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La famiglia "tradizionale" è naturale?

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spadaccinonero
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Ma falla finita Spadaccino, che fai tanto lo spavaldo poi se qualcuno ti replica a tono fai la signorina.

Non ti ho offeso in nessun modo ma proprio nessuno, lo sai benissimo e anzi me ne sono prese abbastanza di offese da altri senza per questi fare le tue sceneggiate.

Il tuo problema è solo che ti ho fatto una domanda alla quale non sai come rispondere e per tirarti d'impaccio giri la frittata dandomi del maleducato (cosa che io non ho fatto nei tuoi confronti e che non farò nemmeno adesso) e fai il permaloso.

La domanda è: perché la gente non spegne la tv? Perché dà retta ai pupazzi che gli raccontano le stupidaggini invece di mettersi a pensare con la propria testa?
Tutti i tuoi ragionamenti si sgonfiano come un pneumatico bucato di fronte a questa domanda, mi spiace per te.

E siccome non sai più cosa dire allora io sono un maleducato...per me non c'è problema e non è successo niente, non sono permaloso, io.

la tua retorica non attacca bj ex wb

ho ampiamente discusso di certi temi qui, di sicuro non mi mancano le dovute argomentazioni a riguardo

modera i toni, sii rispettoso nei miei riguardi e sarò lieto di esporti le mie tesi (che comunque rigetterai in quanto ideologicamente lontano dal mio pensiero)


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Black_Jack
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@Spadaccino

Falla finita di raccontare balle. Io non ho minimamente usato toni maleducati con te, te lo stai inventando di sana pianta.
Non sei d'accordo?
Nessuno ci obbliga a dialogare.
Se vuoi farlo va bene ma se devi continuare in eterno con questa storia inesistente fanne a meno.


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spadaccinonero
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@Spadaccino

Falla finita di raccontare balle. Io non ho minimamente usato toni maleducati con te, te lo stai inventando di sana pianta.
Non sei d'accordo?
Nessuno ci obbliga a dialogare.
Se vuoi farlo va bene ma se devi continuare in eterno con questa storia inesistente fanne a meno.

amen


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Deheb
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Condivido tutto ciò che ha scritto MarioG, in special modo la parte sul gioco dei termini
”tradizionale=naturale" ma non solo.
Nella storiella iniziale di Black Jack, a parte l’omosessualità, il sesso di gruppo e tutto il resto, vengono sin da subito menzionati i ruoli: un marito (maschio) e una moglie (femmina) poi i figli (la famiglia borghese!….ma aristocratica), e anche l’amante (qua il sesso è irrilevante) è un’esterna ed ha un suo ruolo.

Partendo da questo frammento:
https://it.wikipedia.org/wiki/Fasi_dello_sviluppo_psicosessuale_secondo_Freud
“Ciascun bambino attraversa questa fase, che riveste un ruolo fondamentale nel futuro sviluppo dell'identità sessuale”

Il mondo adulto si “scanna” per i diritti civili, l’uguaglianza fra i sessi e tutto il circo (e per alcune cose ci starebbe) ma….

Aggiungerei questo:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/troppe-donne-male-oscuro-scuola-1099547.html
“Per tutto il ciclo scolastico poi il predominio del personale insegnante femminile impedisce ai maschi il contatto con una personalità maschile con la quale identificarsi, nella quale credere; ma soprattutto impedisce lo sviluppo del tipo di pensiero maschile, rivolto alla profondità e all'analisi in modo molto diverso da quello femminile.”

…ma…come potrà essere lo sviluppo caratteriale e sessuale di un bambino se non esisterà più o non verrà più percepita una differenza di genere ma ci sarà un genere amorfo o fluido, poco identificato e definibile? Che conseguenze potrebbe portare alle generazioni future?


