Barnard: export dan...
 
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Barnard: export dannoso

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mincuo
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Io ho gia espresso a riguardo,ho una mia tesi,se vuoi la ridico.Magari non l'ho spiegata bene,in sostanza critico il modo,e sono stato uno dei primi a farlo,ma senza dedurne malafede come altri,ed ho i miei motivi.Solo che se una persona"vuole"vederci la malafede,allora trovera tutti gli appigli logici che vuole.

Vuoi un esempio?

Se vuoi faccio finta di "volere"veder malafede in Mincuo ed Istwine usando LA STESSA LOGICA da te mincuo espressa.
(Ps.non corrisponde al mio pensiero,e'un esempio).

Vuoi provare Mincuo?
Se invece l'intento non e'quello di stimolare al pensiero critico,ma conclusioni con Bravo,bene,bis...aggiungendo anche miei contributi basta che siano in linea..allora ti accontento.Mi accodo agli elogi e via.

Dimmi se ti va appena posso scrivo.E non lo faccio per antipatia,anzi...ci faccio un ragionamento

Io ti ho fatto una domanda. Non ti ho chiesto di Mincuo e voglio che tutti vedano che ti ho fatto quella domanda, solo quella, non un'altra domanda.
Non è il "Modo" non c'entra nessun modo.

COME TE LO SPIEGHI JEFFERSON CHE DEGLI ECONOMISTI MANDINO IN GIRO CONTINUAMENTE ROBE COME l'export è cattivo, l'import è buono, la corsa del mondo all'export?
Che non è un "modo"

QUESTA E' LA DOMANDA JEFFERSON, COME TE LO SPIEGHI. Di altre cose parla quanto vuoi e dove vuoi, ma intanto QUESTA E' LA DOMANDA JEFFERSON COME TE LO SPIEGHI. Non è il "modo" sono affermazioni Jefferson, ribadite e ripetute e ripetute, e che inculcano alla gente, non è un "modo". QUESTA E' LA DOMANDA JEFFERSON, COME TE LO SPIEGHI. Ce lo voi dire per cortesia. Non ti ho chiesto se io stimolo o non stimolo, se è giusto o no stimolare, e perchè e per come, ti ho chiesto se rispondi Jefferson a una domanda precisa, perchè raccontano cose Jefferson che anche un bambino può smentire, e continuano, non è il "modo" QUESTA E' LA DOMANDA JEFFERSON, COME TE LO SPIEGHI. Non ho chiesto a Jefferson di darci i suoi preziosi giudizi morali, ma una cosa semplice, se risponde a una domanda. QUESTA E' LA DOMANDA JEFFERSON, COME TE LO SPIEGHI.

COME TE LO SPIEGHI JEFFERSON CHE DEGLI ECONOMISTI MANDINO IN GIRO CONTINUAMENTE ROBE COME l'export è cattivo, l'import è buono, la corsa del mondo all'export?

Ce lo vuoi dire, con parole semplici?
Non il "modo", e non la rava e la fava Jefferson, ce lo dirai un'altra volta quello e anche quanto è cattivo Mincuo, ce lo dirai tutti i giorni se ti garba, ma intanto ci basta solo sapere:

COME TE LO SPIEGHI JEFFERSON CHE DEGLI ECONOMISTI MANDINO IN GIRO CONTINUAMENTE ROBE COME l'export è cattivo, l'import è buono, la corsa del mondo all'export?


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Georgejefferson
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Perche ti scaldi?Ti turba trovare gente che cerca di pensare con la propria testa e non sempre si allinea?Se hai problemi psichiatrici non leggere.

Ho risposto piu e piu volte,basta veder il thread Mmt import/export.

Quindi la mia risposta tu la sai,a meno che tu non abbia letto quello che ho scritto.
Allora o mi prendi per il culo e allora ti rispondo.
Oppure c'e' qualche problema cognitivo.

A io non ho mai detto di voler dimostrare che Mincuo = cattivo
Anzi mi dissocio dal mondo in bianco e nero,forse a te piace ragionare cosi,tra buono e cattivo?Allora vai all'asilo,non leggere se ti turba.


