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Lasciando perdere il radiosol...

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Tonguessy
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Il proletariato non ... la cultura, l' astuzia.... delle altri classi.

Ma se il proletariato è ignorante e stolto, cosa si può sperare che faccia di buono?
Sono contrario a questo punto di vista. A casa mia (comunisti) mi hanno insegnato che se il padrone conosce 1000 parole, il proletario (comunista) ne deve imparare 1100, proprio per batterlo in astuzia.
E mi sembra che tu, con la tua cultura enciclopedica, sia un buon esempio di quanto dico.


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Anonymous
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Il proletariato non ... la cultura, l' astuzia.... delle altri classi.

Ma se il proletariato è ignorante e stolto, cosa si può sperare che faccia di buono?
Sono contrario a questo punto di vista. A casa mia (comunisti) mi hanno insegnato che se il padrone conosce 1000 parole, il proletario (comunista) ne deve imparare 1100, proprio per batterlo in astuzia.
E mi sembra che tu, con la tua cultura enciclopedica, sia un buon esempio di quanto dico.

Ma, soprattutto, se, per dirla con qualcuno, il proletariato è composto prevalentemente da borghesi senza colletto (da proletari, che non sono ancora diventati borghesi, ma che aspirano solo a diventare tali) cosa potremmo mai aspettarci dal proletariato (e neanche faccio riferimento alla pressochè estinta classe operaia) ?


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Jor-el
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Sarà, ma quando leggo parole come organizzazione, partito, violenza rivoluzionaria, dittatura, terrore rosso mi vien in mente un mondo diverso, dove il mestiere di Presidente del Consiglio, ministro, banchiere e giù fino a sindaco, assessore, amministratore delegato, presidente di cooperativa implichi dei rischi seri, dove le ragazzette procaci ci pensino 10 volte prima di desiderare di "darsi alla politica" e dove un poliziotto ci pensi 100 volte prima di torcere un capello a un manifestante. E dove ci voglia molto coraggio a proporre leggi come Formerò, job acts e similari.


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Anonymous
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Sarà, ma quando leggo parole come organizzazione, partito, violenza rivoluzionaria, dittatura, terrore rosso mi vien in mente un mondo diverso, dove il mestiere di Presidente del Consiglio, ministro, banchiere e giù fino a sindaco, assessore, amministratore delegato, presidente di cooperativa implichi dei rischi seri, dove le ragazzette procaci ci pensino 10 volte prima di desiderare di "darsi alla politica" e dove un poliziotto ci pensi 100 volte prima di torcere un capello a un manifestante. E dove ci voglia molto coraggio a proporre leggi come Formerò, job acts e similari.

Nei Paesi "a guida socialista" chi esercitava i succitati mestieri di Presidente del Consiglio, di cooperativa etc era molto più libero di calpestare i diritti del più debole di quanto non lo siano i politicanti nostrani.
Questo perchè non c'è mai stata dittatura del proletariato ma solo dittatura SUL proletariato.


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helios
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lasciando perdere il radiosol, meglio sorbirci radio babuskin?

mah 😕


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Anonymous
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Gli autori del libro, Dove sono i nostri, consentono la riproduzione.
Dicono: [...] l' indice più chiaro per misurare i rapporti di forza fra le classi è la quota di plusvalore che viene estratto dal proletariato ( che non è altro che la quantità di lavoro che la classe immette a sue spese nel processo produttivo), allora la rivendicazione più forte, più centrale, che possiamo avanzare è quella che riguarda la necessità di affermare il nostro diritto a lavorare tutti, lavorare meno e a salari più alti. Niente di nuovo, una parola d'ordine immediata, che ha attraversato i secoli e non ha perso il suo smalto, che permette da subito di ricompattare mondo del lavoro e del non lavoro [...]pag 201-202.

Idee forza che sul nostro giornale sono state scritte da almeno 25 anni .

Come troviamo conferma che le crisi sono anche il momento che fa aprire di più e meglio occhi e mente...

(Un libro tardivo ma interessante).


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Anonymous
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Gli autori del libro, Dove sono i nostri, consentono la riproduzione.
Dicono: [...] l' indice più chiaro per misurare i rapporti di forza fra le classi è la quota di plusvalore che viene estratto dal proletariato ( che non è altro che la quantità di lavoro che la classe immette a sue spese nel processo produttivo), allora la rivendicazione più forte, più centrale, che possiamo avanzare è quella che riguarda la necessità di affermare il nostro diritto a lavorare tutti, lavorare meno e a salari più alti. Niente di nuovo, una parola d'ordine immediata, che ha attraversato i secoli e non ha perso il suo smalto, che permette da subito di ricompattare mondo del lavoro e del non lavoro [...]pag 201-202.

Idee forza che sul nostro giornale sono state scritte da almeno 25 anni .

Come troviamo conferma che le crisi sono anche il momento che fa aprire di più e meglio occhi e mente...

(Un libro tardivo ma interessante).

Questo è un argomento a cui ricorre sovente anche il trotskista Ferrando. Peccato siano proposte lontane dalla sensibilità dei più i quali ne ignorano addirittura l'esistenza.


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