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Incarnazione o reincarnazione

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Potrebbe parteciparmi, gentilmente, sul senso della reincarnazione a numero di anime costante? Grazie.

Beh, supponiamo che ci sia una guerra nucleare tutte queste anime dove si reincarnano? Rimangono " a disposizione"?

Il tempo non esiste è un parametro d'invenzione umana.
La guerra nucleare c'è già stata. Se non ho capito male lei sostiene che non ci sarebbero sufficienti corpi fisici atti alla bisogna?


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Giovina
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Non so quanto possa essere utile discutere di reincarnazione quando non abbiamo chiaro in noi nemmeno le basi dello stesso cristianesimo. Scrivo questo nella misura in cui si sta parlando di reincarnazione comparandola in automatico ad un certo supposto cristianesimo appunto.
Nulla vieta di parlarne pero' tener presente l'eventualita' di nostre possibili lacune non sarebbe male.


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PietroGE
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Il tempo non esiste è un parametro d'invenzione umana.
La guerra nucleare c'è già stata. Se non ho capito male lei sostiene che non ci sarebbero sufficienti corpi fisici atti alla bisogna?

Questo è il punto : la teoria della reincarnazione implica una concezione del tempo diversa da quella occidentale, una specie di tempo circolare, di eterni ritorni. Io ragiono in termini di tempo lineare, e la stessa cosa fa il cristianesimo : il mondo viene creato, si sviluppa e poi finisce, o viene fatto finire.
Le due concezioni non sono commensurabili, secondo me.

Chi crede nella reincarnazione, e io non ci credo, dovrebbe almeno chiarire cosa succede alle anime che non hanno un corpo in cui reincarnarsi. Rimangono dove? A far cosa?


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Jor-el
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Non so quanto possa essere utile discutere di reincarnazione quando non abbiamo chiaro in noi nemmeno le basi dello stesso cristianesimo. Scrivo questo nella misura in cui si sta parlando di reincarnazione comparandola in automatico ad un certo supposto cristianesimo appunto.
Nulla vieta di parlarne pero' tener presente l'eventualita' di nostre possibili lacune non sarebbe male.

Detto alla grossa, il Cristianesimo e le filosofie che ammettono la reincarnazione hanno concezioni molto diverse di spirito, anima, vita, mondo e divinità. Per il Cristianesimo l'anima è una creazione della Divinità, da essa discende ma da essa è distinta. La reincarnazione, invece si basa su un'idea di anima individuale intesa come proiezione soggettiva di una realtà spirituale assoluta che è unica e indivisa. Quindi non ha senso fare la contabilità delle anime e dei corpi, in quanto la sostanza spirituale che s'incarna è, fondamentalmente, una. E la molteplicità dei corpi in cui avviene l'incarnazione è soltanto illusione. Le anime non saranno mai troppe e di corpi ce ne sarà sempre "semplicemente quanto basta, né di più ne di meno".
Occhio a prenderla sottogamba, la teoria della reincarnazione è molto antica ed è sostenuta da un impianto logico raffinato e rigorosissimo.


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MM
 MM
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Il problema non si pone.

In un universo materiale infinito ed eterno esiste un infinito numero di pianeti e di ambiti materiali presso cui lo spirito può effettuare l'esperienza di materia e materialità.
La reincarnazione peraltro non è un processo meccanizzato in tal modo, tra una incarnazione e l'altra possono passare pochi giorni come anche secoli, secondo il computo umano del tempo.
Ancor più, l'incarnazione non è resa necessaria in termini assoluti poiché l'esperienza della materia può essere svolta anche diversamente, certamente ciò richiede più "tempo" e un diverso impegno ma non sono poche le entità che decidono di non esperire attraverso il corpo umano (o un qualsiasi corpo materiale).


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Primadellesabbie
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Post: 5039
 

...In un universo materiale infinito ed eterno esiste un infinito numero di pianeti e di ambiti materiali presso cui lo spirito può effettuare l'esperienza di materia e materialità.
La reincarnazione peraltro non è un processo meccanizzato in tal modo, tra una incarnazione e l'altra possono passare pochi giorni come anche secoli, secondo il computo umano del tempo.
Ancor più, l'incarnazione non è resa necessaria in termini assoluti poiché l'esperienza della materia può essere svolta anche diversamente, certamente ciò richiede più "tempo" e un diverso impegno ma non sono poche le entità che decidono di non esperire attraverso il corpo umano (o un qualsiasi corpo materiale).

Qui siamo sulla strada...

Permettimi un suggerimento: quando dici "tempo eterno", esiste, e io ci metterei l'attenzione, il concetto di "non tempo", inoltre esistono infiniti aspetti dell'infinito (di cui l'universo che conosciamo é uno) che non conosciamo e non possiamo conoscere, un numero di possibilità superiore a quello del numero dei corpi celesti che, partecipando della materia, non può essere infinito, immenso forse, indefinibile usano dire loro, certamente oltre le nostre possibilità di immaginazione ma non infinito (un concetto, quest'ultimo, ben conosciuto nella metafisica indù).

Inoltre non é "l'anima" il soggetto interessato, sempre secondo la Tradizione dalla quale proviene questa visione.


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PietroGE
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In un universo materiale infinito ed eterno esiste un infinito numero di pianeti e di ambiti materiali presso cui lo spirito può effettuare l'esperienza di materia e materialità.

L'universo che vediamo non è né infinito né eterno. È comparso 13.7 miliardi di anni fa e continua ad espandersi. Non è quindi neanche infinito.
Inoltre, un universo infinito ed eterno non è compatibile con le leggi della Fisica.


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MM
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............................................ Impossibile cancellare i messaggi che hanno una risposta. Ho eliminato il corpo del messaggio.


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MM
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Quello che vediamo, certo. Un tempo a fatica si vedeva la Luna. Ora, pare chiaro che al fine di "vedere" l'universo infinito ed eterno occorrano strumenti che abbiano quella portata oppure capacità di abbandonare i consueti e desueti strumenti mentali umani i quali, spesso, non vedono al di là del proprio naso, per così dire.


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fobia1984
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l'Io anagrafico, il sè sociale non è un blocco solido, è semplicemente un agglomerato di aggregati psichici, una profusione di tanti 'io', di tante memorie a loro volta individuali. Questi grappoli di sensazioni mnemoniche sono subordinate e coese in una totalità che va a formare l'Io individuale. Alla morte questo Io, questo raggruppamento di sensazioni individuali, si sfalda e si diffonde nel cosmo, la parte biologica dell'io diventa di competenza dei familiari che si occuperanno del defunto, mentre l'altra parte dell'io, la componente spirituale, sopravvive ancora per un certo periodo di tempo, ma anch'essa verrà disgregata con le dovute tempistiche.(nel mondo fenomenico non c'è nulla di eterno, c'è solo un continuo riciclo delle forme). Il miglior modo per dissipare ogni dubbio a riguardo, è provare a concentrarsi nel dormi veglia, e cercando in modo continuativo ma senza ossessionarsi più di tanto di riuscire a regredire con i ricordi fino a risvegliare quelle memorie di esperienze passate e oramai assopite, emanazioni di vissuti precedenti, quelle memorie che da bambini erano belle fresche e attive, allora da quel momento è possibile osservare per esperienza diretta che in quello che viene definito Io anagrafico coesistono vari sè, varie memorie di vite passate, che al momento della nascita sono state riunite da una trama e da un vincolo esistenziale che andrà scoperto durante la vita ordinaria (se si è interessati a farlo ovviamente). Se questo Io principale viene ricompattato e reso integro, si può riuscire a conservare la propria coscienza individuale quando sarà giunta l'ora, altrimenti verranno riassemblati nuovi allineamenti, nuove potenziali combinazioni, nuovi esseri auto coscienti di se stessi. A me personalmente qualche memoria di esperienze regresse mi è rimasta impressa nella mente, certi ricordi a causa della loro nitidezza considerando che da bambini si è più predisposti ad essere ricettivi, salgono in superficie e riafforano con un intensità tale, che non si potranno mai scordare, anche se purtroppo ho dimenticato una buona parte della mia vera missione in questa incarnazione materiale.


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Famed Member
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Il tempo non esiste è un parametro d'invenzione umana.
La guerra nucleare c'è già stata. Se non ho capito male lei sostiene che non ci sarebbero sufficienti corpi fisici atti alla bisogna?

Questo è il punto : la teoria della reincarnazione implica una concezione del tempo diversa da quella occidentale, una specie di tempo circolare, di eterni ritorni. Io ragiono in termini di tempo lineare, e la stessa cosa fa il cristianesimo : il mondo viene creato, si sviluppa e poi finisce, o viene fatto finire.
Le due concezioni non sono commensurabili, secondo me.

Lei parla di tempo circolare e lineare, R. Bach, e non è l'unico, sostiene che le vite sono parallele, quindi linearmente o circolarmente si stanno vivendo contemporaneamente.
Potrebbe chiarirmi in che modo il cristianesimo si rifà al tempo lineare?

Chi crede nella reincarnazione, e io non ci credo, dovrebbe almeno chiarire cosa succede alle anime che non hanno un corpo in cui reincarnarsi. Rimangono dove? A far cosa?

Questa assimilazione mi crea il mal di testa. Per quale motivo, più o meno recondito, chi crede alla reincarnazione dovrebbe risponderle? Quali elementi tangibili potrebbe addurle per soddisfarla se le anime non lo sono? Di cosa sono composte le anime?


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Famed Member
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Il problema non si pone.

In un universo materiale infinito ed eterno esiste un infinito numero di pianeti e di ambiti materiali presso cui lo spirito può effettuare l'esperienza di materia e materialità.
La reincarnazione peraltro non è un processo meccanizzato in tal modo, tra una incarnazione e l'altra possono passare pochi giorni come anche secoli, secondo il computo umano del tempo.
Ancor più, l'incarnazione non è resa necessaria in termini assoluti poiché l'esperienza della materia può essere svolta anche diversamente, certamente ciò richiede più "tempo" e un diverso impegno ma non sono poche le entità che decidono di non esperire attraverso il corpo umano (o un qualsiasi corpo materiale).

Cos è la materia per lei?
Quando scrive: " Ancor più, l'incarnazione non è resa necessaria in termini assoluti poiché l'esperienza della materia può essere svolta anche diversamente" cosa intende? Grazie.


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Famed Member
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L'universo che vediamo non è né infinito né eterno. È comparso 13.7 miliardi di anni fa e continua ad espandersi. Non è quindi neanche infinito.
Inoltre, un universo infinito ed eterno non è compatibile con le leggi della Fisica.

Appunto! Con le leggi della fisica. Se non l'ha notato qualcuno qui ha trasceso dette leggi. A che leggi fisiche sottostanno le anime?


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l'Io anagrafico, il sè sociale non è un blocco solido, è semplicemente un agglomerato di aggregati psichici, una profusione di tanti 'io', di tante memorie a loro volta individuali. Questi grappoli di sensazioni mnemoniche sono subordinate e coese in una totalità che va a formare l'Io individuale. Alla morte questo Io, questo raggruppamento di sensazioni individuali, si sfalda e si diffonde nel cosmo, la parte biologica dell'io diventa di competenza dei familiari che si occuperanno del defunto, mentre l'altra parte dell'io, la componente spirituale, sopravvive ancora per un certo periodo di tempo, ma anch'essa verrà disgregata con le dovute tempistiche.(nel mondo fenomenico non c'è nulla di eterno, c'è solo un continuo riciclo delle forme). Il miglior modo per dissipare ogni dubbio a riguardo, è provare a concentrarsi nel dormi veglia, e cercando in modo continuativo ma senza ossessionarsi più di tanto di riuscire a regredire con i ricordi fino a risvegliare quelle memorie di esperienze passate e oramai assopite, emanazioni di vissuti precedenti, quelle memorie che da bambini erano belle fresche e attive, allora da quel momento è possibile osservare per esperienza diretta che in quello che viene definito Io anagrafico coesistono vari sè, varie memorie di vite passate, che al momento della nascita sono state riunite da una trama e da un vincolo esistenziale che andrà scoperto durante la vita ordinaria (se si è interessati a farlo ovviamente). Se questo Io principale viene ricompattato e reso integro, si può riuscire a conservare la propria coscienza individuale quando sarà giunta l'ora, altrimenti verranno riassemblati nuovi allineamenti, nuove potenziali combinazioni, nuovi esseri auto coscienti di se stessi. A me personalmente qualche memoria di esperienze regresse mi è rimasta impressa nella mente, certi ricordi a causa della loro nitidezza considerando che da bambini si è più predisposti ad essere ricettivi, salgono in superficie e riafforano con un intensità tale, che non si potranno mai scordare, anche se purtroppo ho dimenticato una buona parte della mia vera missione in questa incarnazione materiale.

Molto affascinante ed intrigante il suo commento. Noi comuni mortali come possiamo sperimentare quanto da lei affermato?


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MM
 MM
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Intendo ciò che ho scritto, cioè che lo spirito può scegliere di esperire la materia (e la materialità) servendosi di un corpo umano, con ciò essendo facilitato nella esperienza, ma può anche e liberamente scegliere di non incarnarsi e di esperire la materia diversamente.

La materia o universo materiale è quella parte della manifestazione divina, se così vogliamo definirla, qualcuno può chiamarla "creazione", "emanazione", che non possiede autonomia e individualità, "autocoscienza", così come posseduti da ciò che chiamiamo "spirito" o anche "anima".


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