L’utilizzo del lei
 
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L’utilizzo del lei

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The_Essay
Noble Member
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Buona sera!
L’utilizzo del lei,in Italia è sintomo di eleganza,di rispetto!
Nella stragrade maggioranza del mondo geografico,anche in quello accademico estero, si usa lo you.

Se ripercorriamo la storia Italiana:
1)nel medioevo si usava il voi.
2)Tra cinquecento e seicento per imitare la potenza spagnola si preferì al voi, il lei
3)Successivamente fino all’ottocento,si è deciso non so quanto arbitrariamente:
1)Il tu è una espressione confidenziale
2)il voi si posiziona in posizione intermedia
3)Il lei è la massima forma di rispetto verso l’interlocutore.

Domanda:però se chi è abituato a dare il lei lo esige da chi magari non lo sia,e lo pretende ,è o non è una contraddizione?
Che ne pensate?
Bye The Essay
P.S.:perché Mussolini non riusci ad introdurre il voi?
Sapevate che il lei lo considerava,da effeminati?


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Maria Stella
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Post: 1429
 

Ci piace credere che gli Italiani non vollero il voi fascista..è una delle tante balle post fascio validate dagli ex fascisti che fecero il salto della quaglia e ne uscirono "vincitori". spesso ricchi e certo con le carriere in discesa .. e la nomea dei fieri oppositori , tutti..ma poi scopri delle stranezze

Il più illustre laudatore del voi? Quasimodo: "La questione del Lei e del Voi appare ormai risolta:apparetiene alla storia del costume"..in Sicilia il voi va al padre ed alla madr come segno del più alto rispetto..." Nemmeno Tommaso Landolfi, scrittore e sincero oppositore del regime, sfugge al fascino del Voi..conclude un lungo ragionamento in merito---"insomma il Voi mi pare più romanzesco, più avventuroso, che so, più poetico,infine "

Per il voi si dichiara Elio Vittorini, ed il grande poeta e fiero oppositore del fascio..Mario Luzi .. "per parte mia ho adottato il voi da molto tempo...non mi pare che riuscirei a trovare argomenti migliori di quelli che sonostatiarrecati per la giustificazione dell'intento fascista .." Elsa Morante poi, la fa lunga , due pagine di lodi sperticate per il voi...Potre continuare a lungo ed il materiale è d'epoca, si tratta di un numero speciale della rivistaa Antieuropa , che riporta sulla questione del lei scritti di autori e cattedratici dell'epoca..aggiungo Pratolini, A viviani, A Gatti,....


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Teopratico
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Oggi è rimasto solo il lei in Italia ed io sono ormai abituato fin dall'infanzia ad usarlo con le persone grandi, prima, o molto più anziane di me, ora. Ma secondo me andrà scomparendo anche la forma del lei. Ho notato diverse volte che persone anziane di pensiero conservatore accettino ancora questa forma, ma quelle di orientamento progressista ( si fa per dire, eh?) non sopportano essere appellate con del lei, specialmente le donne. E' una conseguenza del rifiuto della vecchiaia, e della morte in fondo. Un caso per tutti. Mi trovavo, non so spiegare come in due righe, ad una cena estiva in una villa fantastica presso un' isola delle Eolie. L'ambiente era estremamente radical chic e di primo livello ( Rutelli con moglie, Melandri etc.), mi ritrovo a parlare con una signora ( forse già vista in televisione ma non saprei dire chi fosse) dai capelli bianchi come la befana, insomma decisamente un'anziana. Beh io le davo del lei e lei puntualmente mi avvertiva stizzita di darle del tu, ma l'abitudine continuava ad ingannarmi ad ogni frase. Mi ha ripreso due o tre volte ma io niente proseguivo a darle rispettosamente del lei. Nonostante la conversazione non fosse proprio noiosa, s'interruppe di colpo quando io mi azzardai a dire: " Beh, signora, che le devo dire..". Questa sobbalzò istintivamente ripetendo "Uh... signora!", si girò di scatto e si allontanò offesa, manco le avessi dato della zoccola.


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yago
 yago
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Personalmente do del lei solo alle persone con le quali voglio mantenermi a distanza. Se una persona è simpatica è naturale dargli del tu. Spesso rimango male quando mi danno del lei, penso di essergli antipatico.


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Anonymous
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riefelis
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Volevo porre in proposito anche questa annotazioni e piccoli pareri personali. Premetto che essendo un meridionale emigrato al nord mi sono trovato a sentire e utilizzare entrambe le modalità.
- l’uso del lei nei rapporti formali è risultato vincente anche perché il “voi” è visto un po’ meridionale e quindi appartenente a un ambito considerato inferiore dal punto di vista sociale;
- con lo sviluppo dei rapporti virtuale in rete, risulta imperante l’utilizzo del “tu”. Spesso, anche quando ci si rivolge a persone di un certo rango, trattando argomenti seri, si utilizza un tu che sembra non stonare.
- questa è solo una piccola curiosità. Avete notato che in tutti i fumetti viene utilizzato il voi? Qual è la ragione?


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Matt-e-Tatty
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Post: 2484
 

Il Tu con gli amici, i famigliari, con gli estranei se provo nei loro confronti rispetto, stima, o comunque li vedo come miei pari.
Ma lo uso anche quando arrivo ai ferri corti... in quel caso è il tono e la mimica facciale che chiariscono all'interlocutore il significato di quel Tu.

Il Voi lo uso solo plurale, non ci sono abituato, alcuni anziani che conosco lo usano.

Il Lei è con la gente che non conosco e con i clienti, una questione di educazione, di formalità, ma anche di distanza.

Certe volte utilizzo il lei quando vorrei usare il tu, me lo fanno notare ma ci sono degli automatismi nella parola. A volte non riesco subito, mi serve tempo per usare il tu anche con gente che considero, e devo pensare di usarlo prima di emettere la frase.


