Grillo e la sua pro...
 
Notifiche
Cancella tutti

Grillo e la sua proposta indecente: o la borsa o la vita


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
Topic starter  

GRILLO E LA SUA PROPOSTA INDECENTE: O LA BORSA O LA VITA

Lo studio azzurro di “Porta a Porta” invasato dalla colonna sonora di “Via col vento”, ha ospitato negli ultimi decenni tanti uomini politici, veri, falsi, spudoratamente ipocriti, soavemente criminali, firmatari di contratti farsa, che non avevano altre intenzioni se non quella di conquistare il potere, e dimenticarsi un millesimo di secondo dopo delle promesse truffaldine appena fatte a milioni di italiani.

Beppe Grillo vi è entrato con una certa forzata disinvoltura, solito faccione con capelli arruffati e barba bianca, jeans slavati e camicia casual che fuoriusciva dalla giacca. Non era casa sua, non si trovava a suo agio, si aggirava nervoso, come fosse un leone in gabbia, che cerca la via di uscita.

“C’è il solito pubblico invisibile e ingessato, che non può fare domande” dice, mentre l’insetto Vespa, avvezzo ad ogni tipo di insidia mediatica, accenna un sorrisetto sornione e lo fa accomodare. Poi una volta sedutosi trova il suo solito modus vivendi, non poteva infatti essere una semplice intervista la sua, ma piuttosto inizia come un vero e proprio comizio, dettato dalla rabbiosa passione politica di sempre.
“Questa classe politica è destinata a sparire, Monti chi se lo ricorda più? Rigor Montis. E Letta dov’è finito?
È andato negli Emirati arabi e poi è scomparso, nessuno ne sa più niente di lui. È scomparso come Solgenitsin nei Gulag. Ora anche l’ebetino se ne dovrà andare, dopo le elezioni europee, che hanno carattere fortemente politico.”

E ancora: “Renzi è stato messo lì dalla finanza internazionale per concludere il lavoro sporco, ma ora se ne dovrà andare. È stata l’informazione che ha devastato questo paese, non rispettando le proprie regole deontologiche. C’è stata un’associazione politica a delinquere di stampo legale, che ha governato il Paese per 20 anni. Ora il Movimento 5 stelle non delega più nessuno, è entrato in Parlamento e lo ha aperto come una scatoletta di tonno.”

Parole di pace ma parole guerriere, quelle di Grillo: “L’informazione ha contribuito al saccheggio del Paese, il governo sta svendendo tutto, BlackRock viene e compera i gioielli di stato, spiagge, patrimonio artistico, tutto è in vendita, Poste, Eni, Enel, Finmeccanica, Scuola pubblica, Sanità. Le aziende che verranno a gestire acqua ed energia qui sono quelle che prima erano in Grecia e Sudamerica.”

E poi: “L’Europa che cos’è? Ci hanno imposto il Trattato di Lisbona, ci hanno ficcato il Fiscal Compact in Costituzione, il Parlamento europeo ha tre sedi, i parlamentari trascorrono il loro tempo a trasferirsi da una sede all’altra, e non ha alcun potere legislativo. Questo è un voto politico, dobbiamo resettare tutta la classe politica, quest’associazione a delinquere di stampo legale, alla fine applicheremo loro il politometro e dovranno restituirci tutto quello che si sono intascati.”
Parole guerriere ma parole di pace:“Finora al Ministero dell’Economia ci sono andati uomini di JP Morgan, ma noi metteremo cittadini italiani che si occuperanno dell’economia reale, finora si è parlato di spread, agenzie di rating, debito pubblico, noi parleremo di reddito di cittadinanza, di nuova occupazione, riciclaggio dei rifiuti intesi come una risorsa, energie rinnovabili, rete a banda larga. “