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Black_Jack
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@Sganzo

Intanto la storiella della famiglia aristocratica è quella della classe sociale che ha dominato l'intera società europea compresi i tuoi e miei bis bis bis nonni.
Chiediti cosa sia successo improvvisamente alla fine del settecento (cito per tutti il "Fidelio" di Beethoven, opera lirica in cui, mai successo prima nella storia dellamusica, si centra tutta la trama sulla "fedeltà coniugale"[Fidelio...]).

SECONDO PUNTO: ovviamente non nego l'importanza assoluta del rapporto fra adulti e bambini che ritengo SACRO ma faccio presente che nelle società umane "naturali" il rapporto con i genitori biologici non è considerato nello stesso modo come da noi.
Secondo me è meglio un padre e una madre biologici ma non è il punto essenziale perché se il matrimonio fallisce la situazione cambia radicalmente.
L'importante è solo una cosa: che il bambino abbia affetto. Se glielo danno due gayv va bene cosí.
Questa è la mia opinione.
Poi sul fatto che le élite premano per ottenere questo "rivolgimento" della società per fini occulti ho parlato e riparlato. Ho anche nominato gli Ayatollah iraniani, pensa un po'...


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MarioG
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Aggiungerei questo:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/troppe-donne-male-oscuro-scuola-1099547.html
“Per tutto il ciclo scolastico poi il predominio del personale insegnante femminile impedisce ai maschi il contatto con una personalità maschile con la quale identificarsi, nella quale credere; ma soprattutto impedisce lo sviluppo del tipo di pensiero maschile, rivolto alla profondità e all'analisi in modo molto diverso da quello femminile.”

Esemplifico con un caso lampante di pensiero poco "maschile", tratto dal nostro:

"Secondo me è meglio un padre e una madre biologici ma non è il punto essenziale perché se il matrimonio fallisce la situazione cambia radicalmente.
L'importante è solo una cosa: che il bambino abbia affetto. Se glielo danno due gayv va bene cosí. "

Ovvero: come fare a pezzi ogni tentativo di discussione razionale.

Uno poteva concludere con la frase:

"se glielo da' un single va bene cosi'"
"se glielo danno tre lesbiche va bene cosi"
"se glielo danno 4 trans va bene cosi'"
...

e il discorso si reggeva comunque bene (o comunque male), visto che elude di fatto la questione.


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Georgejefferson
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“Per tutto il ciclo scolastico poi il predominio del personale insegnante femminile impedisce ai maschi il contatto con una personalità maschile con la quale identificarsi, nella quale credere; ma soprattutto impedisce lo sviluppo del tipo di pensiero maschile, rivolto alla profondità e all'analisi in modo molto diverso da quello femminile.”

A parte la questione del predominio, cui non penso proprio, non ho capito quale "profondita" e quale "analisi" sarebbe degno di connotazione "maschile". A parte gli stereotipi, se qualcuno puo fare qualche esempio. E, ammesso e non concesso, cosa impedisce (la femmina impedisce?) lo sviluppo di quel pensiero.


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Georgejefferson
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Ogni tentativo di discussione "razionale", o anche solo ragionevole presuppone la constatazione che esistono opinioni diverse (e non sempre in tutto, ma spesso parzialmente), al limite prendendo posizione nella propria visione delle cose. Senza bisogno per forza di essere sempre d'accordo.

Altrimenti non ha niente a che vedere con la discussione razionale.


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Deheb
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@GeorgeJ
Leggi bene: non è questione di stereotipi ma di schemi comportamentali. Esistono o no schemi comportamentali, psicologici e affettivi differenti tra maschi e femmine? Da dove arrivano? Come si formano?
Quello è solo un esempio per dire che esistono fenomeni che incidono sullo sviluppo caratteriale e comportamentale dei bambini (i futuri adulti).


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Deheb
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@Black J
Una famiglia aristocratica o borghese è pur sempre una famiglia, la fedeltà coniugale o le abitudini sessuali non hanno molto a che vedere in questo contesto. Il gruppo familiare, l’esempio, l’appartenenza e il valore di rappresentanza esiste nonostante tutto.

