Incidenti di caccia...
 
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Incidenti di caccia:Morto un incursore che cacciava talebani

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sandman972
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Mi dispiace, ma il militare è esattamente quello che è stato scritto, un morto sul lavoro; e questo nelle sue stesse parole, che ha detto ad una amica prima di partire per Kabul: "Non ho certo paura...è il mio lavoro!", prese direttamente dal TG1 di ieri pomeriggio.
Sapeva quello che faceva, ci era andato per lo stipendio, conosceva i rischi connessi...e questo rende la sua morte anche più "accettabile" rispetto ai 1300-1500 morti sul lavoro ogni anno, che invece non contemplano l'idea della morte come parte della propria professione.

Se invece dobbiamo avere pietà di fronte alla morte in generale, allora ogni giorno dovremmo avere manifestazioni di cordoglio per le centinaia di morti innocenti di queste guerre assurde...che invece diventano numerini parecchio privi di senso, citati nei tiggì tra un culo e due tette.

L'attenzione mediatica specifica per questa morte è parte solo del teatrino della retorica.


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stefanodandrea
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sono d'accordo. Ma ironizzare sulla morte di questo lavoratore è qualcosa di simile a ironizzare sulla morte di una prostituta (volontaria, non una schiava del sesso): " se lo è cercato: non lo sapeva che ne ammazzano o ne scompaiono una ventina l'anno? E allora perché non ha scelto di fare la badante? O come ironizzare sulla morte di un tossico morto sul lavoro per sua distrazone mentre era strafatto di eroina. Si tratta sempre di ironia da evitare, tanto più da parte di chi, come l'autore dell'articolo, dimostra di saper scrivere e di avere idee. Serviva quell'ironia per informare o per riflettere? No. E allora è una volgarità gratuita. E guarda che, dal mio puntondi vista si può essere anche contenti quando gli appartenengti all'emirato islamico dell'afghanistan uccidono i miltari statunitensi, vincendo una battaglia (io lo sono). Ma anche in questo caso ironizzare sulla morte dei soldati è di cattivo gusto


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sandman972
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L'ironia è un arma potente, ed al contrario di te io non credo che in questo caso sia offensiva. Anche perchè a mio parere l'articolo non dice "Se lo è cercato, non lo sapeva che andava a morire?", come fai tu nel tuo esempio delle prostitute: io almeno non l'ho trovato da nessuna parte.

Mentre invece il meccanismo dell'autore dell'articolo (il minimizzare il ruolo dei "talebani" riducendoli al rango di "animali selvaggi" che i nostri coraggiosi cacciatori vanno a stanare) è esattamente quello (esasperato) che i media cercano di far passare nella testa della gente minimizzando la portata delle nostre azioni militari all'estero: che ci frega? Tanto quelli sono dei selvaggi privi di cultura!

A mio avviso proprio il senso di nausea che ti rimane alla fine della lettura ti deve far incazzare verso chi (lui si) sfrutta questa morte per una bieca propaganda, e senza nessuna ironia...perchè quello che l'autore dell'articolo scrive ironicamente alcuni (ovviamente con altre parole) lo dichiarano seriamente, e per di più ben ascoltati e foraggiati con soldi nostri. Quelli si che sono scandalosi, premier in prima fila!!!

p.s. non credo sia necessario specificarti che io invece non sono contento di nessuna morte da nessuna parte, vero? 😆


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cortesia
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D'Andrea non vuole passare per spietato. Non vuole sembrare privo di quella pietà, particolarmente "virile", che solitamente si riserva ai soldati, anzi ai guerrieri. L'ucciso però era tutto, tranne un guerriero. Non è un guerriero chi va ad ammazzare contadini coperto da tecnologia modello star wars. Non è un esercito quello che non riesce ad avere ragione di manipoli di uomini affamati e male armati; forse perchè sono appunto uomini, non giocatori di playstation.
Ci si pensi: nessuno, giustamente, ha e ha mai avuto pietà per gli invasori della Jugoslavia, dell'Unione Sovietica, dell'Italia settentrionale. Dovremmo averla per quelli dell'Afghanistan? I quali non sono guerrieri, non sono soldati: sono solo specialisti del tiro al piccione.


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Anonymous
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D'Andrea non vuole passare per spietato. Non vuole sembrare privo di quella pietà, particolarmente "virile", che solitamente si riserva ai soldati, anzi ai guerrieri. L'ucciso però era tutto, tranne un guerriero. Non è un guerriero chi va ad ammazzare contadini coperto da tecnologia modello star wars. Non è un esercito quello che non riesce ad avere ragione di manipoli di uomini affamati e male armati; forse perchè sono appunto uomini, non giocatori di playstation.
Ci si pensi: nessuno, giustamente, ha e ha mai avuto pietà per gli invasori della Jugoslavia, dell'Unione Sovietica, dell'Italia settentrionale. Dovremmo averla per quelli dell'Afghanistan? I quali non sono guerrieri, non sono soldati: sono solo specialisti del tiro al piccione.

condivido...


