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La caduta del muro di Berlino


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Attendiamo che tra qualche settimana i media occidentali accendano le loro macchine di propaganda per commemorare il 20° anniversario del crollo del muro di Berlino, avvenuto il 9 novembre 1989. Tutti i cliché della Guerra Fredda che narrano del “Mondo Libero contro la Tirannia Comunista” verranno rispolverati e si ripeterà la favoletta della creazione del muro: nel 1961 i comunisti di Berlino Est costruirono un muro per impedire ai loro oppressi cittadini di fuggire verso Berlino Ovest e verso la libertà. Perché? Perché ai comunisti non piace che la gente sia libera, che apprenda la “verità”. Quale altra ragione avrebbe potuto esserci?

Innanzitutto, prima che il muro venisse costruito, migliaia di tedeschi dell’est facevano i pendolari per lavorare in occidente e tornavano all’est la sera. E’ quindi evidente che non venivano trattenuti all’est contro la loro volontà. Il muro fu costruito essenzialmente per due ragioni:
L’Occidente stava mettendo a soqquadro la Germania Orientale con una poderosa campagna di reclutamento di professionisti e lavoratori specializzati dell’est, che erano stati formati a spese del governo comunista. Ciò finì per generare una grave crisi del lavoro e della produzione nella Germania Est. A testimonianza di questo, il New York Times riportava nel 1963: “La costruzione del muro ha provocato danni economici a Berlino Ovest a causa della perdita di 60.000 lavoratori specializzati che ogni giorno facevano i pendolari dalla loro residenza in Berlino Est ai luoghi di lavoro in Berlino Ovest”. (New York Times, 27 giugno 1963, p. 12).

Nel corso degli anni ’50 gli artefici americani della Guerra Fredda che operavano nella Germania Occidentale misero in atto una feroce campagna di sabotaggio e sovversione contro la Germania dell’Est, finalizzata a mettere fuori uso l’apparato amministrativo ed economico del paese. La CIA ed altri servizi dell’intelligence e dell’esercito americani iniziarono a reclutare, equipaggiare, addestrare e finanziare individui e gruppi dell’attivismo tedesco, sia orientale che occidentale, allo scopo di condurre azioni che spaziavano dal terrorismo alla delinquenza giovanile; il tutto allo scopo di rendere difficile la vita dei cittadini dell’est tedesco e indebolire il loro sostegno verso il governo; qualunque cosa pur di far apparire cattivi i comunisti.
Fu un’attività rimarchevole. Gli Stati Uniti e i loro agenti utilizzarono esplosivi, incendi dolosi, cortocircuiti ed altri metodi per danneggiare le centrali elettriche, i cantieri navali, i canali, i porti, gli edifici pubblici, le stazioni di rifornimento, i trasporti pubblici, i ponti, ecc.; fecero deragliare i treni merci, ferendo gravemente molti lavoratori; diedero fuoco a 12 vagoni di un treno merci e distrussero i sistemi ad aria compressa di molti altri; si servirono di acidi per danneggiare macchinari di vitale importanza nelle fabbriche; misero della sabbia nelle turbine di una fabbrica, costringendola a sospendere l’attività; incendiarono una fabbrica di laterizi; fecero propaganda a favore di un rallentamento del lavoro nelle fabbriche; uccisero, avvelenandole, 7000 mucche di una cooperativa casearia; aggiunsero scaglie di sapone al latte in polvere destinato alle scuole della Germania Est; alcuni di essi, quando vennero arrestati, furono trovati in possesso di notevoli quantità di cantharidin, con cui progettavano di fabbricare sigarette velenose per uccidere figure dirigenziali della Germania Est; fecero esplodere bombe a gas per disperdere i partecipanti alle riunioni politiche; tentarono di far fallire il Festival Mondiale della Gioventù di Berlino Est inviando inviti fasulli, false promesse di pensione gratuita, falsi avvisi di cancellazione, ecc; perpetrarono aggressioni contro i partecipanti con esplosivi, bombe incendiarie e attrezzi per forare le gomme delle automobili; stamparono e distribuirono enormi quantità di tessere alimentari per generare confusione, penuria e risentimento; inviarono false notifiche fiscali e altre direttive e documenti pseudo-governativi per alimentare la disorganizzazione e l’inefficienza all’interno delle fabbriche e dei sindacati... tutto questo e molto altro. (Vedere Killing Hope ( http://www.amazon.com/exec/obidos/ASIN/1567512526/counterpunchmaga ) , p. 400, nota 8, per la lista delle fonti e l’elenco dettagliato delle attività di sovversione e sabotaggio).

Per tutti gli anni ’50 i tedeschi dell’est e l’Unione Sovietica presentarono ripetute lamentele agli ex alleati occidentali e alle Nazioni Unite riguardo specifiche attività di spionaggio e sabotaggio e domandarono la chiusura delle agenzie della Germania Occidentale che ritenevano responsabili di questi atti, delle quali fornirono nomi e indirizzi. Ma le loro rimostranze caddero nel vuoto. Inevitabilmente, i tedeschi dell’est iniziarono a limitare gli ingressi nel paese ai cittadini occidentali.
Non dimentichiamo che la Germania Est divenne comunista perché Hitler, con l’approvazione dell’Occidente, la utilizzò come corridoio per raggiungere l’Unione Sovietica e tentare di cancellare per sempre il bolscevismo. Dopo la guerra, i sovietici erano assai determinati a chiudere quel corridoio.

Nel 1999 USA Today riportava: “Quando crollò il muro di Berlino, i tedeschi dell’est immaginavano una vita di libertà in cui vi fosse abbondanza di beni di consumo e un termine ai sacrifici. Dieci anni dopo, un significativo 51% afferma che si era più felici all’epoca del comunismo”. (USA Today, 11 ottobre 1999, p. 1).
Più o meno nello stesso periodo nasceva un nuovo proverbio russo: “Tutto ciò che i comunisti dicevano del comunismo era una menzogna, ma tutto ciò che dicevano del capitalismo si è rivelato essere la verità”.

Versione originale:

William Blum
Fonte: www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/blum10022009.html
2-4.10.2009

Versione italiana:

Fonte: www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/blum10022009.html
4.10.2009

Traduzione a cura di GIANLUCA BIFOLCHI


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vic
 vic
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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Gorbaciov a proposito di Honegger, il leader decennale della Germania Est:

"Lo incontrai poco tempo prima della caduta del muro. Viveva in un altro mondo, completamente fuori dalla realta' "


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