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Diffondere un monachesimo vincente?

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Hito
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Cataldo;235373 wrote: Quale consumatore può far fronte ad una svalutazione del 20 % del suo salario e sopravvivere ? La moneta non serve solo per esportare, non è che svalutando sic et simpliciter si ottengono vantaggi strutturali, sono bubbole.

@Cataldo
Vedo che hai la stesa attitudine di DesEsseintes nel non rispondere alla domande degli altri e nel trascurare le informazioni che ti portano. Forse è per questo che non capite, perchè non leggete... Che i lavoratori debbano far fronte ad una svalutazione del 20% dei loro salari è una TUA CONGETTURA, non c'è nessuno studio che lo sostenga, sicuramente tra i milioni di disoccupati che abbiamo molti tornerebbero ad avere un lavoro e ciò rappresenterebbe un cambiiamento positivo da 0 a X=(>0) lire. e si potrebero fare delle politiche di sostegno all'occupazione oggi proibite dai regolamenti capestro a cui i nostri governanti hanno aderito. Sai, i salari non c'entrano nulla con la moneta; adesso c'è la narrazione riguardante il "super euro" che rischia di influire negativamente sulla crescita (Fatti una ricerchina veloce veloce su google). Ma non credo che il tuo stipendio abbia subito una svalutazione pari a quella subita dall'euro durante la sua storia, nè adesso andrai a guadagnare di più se l'euro rivaluta.


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Cataldo
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@ Hito, hai scritto
"Che i lavoratori debbano far fronte ad una svalutazione del 20% dei loro salari è una TUA CONGETTURA, non c'è nessuno studio che lo sostenga"

Veramente è la tua congettura, la svalutazione non è a senso unico, se svaluto la mia moneta del 20% le mie esportazioni sono meno care del 20%, ma le importazioni aumentano del 20%; a parità di salario antecedente alla svalutazione, rispetto uno che lavora in un paese che non ha svalutato, il mio salario sarà svalutato del 20%, non è che la svalutazione sia a senso unico, la benzina, ad esempio, salirebbe almeno del 20%, cosi come il tuo tablet, la ram, etc etc etc etc etc. Quindi il salario si svaluta assieme alla moneta, in termini generali, questo succede con la svalutazione, e senza parlare delle problematiche finanziarie etc etc. Poi possiamo discutere del resto, ma la realtà è questa, sarebbe bellissimo se potessimo esportare in una moneta ed importare in un altra ,,,, 😉


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Hito
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Cataldo;235378 wrote: @ Hito, hai scritto
"Che i lavoratori debbano far fronte ad una svalutazione del 20% dei loro salari è una TUA CONGETTURA, non c'è nessuno studio che lo sostenga"

Veramente è la tua congettura, la svalutazione non è a senso unico, se svaluto la mia moneta del 20% le mie esportazioni sono meno care del 20%, ma le importazioni aumentano del 20%; a parità di salario antecedente alla svalutazione, rispetto uno che lavora in un paese che non ha svalutato, il mio salario sarà svalutato del 20%, non è che la svalutazione sia a senso unico, la benzina, ad esempio, salirebbe almeno del 20%, cosi come il tuo tablet, la ram, etc etc etc etc etc. Quindi il salario si svaluta assieme alla moneta, in termini generali, questo succede con la svalutazione, e senza parlare delle problematiche finanziarie etc etc. Poi possiamo discutere del resto, ma la realtà è questa, sarebbe bellissimo se potessimo esportare in una moneta ed importare in un altra ,,,, 😉