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Simulacres
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a capo di tutte le ipocrisie assassine che stanno alla base del fanatismo patriottico della nostra italica "società sottocratica", m'immagino... l'epitaffio solenne, encomiabile che con tono fremente domani - dinanzi alla folla chiagn'e fotte, quelli che c'ahnno sempre la coscienza "tranquilla" - il Capo di Corte farà sulla bara del nostro nuovo eroe immolatosi per la difesa di una inedita "redenzione" del mondo.

voici le nouveau temps pour les nouvelles hashishin!...


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Erwin
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Non se ne esce puliti!
Lui era laggiù a lavorare,come un impiegato statale qualunque, per la ...

“repubblica democratica italiana,nata dalla resistenza”,su decisione ed ordine di democratici politici nipoti e pronipoti di politici che avevano accettato ,di gran buon grado,l'Ordine di Yalta conseguente la sconfitta militare dei sistemi precedenti".

Tutto il resto è spazzatura ideologica del XX°secolo ,con code nel XXI°.


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TitusI
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Non se ne esce puliti!
Lui era laggiù a lavorare,come un impiegato statale qualunque, per la ...

“repubblica democratica italiana,nata dalla resistenza”,su decisione ed ordine di democratici politici nipoti e pronipoti di politici che avevano accettato ,di gran buon grado,l'Ordine di Yalta conseguente la sconfitta militare dei sistemi precedenti".

Tutto il resto è spazzatura ideologica del XX°secolo ,con code nel XXI°.

Uccidere NON E' un lavoro qualunque, morire per un militare non è un opzione non contemplabile. Perchè provare pietà per un militare (non di leva)? Cosa devono fare i "talebani"? Lasciarsi uccidere senza disturbare? Cosa stava difendendo sto tipo a migliaia di chilometri dalla sua casa? Quando mai i "talebani" hanno attaccato l'Italia?

Un buon militare è uno che uccide bene la gente, in questo non c'e' nulla che mi ispiri simpatia o pietà. Tutto il resto è fuffa.

Se finissero questi eroi del piffero i vari la russa avrebbero finito di giocare ai soldatini.

Vi ricordo il vecchio Goethe: "il nemico marcia alla vostra testa"

Saluti.


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Simulacres
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sono d'accordo. Ma ironizzare sulla morte di questo lavoratore è qualcosa di simile a ironizzare sulla morte di una prostituta (volontaria, non una schiava del sesso): "

scusami, comprendo il tuo pudore che un pò è anche il mio.

consentimi una sola obiezione a quanto sopra; v'è una certa sottigliezza metafisica che mi rivela che il libero arbitrio di una prostituta è ben contrastante da quello del soldato poichè, almeno nelle loro specificità, l'uno crea il piacere l'altro morte. e non mi sembra una inezia. ciao.


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sandman972
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Ok, assodato che era giù per lavoro, ma mica "come un impiegato statale qualunque"...il fatto che mentre fai il tuo mestiere sia contemplata la possibilità di perdere la vita, o farla perdere a qualcun altro, dovrebbe già far fare dei distinguo secondo me, se non altro sulle qualità etiche personali del singolo.

Non condivido neanche l'idea "dobbiamo essere tutti colpevoli perchè abbiamo la cittadinanza italiana e lui era li in nome dello stato (con la minuscola) italiano", perchè se permettete non era li in mio nome o per mia volontà, e non mi è stato chiesto di decidere se mandarcelo o no.

La responsabilità morale è di chi ce lo ha mandato, e di chi sostiene l'idea che mandarcelo sia giusto, di sicuro non mia o di chi la pensa come me.


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cloroalclero
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Da figlia di un militare, posso dire di essere contenta che mio padre fosse un artificiere, avesse cioè. in quest'organizzazione criminale legalizzata che chiamiamo esercito, una mansione difensiva.

Rifiuto la logica del militarismo, per cui chi va ad uccidere, scientemente- e non importa se dalle sue parti "c'è disoccupazione"- è un patriota, un lavoratore statale o un servo della nazione.

Si tratta di accettare di diventare omicidi per uno stipendio, oltretutto bassissimo per dei killer. Che questo stipendio sia erogato dallo stato che attribuisce onori a chi ammazzando muore, non mi cale. Sempre di killer si tratta. Killer divenuti tali per scelta: perchè erano poveracci, disoccupati, disperati quanto volete che si sono arruolati e laggiu', dove da dieci anni stanno massacrando gente inerme, si sono abituati al sangue e l'hanno fatto per scelta.