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mincuo
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Non mi scaldo ma IO non ho capito si vede come te lo spieghi e allora te lo richiedo apposta perchè così fai anche una buona opera di chiarezza PER TUTTI e così spieghi anche tutti, oltre che a me, nell'interesse di tutti.
E non chiediamo ALTRE COSE, niente. Solo che ce lo spieghi.
Sii gentile, hai detto poi che hai già spiegato, e allora.... è più facile ancora. Facci un favore due parole semplici, MA NON SU ALTRE COSE, NON VOGLIAMO ALTRO, NON ALTRI DISCORSI, non farci confusione con tante altre cose.
A noi basta solo sapere una SOLA COSA:

COME TE LO SPIEGHI JEFFERSON CHE DEGLI ECONOMISTI MANDINO IN GIRO CONTINUAMENTE ROBE COME l'export è cattivo, l'import è buono, la corsa del mondo all'export?

Perchè io non me lo spiego, non capisco, e allora domando.
E tu mi aiuti e me lo spieghi.
L'hai già spiegato in passato, hai detto, quindi cosa ci vuole.

Ma non altre cose, non altri discorsi, solo quella domanda, una sola.

COME TE LO SPIEGHI JEFFERSON CHE DEGLI ECONOMISTI MANDINO IN GIRO CONTINUAMENTE ROBE COME l'export è cattivo, l'import è buono, la corsa del mondo all'export?


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Georgejefferson
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Se in sincerità uno me lo chiede,senza prendere in giro o con arroganza,pur non condividendo le idee,molto e ben volentieri.Anzi lo spiegherei(il mio punto di vista)anche meglio e piu dettagliatamente.

Se me lo chiede Mincuo dopo che:

Ad ogni obiezione cambia discorso o lo allarga per sviare

non tiene conto minimamente delle opinioni degli altri,anche se cita il"pensare con la propria testa"

Si lascia spesso trasportare dal turbamento portando parole offensive
(se hai problemi psichiatrici....pensa a tua figlia se sei turbato)

Usa slogan e metafore ...salvo accusare gli altri quando le usano

Sfotte chiunque non allineato sulla base del linguaggio quale"neo liberismo/fascismo/socialismo/paradigma/metafore....e sputa vomito contro chi fa lo stesso con lui,e il di lui linguaggio...in REAZIONE alla sua arroganza e maleducazione

Poi questo ed altro lo chiama Etica

DICEVO,se me lo chiede un elemento del genere(che non vuol dire cattivo,pure io ho i miei difetti)

NON E' CREDIBILE

Che se la canti e se la suoni..va bene hai ragione,bravo,bis


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Come non detto Nat.

Basta che leggi solo Mincuo e Istwine,nessuno ti obbliga o ti scassa la minchia per forza.Basta scorrere le pagine.

Le mie considerazioni sull'elitismo le scrivero lo stesso.Se non ti va non leggere.

Sapevo di scrivere qualcosa di sconveniente ma mi scappava da un pò.
Scusa George, ma o non mi hai capito o quello che ho scritto ti urta e quindi vuol dire che ho colpito nel segno.

Io adoro il confronto perché mi arricchisce e mi auguro che tu scriva tutto ciò che ti viene in mente. Però quando il confronto diventa sterile, puerile e si perde in logorroici tentativi di prevaricare l’altro, minarne la credibilità e chiedere quali crediti ha da spendere allora non mi interessa. Si parla di economia, ok. Ma non cerchiamo di inventarcela fra uno yogurt e una sigaretta. E soprattutto cerchiamo di partire da basi condivise. Io raramente, anzi forse mai che io ricordi mi sono espresso in merito a qualche questione che fosse Krugman, MMT, Zibordi o altri, perché a malapena reggo il discorso. Gli argomenti che puoi leggere nei post precedenti di braveheart/Mosler, Mincuo o Istwine è densa di collegamenti, congetture, nozioni e riferimenti a sistemi, sottosistemi, principi,teorie ed equazioni di macroeconomia, microeconomia, economia internazionale,economia monetaria,finanza, contabilità nazionale, contabilità bancaria privata e di banca centrale e ancora a normative, trattati, codici di autodisciplina, regolamenti internazionali, convenzioni, ecc. Intervengo per fare domande e il più delle volte le faccio in privato (sperando che mi rispondano) perché penso siano banali o di scarso interesse per gli altri utenti o ancora perché non voglio inquinare il thread di qualcuno con le mie “baggianate”. Molte delle mie domande potrebbero trovare risposta in alcuni testi ma siccome le fonti/versioni disponibili sono tante (e anche riuscendo a reperire tutti i testi che vorrei -cosa che spesso non riesco a fare) impiegherei un decennio solo a fare un prima scrematura (sono tutti in inglese) e cosi chiedo un aiuto per “orientarmi” un po’. Altre volte il pensiero che trovo è sempre il mainstream e come sempre non spiega la realtà e allora di nuovo chiedo e cerco un indirizzo alternativo a cui aggrapparmi.