@Cataldo
Ma manco per niente!!! Il bello è che ho usato una "X" apposta per non far pensare ad una proporzione che non c'è... pero c'è un po di logica... adesso l'export italiano è in surplus pur avendo una valuta altissima, se i prodotti italiani fossero più a buon mercato se ne venderebbero di più o di meno??? Per il prezzo della benzina ti rimando a http://goofynomics.blogspot.it/2013/08/de-benza-italica-anteprima-non-tecnica.html che ha pubblicato l'articolo in fascia A. Può essere che sulla RAM tu abbia ragione... ma io non mangio pane e RAM, tu nemmeno, e mi risulta che i computer e le memorie si vendano in tutto il mondo, anche dove la valuta è meno pregiata... Lascio stare i sogni perchè non hanno spazio in un mndo di numeri.
http://www.bastaeuro.org/pdf/OltrelEURO_libro.pdf Qui trovi il manuale, CHE NON E' STATO SMENTITO DA NESSUNO, ANCHE ECONOMISTI PIU' BRAVI DI ME E DI TE.
C'è anche lo studio di Bagnai, anch'esso pubblicato in fascia A su riviste acientifiche:
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0264999316308689
Però se preferisci credere ai servetti dell'oligarchia italica è pieno in giro, tu chiedi qualche dimostrazione scientifica alle loro affermazioni e vedrai che si dileguano immediatamente.
NON ESISTE NESSUNO STUDIO CHE POSSA DIRSI SCIENTIFICO e affermi la bontà della moneta Euro... si è sempre trattato di un wishful thinking.


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Tibidabo
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Secondo Emiliano Brancaccio in caso di uscita dall'euro i salari potrebbero risentirne molto

http://www.emilianobrancaccio.it/2014/05/19/uscire-o-no-dalleuro-gli-effetti-sui-salari/

Ripeto: secondo Emiliano Brancaccio


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Primadellesabbie
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Cataldo;235367 wrote: Ha molto senso l'approccio "monacale", come prassi propedeutica a una qualche resistenza, su questo credo si sfondano porte aperte nel "circuito" dei fruitori di CDC o altre ridotte dell'informazione critica in rete.
Detto questo,........

Ho aperto citando Conditi in quanto la proposta di DesEsseintes é comparsa lì.

Non ho intenzione di confrontarmi con i già numerosi esperti di economia e, se devo esprimermi, mi preoccupano quelli che credono di rimettere a galla il vivere civile manovrando solo leve economiche o che il degrado sia partito da problemi economici.

Non voglio fare polemiche, però.

Proviamo a tenere accesa l'idea che si é affacciata e cerchiamo di verificarne la fattibilità.


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Tibidabo
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Primadellesabbie;235388 wrote:
Ho aperto citando Conditi in quanto la proposta di DesEsseintes é comparsa lì.

Non ho intenzione di confrontarmi con i già numerosi esperti di economia e, se devo esprimermi, mi preoccupano quelli che credono di rimettere a galla il vivere civile manovrando solo leve economiche o che il degrado sia partito da problemi economici.

Non voglio fare polemiche, però.

Proviamo a tenere accesa l'idea che si é affacciata e cerchiamo di verificarne la fattibilità.

Non so se hai notato alcune reazioni a questa proposta, non solo qui ma anche in home e non sempre in diretta risposta a te o a me.
Mi pare tre persone hanno risposto "ah, io già da tempo la tele non la guardo e il calcio non lo seguo".

Però non è questo il punto e forse la parola "monachesimo" rischia di essere fraintesa come "comportamento individuale che ognuno tiene per conto suo", con "monaco" che deriva da "monos".
Invece, e credo che anche tu lo intendessi in questo senso, "monachesimo" ha anche un significato di "ordine religioso dotato di regola propria" quindi un "gruppo" non un insieme non organico di singoli.

Questo "codice di comportamento" deve essere il fondamento di un senso di appartenenza, in sé stesso il rifiuto di guardare la tv e di seguire il calcio ha pochissimo significato se non per la persona che lo mette in pratica che ne ricava certamente un beneficio. Però "privato" mentre lo scopo è ridare orgoglio e senso comunitario ai subalterni che oggi si percepiscono come degli sbandati senza alcun punto di riferimento.

In altri termini mi sembra di capire che il problema chiave sia che la gente tende a pensare solo in termini di comportamenti privati che ognuno dovrebbe attuare per i fatti propri.
Così non serve a nulla.
E' indispensabile invece che si arrivi a pensare i termini di comunità con una sua precipua, orgogliosa e polemica "regola".
Forse "monachesimo militante" potrebbe rendere meglio l'idea.