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Tonguessy
Membro
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Personalmente accetto tranquillamente il tu così come il lei, storco un po' il naso con il voi ma non accetto assolutamente che mi si dia del l'esso (con o senza apostrofo, la pronuncia non cambia)


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MarioG
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Personalmente do del lei solo alle persone con le quali voglio mantenermi a distanza. Se una persona è simpatica è naturale dargli del tu. Spesso rimango male quando mi danno del lei, penso di essergli antipatico.

Il suo e' un atteggiamento ingiustificato, mi creda!


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Giancarlo54
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2622
 

Io, 60enne, dalle ragazzine pretendo il TU. 😉


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Anonymous
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Post: 30947
 

Quello che dice The_Essay non è del tutto corretto. Nell'inglese dell'epoca di Shakespeare si distingueva tra Thou (2a persona singolare) e You (2a plurale) ma ci si rivolgeva alle persone di rango elevato, o comunque che meritavano rispetto, con la seconda forma.

Detto questo, certe usanze linguistiche riflettono un'intera cultura.
Dove le disuguaglianze sociali sono codificate, e ciò avviene nell'europa mediterranea, il linguaggio impone una distinzione tra classi alte e basse, da qui la nascita del Usted-Ustedes (Lei-Voi gentilizio) castigliano, e delle stesse forme in italiano (importate anche attraverso le conquiste spagnole). Il Voi si mantiene ad esempio in Francia, dove a dispetto della Rivoluzione linguaggio ed usanze mantengono un'impostazione classista e sessista.
Dove certe distinzioni sono meno marcate, come in nord europa, il linguaggio lo riflette (oltre all'assenza del Lei-Voi alcune lingue non hanno maschile e femminile ad esempio ed io lo considero positivo in un'ottica di genere)

Non deve quindi stupire la tentata imposizione di certe forme linguistiche da parte dei regimi fascisti, dato che il fascismo è il mantenimento in forma violenta delle differenze sociali, né l'adesione a queste forme, che siano Lei o Voi poco importa, da parte di intellettuali e letterati, tutti esponenti del mondo borghese "elevato".

A mio parere è un bel segnale di evoluzione verso una società più "giusta" che queste forme stiano scomparendo.


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MarioG
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Post: 3055
 

Comica e commovente la sua osservazione sull'ottica di genere


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helios
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Interessante notare che nessuno ha la più pallida idea del perchè si è adottato il lei come forma di rispetto.

Anche il tu è una forma di rispetto se si rispetta la persona, non serve il lei che il più delle volte è solo una forma per tenere le distanze, anche con l'intenzione di sembrare una persona colta.


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Anonymous
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Post: 30947
 

Comica e commovente la sua osservazione sull'ottica di genere

Mario, argomenta invece di essere sarcastico.
Non è un'opinione, ma una certezza, che nelle culture nord europee meno patriarcali e dove il ruolo della donna è più egualitario da secoli, la distinzione di genere nella lingua sfuma, mentre nelle culture mediterranee (inclusa quella greca definita la nostra "culla") dove la donna è solo un orpello relegato al ruolo riproduttivo, la distinzione di genere si rafforza in senso patriarcale.

Interessante notare che nessuno ha la più pallida idea del perchè si è adottato il lei come forma di rispetto.

Ma scusa helios, li leggi i miei interventi?
I filologi e gli storici ce l'hanno eccome l'idea e non è affatto pallida. Deriva dalla cultura mediterranea e semitica. Se non ci credete informatevi.


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vic
 vic
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6373
 

Il dialetto tende a conservare forme piu' arcaiche della lingua, comunque piu' popolari.

Solo un paio di generazioni fa in Ticino era molto diffuso il voi dialettale (influenza francese?). Tant'e' che le nuore davano del voi al padre del marito. In paese si dava del voi in genere agli anziani. Era una forma di rispetto. Poi s'insinuo' il lei, ma piuttosto in forma sprezzante: lu', al senta un puu, sta roba chi la va mia ben par nagot.
Citando terze persone degne di rispetto, le si indicava con sciur/sciura: cuse' na pensara' ul sciur Grop? Mentre le persone del popolo non godevano del sciur: ul Mariu l'e' rabiaa cume' na mina. Stranamente il contrario di sciur, cioe' poru/pora veniva usato per lo piu' per riferirsi ai morti: la me' pora mam. Forse perche' in vita erano stati tutti po(ve)ri per davvero. Quindi da morto ul sciur Grop diventava ul poru Grop, ristabilendo l'uguaglianza di tutti nell'aldila'.

C'e' qualche dialetto che usa la forma tedesca, terza persona plurale? L'inusuale (in italiano) loro.

E poi c'e' l'uso scolastico. Il docente, specialmente dalle medie in su' dava del lei allo studente, col '68 e' arrivato il tu. L'allievo dava del lei al docente. Per essere precisi, in dialetto (fuori dalla scuola), dava del sciur/a maestru/a. Ma anche qui il '68 ha portato qua e la' il tu, ha decisamente tolto il sciur/a (signor/a), specialmente al prete; non piu' ul sciur prevost ma ul prevat. Niente piu' fronzoli neppure per il vescovo: ul vescuv. Mi sbagliero', ma la vena ironica del grande scrittore-affabulatore Piero Chiara veniva tutta dal dialetto.

Sull'anglosassone you, mi pare che in Inghilterra ci sia piu' attenzione alle forme di cortesia, espresse dal resto della frase, che non nell'inglese statunitense.

Sarebbe interessante sapere come sta la faccenda nelle lingue non indo-europee: finnico, ungherese, basco.

E le lingue dei segni come son messe?


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