Da circa 6 mesi ho a casa in media 23 libri provenienti da un paio di biblioteche universitarie e non, e ti assicuro che è dura… ma non posso rompere le balle a Mincuo per farmi spiegare cosa significa liberismo, se esiste la libera concorrenza (è solo un esempio casuale, spero di non urtare nessuno) e cosa è la competitività e ancor meno posso rischiare di usarli a sproposito (anche se poi purtroppo capita) anche solo nel mio interesse. Se voglio confrontarmi ma anche solo porre delle domande e capire le risposte devo essere sicuro di poter dare per scontato almento i termini ed il linguaggio.

Io nutro molta fiducia nella conoscenza condivisa però bisogna metterci un po’ di impegno perlomeno per arrivare ad intendersi sui termini e sui principi. Sarebbe bello confrontarsi e aiutarsi come si fa fra studenti (con molta umiltà) piuttosto che come in un talkshow, dove a forza di rincorrere quello che ha detto Tizio e poi Sempronio non ci si capisce niente e alla fine si resta più confusi di prima. Quindi se voglio affrontare un argomento con qualcuno, prima mi documento almeno per sapere di che si parla. Poi se voglio approfondire verifico le fonti, chiedo una spinta per orientarmi nella ricerca, ecc. Se no, a forza di chiedere ed opinare l’inopinabile “i riferimenti” si stancano e scappano. E guarda che se restiamo soli con le nostre opinioni e senza un background più solido del nostro su cui contare, tanto vale andare in biblioteca alla ceca o andare al bar che si fa prima.

Che senso ha chiedere un confronto fra il Bagnai-pensiero (ammesso che ne abbia uno suo con tutto il rispetto) e il pensiero di Caio, quando non ne hai uno tuo vero? Bisogna fare fatica e studiare almeno un po’ se no è tutto tempo perso.

Nel tuo ultimo post citi i termini competitività e produttività. Magari mi sbaglio ma non credo che la maggior parte di noi sappia cosa significhino e quali variabili entrino in gioco.Facciamo un confronto semplice, sempre che ti vada di metterti veramente in gioco, però devi essere onesto! Dimmi, senza googolare come un pazzo, in base a quello che sai, cosi sui due piedi, qualcosa su competitività e produttività. O ancora, competitività significa qualcosa di diverso da produttività? Se si quando o se no perché? Non è per mettermi in cattedra o prendermi una confidenza che non ho con te, però le parole sono importanti e mettere insieme un’ accozzaglia di termini tecnici così un po’ a caso non serve a nessuno, almeno che non si voglia giocare al piccolo economista! Che ci può anche stare, però mi sembra un gioco di società che non aumenta il proprio bagaglio culturale e non aiuta a comprendere la realtà che ci circonda. Probabilmente non è il tuo caso però qualche dubbio lo poni.

Per concludere, ripeto, io adoro condividere però diamoci un codice comportamentale in base al quale uno prima di dire la sua si documenta al massimo che può e poi si confronta, chiede, ecc. Sono convinto che così facendo i thread diventerebbero molto più succulenti e meno infarciti di inutile retorica e confusione da sbornia post-mediatica.

Sperò tu capisca che il mio post voleva essere una provocazione propositiva e non polemica (forse anche un po’ uno sfogo di un lettore annoiato da certi battibecchi che non arricchiscono nessuno). Ci tengo a condividere con chiunque quello che so e le idee che mi sono fatto a patto che anche tu voglia condividere realmente qualcosa. Continuerò a leggere le tue considerazioni e se me lo chiedi e se sono in grado le commenterò anche. Una sola cosa se sei d'accordo, dobbiamo intenderci e lavorare un pò sui termini da condividere ed usare, se no diventa una barzelletta.


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mincuo
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Io non ho cambiato mai discorso ho fattto sempre la stessa DOMANDA.

Ma ho capito. Jefferson non risponde perchè Mincuo è indegno, e infatti come argomenti ha quelli, pare.
Mincuo non è credibile. Va bene.
Jefferson sì, e lo sta dimostrando.

Pure anche se non credibile Mincuo ha fatto solo e sempre una domanda.
La stessa. Semplice.

Vabbè non importa, Mincuo è indegno.

Vediamo se la fa qualcun altro magari.

Saranno mica tutti indegni, Jefferson?