Poi dietro l’incalzare delle domande dell’insetto molesto, che scuote le antenne con fare allibito, come se stesse ascoltando delle supercazzole assurde (del resto lui è abituato ad altri ambienti, più paludati e paludosi), Grillo continua: “L’Expo è una rapina, quasi tutte le aziende sono colluse con la mafia, non puoi dire lasciamole rapinare se no i rapinatori perdono il lavoro”. “L’Eni è già in crisi, è in perdita totale. Ha un contratto con Putin di 30 anni”. Poi rivolto direttamente all’insetto: “Tu non sei un giornalista, sei un pacchetto. Tu sei in pensione ma vendi un pacchetto”. “Noi vogliamo andare ad elezioni anticipate, non facciamo alleanze, devono andare tutti a casa”. “Destra e sinistra si sono spartiti il Paese, noi non accettiamo più compromessi”. “Sono venuto a dimostrarvi che non sono né Hitler né Stalin: abbiamo tolto la violenza dalle strade. Se non si è formato un partito violento, fascista, è merito nostro che abbiamo incanalato le forze incattivite in un movimento democratico” (poi elenca le forze di estrema destra che sono sorte negli ultimi tempi in Europa).

A questo punto compare inattesa, ma paventata, la trovata mediatica di orribile memoria, Grillo srotola un enorme assegno da oltre cinque milioni di euro, che ricorda quello del Signor Bonaventura del Corriere dei Piccoli, a rappresentare visivamente la restituzione delle eccedenze delle indennità dei parlamentari del M5S, che andranno ad un fondo per sostenere la piccola e media impresa. E del resto che cosa ci si poteva aspettare da uno studio televisivo che ha vivisezionato le passioni più torbide degli italiani, famoso per i plastici del delitto di Cogne, per la Casetta delle bambole-assassine (delitto Scazzi), per il famoso Contratto (mafioso) stipulato tra il Cavaliere della Triste figura e gli Italiani.

Alla fine, dopo un’ora di intervista-comizio, Grillo saluta l’insetto, che lo guarda col suo sguardo umido e opaco, simile a quello di un imenottero butterato: “Io vi saluto e vi do appuntamento il 23 in piazza San Giovanni: lì vedremo se perdiamo le elezioni - e poi rivolto a Vespa -vieni a fare un bagno di verità, vediamo come ti accolgono”.

Ancora una volta Grillo-Thor ha vinto, eroe boccacciano signore della comunicazione ha metaforizzato il reale, con il suo linguaggio connotato da immagini potenti ha acceso l’immaginario collettivo, del resto chi frequenta Facebook si sarà accorto che negli ultimi tempi il social network è inondato da tonnellate di propaganda elettorale del M5S, Grillo in tutte le salse: nelle vesti di Thor appunto, l’eroe indiato proveniente da Asgard, che con il suo sacro martello magico combatte per difendere i nove regni del padre Odino, mentre tiene la testa infilzata al centro di un’enorme bandiera europea con tutti quanti i grillini al posto delle stelle, pensieroso mentre riflette sulle bufale raccontate dai giornali su di lui, oppure al fianco della Le Pen in Europa mentre applaude ad un suo discorso, e ancora mentre grida alla folla, ormai roco e strafogato: “Noi vinceremo con il 100%”.
La politica spettacolo ha segnato un altro gol. L’altra sera Grillo è entrato nell’alveare dell’insetto tutto spettinato, disordinato, accigliato, vecchio, decisamente diverso da quel John F. Kennedy che nel 1960, bello, brillante, elegante, di buona famiglia americana, aveva vinto il match con il vicepresidente in carica Richard Nixon. Pittibimbo invece, al contrario di Grillo, è giovane, elegante, brillante, corredato da una bella ministra dagli occhi blu. Ma nell’era della politica spettacolo esistono gli spin doctor (Marcello Foa, Gli stregoni della notizia), i maghi della comunicazione politica, coloro che fanno roteare vorticosamente le notizie e ipnotizzano i media, imponendo loro una determinata visione della realtà.

