'invenzione del compasso – la quale poi, in realtà, non era sua siccome anche lui l'aveva presa da altri.

L'altro giorno ho avuto Benigni alla radio per un'intervista e diceva “[Galileo] ha rubato tutto! Anche le stelle su cui faceva le osservazioni non erano sue” [ride, ndr]. E questo è vero. Poi questo compromesso con la Chiesa, questo andare a chiedere, il volersi ingraziare cardinali e Papa, invece di interessarsi dei fatti suoi e di combattere come invece aveva fatto Giordano Bruno – quest’ultimo era stato tanti anni all'estero e quindi forse aveva imparato.


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Tonguessy
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Che poi Galileo era anche una macchietta.

Figura sicuramente controversa. Non mi schiero assolutamente in sua difesa, nè tantomeno in difesa della Santa Inquisizione. Piuttosto lo scontro è tra i nuovi arrivati (la borghesia dei banchieri e commercianti) e l'antica classe aristocratica (feudalesimo). Galileo rappresentava la nuova arma che i borghesi volevano sfoderare per sbaragliare i nobili. E a quei tempi i furti di copyright non erano poi così rari. Vedi la soluzione dell'equazione di terzo grado la cui paternità veniva reclamata tanto da Tartaglia che da Cardano.


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mincuo
Illustrious Member
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Io sono contento, come ho detto la gente può guardare. Più guarda e più contento sono. Non è solo per il fatto che vede che da nessuna parte sta scritto o esistono 2 processi, di quello non ho certo bisogno, e uno non proprio semianalfabeta lo sa già di suo, ma mi interessa che vedano a quali miserie è disposto un bambino, perfino battezzare una lettera processo e mostrando però che ci sta scritto che è una lettera. Fantastico.
E fa il paio col Cardinal Bellarmino, messo come Pubblico accusatore, ma morto in realtà già da 12 anni. Altra perla del nostro.
E' impagabile, e più continua e meglio è per me.


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