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@ Jacopo

Senza voler offendere nessuno, men che meno te, ma mi pare che parti da degli assunti assolutistici:
Istiwine e mincuo sanno, gli altri no.
Non ti pare che non conoscendo delle persone, tu stia procedendo un po' troppo aprioristicamente?
Al limite potresti dire che le parole di mincuo o di istwine ti convincono, in base ai tuoi ragionamento e alla tua formazione, ma non puoi metterlo come dato assoluto.
Per quanto ne sai tu ognuno di noi potrebbe essere laureato ad harward, e comunque non ho ancora letto delle pubblicazioni di istwine o mincuo , sottoposte a review di accademici o esperti internazionali.
Danno al loro versione, relativa alla loro formazione. Punto
Relativa. Non assoluta.
Spero di essere stato chiAro.

@ braveheart,
io non ho studiato ad Harvard e sono sicuro che neanche tu lo hai fatto. O almeno lo spero…
L’ateneo in cui un individuo si è formato o la carriera che ha fatto, non incide o meglio (come dovrebbe essere chiaro a tutti) non dovrebbe incidere sulla sua presunta attendibilità e/o credibilità, almeno qui... Io per un po’ di tempo ho preso di mira Krugman (ma anche Mankiw e Blanchard) e ti assicuro che ha sparato e continua a sparare delle cazzate incredibili! Ho letto parecchie sue pubblicazioni proprio perché, malgrado le sue considerazioni non mi quadrassero, mi dicevo che era un Nobel che parlava e quindi per forza ero io a non capire. La svolta per me c’è stata quando, continuando a studiare gli stessi argomenti su diversi piani e da diverse fonti, ho capito che partivo dal paradigma sbagliato e cioè che il compito degli studiosi e dei professori (o presunti tali) fosse quello di comprendere la realtà e quindi informare e trasmettere la propria conoscenza agli studenti e a chi fosse interessato, in modo obiettivo, oggettivo e disinteressato nell’interesse della stessa conoscenza e del progresso collettivo. A forza di sottoporre ad analisi i suoi argomenti ho dovuto cedere alla conclusione che fin dall’inizio mi era parsa la più probabile, ma che per fiducia nei titoli, nella fama e nel prossimo avevo rifiutato : l’informazione è una merce di cui è molto difficile capire la qualità e lui era di gran lunga il più arguto e geniale manipolatore di dati, teorie e versioni che avevo mai letto. Se leggi i suoi libri, anche solo divulgativi, su crisi finanziaria o globalizzazione per esempio, è un tripudio di mistificazioni condito d’imprecisioni scritte con lo stile tipico del falsario: dire non dire, sarcasmo ed equazioni buttate lì a riprova dell’insostenibile (tanto poi quanti lettori verificano?!). Ma naturalmente chi legge quei libri normalmente si e no ha finito l’università (di economia) e deve accontentarsi a confermare che ha ragione Krugman, malgrado ciò che ha letto non spieghi la realtà e lo lasci con un senso di vuoto e di dissonanza cognitiva con cui dovrà convivere. Stessa cosa per quello che ha preso il Nobel con la teoria delle aspettative razionali ...
Stessa cosa per gli imprenditori. Berlusconi ha regnato per 20 anni facendo credere al popolo italiano che visto che era miliardario era anche un grande imprenditore, un grande industriale, un esperto di economia, ecc… Tronchetti-Provera grande industriale,l’avvocato Gianni Agnelli (Gioanin lamiera )grande industriale, Valletta grande manager, Romiti grande manager, ecc ecc. Tutti molto accreditati e ascoltati, tranne dai mercati e dai loro manager più stretti… Larry Summers è stato il rettore di Harvard (ministro del tesoro,eccc), hai letto le sue argomentazioni sui mercati finanziari per esempio o sulle banche d’affari per cui è stato consulente? e quelle di Alan Greespann? Sono abbastanza titolati ed accreditati questi per te? Sono condivisibili alla luce dei fatti? Mi sembra che contesti anche l’operato di Draghi e Prodi, ma le loro pubblicazioni, le leggi e i codici che hanno scritto non valgono per avere credito?
Non mi dire che se non hanno la medaglia o non la cercano non gli credi o non li leggi? Se non sono come Muttle non li vogliamo? Ma che centra avere pubblicazioni? Facciamo a chi ce la più lungo? Vuoi leggere le pubblicazioni di Monti+Fornero (si, scritte insieme) di 30 anni fa e la relativa review fatta da F. Caffe?