Nell’ultimo intervento a Torino, Grillo-Thor avrebbe usato parole forti: l’ebetino è andato a dare due linguate a quel culone tedesco della Merkel (anagramma tra abatino + ebete, naturalmente Renzi); non sono Hitler, sono oltre Hitler; se non ci fosse il M5S ci sarebbero i nazisti; il nostro populismo è la più alta espressione della politica; Shultz ha detto che io sono come Stalin, lui che è tedesco dovrebbe ringraziare Stalin, perché se non fosse stato per lui, che ha sconfitto i nazisti, sarebbe in Parlamento con una svastica disegnata in fronte; vieni ad offendere 10 milioni di italiani? Shultz, vedi di andare affanculo; io non mi stupisco quando allo stadio fischiano l’Inno di Mameli, Fratelli
d’Italia, ma fratelli di chi? Dei piduisti, dei massoni, della camorra? Io invece inorridisco quando il Presidente della Repubblica riceve al Quirinale un condannato in via definitiva.
Il linguaggio di Grillo è parola che si fa spettacolo, è la sublimazione della satira, è la spiritualizzazione del turpiloquio, che riesce a trasformare l’oscenità del linguaggio nella fabula narrativa del reale iperbolico: “Siamo scesi in piazza per vincere e vinceremo queste europee con il 100% dei voti". Poi si traduce in linguaggio del corpo, quando durante gli spettacoli o i comizi lui si riversa sul pubblico, facendosi trasportare sulla canoa dalla folla, immergendosi nel Mediterraneo e attraversando lo stretto di Messina a nuoto, o riversando addosso agli astanti sferzate di sudore e di saliva (Giovanna Cosenza, Dal turpiloquio al linguaggio del corpo).
E comunque in ogni sfida politica vince chi riesce a fare comunicazione ideologica ed imporre il proprio linguaggio (George Lakoff, Non pensare all'elefante), e Grillo negli ultimi anni ha dettato legge in questo senso, realizzando attraverso metafore utopiche e visionarie quello che è il progetto politico del Movimento: cittadini comuni al potere, riduzione dello stipendio dei parlamentari, rifiuto del finanziamento pubblico, vincolo dei due mandati, revoca del mandato elettorale. Regole precise e vincolanti che hanno l’intento di impedire la ricomposizione di una nuova casta politica corrotta. La metafora diviene in questo senso la rappresentazione parodica del reale, crea una nuova realtà parallela, però più vera, più chiara e autentica.

La forza del linguaggio di Grillo sta proprio in questo, nell’imporre la sua nuova visione del mondo, nel decifrare la realtà politico economica dell’Italia e dell’Europa con motivazioni lucide e condivisibili (magari non sempre esatte), che riescono a intercettare le richieste della moltitudine della gente, da tempo disorientata e incapace di capire quello che sta succedendo. Parole di pace, parole guerriere (usate durante un suo ispirato comizio), che riescono a dare risposte alla disperazione di quelle persone che hanno perso il lavoro, che non hanno di che vivere, proponendo loro il reddito di cittadinanza, o anche nuova occupazione.

Propaganda dissimulata in narrazione massmediatica? Sì, perché diversamente è impossibile abbattere il sistema, non c’è alternativa, non c’è altra strada, il M5S è l’unica proposta necessaria e imprescindibile per annientare il governo. Solo così si può cambiare l’Europa, cambiando l’Italia (dato che il Parlamento europeo vale come il due di coppe, quando c’è sotto denari, e dunque non ha alcun potere). Grillo in questo modo ha sentenziato una proposta indecente: “O noi, o loro”, “O la borsa o la vita”.
Mentre la politica mainstream non riesce più a cogliere le istanze sociali, ricattata e pilotata dall’oligarchia finanziaria che la manipola come fosse un ronzinante usa e getta, che può restare in sella solo fino a quando serve, poi viene sbugiardato e scaraventato nella latrina della propria inettitudine: “Enrico, stai sereno!”

Anche se Renzi gli avrebbe detto “Esci da questo blog”, mai previsione fu più veritiera, mai battuta fu più infelice, perché Grillo e il M5S sono usciti dal blog, ed hanno riempito tutte le piazze d’Italia.

Cari vecchi, decrepiti politici della casta, avete difeso fino all’inverosimile un sistema di privilegi spudoratamente corrotto, sfacciatamente connivente con interessi criminali, avete sperperato il patrimonio pubblico, avete dilapidato le ricchezze artistiche d’Italia, state saccheggiando il benessere degli italiani e svendendo i gioielli di stato, forti con i deboli, deboli con i forti, ora è finalmente arrivata la vostra ora: una risata vi seppellirà !!

Rosanna Spadini
Fonte: www.comedonchisciotte.org
21.05.2014


Citazione
Condividi: