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Incarnazione o reincarnazione

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Intendo ciò che ho scritto, cioè che lo spirito può scegliere di esperire la materia (e la materialità) servendosi di un corpo umano, con ciò essendo facilitato nella esperienza, ma può anche e liberamente scegliere di non incarnarsi e di esperire la materia diversamente.

La materia o universo materiale è quella parte della manifestazione divina, se così vogliamo definirla, qualcuno può chiamarla "creazione", "emanazione", che non possiede autonomia e individualità, "autocoscienza", così come posseduti da ciò che chiamiamo "spirito" o anche "anima".

Se ho capito bene, lei definisce materia, oltre il pianeta che calpesta, anche tutto quello che vede in cielo?


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Tutto quello che chiunque può vedere con gli occhi è materia. Questo non toglie che strutturalmente spirito e materia siano composti della stessa sostanza, ma alla materia manca ciò che invece è proprio dello spirito.


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Tutto quello che chiunque può vedere con gli occhi è materia. Questo non toglie che strutturalmente spirito e materia siano composti della stessa sostanza, ma alla materia manca ciò che invece è proprio dello spirito.

Grazie.
Qual è il discrimine che ci fa vedere la materia e non lo spirito? Soprattutto perché la materia è mancante della peculiarità spirituale, così sostiene, quindi noi vediamo le cose imperfette ma non quelle più perfezionate?


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Non credo e non è questione di "imperfezione", di cui non vedo come la materia possa essere affetta ed il cui significato non ritengo possa per nulla applicarsi alla materia, se non per erroneo e storto giudizio umano.
Direi che il discrimine siano i limiti imposti dagli strumenti utilizzati, ad esempio gli occhi, e dal fatto che, se ci si riferisce allo spirito come entità individuale, esso non possiede forma, dimensione, colore, comunque caratteristiche che possano renderlo visibile a meno che non decida di rivestirsi di un qualche "abito" il quale sarà solo, appunto, un rivestimento.

Lo spirito può essere percepito, così come si può percepire l'essenza strutturale non materiale della materia, per così dire.


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In altre parole sta dicendo che dovremmo affinare altre potenzialità che finora sono state latenti, quali ad esempio?


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Non c'è nulla che "dovremmo", in questo senso. "Potremmo", volendo e potendo, appunto.


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Non c'è nulla che "dovremmo", in questo senso. "Potremmo", volendo e potendo, appunto.

D'accordo. Ma l'esempio?


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Un esempio.

Si potrebbe cominciare ad affinare l'Attenzione.


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Grazie.


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fobia1984
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l'Io anagrafico, il sè sociale non è un blocco solido, è semplicemente un agglomerato di aggregati psichici, una profusione di tanti 'io', di tante memorie a loro volta individuali. Questi grappoli di sensazioni mnemoniche sono subordinate e coese in una totalità che va a formare l'Io individuale. Alla morte questo Io, questo raggruppamento di sensazioni individuali, si sfalda e si diffonde nel cosmo, la parte biologica dell'io diventa di competenza dei familiari che si occuperanno del defunto, mentre l'altra parte dell'io, la componente spirituale, sopravvive ancora per un certo periodo di tempo, ma anch'essa verrà disgregata con le dovute tempistiche.(nel mondo fenomenico non c'è nulla di eterno, c'è solo un continuo riciclo delle forme). Il miglior modo per dissipare ogni dubbio a riguardo, è provare a concentrarsi nel dormi veglia, e cercando in modo continuativo ma senza ossessionarsi più di tanto di riuscire a regredire con i ricordi fino a risvegliare quelle memorie di esperienze passate e oramai assopite, emanazioni di vissuti precedenti, quelle memorie che da bambini erano belle fresche e attive, allora da quel momento è possibile osservare per esperienza diretta che in quello che viene definito Io anagrafico coesistono vari sè, varie memorie di vite passate, che al momento della nascita sono state riunite da una trama e da un vincolo esistenziale che andrà scoperto durante la vita ordinaria (se si è interessati a farlo ovviamente). Se questo Io principale viene ricompattato e reso integro, si può riuscire a conservare la propria coscienza individuale quando sarà giunta l'ora, altrimenti verranno riassemblati nuovi allineamenti, nuove potenziali combinazioni, nuovi esseri auto coscienti di se stessi. A me personalmente qualche memoria di esperienze regresse mi è rimasta impressa nella mente, certi ricordi a causa della loro nitidezza considerando che da bambini si è più predisposti ad essere ricettivi, salgono in superficie e riafforano con un intensità tale, che non si potranno mai scordare, anche se purtroppo ho dimenticato una buona parte della mia vera missione in questa incarnazione materiale.

Molto affascinante ed intrigante il suo commento. Noi comuni mortali come possiamo sperimentare quanto da lei affermato?