Gruppo familiare intorno al 340 a.c.
http://www.archeologialazio.beniculturali.it/it/338/sale-10-11
Quante immagini di famiglie aristocratiche ci sono? Tutte le casate hanno un dipinto che le raffigura.
Ancora più indietro Mincuo ha messo la famiglia di Eulau: nucleo familiare, senso di appartenenza e vicinanza affettiva.

Non è il “rapporto” fra adulti e bambini, non è l’affetto nei confronti di un bambino (quello lo potrebbe ottenere da chiunque (genitori, zii, nonni, genitori adottivi, amici…..) è la FORMAZIONE CARATTERIALE dei bambini in futuri adulti, maschi e femmine, differenza di genere; anche se il matrimonio dovesse fallire un bambino ha come modello (ideale) SEMPRE un padre e una madre. I problemi comportamentali dell’età adulta derivano anche da questo.

Le famiglie omosessuali vogliono una norma che li tuteli? Va bene, ma anche le coppie di fatto eterosessuali avrebbero bisogno di questo, niente di male.

Perché si deve arrivare al MATRIMONIO omosessuale?

Visto che l’etimologia del termine è questa:
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/etimologia-significato-matrimonio

“La parola italiana matrimonio continua la voce latina matrimonium, formata dal genitivo singolare di mater (ovvero matris) unito al suffisso –monium, collegato, in maniera trasparente, al sostantivo munus ‘dovere, compito’.”
e
“Dunque matrimonio, rispetto ad altri termini che vengono correntemente impiegati con significato affine, pone, almeno in origine, maggiore enfasi sulla finalità procreativa dell’unione”

Il prossimo passo sarà quello di cancellare la prerogativa femminile in nome dei diritti di uguaglianza tra sessi?

ps: solo la pagina di wiki sulla psicologia sociale ( https://it.wikipedia.org/wiki/Psicologia_sociale) è lunghissima e piena di rimandi e di teorie non sempre convergenti che si sono succedute nel tempo. E’ un casino questo discorso, non è solo una questione semantica.


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Georgejefferson
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Mi par di capire che, secondo certi punti di vista, una personalita' non si potrebbe formare come "ideale" senza il genitore biologico. Ma il perche non e' chiaro, forse perche in origine, secondo alcuni , si metteva l' enfasi sulla finalita procreativa, quindi una posizione culturale umana, ma non e' una risposta esauriente.


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Georgejefferson
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@GeorgeJ
Leggi bene: non è questione di stereotipi ma di schemi comportamentali. Esistono o no schemi comportamentali, psicologici e affettivi differenti tra maschi e femmine? Da dove arrivano? Come si formano?
Quello è solo un esempio per dire che esistono fenomeni che incidono sullo sviluppo caratteriale e comportamentale dei bambini (i futuri adulti).

Ma io non metto in dubbio che esistano fenomeni, e si puo chiamarli in diverso modo e non sono di certo un estremista, solo, nella sostanza di significato,quali "fenomeni"? Fai qualche esempio.


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Black_Jack
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@Sganzo

Mi sembra che tu abbia frainteso di molto il mio pensiero.
Non mi dilungo, ti faccio solo notare che io metto l'accento sull'affetto che deve ricevere il bambino, tu invece sulla sua formazione caratteriale che scrivi addirittura tutta in maiuscolo.
Un bambino ha prima di tutto bisogno di affetto e poi solo dopo di modelli.

Ma la prova evidente che la vostra posizione è intrinsecamente debole e contraddittoria è che, escludendo questo tuo intervento, per il resto, per sostenere tesi diverse dalle vostre mi sono preso degli insulti fino ad arrivare a uno che ha insinuato che io sia un omosessuale.
Questa mancanza di serenità e questa aggressivita scomposta indicano che non si sta semplicemente sostenendo una tesi ma si sta facendo qualcos'altro; per evitare altre polemiche non mi addentrerò nella vostra selva oscura.
Dico solo che una parte come ho già detto è il desiderio di sollecitare l'autorità a esercitare il suo "dominio protettivo" ma accanto a questa c'è tutto un coacervo inestricabile di sensi di colpa, voglia di riscatto, transfert su capri espiatori designati che a mio avviso non è una cosa bellissima.