Per quanto riguarda sta questione dell’export, invece di cercare di controbattere il Mosler pensiero come hanno già fatto Istwine e Mincuo (non saprei farlo meglio e con altrettanta pazienza), dimmi su che basi stai ragionando tu che facciamo prima. Visto che gli altri “non sono riusciti” a smontare il pensiero di Mosler (forse sono troppo evoluti e non riescono a svincolarsi dal loro indottrinamento!) ragioniamo su testi più semplici “al nostro livello” piuttosto che sui paper di Mosler. Dimmi su che testi di economia internazionale, monetaria e macroec. basi i tuoi assunti e confrontiamoci su quelli. Forse invece che partire dal tetto dovremmo partire dalle fondamenta per capirci…

Poi per analizzare la situazione storica di un economia nazionale non è che bastino tre numeri buttati là in un paragrafo di 300 caratteri. Anche perché bisognerebbe naturalmente calarla nel contesto storico internazionale e conoscere anche la storia e le vicissitudini di tutte le altre economie nazionali coinvolte. E’ un lavoro enorme! Giusto per avere un assaggio della complessità di ciò di cui parliamo consiglio (con molta umiltà) di leggere M. de Cecco (secondo me il più grande storico dell’economia e non solo che abbiamo in Italia) e Susan Strange fra gli altri, che sono tradotti in italiano.

Che Barnard abbia descritto ampiamente, come dici tu, risvolti socio economici che spiegano le dinamiche internazionali è semplicemente assurdo. Come è altrettanto assurdo che “dare beni reali in cambio di carta non tua rappresenta un disvalore” e non merita commento. Ma trovami un economista o giurista che confermi e motivi ciò (tranne Mosler e i suoi fan). Ma Mosler con i nostri pezzi di carta guadagnati 20 anni fa non si è comprato parecchi “beni reali”’ ?e sei sicuro che non continui a farlo?


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Georgejefferson
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Non voglio dimostrare niente a te Mincuo,sei troppo alto eticamente.
Chi legge si fara una opinione con la sua testa,lo dici spesso,giusto.
Sia mai volere indurre gli altri a rendere conto a se stessi come giudice autonominato e improvvisato.Tutti i thread sono scritti.
Pensa,gentilmente volevo riprendere l'argomento spiegando meglio il mio punto di vista anche accettando di non essere condiviso,ci mancherebbe.Ma la tua maleducazione mi ha fatto passar la voglia.
Poi mi scaldo e reagisco male,va bene.
I cattivi americani Aschenaziti sotto mentite spoglie stanno facendo del male all'Italia,ora vestiti da Mmt.
Ho pensato anche a questa,come ipotesi.


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Georgejefferson
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...Sapevo di scrivere qualcosa di sconveniente ma mi scappava da un pò...

Grazie Nat,ti ho scritto 2 righe


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Iacopo67
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Sinceramente spero che sia mincuo che istwine continuino a offrire i loro contributi e non si rompano i c@@@@@@i di postare... grazie 😉

Bravo Eric. Vale anche per me.


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istwine
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Sankara, Nat,

vi ringrazio, non so così tante cose come pensate, ne so molto poche ma cerco di approfondirne una per volta! Un periodo che ho avuto da fare, poi vi rispondo. Sankara, quello scritto su moneta endogena non dipende da me, immagino a giorni.

pippo,

io non lo so, la mia idea è che Paolo Barnard ha un seguito incomprensibile e so che molti lo presentano come un "economista" nelle conferenze. Cioè dicono proprio "questa teoria che l'economista Paolo Barnard...". Va da sé che se un pubblico non riesce a distinguere tra economista e giornalista, significa che quel pubblico ha grossi problemi di comprensione della realtà. E va da sé anche che qualcuno mi deve spiegare perché per questioni complesse come quella di cui stiamo discutendo, in maniera anche molto molto molto molto blanda, perché a certi livelli non è neanche alla mia portata, uno dovrebbe fidarsi di uno scritto divulgativo fatto da un giornalista che si limita a ripetere una teoria. Lo studioso se tale è ne deve almeno conoscere tre o quattro e poi ragionare, lui ripete semplicemente, e quando gli si pone delle domande dice cose tipo "siete insensibili" "a x il datore di lavoro gli tocca la figa ma lei non può licenziarsi" ecc. è un modo di fare molto triste, io dico solo che se lui si fosse limitato a fare il giornalista e non lo sponsor di una teoria economica mettendo marchi e etichette a ogni tipo di cazzata vecchia di 150 anni, avrebbe mantenuto un barlume di credibilità.

Libero di fare quel che vuole, io se avete notato non intervengo molto e intervengo quasi solo su questioni economiche perché bene o male di quello mi interesso maggiormente, e di altro solo a livello ultramatoriale (quindi non mettetemi nella stessa categoria di mincuo, lui è un altro livello, e bisogna riconoscerlo umilmente, se non altro per la quantità di cose che ha letto e conosce anche se si possono non condividere). non è che ce l'ho con Barnard, è che sputtana tutto ciò che di buono c'è.

braveheart,

sei d'accordo con quello che ho scritto riguardo alla sostenibilità del debito? sei d'accordo sul fatto che c'è un certo livello di debito che risulta problematico e che lo Stato ha un vincolo esterno? A prescindere da che tipo di politica implementi, export-led o altro, siamo almeno d'accordo che la Lira non è il Dollaro e che la sovranità monetaria è un concetto che cozza con alcune disfunzioni del sistema internazionale (stando anche solo sul piano economico, peraltro)? E che non basta che lo Stato ripiani il deficit del settore privato spendendo, perché paradossalmente affossa la situazione SE non pone limiti alle importazioni o controlli sui movimenti di capitali?

Poi si discute di altro, ma dimmi se sei d'accordo con questo, A PRESCINDERE DA NUOVI PARADIGMI ECC ECC ECC.

GeorgeJefferson,

Vale anche per te le domande a braveheart. Così almeno abbiamo un punto di partenza da cui discutere. E nel caso dimmi pure del conflitto Bagnai-mincuo che ora non ricordo su cosa verteva il grosso, o magari mi son perso qualcosa di nuovo che non fosse questioni "cambi" su cui ovviamente ha ragione mincuo.


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...
Il concetto che il thread vuole trasmettere e' che una economia votata all'export e' destinata a scoppiare.
Siamo d'accordo su questo?

No, non siamo d'accordo. Ma che vuol dire? Di che quota di export parli 10, 20,30% sul pil?Quale quota è giustificata e da cosa? Quali nazioni possono o devono farlo? In base a quali parametri? quali sono le materie prime, secondarie o semilavorate o finite "necessarie" ad un 'economia che giustificano l'export secondo te?

...
Siamo d'accordo che se una economia non è' sostenuta principalmente dalla domanda interna, e' vincolata ai capricci dei mercati esterni?

No in parte e comunque non sempre. I paesi arabi produttori di greggio sono vincolati a noi o siamo noi ad essere vincolati a loro?

E poi quasi tutti i paesi sono già vincolati principalmente alla loro domanda interna. Che scoperta è?

...
Siamo d'accordo che la competizione internazionale risponde a regole che sono in antitesi con gli interessi dei popoli?

no, dipende di che popoli parli. Secondo te, il popolo italiano ha tratto profitto dalla competizione internazionale dal dopoguerra fino ai primi anni 80?E quello giapponese? I cinesi adesso traggono profitto dalla competizione internazionale?

Siamo d'accordo che le aspirazioni condivise dei popoli devono essere prioritarie rispetto ai diritti delle multinazionali ?

No, le corporation sono personalità giuridiche che hanno i tuoi stessi diritti e sono composte da individui. Se poi vuoi parlare di problemi di governance, tutela degli interessi di tutti gli stakeholders, ecc., allora sii più specifico perchè la materia è vasta, controversa e per niente semplice...

Poi , se voi siete più realisti del re, e il cinismo che vi pervade, vi porta sempre alla risposta " il dollaro e' la moneta di riserva mondiale obbligatoriamente imposta" e da li non vi schiodate, cosa volete che vi schiodi ?

Ma cosa significa???

Ma non è possibile per voi, capire che un paese come il nostro, ha talmente tante attrattive, da riuscire, se ben diretto, a baipassare le regole dello status quo politico economico che ad ora sembra imperare?

No, non lo capisco, però capisco che stai facendo tanta confusione e mi sembri reduce da una sbornia post-mediatica.

Non vi sentite schiavi di un un ragionamento che non sta più in piedi?

Quale ragionamento?

L'economia e figlia della volontà politica, non ne è il paradigma.
Due secoli di storia dovrebbero dimostrarvelo.

Scusa, non dovrei dirtelo io, ma di storia non hai capito un'acca.
Il paradigma è: la politica è figlia dell'economia. Non sò cosa debba succedere perchè tu lo capisca. O semplicemente confondi (involontariamente spero) le affermazioni positive con quelle normative (pratica tipica degli economisti che - consapevolmente - giocano a fare i politici ma in realtà fanno i falsari a contratto, Boldrìn ne è un esempio emblematico) o veramente non ci siamo. Gli americani dicono "follow the money" e questo è "il" paradigma pricipe per analizzare e capire la storia.