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Primadellesabbie
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="DesEsseintes;235364"]

Primadellesabbie;235362 wrote: Ti faccio notare che ci sono diverse linee di impegno come gli animalisti, i vegetariani, quelli che si fanno belli in palestra, i seguaci di qualche culto esotico, ecc. che prevedono rinunce di vario genere

Infatti, però non lo capisce nessuno e non riesco a comprendere come mai.

É uno dei tanti "saperi" che si sono dimenticati sopraffatti da logiche più pratiche, più scientifiche e senza inutili misteri.

La violenza, perché di questo si tratta, contro se stessi, tradotta in atto politico, é di un'efficacia notevole, e agisce su molti piani, adottata da un popolo, poi, o da una parte con un obbiettivo chiaro e dichiarato, sotto forma di rinunce, di privazioni volontarie (che tra l'altro possono essere mirate), non é da sottovalutare.

Ricordo che gli implacabili giapponesi "dovettero" accogliere le richieste di Maraini, che tenevano prigioniero assieme ad altri in condizioni disumane, quando questo si mutilò volontariamente di una falange davanti a loro, in quel mondo di regole semplici e chiare, era un atto che fiaccava la più rigida determinazione (e Fosco lo sapeva), erano disarmati. Qualcuno penserà che questo non c'entri, ma la direzione é quella.

PS - Vedo adesso.

Io lo intendo come movimento, individualmente ha magari grande significato, ma scarsa valenza politica. E poi il monachesimo é stato caratterizzato da movimenti significativi e, non di rado, di grande portata.


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Primadellesabbie
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DesEsseintes;235389 wrote:
Forse "monachesimo militante" potrebbe rendere meglio l'idea.

Ho riletto. Certo, qualsiasi dizione possa rendere l'idea di determinazione, di unanimità implicita e del desiderio di ricominciare su basi solide.


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Primadellesabbie
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Cataldo;235367 wrote: .....Ricordo che è stata proprio la politica di svalutazione della lira che ha condizionato l'arretratezza di molti nostri settori industriali, che protetti dalla svalutazione sul fronte dei profitti non hanno investito adeguatamente nel tempo per accedere alle innovazioni di prodotto, cosi facendo sono rimaste imbrigliate nella competizione di prezzo e di ciclo con i paesi emergenti dell'Asia.

Lasciami sottolineare questa constatazione così vera e importante ma anche tanto rara, anche i salari troppo bassi hanno contribuito all'arretratezza agendo, a questo proposito, in modo analogo alle svalutazioni.

Tu ricordi nel senso di segnalare, io ricordo nel senso di ricordare, in quanto avevo rilevato questo fenomeno, qualche isolata ed inascoltata segnalazione da parte di un sindacato e poco più, in questa direzione.

Va tenuto presente, specialmente quando vediamo dare libero sfogo al risentimento verso Paesi i cui dirigenti sono stati più saggi, e hanno dimostrato maggiore senso di responsabilità dei nostri.


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Hito
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Per i lettori:
1- Notare bene che "larretratezza dell'Italia" si è avuta quando eravamo la 5^ economia del mondo.
2- Notare bene che "i salari troppo bassi" si avevano quando, con piena occupazione, tutti potevano accendere un mutuo e comprarsi una casa.
3- Notare bene che OGGI il fatto di avere una casa è diventato un problema perchè abbiamo contribuito a bloccare i soldi invece di lasciarli in circolo.
4- Notare bene che invece il paradigma è ancora valido per gli extracomunitari, a cui si vogliono dare le nostre case, senza che se la gudagnino...
5- Notare bene il livello di ignoranza, ma questi lo aprono mai un libro? Ragionano mai con la loro testa? Leggono mai i giornali dove si parla di povertà che avanza?
6- Notare bene che questi parlano di monachesimo, ma si rimbalzano l'uno con l'altro le opinioni sentite in 15 anni di TV mainstream PESANTEMENTE CONDIZIONATA DALLA PROPAGANDA.
Farebbero ridere se l'argomento non riguardasse la mia patria e i miei concittadini, di cui loro, evidentemente si disinteressano totalmente, ai "monachisti" bastano le 2 briciole cascate per sbaglio dalla tavola del padrone. Avete anche avuto un'idea dell'"umanità implicita" degli elementi in questione.
7- Se Emiliano Brancaccio fosse convinto della bontà dell'Euro potrebbe farci uno studio e farselo pubblicare; SAREBBE IL PRIMO. Invece no, stranamente preferisce la millesima opinione, che vale qunto quella di uno straccino.


