Il commissariamento come procedura emergenziale

E' la democrazia nuda e cruda.

Nel nostro paese è frequente il ricorso al commissariamento per comuni o enti pubblici, la cui amministrazione è considerata inefficiente o illecita. L’ultimo caso, il più celebre, quello che ha riguardato persino la capitale con il trasferimento del potere al Commissario Tronca. Si tratta di una sorta di paradosso giuridico per cui la legge ammette l’interruzione del normale corso della legge stessa.

La procedura emergenziale è sostanzialmente lo "stato di eccezione" di Schmitt, è la legge che ammette di essere incapace di gestire alcune situazioni, è una situazione giuridica parente della dittatura dell'antica Roma, con la differenza abbastanza sostanziale che la dittatura terminava normalmente con l'uccisione del dittatore (Cesare è forse l'esempio più noto).
Comunque esiste da tempo un simmetrico dello stato di emergenza, che è il diritto di resistenza ( https://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_di_resistenza ). Questo diritto, che fu codificato nella Costituzione tedesca dopo il famigerato processo di Norimberga, prevede la possibilità per il popolo di opporsi al potere legittimo.
Nei dibattiti della Costituente italiana il diritto fu pure discusso, ma Costantino Mortati riuscì ad evitare il suo inserimento dicendo che era "implicito" in quanto già scritto. In effetti se (Art. 1) la sovranità appartiene al popolo, quando il governo legittimo insiste a governare nell'interesse dei banchieri può essere lecito giuridicamente non rispettare la legge.
I paradossi possono essere facilmente capovolti, sarebbe bene ricordarlo alle teste di rapa che pensano di essere onnipotenti.