Ma ripeto: non condivido le tue idee, secondo me hai frainteso il mio pensiero però almeno in questa occasione lo hai fatto in maniera civile.


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Georgejefferson
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Poi ci sono un paio di questioni che mi frullano in testa come dubbi.

C'e' una tendenza spesso (che non approvo) ad associare le volonta' dei popoli con quella delle classi dirigenti, per esempio di fronte a ruberie e responsabilita' di persone precise in Grecia o in Italia, si usano termini generici come "i greci...gli italiani".

Ma in altri contesti queste generalizzazioni vengono negate fermamente (non confondiamo le aristocrazie con i popoli).

Adesso, il significato che riassume questi luoghi comuni associativi ( per esempio i figli che pagano le colpe dei genitori e' un simile,orrendo e vecchio mito religioso ) io lo disapprovo fermamente, ed anzi lo considero un residuo barbaro ancora presente spesso (purtroppo).

Eppure spesso si fanno due pesi e due misure in questo senso.

L'altra questione e' che, in sostanza su certi assunti, si presuppone la " imitazione "..come "modus operandi" tipico umano ( per esempio imitazione dei modelli di riferimento per i figli e generazioni future ), ed anche qua e' un'altra questione complessa da districare.

E' una abitudine"naturale" ? (quella dell' imitazione come consuetudine). Oppure e' si intrinseca ma potenzialmente (nascendo ingenui e inesperti) ma poco, di base e poi questa abitudine all'imitazione viene spinta, estremizzata ? Al punto di credere che "senza imitazione" ci sentiamo soli, come se non appartenessimo a nulla? ( e perche "appartenere"?)


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Ossimoro
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Ripeto la domanda:

perché la gente dà retta alla tv e non se ne sa difendere?

Tempo perso, ovviamente.

Forse (e ribadisco forse) perché il nostro cervello è strutturato in modo da considerare vero e oggettivo ciò che vede, cioè le immagini, mentre deve fare un lavoro di "costruzione dell'immagine" quando ad esempio parte da un testo che "descrive" una situazione. Ma sa che in questo secondo caso l'immagine prodotta è frutto di una propria elaborazione mentale e quindi è più propenso a "rivederla e modificarla" se gli input della realtà gli mostrano disallineamenti.

Una volta leggendo un libro contenente all'inizio la descrizione dei vari personaggi, dopo circa 200 pagine l'autore comunicava che uno dei personaggi era di colore.
Mi stupii del fatto che mai avrei costruito nella mia mente un personaggio di etnia diversa dalla mia se non ci fossero state espresse indicazioni in tal senso. Quindi il mio personaggio da quel momento divenne di colore.
ma in un certo senso sentii un "tradimento" da parte dell'autore per aver taciuto fin lì un elemento così importante.
Se invece avessi visto un film con un personaggio bianco e mi avessero poi detto che invece era magari di etnia asiatica, mai avrei adattato la mia prima immagine, proprio perché visiva (ossia sicuramente reale e quindi vera).

E poiché la TV (ma anche il cinema) mostra immagini in movimento come fossero reali, il cervello non deve fare fatica a costruire ed elaborare granché, ma prende per vero ciò che vede.
Come se accadesse realmente.
E magari potrebbe accadere che se la realtà poi si mostrasse diversa, l'individuo potrebbe lavorare per accordare la realtà, mutandola, per farla aderire alla propria costruzione mentale, che è "quella vera perché l'ha vista prima!".

colgo l'occasione per ringraziare di cuore Spadaccino per il suo consiglio ricorrente.
Sono 5 mesi che non guardo proprio più la TV e mi sento una persona diversa...


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