Intere generazioni hanno visto rivizionare i crismi economici che fino al giorno prima sembravano immutabili.
Invece no, voi ritenete eterno quello che pochi decenni hanno mostrato, senza capire che l'unico valore vero e' l'umano agire, sia nel momento in cui produce, sia quando decide che strumenti usare per scambiarsi quel valore.

Ma le mutazioni epocali chi le ha volute/generate? il popolo ? e sono avvenute nell'interesse di chi? follow the money.... Quella sull'umano agire proprio non l'ho capita?Marx, Hegel, Nice o ...????

Niente da fare, Barnard e' una merda, e la mmt e' una merda.
Tutto verte sulle vostre visioni, sulle vostre nozioni, come se Monti, essendo molto più qualificato di voi secondo il mainstream , avesse ragione a prescindere.

Barnard giudicalo tu, è un gionalista.
La MMT è(?) una teoria giudicala tu.
Anche Dianetics è una teoria, giudicala tu.
Boh..?!!
Se vuoi confrontarti, secondo me, dovresti restringere un pò il campo di analisi...

Tutto verte sulle vostre visioni, sulle vostre nozioni, come se Monti, essendo molto più qualificato di voi secondo il mainstream , avesse ragione a prescindere.

Se mi trovi qualche utente qui su CDC che ha lodato Monti ti faccio subito un bonifico...

Scusate il linguaggio da sfogo, cercate il buono in quello che scrivo.

Sono sicuro che tu sia una brava persona e che, sinceramente tu abbia a cuore il destino dell'Italia e dei popoli ma a parte il linguaggio, non trovo niente di buono in quello che hai scritto qui.

Spero che tu voglia condividere ancora quello che hai da dire ma spero anche che tu lo faccia su basi condivise e chiare, sui termini e sulle nozioni di base, cosicché la nostra conoscenza condivisa possa crescere.


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Georgejefferson
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Certo che concordo Istwine.E'lo stesso scontro con i signoraggisti,quelli seri per lo meno,sara anche un male il vincolo esterno,ma non si puo fingere che non esista solo perche lo si considera ingiusto.Quando dicevo basta Keynes...intendevo anche quello.Ma dovremmo e vorrei amichevolmente,approfondire meglio anche altro.Magari in futuro.Io non so se ti ricordi che le critiche da parte mia non sono mai mancate,seppur nella mia minima competenza.Non sono un Acritico,e nemmeno seguace,ti chiedo solo di non rivolgerti con il "Voi",anche nei confronti con Brave,che a volte non approvo,e lui non approvera me.Ma di non attribuire a tutti la categoria dei cazzari alla"commenti di youtube",che sai ce ne sono non solo Mmt,anche Bagnai,o giannino o altri.Buona serata.


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.....
Nessuno parla di "corsa all'export", si parla di ristabilire la naturale flessibilità del cambio e lasciare che un'economia votata all'export come quella italiana (che lo è anche per ragioni di territorio, come mincuo ha sottolineato spesso) continui a farlo. Questo NON significa deflazione salariale,....

Giusto per pasticciare un po’.

Pienamente d’accordo con te nel breve periodo(ciclo breve). Però che il gioco della svalutazione possa continuare anche nel medio periodo non mi sembra fattibile e non solo per la naturale tendenza del cambio a riequilibrarsi ma perché le altre nazioni non lo permetterebbero (anche e soprattutto a livello politico - dazi,ecc). Cioè, d’accordo che va ripristinato un equilibrio nell’utilizzo di strumenti per promuovere la competitività internazionale, quali la deflazione salariale (abusato), la svalutazione monetaria (ora non possibile),la riduzione del carico fiscale,ecc.

Però le guerre commerciali e valutarie sono una realtà economico-politica che spesso è sfociata in conflitti veri. Tutti questi meccanismi di aggiustamento delle ragioni di scambio hanno funzionato (non sempre ma per periodi abbastanza lunghi) fintanto che vi erano disparità evidenti fra nazioni a livello di sviluppo economico, reddito procapite,ecc. Più le cose fra paesi si equilibrano, più i margini di azione si restringono e malgrado Krugman dica che il commercio internazionale non è un gioco a somma zero, le polveriere si scaldano e le tentazioni di squilibrare il sistema (distruzione creativa da vero neocon) con qualche intervento militare aumentano.