Il repertorio delle pratiche di meditazione cronologica è abbastanza vasto, anche se io conosco soltanto l'ipnosi regressiva, la respirazione olotropica, il training autogeno, il rebirthing, la ricapitolazione tolteca e la retrospezione serale. Le prime due pratiche non sono esenti da potenziali rischi che potrebbero ripercuotersi sul sistema mente-corpo, mentre le altre sono già più abbordabili. Personalmente ho trovato ottime la ricapitolazione tolteca e la retrospezione serale, la prima conosciuta nel mondo sciamanico tolteco, mentre la seconda conosciuta in ambito antroposofico. Entrambe le pratiche servono inizialmente a oleare gli ingranaggi della memoria, ripulire la psiche da tutta le incrostazioni accumulate nel corso degli anni. Esse rivestono un ruolo fondamentale che consiste nell'imparare a 'pensare con il proprio corpo eterico', rievocando vissuti esperienzali di altri tempi; questo processo di osservazione dovrebbe svolgersi nella maniera più impersonale possibile, fino allo smaltimento, alla 'digestione emotiva" del ricordo, raggiungendo nel lungo termine una posizione di osservatore neutrale, e accompagnato da una respirazione lenta e addominale (meglio se solo nasale). La 'fessura dei ricordi' può essere cosi rievocata praticando con costanza, senza però usare la costrizione nei confronti di sé stessi.


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fobia1984
la ringrazio per l'esaustiva risposta.


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riefelis
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Incarnazione è altra cosa di reincarnazione... - Il viaggio dal sonno dell'illusione alla realizzazione del Sé

Secondo un filone buddista o taoista, che prediligo, esiste solo una massa psichica che contiene tutte le tendenze mentali vissute o vivibili durante l’esistenza da tutti gli esseri senzienti. La scintilla singola si definisce incarnazione. Alla morte della persona l’energia individuale si fonde con l’universale. Ma le tendenze innate incompiute si aggregano in un grumo (programma) che attira la coscienza verso nuove incarnazioni.

BLA BLA BLA

Tutto privo di qualsiasi senso.
Se l'uomo nel 2015 mantiene ancora queste sacche di assurdità con queste frasi cervellotiche sulla reincarnazione siamo ancora lontani nel compiuto cammini verso la civilizzazione.
Nessuna delle frasi che ho letto (perdendo tempo) ha un senso.
Il cervello come entità biochimica contiene tutto quello che con le favole chiamate anima.
Svegliatevi! Non nel senso religioso...


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fobia1984
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fobia1984
la ringrazio per l'esaustiva risposta.

prego, non c'è di chè


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fobia1984
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Incarnazione è altra cosa di reincarnazione... - Il viaggio dal sonno dell'illusione alla realizzazione del Sé

Secondo un filone buddista o taoista, che prediligo, esiste solo una massa psichica che contiene tutte le tendenze mentali vissute o vivibili durante l’esistenza da tutti gli esseri senzienti. La scintilla singola si definisce incarnazione. Alla morte della persona l’energia individuale si fonde con l’universale. Ma le tendenze innate incompiute si aggregano in un grumo (programma) che attira la coscienza verso nuove incarnazioni.

BLA BLA BLA

Tutto privo di qualsiasi senso.
Se l'uomo nel 2015 mantiene ancora queste sacche di assurdità con queste frasi cervellotiche sulla reincarnazione siamo ancora lontani nel compiuto cammini verso la civilizzazione.
Nessuna delle frasi che ho letto (perdendo tempo) ha un senso.
Il cervello come entità biochimica contiene tutto quello che con le favole chiamate anima.
Svegliatevi! Non nel senso religioso...

il fatto è che proprio il processo di civilizzazione ci ha resi quel che siamo attualmente, essere civilizzati implica indubbiamente notevoli vantaggi, ma ha sortito per compensazione anche un risvolto deleterio, in particolar modo sulla relazione fra intelligenza e cervello, come il concetto di cervello inteso come entità biochimica che contiene tutto lo scibile possibile e immaginabile, dato che l'intelligenza intesa come l'atto di essere consapevoli della realtà cosi come la percepiamo non è localizzata soltanto nella "scatola cranica", ma si estende a partire dal resto del corpo fisico ed anche oltre i suoi strati percettivi. Purtroppo non è tanto il fatto che manchino i mezzi per indagare oltre i parametri convenzionali, ma è proprio la fiducia (non nel senso religioso del termine) nelle potenzialità umane che manca. Queste potenzialità umane possono essere riscoperte in sè stessi e solo lasciandosi con umiltà il bagaglio del dogmatismo scientifico, e cercando di bilanciare nella maniera più equilibrata possibile la componente astratta con la componente razionale.


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riefelis
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il fatto è che proprio il processo di civilizzazione ci ha resi quel che siamo attualmente, essere civilizzati implica indubbiamente notevoli vantaggi, ma ha sortito per compensazione anche un risvolto deleterio, in particolar modo sulla relazione fra intelligenza e cervello, come il concetto di cervello inteso come entità biochimica che contiene tutto lo scibile possibile e immaginabile, dato che l'intelligenza intesa come l'atto di essere consapevoli della realtà cosi come la percepiamo non è localizzata soltanto nella "scatola cranica", ma si estende a partire dal resto del corpo fisico ed anche oltre i suoi strati percettivi. Purtroppo non è tanto il fatto che manchino i mezzi per indagare oltre i parametri convenzionali, ma è proprio la fiducia (non nel senso religioso del termine) nelle potenzialità umane che manca. Queste potenzialità umane possono essere riscoperte in sè stessi e solo lasciandosi con umiltà il bagaglio del dogmatismo scientifico, e cercando di bilanciare nella maniera più equilibrata possibile la componente astratta con la componente razionale.

Certamente però non bisogna gettarsi in fregnacce assurde come le tematiche sulla reincarnazione.

C'è anche una sfera umana non razionale da preservare ma non la chiamavo anima, quella che voi credete svolazzi da un corpo all'altro dopo la morte. Parlo della sfera emozionale. Un qualcosa che può far paura e condurre a passi falsi ma che ci colora la vita.


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