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Cataldo
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@ Hito
Guarda che io non difendo l'euro, sicuramente non "questo" euro, studiato per togliere la politica economica dalle mani dei cittadini e consegnarle ad una oligarchia di banchieri, volevo solo affermare che la semplice svalutazione non crea alcun vantaggio strutturale in una economia di trasformazione, questa è una verità storica che abbiamo già sperimentato, credo che tu sia giovane e non ricordi l'inflazione a doppia cifra che è l'ancella della svalutazione, con tutti le sue conseguenze, altrimenti ti sarebbe stato chiaro da subito il discorso della svalutazione. Se bastasse la svalutazione lo Zimbawe avrebbe un'economia florida, ma non è cosi. La strada non è la svalutazione della moneta, ma, giustamente, aumentare la velocità di circolazione della moneta, eliminare i paradisi fiscali, e mille altre cose. Alcuni teorici contra euro sono abbastanza patetici con questa storiella della svalutazione, che da sola aumenterebbe la capacità di esportazione, sono bubbole, non hanno mai visto l'andamento delle esportazioni quando in Germania c'era il super marco, o in Giappone con il super yen ?? Erano forse in passivo all'epoca con la bilancia dei pagamenti ?? No di certo, magari avevano un paniere di esportazione leggermente diverso, ma erano sempre in testa alle esportazioni mondiali.


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Cataldo
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Primadellesabbie;235392 wrote: [quote=Cataldo;235367]....
Va tenuto presente, specialmente quando vediamo dare libero sfogo al risentimento verso Paesi i cui dirigenti sono stati più saggi, e hanno dimostrato maggiore senso di responsabilità dei nostri.

Purtroppo sono abbastanza in là con gli anni da ricordare in senso proprio gli accadimenti dei 70 e 80s 🙁
I salari bassi sono certamente causa di una debolezza della domanda interna, ma sono anche conseguenza di una mancata produttività del lavoro e di una sua iniqua redistribuzione, nel quadro di una economia che perde competitività si innescano queste causazioni circolari:
cadono gli investimenti > diminuisce la produttività > languono i salari > cade la domanda interna > che genera la caduta degli investimenti, un circolo devastante per le prospettive economiche.


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Hito
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Cataldo;235394 wrote: @ Hito
Guarda che io non difendo l'euro, sicuramente non "questo" euro, studiato per togliere la politica economica dalle mani dei cittadini e consegnarle ad una oligarchia di banchieri, volevo solo affermare che la semplice svalutazione non crea alcun vantaggio strutturale in una economia di trasformazione, questa è una verità storica che abbiamo già sperimentato, credo che tu sia giovane e non ricordi l'inflazione a doppia cifra che è l'ancella della svalutazione, con tutti le sue conseguenze, altrimenti ti sarebbe stato chiaro da subito il discorso della svalutazione. Se bastasse la svalutazione lo Zimbawe avrebbe un'economia florida, ma non è cosi. La strada non è la svalutazione della moneta, ma, giustamente, aumentare la velocità di circolazione della moneta, eliminare i paradisi fiscali, e mille altre cose. Alcuni teorici contra euro sono abbastanza patetici con questa storiella della svalutazione, che da sola aumenterebbe la capacità di esportazione, sono bubbole, non hanno mai visto l'andamento delle esportazioni quando in Germania c'era il super marco, o in Giappone con il super yen ?? Erano forse in passivo all'epoca con la bilancia dei pagamenti ?? No di certo, magari avevano un paniere di esportazione leggermente diverso, ma erano sempre in testa alle esportazioni mondiali.

@Cataldo
Invece stai difendendo proprio "questo" Euro, o forse ne esiste un'altro??? L'"altro" euro è un altro parto della tua mente, largamente favorito dalla propaganda, come "L'altra europa" intanto ti becchi questi, e te li continuerai a beccare fino a quando non dici basta!!! (E intanto, a sognare altre europe e altri Euro abbiamo perso più del 25% dell'industria, svegliatevi!!!)
Io ero piccolo quando c'era l'inflazione a doppia cifra; mia madre, con 5 figli, faceva la spesa all'alimentari sotto casa e mandava me in una scuola privata. I miei genitori lavoravano come tutti, non erano ricchi.
Se vai a vedere i dati, gli anni dell'inflazione alta erano quelli in cui il risparmio era meglio pagato; gli italiani avevano il 1° risparmio privato al mondo.
Non ho i dati qui con me, ma oggi te li posto.
Ti faccio notare che lo zimbabwe come moneta ufficiale ha il "dollaro statunitense". Le vogliamo lasciare libere 'ste nazioni???


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Tibidabo
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Cataldo;235395 wrote:

I salari bassi sono certamente causa di una debolezza della domanda interna, ma sono anche conseguenza di una mancata produttività del lavoro e di una sua iniqua redistribuzione

La chiave è proprio nel rapporto "quota salari/quota profitti".
E' un problema politico, non è una questione di "leggi naturali" dell'economia o dell'agire umano.
E' la conseguenza di una libera scelta fondata su una certa visione della società, delle sue finalità e dei rapporti fra le classi.

Le implicazioni sono decisive:

1) la struttura della proprietà e "soggettività" aziendale.
Se si parte dalla volontà di privilegiare i profitti il "soggetto" dell'azienda saranno gli stakeholders.
A quel punto acquisiranno sempre maggiore potere "i manager" il cui unico compito sarà alzare il valore delle azioni, quindi anche delle loro personali stock options e poi a un certo punto si vende.
La vecchia proprietà il cui primo fine era il posizionarsi solidamente su fette sempre più larghe di quote di mercato QUINDI TROVANDOSI OBBLIGATA a stabilire un certo rapporto fiduciario con i lavoratori e nella necessità di avere un appoggio da parte dello Stato in cui aveva la sua sede; questa vecchia proprietà della "permanenza" viene soppiantata da quella puramente contingente dei manager e degli azionisti

2) un aumento della quota salari comporta un maggior benessere per i lavoratori i quali immediatamente iniziano a prendere coscienza dei loro diritti e a richiedere

a) diversi criteri di distribuzione della ricchezza

b) maggiori spazi di partecipazione al momento della decisione politica

Questo è inaccettabile per le oligarchie ma anche per la media borghesia al loro servizio

3) in una simile situazione le aziende di piccole, medie e medio grandi dimensioni vengono rapidamente fagocitate da quelle più grandi che nel frattempo hanno costituito cartelli o alleanze di vario tipo.
Il risultato finale è che a un certo punto del vecchio modo di fare impresa non resta più nulla e rimangono in gioco solo aziende che, paradossalmente proprio in nome del liberismo, si sono svincolate definitivamente da quella "concorrenza" che permette il ricambio e il rinnovarsi delle forze economiche imprenditoriali della società

Perché questa cosa non viene compresa?
Perché il medio borghese, che avrebbe una sua potenziale soggettività politica di grande forza contrattuale, teme più di ogni altra cosa che il lavoratore possa sottrargli la "rendita di posizione" sociale ed economica da mantenere per sé e da tramandare ai figli.

Etc etc...


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Hito
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DesEsseintes;235399 wrote:
Il nulla
Etc etc...

Sprizzate odio ed invidia da tutti i pori. Il tuo caro comunismo è un ricordo del passato, e nessuno che l'abbia vissuto lo rimpiange, da nessuna parte. Fai i conti con la realtà, O sai fare l'esempio di un comunismo funzionante oppure è tardi per sognare un "altro" comunismo come un bambino piccolo.
Oh God... Tra quelli che credono all'altra europa e quelli che credono nell'altro comunismo doppiamo facilmente quelli che credono a Babbo Natale........


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