Il mondo è diventato “troppo” piccolo per offrire margini di crescita per tutti (lo era già 70 anni fa). Temo che la risposta sia veramente un unione economica, politica e monetaria, prima europea e poi a livello globale (partendo da Keynes), in cui le corporation saranno gli unici attori (di fatto già lo sono). Ma questa è fantapolitica.


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mincuo
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.....
Nessuno parla di "corsa all'export", si parla di ristabilire la naturale flessibilità del cambio e lasciare che un'economia votata all'export come quella italiana (che lo è anche per ragioni di territorio, come mincuo ha sottolineato spesso) continui a farlo. Questo NON significa deflazione salariale,....

Giusto per pasticciare un po’.

Pienamente d’accordo con te nel breve periodo(ciclo breve). Però che il gioco della svalutazione possa continuare anche nel medio periodo non mi sembra fattibile e non solo per la naturale tendenza del cambio a riequilibrarsi ma perché le altre nazioni non lo permetterebbero (anche e soprattutto a livello politico - dazi,ecc). Cioè, d’accordo che va ripristinato un equilibrio nell’utilizzo di strumenti per promuovere la competitività internazionale, quali la deflazione salariale (abusato), la svalutazione monetaria (ora non possibile),la riduzione del carico fiscale,ecc.

Però le guerre commerciali e valutarie sono una realtà economico-politica che spesso è sfociata in conflitti veri. Tutti questi meccanismi di aggiustamento delle ragioni di scambio hanno funzionato (non sempre ma per periodi abbastanza lunghi) fintanto che vi erano disparità evidenti fra nazioni a livello di sviluppo economico, reddito procapite,ecc. Più le cose fra paesi si equilibrano, più i margini di azione si restringono e malgrado Krugman dica che il commercio internazionale non è un gioco a somma zero, le polveriere si scaldano e le tentazioni di squilibrare il sistema (distruzione creativa da vero neocon) con qualche intervento militare aumentano.

Il mondo è diventato “troppo” piccolo per offrire margini di crescita per tutti (lo era già 70 anni fa). Temo che la risposta sia veramente un unione economica, politica e monetaria, prima europea e poi a livello globale (partendo da Keynes), in cui le corporation saranno gli unici attori (di fatto già lo sono). Ma questa è fantapolitica.

Nat la situazione è squilibrata solo dal dollaro e basta.
Gli imbalance sono determinati da quello, sia quelli diretti (Cina-USA ecc...) sia quelli indiretti. Emergente-EU, Emergente-Emergente, Sviluppato-Emergente, Sviluppato-Sviluppato.
Se non ci fosse quello non ci sarebbe nessuna "guerra commerciale" che è una frase fatta. Un cambio multilaterale, ma per semplicità anche abbastanza quello bilaterale, non va dove vuole, non è che basta dire svaluto, vendo la valuta. Un cambio va dove è il miglior equilibrio complessivo, commerciale e finanziario complessivamente.
E' un meccanismo a feed back rispetto alle altre valute.
Ma anche solo come import-export tu in realtà alla fine esporti sempre al cambio a cui puoi importare di più e viceversa.
Perchè quello che importa da te a sua volta lo fa se esporta, e quindi importa da te di più solo se può esportare di più.
C'è cioè sempre un livello ottimale per entrambi, nei differenti aggiustamenti e tempi di due economie e corrisponde ai maggiori scambi possibili e quelli sono bilaterali appunto. Questo è impreciso, semplificato, perchè il ragionamento è multilaterale però il concetto è quello.
Quello che stravolge è il Dollaro perchè è valuta di riserva mondiale, può fare deficit commerciali elevati. In realtà non fa debito estero, semplificando, e inoltre forza gli investimenti, cioè la domanda di dollari resta alta. Ma solo lui può.
E quando poi ha problemi fa operazioni come quella dei petrodollari del 73 che vi hanno raccontato la storia di Babbo Natale, ma fu creata dagli USA per egemonizzare ancor più il dollaro, e quando poi è diventato troppo forte
allora hanno fatto il Plaza Accord e l'hanno tirato giù del 50%.
Ma solo lui può fare queste cose

E' un male l'egemonia del dollaro? Sì.
E' solo un male? No come tutte le cose è più complicato.
Sarebbe stato meglio diversamente? Io penso di sì, ma dipende dall'ottica e dai tempi.
Per tutti sarebbe stato meglio? No, per alcuni no, alcuni con l'imbalance hanno potuto svilupparsi velocemente, altrimenti non avrebbero potuto.


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