Killer morti di fame che assecondano la logica di morte del potere statale. Questi sono "i nostri ragazzi". Se almeno fossero stati mercenari avremmo la soddisfazione che almeno lo stato tirerebbe fuori molti piu' soldi per assoldarli, invece si accontentano di 6000 euri al mese.
Gli onori compensano e mistificano il loro servizio a favore della morte. E' servitu', è scelta personale: alla fine è leccaculaggio perchè senza i soldati il potere non potrebbe far le guerre.

E non è mai un onore andare a far la guerra: c'è la stessa vigliaccheria che c'è in qualunque altro omicidio, solo che qui si viene incoraggiati e sostenuti da una robusta, tradizionale e sempre efficace retorica . Altrochè "morti sul lavoro" o "prostitute". Non bestemmiamo per favore.


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sandman972
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Da figlia di un militare, posso dire di essere contenta che mio padre fosse un artificiere, avesse cioè. in quest'organizzazione criminale legalizzata che chiamiamo esercito, una mansione difensiva.

Rifiuto la logica del militarismo, per cui chi va ad uccidere, scientemente- e non importa se dalle sue parti "c'è disoccupazione"- è un patriota, un lavoratore statale o un servo della nazione.

Si tratta di accettare di diventare omicidi per uno stipendio, oltretutto bassissimo per dei killer. Che questo stipendio sia erogato dallo stato che attribuisce onori a chi ammazzando muore, non mi cale. Sempre di killer si tratta. Killer divenuti tali per scelta: perchè erano poveracci, disoccupati, disperati quanto volete che si sono arruolati e laggiu', dove da dieci anni stanno massacrando gente inerme, si sono abituati al sangue e l'hanno fatto per scelta.

Killer morti di fame che assecondano la logica di morte del potere statale. Questi sono "i nostri ragazzi". Se almeno fossero stati mercenari avremmo la soddisfazione che almeno lo stato tirerebbe fuori molti piu' soldi per assoldarli, invece si accontentano di 6000 euri al mese.
Gli onori compensano e mistificano il loro servizio a favore della morte. E' servitu', è scelta personale: alla fine è leccaculaggio perchè senza i soldati il potere non potrebbe far le guerre.

E non è mai un onore andare a far la guerra: c'è la stessa vigliaccheria che c'è in qualunque altro omicidio, solo che qui si viene incoraggiati e sostenuti da una robusta, tradizionale e sempre efficace retorica . Altrochè "morti sul lavoro" o "prostitute". Non bestemmiamo per favore.

Amen. Quotone. 😆


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vraie
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Il silenzio è una gran cosa, anche romperlo con questo post mi disturba non poco (le persone che ammiro sanno parlare quando è il caso, e stare zitti quando è il momento di stare zitti). Quando muore qualcuno - chiunque sia - costui offre un'occasione A TUTTI per avvicinarci a questa cosa misteriosa che è la vita e la morte. Chi la teme o ha un'animo isterico, cicaleccia, o peggio ancora ridacchia, o trova il modo di fare dello spirito: gracchiare di corvi, nient'altro.

IMMAGINO CHE TU ABBIA PARLATO PRIMA DELLA MORTE DEL SOLDATO (SOLDATO?)


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stefanodandrea
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Ho molto apprezzato il commento di Cortesia, perché credo che abbia colto nel segno. La mia ammirazione per gli islamisti, dei quali condivido poco dal punto di vista culturale, appartenendo ad un'altra storia e ad un altra civilità, è dovuta proprio all'ammirazione del loro spirito guerriero, esercitato, in questi anni, sempre in difesa della loro terra, della loro cultura e della loro religione.

La sottigliezza metafisica di Simulacres è innegabile. Forse a me era sfuggita perché in generale io, pur avendo svolto il servizio civile (felicemente: è stato l'anno più bello della mia vita) non ero già allora e non sono oggi antimilitarista. Chi è favorevole al programma proposto qualche giorno fa da Andrea Carancini come fa ad essere antimilitarista? Senza almeno un esercito di popolo, appena quel programma avesse un pò di consenso, saremmo invasi o subiremmo un colpo di stato. Chi ha idee radicali è sempre costretto ad avere un livello sommo di coerenza.


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Erwin
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Anche accettando il distinguo lavoro-non lavoro o seghe mentali simili, resterebbe che l'Italiano morto laggiù era in quel luogo PER la...

“repubblica democratica italiana,nata dalla resistenza”,su decisione ed ordine di democratici politici nipoti e pronipoti di politici che avevano accettato ,di gran buon grado,l'Ordine di Yalta conseguente la sconfitta militare dei sistemi precedenti".
Piaccia o meno per il sistema capitalistico mondialista.

Tutto il resto continua ad essre spazzatura ideologica del XX°secolo ,con code nel XXI°.


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